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I Moltiplicatori di focale: come li usiamo noi
mar 14 2015 01:00 |
Silvio Renesto
in Natura
converters
Danno neve domenica, specie verso il pomeriggio tardo. Posso gestirmi la giornata per intero come preferisco, perciò mi sveglio al mattino e guardo fuori: schiarite, e sole tra squarci di cielo azzurro.
Ho intenzione di fare una capatina in oasi al mattino, non ci passo da un mese e la voglia di tornarci è forte, anche se so che non è una stagione ricca di avvistamenti.
Ho con me la D800e e il 500 AFS VR, ho deciso di stare “leggero”, appena arrivo avvisto uno stormo di quindici gru volteggiare per un po’ nei cieli dell’oasi, poi si dirigono verso nord-est, scatto alcune foto per documentare, in serata manderò una segnalazione agli amici di Cuneobirding.
Quaranta minuti di auto, saliamo di quota, decisamente, vado al mio capannetto, lo sgombero dalla neve, riempio le mangiatoie di semi di girasole e panettone sbriciolato (i panettoni li compro ancora al mercato a prezzi irrisori). Mentre mi faccio strada in mezzo alla neve con la pala, già sento i versi di allerta (o benvenuto?) di decine e decine di cince e fringuelli. Quest’anno la popolazione è aumentata rispetto agli anni scorsi, ha fatto la sua comparsa per la prima volta il frosone, e le cinciarelle sono la specie presente in maggior numero, mentre l’anno scorso erano più diradate.
Fin dall'inizio, anche mentre sono allo scoperto, i rami degli alberi intorno sono già affollati di ospiti affamati. Qualcuno più ardito scende ugualmente alla mangiatoia, io continuo nelle mie operazioni di sgombero, fino a quando non sono pronto a entrare nel nascondiglio.
I posatoi sono piuttosto vicini, da un paio di metri a circa quattro, cinque al massimo. Il 500 è inservibile, vado di 300 f/4 e D7100, alternando la D800e, anche perché vorrei un po’ più di aria intorno ai soggetti, i ritratti stretti dopo che ne hai fatti a iosa ti stufano un poco.
Fuori è tutto un frullare di ali e un crescendo di twit, il nuovo rametto è subito apprezzato dagli ospiti che vi si alternano e si scacciano l’un l’altro. Le cinciarelle sono le più aggressive, fringuelli, cince bigie e peppole più tolleranti. Il pettirosso è isolato, ma arriva pure lui, ogni dieci minuti fa la sua passata e si avvicina, anche se molto più sospettoso degli altri. Il picchio muratore arriva anche lui, ma mai a distanza utile.
Ad un tratto un frullo di ali più forte, ed eccolo, quello che aspettavo più di tutti, il Frosone, pensavo di non vederlo più dopo le nevicate, dal momento che qui manca l’acqua, di cui ha assoluto bisogno, ma si vede che ne ha trovata poco lontano. Due maschi…. due maschi? Le volte scorse era la coppia, vuoi vedere che si sono passati parola e il gruppo si sta allargando?
Un lampo mi attraversa la mente: qui ci vorrebbe qualcosa di più corto ancora…il 200 f/2 è a casa, guardo l’ora, sono quasi le 16, tra andare e tornare sono quaranta minuti e mi rimane ancora un’ora dopo, di luce. Parto subito, e torno col 200, lo metto sulla D800e, voglio spazio intorno, e se possibile seguire le evoluzioni aeree. E quando la luce calerà, avrò quel diaframma 2 a disposizione, per tentare l’impossibile.
Una soluzione univoca non esiste, ma esistono molte situazioni tutte diverse che ci faranno propendere per l'una o l'altra soluzione, sta al fotografo scegliere il rimedio migliore.
Ogni lunghezza focale ha una sua ragione di utilizzo, in un’oasi dove le distanze sono notevoli e non è possibile avvicinarsi ai soggetti perché ci si trova dentro un capanno da cui non si può uscire, allora le lunghe focali la fanno da padrone. Anzi, più sono lunghe meglio è, i mm. non bastano mai. Quando parecchi anni fa iniziai a frequentare le oasi naturalistiche del nord ovest, mi resi conto subito che i moltiplicatori erano molto usati perché le distanze erano davvero notevoli, l'unica soluzione era (ed è, ancora, in certi casi) aumentare i millimetri.
