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La nascita di Nikon (Nippon Kogaku) e la Marina Imperiale Giapponese

storia Nikon

Rilettura della fondazione di Nikon, sviluppo e massima espansione 1917-1945 - I Capitolo
 

 
 
L'impianto di Ohi
 
Immagine Allegata: 30.gif
carta della zona, casualmente vicino alla sede Nikon c'è una filiale della Mitsubishi Bank :)
 
Immagine Allegata: 31.jpg
la targa di Nikon su Nikon Street
 
Immagine Allegata: 32.jpg
il bus di servizio interno
 
a dispetto delle devastazioni del terremoto, la fabbrica di Ohi non subì alcun danno e rimase chiusa solo per 17 giorni per mancanza di acqua e di elettricità.
Nessuno dei dipendenti morì o fu ferito.
Anzi, tutto il personale tecnico dell'arsenale navale venne trasferito ad Ohi così che si trovò per la prima volta concentrato nello stesso impianto.
Nel 1923 ad Ohi lavoravano 900 addetti.
 
Nel 1918 vennero effettuati i primi esperimenti per la messa a punto di una fonderia per il vetro ottico.
Nel 1922 venne acquistata una smeriglaitrice per vetro in Germania, in grado di molare le lenti sferiche.
Nel 1923 la capacità di fusione per singolo versamente fu purtata a 350 kilogrammi che nel 1927 arrivò a 500 chilogrammi di vetro ottico.
Le prime fusioni venivano effettuate con una fornace a combustibile, solo negli anni '30 venne introdotto il forno elettrico, simile a quello per l'acciaio.
Nel 1935 venne infine aggiunto un impianto di congelamento per raffreddare e forgiare il vetro appena fuso.
 
Nonostante ciò, tra le due guerre Nikon acquistò con regolarità vetro ottico speciale tedesco sia da Zeiss che da Schott, entrambe di Jena.
Ci furono contatti per formare una joint-venture con Zeiss, avversata dalla Germania.
Nikon Corporation acquista ancora vetro speciale da Schott. Sembra anzi che abbia provato ad acquisire, senza successo, la società.
 
Dal 1921 collaborarono con Nippon Kogaku in questo impianto otto tecnici tedeschi :
 
Heinrich Acht, ingegnere capo, responsabile di progetto, esperto di microscopi;
Ernst Bernick, ingegnere meccanico;
Hermann Dillmann, calcoli ottici;
Max Lange, progetto lenti;
Albert Ruppert, molatura e lucidatura prismi
Adolf Sadtler, molatura e lucidatura lenti;
Otto Stange, progettazione e disegno
Kurt Weise, molatura e lucidatura lenti
 
Acht rimase in Giappone fino al 1928, altri tecnici tedeschi si trattenero mentre alcuni tornarono in Germania nel 1926.
I tedeschi - tutti tecnici anziani e veterani - misero tutta la loro esperienza per impiantare processi produtti efficienti sugli standard europei, permettendo di raggiungere livelli qualitativi simili a quelli di Zeiss, Leitz e Schott.
 
C'è un considerevole salto di qualità e di precisione tra tutti i prodotti giapponesi "autonomi", prima della guerra e dopo l'intervento dei tecnici tedeschi. Il telemetro da 4.5 metri di Fuji Lens del 1913 si rilevò molto impreciso, tanto da costringere l'ammiragliato a mandare due ufficiali navali in Inghilterra per studiare il design dei telemetri.
Quello costruiti per le nuove navi da battaglia concepite dopo il 1930 invece si riveleranno di precisione pari a quelli tedeschi installati sulle Bismarck.
 







10 Comments

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danighost
feb 24 2015 12:52

Grazie mille :) ...

Grazie dell'articolo; solo una domanda (se possibile): è pensabile farne un pdf da scaricare?

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Leonardo Visentìn
feb 24 2015 14:17

Grazie Mauro! Ottimo ed interessante articolo, che rileggerò più volte con calma!

 

Per il pdf, basta word e un copia incolla...

STREPITOSO grazie 1000.

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Gianni_54
feb 24 2015 16:39

Trattato storico sintetico, ma di notevole spessore. Ringrazio l'autore e resto in fiduciosa attesa della prossima puntata. 

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happygiraffe
feb 27 2015 22:32

Grazie Mauro. Letto con grande interesse!

Grazie dell'articolo; solo una domanda (se possibile): è pensabile farne un pdf da scaricare?

 

 

Abbiamo una mezza idea di farne un ebook a fine ciclo. Un libro storico di Nikonland pubblicato a futura ... memoria.

Uno di quei lavori che in qualche modo potrebbero giustificare l'esistenza di questo sito più di molte chiacchiere senza costrutto.

 

Vedremo se ci si riesce. Siamo solo in due disposti a dedicare qualche ora del nostro tempo a questo progetto. Ma per me ne vale la pena ;)

Secondo me ne vale MOLTO la pena.

 

Non solo per pura curiosità, ma perché conoscere l'evoluzione di un'idea e poi di un prodotto che ha cambiato la tecnica di ripresa per decenni aiuta a capire meglio gli strumenti che utilizziamo adesso e, forse, quelli che avremo in un prossimo futuro.

Per fortuna, una cosa il nuovo presidente Nikon Ushida la riconosce :

 

Immagine Allegata: pic_01.png

 

al di là degli slogan di marketing, il valore storico di Nikon, tanto che già nei commenti al bilancio di quest'anno ha cominciato a parlare delle celebrazioni del centenario della fondazione di Nikon (ne abbiamo parlato a lungo in questo articolo, se qualcuno lo ha letto e nella sezione dedicata alla storia qui) che cadrà il 25 luglio 2017.

 

Il primo passo è l'aver deciso di adibire un intero piano (il secondo) del QG Nikon a museo la cui inaugurazione avverrà il 17 di questo mese di ottobre 2015 :

 

Immagine Allegata: Nikon-Museum-6.jpg

 

in circa 580 mq c'è l'esposizione di tutte le fotocamere Nikon dal 1948 ad oggi (450 pezzi), oltre ad obiettivi, strumenti di misura, microscopi, telescopi e qualsiasi altra cosa che Nikon ha progettato in campo civile.

 

L'ingresso è libero. Obbligatoria la visita da parte di ogni nikonista che passasse dal giappone :)

 

Ma aspettiamoci altri eventi celebrativi e ... (spero all'altezza dell'occasione) prodotti commemorativi di qui al 2017 ;)

Sarebbe molto bello e carino se facessero un qualche cosa per chi non può andare sino al QG...  io lo acquisterei al volo.. senza problemi..  cosa ne pensi?  non dico cartaceo.. sarebbe il massimo della libidine..

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