






[editoriale] Garanzia cinqueminuti...
"ehi, scusa, ma c'e' garanzia? "
"si, garanzia 5minuti...!"
proprio cosi' mi rispondeva su di un assolata spiaggia di agosto negli anni Ottanta, un vucumpra' marocchino dopo che gli avevo pagato (poche migliaia di lire) l'orologio al quarzo multicolore, con una dozzina di suonerie incorporate e addirittura...waterproof !
Nella divertente vignetta di Silvio Renesto, appositamente commissionata (avendone gia' apprezzato le doti innate), mutato l'oggetto il concetto...non cambia: come compriamo oggi le nostre costose attrezzature fotografiche, dal punto di vista della tutela del nostro acquisto?
La partizione principale divide i "pusher" in due categorie fondamentali:
- Negozio fisico
- E-commerce shop
ma dentro ognuna delle due categorie si annidano potenzialita' e responsabilita' alle volte molto differenti.
Gia', perche' dopo il boom degli ultimi dieci anni transitando da ebay ad Amazon, in mezzo ai quali stavano gli importatori paralleli che spuntavano come funghi sul web (e scomparivano altrettanto velocemente), il mercato sembra essersi assestato proprio sulla base della regolamentazione delle garanzie di tutela commerciale e legale (differenti tra loro, per oggetto e soggetti) e, sopratutto, dell'assistenza tecnica da prestare alle nostre attrezzature, se guaste.
Di fatto anche oggi molti negozi fisici si comportano da e-shop sul web in maniere differenti, per esempio gestendo un ebay shop del tutto parallelo all'attivita' commerciale fisica (spesso anche con prezzi differenti, non sempre piu' convenienti) oppure si fanno "aiutare" nello smistamento da siti importanti come Amazon che cura loro gli aspetti meno interessanti (ma tra i piu' delicati) della trattativa, quali "Shipping and Handling" per dirla in gergo, impacchettamento, distribuzione e recapito, per essere piu' chiari: nonche' rientro del bene, nel caso in cui venga restituito.
Oppure no... solo S/H e poi l'acquirente torna a doversela vedere con un negozio fisico, pur avendo contrattato su Amazon l'acquisto del bene che voglia restituire.
Ricordiamoci che per gli acquisti effettuati in Italia vigono le regole (qualunque sia l'operatore commerciale) stabilite dalla legge, che, nel d.lgs 206/05 (c.d. Codice del Consumo) e modificazioni successive, parla di Consumatore (diverso il caso del Professionista con P.IVA e fattura) e di due tipi ben distinti (e coesistenti) di tutela:
- garanzia legale (da prestarsi dal venditore) e
- garanzia commerciale (prestata dal produttore)
La prima non puo' avere durata inferiore a due anni (24 mesi) e si basa sulla "conformita' " del bene venduto all'uso descritto, alla descrizione fattane, alla media dei prodotti similari.
Per essere esercitata e' necessaria l'esibizione dello scontrino (o fattura) di acquisto e, una volta riscontrata l'inidoneita', questa deve essere contestata entro sessanta giorni al venditore. (questo vale sopratutto a tutela degli acquisti online: con il negozio fisico e' semplice tornare indietro col prodotto viziato)La seconda e' invece una forma di garanzia che per statuizione del produttore puo' avere anche durata differente (di solito, ma non sempre, inferiore ai 24mesi), ma non e' sostitutiva della garanzia del venditore, bensi' vi si aggiunge: sara' il consumatore a scegliere a chi rivolgersi per ottenere tutela.
Questa garanzia convenzionale implica che il prodotto venga rispedito al produttore (o al centro di assistenza prestabilito) e riparato, a spese del produttore.
Se queste enunciazioni di prammatica, pur lineari, si prestano pero' a mille sotterfugi e distinguo (dalla inferiore tutela per i prodotti fatturati agli infiniti scaricabarile tra venditore e produttore per mettere in crisi il consumatore, fino alla pretesa della certificata provenienza dai distributori ufficiali del bene inidoneo) gia' quando abbiamo a che fare con negozi fisici, importatori ufficiali e centri di assistenza autorizzati, figuriamoci quando tutta questa materia si trasferisca su soggetti che esercitino il commercio in Italia, avendo sede all'estero, specie quelli fuori dall' UE che ha promulgato con fatica negli ultimi dieci anni tutto lo scibile che ha portato alle (apparentemente) semplici partizioni di cui sopra.
Oppure quando, anche i canali ufficiali di assistenza aumentino ad libitum i termini di garanzia




Negli ultimi anni poi, abbiamo assistito alla crescita esponenziale di siti come Amazon che ormai vende qualunque cosa ci passi per la mente di comprare, a prezzi quasi sempre interessanti e a condizioni pressocche' insuperabili in termini di garanzia "soddisfatti o rimborsati"