Le focali più corte trovano la loro collocazione in un tipo di ripresa dove il fotografo ha maggiore libertà di azione, può muovere il suo nascondiglio avanti o indietro, oppure può avvicinare i posatoi. Situazione tipica quella illustrata più sopra, con le foto scattate alle cince dal mio capanno.
Io ho ridimensionato l'uso dei moltiplicatori, limitandomi all'uso dell' 1,4x quando si rende necessario, mentre il 2x rimane decisamente sottoutilizzato, pronto a intervenire solo in casi particolari, quali l'avvistamento di una specie non comune a scopo documentativo.
Testo e foto di Bruno Mora.
Ho intenzione di fare una capatina in oasi al mattino, non ci passo da un mese e la voglia di tornarci è forte, anche se so che non è una stagione ricca di avvistamenti.
Ho con me la D800e e il 500 AFS VR, ho deciso di stare “leggero”, appena arrivo avvisto uno stormo di quindici gru volteggiare per un po’ nei cieli dell’oasi, poi si dirigono verso nord-est, scatto alcune foto per documentare, in serata manderò una segnalazione agli amici di Cuneobirding.
Gru, D800E e 500 Afs vr, il moltiplicatore 1.4 x è rimasto in borsa ( e meno male, non avrei colto il gruppo nella sua interezza)
A Racconigi il passaggio delle gru è la quotidianità, qui un po’ meno. Per il resto poco o nulla da segnalare, i germani, qualche alzavola e un paio di aironi cenerini a distanze siderali completano il quadro.
Quaranta minuti di auto, saliamo di quota, decisamente, vado al mio capannetto, lo sgombero dalla neve, riempio le mangiatoie di semi di girasole e panettone sbriciolato (i panettoni li compro ancora al mercato a prezzi irrisori). Mentre mi faccio strada in mezzo alla neve con la pala, già sento i versi di allerta (o benvenuto?) di decine e decine di cince e fringuelli. Quest’anno la popolazione è aumentata rispetto agli anni scorsi, ha fatto la sua comparsa per la prima volta il frosone, e le cinciarelle sono la specie presente in maggior numero, mentre l’anno scorso erano più diradate.
Fin dall'inizio, anche mentre sono allo scoperto, i rami degli alberi intorno sono già affollati di ospiti affamati. Qualcuno più ardito scende ugualmente alla mangiatoia, io continuo nelle mie operazioni di sgombero, fino a quando non sono pronto a entrare nel nascondiglio.
I posatoi sono piuttosto vicini, da un paio di metri a circa quattro, cinque al massimo. Il 500 è inservibile, vado di 300 f/4 e D7100, alternando la D800e, anche perché vorrei un po’ più di aria intorno ai soggetti, i ritratti stretti dopo che ne hai fatti a iosa ti stufano un poco.
Cinciarella, D7100 e 300 AFS F/4.
Fuori è tutto un frullare di ali e un crescendo di twit, il nuovo rametto è subito apprezzato dagli ospiti che vi si alternano e si scacciano l’un l’altro. Le cinciarelle sono le più aggressive, fringuelli, cince bigie e peppole più tolleranti. Il pettirosso è isolato, ma arriva pure lui, ogni dieci minuti fa la sua passata e si avvicina, anche se molto più sospettoso degli altri. Il picchio muratore arriva anche lui, ma mai a distanza utile.
Ad un tratto un frullo di ali più forte, ed eccolo, quello che aspettavo più di tutti, il Frosone, pensavo di non vederlo più dopo le nevicate, dal momento che qui manca l’acqua, di cui ha assoluto bisogno, ma si vede che ne ha trovata poco lontano. Due maschi…. due maschi? Le volte scorse era la coppia, vuoi vedere che si sono passati parola e il gruppo si sta allargando?
Essendo grande quasi il doppio di una cinciallegra, posandosi alla stessa distanza fatico a farcelo stare dentro il fotogramma. D7100 e 300 AFS F/4.
Un lampo mi attraversa la mente: qui ci vorrebbe qualcosa di più corto ancora…il 200 f/2 è a casa, guardo l’ora, sono quasi le 16, tra andare e tornare sono quaranta minuti e mi rimane ancora un’ora dopo, di luce. Parto subito, e torno col 200, lo metto sulla D800e, voglio spazio intorno, e se possibile seguire le evoluzioni aeree. E quando la luce calerà, avrò quel diaframma 2 a disposizione, per tentare l’impossibile.
Cincia bigia, D800E, focale 200 mm. distanza del soggetto circa 2 metri.
Il 200 mm liscio, su formato dx.
Una soluzione univoca non esiste, ma esistono molte situazioni tutte diverse che ci faranno propendere per l'una o l'altra soluzione, sta al fotografo scegliere il rimedio migliore.
Ogni lunghezza focale ha una sua ragione di utilizzo, in un’oasi dove le distanze sono notevoli e non è possibile avvicinarsi ai soggetti perché ci si trova dentro un capanno da cui non si può uscire, allora le lunghe focali la fanno da padrone. Anzi, più sono lunghe meglio è, i mm. non bastano mai. Quando parecchi anni fa iniziai a frequentare le oasi naturalistiche del nord ovest, mi resi conto subito che i moltiplicatori erano molto usati perché le distanze erano davvero notevoli, l'unica soluzione era (ed è, ancora, in certi casi) aumentare i millimetri.
Airone bianco maggiore, 600 mm AFS VR moltiplicato 2x, volevo riempire l'inquadratura con le evoluzioni di questo lontano Airone in cerca di prede. Scattata da capanno.
Con il 600 mm e il TC 14EII ho potuto comporre l'inquadratura nel modo che ritenevo migliore: il gruccione non è né troppo stretto né troppo perso nello sfondo. Foto scattate dall'auto.
Le focali più corte trovano la loro collocazione in un tipo di ripresa dove il fotografo ha maggiore libertà di azione, può muovere il suo nascondiglio avanti o indietro, oppure può avvicinare i posatoi. Situazione tipica quella illustrata più sopra, con le foto scattate alle cince dal mio capanno.
Io ho ridimensionato l'uso dei moltiplicatori, limitandomi all'uso dell' 1,4x quando si rende necessario, mentre il 2x rimane decisamente sottoutilizzato, pronto a intervenire solo in casi particolari, quali l'avvistamento di una specie non comune a scopo documentativo.
Testo e foto di Bruno Mora.
Test:
Yes
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54 Comments
Orrore!
Ma qui, siamo al caso particulare, per citare Guicciardini.
Non alla regola.
Peraltro ci sono molti naturalisti non fotografi dotati di cannocchiali, binocoli, telescopi terrestri e strumenti simili (anche spotter d'aviazione) con ingrandimenti esagerati del tutto inidonei a produrre una immagine decente che si accontentano di osservare e classificare
In questo senso la chiarezza di intenti è fondamentale.
Of course,
Il mio era un rimarcare scherzoso l'ambito particolre.
Nella mia esperienza il pregio del moltiplicatore sta proprio a distanza ravvicinata. Posso dire di aver fatto foto più che accettabili con il 105 AFSVR + TC20E II (!) a 25-30 cm mentre in tutti gli altri casi il TC20 era come minimo... soft.
La versatilità del TC14 invece è molto superiore e direi che prima delle fotocamere superpixellate la differenza tra obiettivo liscio e moltiplicato usando ad es il 300 f4 AFS era inavvertibile anche a distanze di ... airone. Con la D7100/D800 invece una differenza anche se non grave si nota.
I miei ex compagni di uscite fotografiche che hanno la D4 usano il tc14 quando serve con risultati notevoli (su 300 f2.8 AFS VR e su 500f4 AFS VR).
Gran bello scatto, Silvio!
Certo che "senza" è meglio, ma io preferisco "con", anche se un po' peggio, che "senza"...foto (questa l'avrebbe potuta scrivere Catalano di arboriana memoria).
Ho capito che se uno ha la supermegaiperpixellata è meglio (D810, ma ci arrivo anche da solo), ma: 1 il coswto dell'ottica, 2 il costo delo corpo, 3 il costo di tutto l'amradam per portare in giro (compreso tripode e testa), e 4 costo PC nuovo e schermo ultimissimissimo ... bè 30-40mila euri vanno ... e allora vai a prenderlo in quel posto alla fotografia naturalistica ...
Ne bastano 5 mila per metter insieme una buona coppia tele e macchina per affrontare bene riprese wild. Non sono pochi ma son dieci volte meno quel che apostrofi nel tuo intervento. Suvvia non esageriamo.