in pratica potrei utilizzare entro i termini nei quali Amazon me lo consente un obiettivo, per poi restituirlo dicendomene semplicemente non soddisfatto:
se il prodotto viene venduto e gestito da Amazon attraverso il servizio in abbonamento "Prime" sono certo di essere del tutto risarcito, non appena adempiero' alla restituzione fisica del bene acquistato, il piu' delle volte anche il trasporto a carico del venditore.
Nel caso abbia acquistato su Amazon ma da una delle terze parti che a questo sito si appoggiano (formano il cd Marketplace) avro' diritto ad una tutela inferiore, sempre pero' supervisionata da Amazon che non comparira' come venditore ma come gestore della vendita (rischiero' quindi il rimborso totale e talvolta mi proporranno la sostituzione del bene, perche' e' col venditore effettivo che avro' a che fare)
Per questo operazioni come quella di ieri promosse da questo sito (il Prime Day) nelle quali ...talvolta si incorre in occasioni, ma il piu' delle volte in delusioni (con la maliziosa impressione che prima di praticare gli sconti promessi, nei giorni precedenti in molti casi rincarino i listini...) coinvolgono sicuramente milioni di click in piu' al giorno, che, se non conducono a veri e propri acquisti, di certo convogliano una marea di persone in piu' a conoscere di queste ordinarie opportunita'.
Ma in assenza di "patologia" dell'acquisto ed in caso il mio obiettivo, perfettamente funzionante ed integro, dopo un anno e mezzo smetta di funzionare?
A chi mi rivolgero'? Al venditore o al centro di assistenza del produttore, sicuramente piu' agevole e vicino...?
Nel caso pero' che la garanzia convenzionale (del produttore) si sia nel frattempo esaurita, dovro' incrociare le dita

e sperare che il GranSito mi voglia ancora ascoltare.
Ne siamo consapevoli?
Talvolta cerchiamo il prezzo piu' conveniente, senza porci il problema del...dopo vendita.
Nel mio personale bagaglio di esperienze, con 15 anni di operazioni su ebay prima e (negli ultimi tre anni) su Amazon, ma oltre a cio' con una discreta schiera di venditori d'oltreoceano, a diverso titolo e con diverse modalita' operanti in Europa, mi devo dire fin qui estremamente fortunato, ad aver avuto bisogno di assistenza solo in un paio di occasioni, una delle quali non e' andata nel modo che speravo, ma fortunatamente l'emergenza e' rientrata grazie alla gentilezza di un'assistenza autorizzata di Roma, che ha individuato il (falso) problema.
Di fatto, il pensiero di affidare ad una spedizione verso l'Estremo Oriente un corpo macchina da 2-3000 euro dovrebbe tenere tutti sul chi vive, prima di cliccare il pulsante di acquisto.
E le differenze di prezzo che non superino il 25% tra operatori ufficiali, quantomeno in forma di negozi fisici su territorio nazionale, dovrebbero essere sopportabili in funzione del rischio che diversamente si correrebbe.
Ma talvolta queste differenze di prezzo sono davvero macroscopiche ed allora il consiglio che mi sento di dare a chi voglia imbarcarsi in un'attivita' di acquisto dalla tutela incerta, sta nell'individuazione, a monte dell'acquisto, della soluzione degli eventuali problemi di assistenza.
Molti distributori che dispongono della gestione diretta dei centri di assistenza relativi ai marchi distribuiti, inibiscono la riparazione al materiale arrivato in Europa in maniera fraudolenta, per esempio attraverso uffici britannici di magazzini con ragione sociale ad Hong Kong: ovviamente l'importazione di questi prodotti sarebbe assoggettata a dazio (anche per il consumatore) se gli uffici preposti individuassero il trucco...
Cio' non avviene in molti casi, ma con la recente vicenda relativa alla Brexit, molte di queste situazioni che (in barba alla civilta' dei paesi che vi si sono prestati) hanno di certo prodotto danni al commercio ed alle transazioni ufficiali e certificate, dovranno certamente affievolirsi fino ad essere assorbite nei relativi aumenti di prezzo delle stesse apparecchiature che verranno per forza di cose, distribuite in maniera regolare.
Ma tutto cio' che all'interno dell'UE viene venduto e distribuito secondo legge, DEVE essere assistito e tutelato. Quindi, il turista tedesco che voglia assistenza alla sua Nikon acquistata nel suo Paese, nei termini previsti dalla sua garanzia, dovra' ottenerla in Italia, tanto quanto a me presterebbero garanzia se mi trovassi nelle stesse condizioni a casa sua.
E siccome anche in Italia, (ne ho avuto esperienza diretta) abbiamo laboratori di assistenza autorizzata, disponibili alla riparazione, fuori garanzia del venditore, degli apparecchi che ne abbiano necessita', sta soltanto a noi stabilire i parametri per i quali le preziose (non solo economicamente) attrezzature che ci regalano momenti di ispirazione e realizzazione, possano essere immuni da scherzi come quelli espressi nella vignetta a monte di questo articolo.
Per la quale ringrazio ancora Silvio Renesto

Max Aquila per Nikonland 2017
Articolo veramente illuminante. In effetti oggi (molto più di ieri) ci si muove in una giungla al punto che pur acquistando attraverso canali ufficiali non sempre _ in caso di necessità _ si riesce a far rispettare tutti i diritti presenti in una garanzia. Va anche sottolineato (e parlo di Nikon) che fotocamere e obiettivi di importazione parallela sono coperti comunque da garanzia internazionale (carta verde) e che l'assistenza ufficiale ha il dovere di sostituire gratuitamente i pezzi di ricambio pur facendo pagare la manodopera. Ma non ho ancora conosciuto nessuno che sia riuscito a far rispettare quella garanzia a NItal.
Io acquisto nel mercato parallelo da quasi 40 anni e devo confessare che oggi lo faccio con maggiore apprensione rispetto al passato. Non saprei spiegarlo.
Finora non ho mai avuto problemi, ma credo ci stia dentro una buona dose di fortuna.
(Complimenti a Silvio, che talento!)