Allora un bell'articolo su come spendere al meglio i danè, no? ... questo sì che sarebbe degno di Nikonland ...
Beh, ci sono una serie di combinazioni con le quali è secondo me possibile togliersi delle belle soddisfazioni. Ci provo:
1- 7DII + 400/5.6, certo ti tocca saltare il fosso..... ma secondo me fai delle foto galattiche.
2- D7100 + 80-400
3- 7DII o D7100 + Sigma 150-600S (uccelli)
4- 7DII o D7100 + Sigma 120-300 + TC (mammiferi)
Sopra questi consiglio, un 300 2.8 usato (nikon o canon) stabilizzato ed un corpo DX di quelli sopra + TC abbinato ad una FX se la luce scende. Per treppiede un feisol ed una gimbal.
In nessun caso, credo, nemmeno raggiungi i 5K.
Certo, con un corredo top, nel 20% dei casi, puoi far di meglio. Per me il corredo top è il mio D4 + 500/4..... costa un botto ma siamo comunque a molto meno di metà delle cifre che dici tu!
Ricordo che c'é anche l'ottimo Sigma 500/4.5 (usato)...
Insieme ad una D7100 si sta ben sotto i 4000€.
a_
Si, che se usato su treppiede serio non paga l'assenza di stabilizzazione
Esatto !
Mica l'ha ordinato il dottore che si debba fare la fotografia naturalistica a tutti i costi, se non si hanno i mezzi
Il miglior modo per spendere i propri dané é quello di formarsi culturalmente abbastanza da avere le idee ben chiare su quello che si vuole e si può fare e si può avere la costanza di fare.
E poi impegnare il massimo del capitale disponibile in quello. E in funzione di quello, sfruttarlo al massimo.
Per fare cosa ? Per fare le foto migliori che si possono fare con quello
Facilissimo e senza nessuna ricetta.
In quanto all'articolo, su Nikonland c'è già, c'è già quasi tutto
15/02/2013 - AAA - Cercasi tele per caccia fotografica - letture (1238) - autore : gciraso
13/12/2012 - Come non si usa un teleobiettivo lungo - letture (1191) - autore : gciraso
cominciano con questa frase di pura saggezza :
"Tendenzialmente la domanda andrebbe ribaltata in fotografo per caccia fotografica cercasi."
e ricordo sempre che FCF di Milano noleggia sia corpi macchina che tele per specifiche esigenze, con una tariffa accessibile.
Alcune osservazioni:
Prima cosa
Mauro ha ragione sul noleggio: qualche anno fa un paio di tizi, padre e figlio, venivano spesso insieme a me a fare uccellini con il 500f4 IS e 300 f2.8 IS (avevano corpi Canon) che noleggiavano da FCF apposta per l'occasione. Loro avevano un ottimo equipaggiamento per la macro perchè facevano soprattutto quella, quando volevano la fauna, noleggiavano i cannoni. Avevano investito in quello che gli interessava di più ed il resto si arrangiavano così
Seconda cosa:
Daniele quella che tu mandi laggiù in quel posto è la caccia fotografica, che è un settore della fotografia naturalistica,
Però Massimo Vignoli ti ha mostrato parecchie alternative:non troppo dispendiose, ad es. un 300 f4 AFS su corpo Dx e occasionalmente un 1.4x vanno bene, anzi benissimo, non avrai la purezza del 500 su Fx, ma avrai buone foto comunque, come ha scritto Valerio un'Aquila con una Volpe nelle grinfie anche se non gli conti i peli ... vale la pena.
Questo non vuol dire di comprarsi porcherie, ma di cercare il giusto compromesso.
Però la caccia fotografica richiede, a parte l'attrezzatura, disponibilità di tempo e di spostarsi molto oltre ad una approfondita conoscenza dei soggetti, ricerca e studio altrimenti si finisce per fare i grupponi di fotonaturalisti della domenica, oggi a Pontresina, domani a Torrile dopodomani a Sartirana e si fanno tutti le stesse cose. Va bene ogni tanto ma poi stufa.
Come ha scritto Tarkus (ed io sono come lui) fotografiamo gli animali perchè ci interessano, Tarkus, Longufresu, Tonci, Carlo e tutti gli altri (e mi ci metto anch'io anche se io sono il meno bravo di tutti, ma pazienza) siamo appassionati dei nostri soggetti e per questo li fotografiamo.
Io ho poi praticamente smesso proprio perchè non ho più il tempo che avevo prima
Tieni anche presente si può fare fotografia naturalistica d'atmosfera ambientata, non solo ritrattoni.
Infine : Anche la macro è fotografia naturalistica e costa molto meno.
A questo proposito aggiungerei al'elenco di Mauro i miei articoli sulla macro economica e sulla macro in genere.
Escluso l'ultimo intervento di Silvio, vedo che nessuno di voi si è preoccupato di un altro fattore molto importante in naturalistica, ovvero che prima di tutto di deve essere naturalisti, poi verranno le foto, e chissene di come si saranno ottenute ... però coplpa mia, qui è un sito di fotografi, non di naturalisti ...
Quello che mi ha dato fastidio, è che di suggerisce la D7100, ma se lo dico io, allora no, non và bene ... se dò fastidio ditemelo, non me la prendo per così poco ...
In molti si è parlato di usare la D7100 e in molti la usiamo, ottenendo buone foto, magari in alcune situazioni meno buone che con le FF, ma in altre invece si è addirittura in vantaggio. Non penso che qualcuno ce l'avesse con te.
Ma vorrei concludere:
Trascurando il fattore tempo, spostamenti, cultura naturalistica, che sono in realtà parte fondamentale per la riuscita delle foto) il punto nodale di tutto questo discorso che a dire il vero è andato un po' alla deriva è che:
E' vero che con il massimo (non Vignoli, ma come equipaggiamento) ottieni il massimo (se sai dove andare e cosa fare).
E altrettanto vero che puoi ricavare ottime foto naturalistiche con corpi Dx teleobiettivi relativamente accessibili e eventualmente moltiplicatori usati con accortezza.
Ovvero ci sono compromessi costi-prestazioni più che accettabili.
Fatta salva una decenza minima quello che conta è la foto.
Per questo sulla decimilionesima cinciarella sul rametto col lichene si potrebbe anche essere al limite dell' ...autoerotismo sulla nitidezza composizione cromia sfondo ecc, perchè ne ho già viste dieci milioni e mi sono anche rotto l'anima, e se non è più che degna che si mette a fare?
Ma è solo questa la foto naturalistica?
No, proprio no. La foto naturalistica può e deve essere anche altro, e qualcuno qui ce l'ha fatto vedere.
Può essere poesia (che importa se il falco nella pioggia di Bruno è a xmila ISO e se non ricordo male fatto con la D7100? E' poesia lo stesso), Può essere "azione".,o documento e non lasciare indifferenti.
Vorrei proprio che Tarkus ci mostrasse la sua foto di damigella che depone le uova ripresa a mezz'acqua (che mi ha lasciato a bocca aperta), raccontasse come l'ha fatta e con cosa, e vorrei vedere se qualcuno ha qualcosa da dire in merito.
Il resto, perdonate la rudezza, ma son strumenti da falegname.
Silvio comanda...
Ecco la foto richiesta:
Deposizione di Chalopteryx virgo.
Effettuata in una pozza di un ruscello presso Massa Marittima (GR)
Canon G12 e scafandro sub dedicato WP-DC34 (colpetto di flash incorporato e un po' di indispensabile posteriore).
Ero in costume per fotografare organismi vari, sia vicino all'acqua, sia sott'acqua (pozza perennemente all'ombra, nonostante fosse agosto l'acqua era realmente gelida. Mentre mi stavo riscaldando sulla riva, a mezzo metro da me, ma forse meno ho notato una femmina di damigella che stava deponendo negli steli e nelle radici della vegetazione di sponda. All'inizio ho pensato di usare la D300 col 105 micro, poi l'ho vista immergersi sotoo il pelo dell'acqua e ho preso l'attrezzatura fotosub e ho scattato "tra i due mondi". Tra tutti i numerosi tentativi questo è l'unico tecnicamente buono.
E' un tipo di foto che avevo tentato, invero con risultati meno soddisfacenti, qualche altra volta e sicuramente non sarà l'ultima, perchè è un genere che mi intriga da morire.
Grazie Marco.
Sarà che amiamo gli stessi soggetti, ma per me questa foto merita un applauso.
La forza di questa foto è nella composizione (quella mezza ala fuori è una chicca), nel momento che racconta e che è vera nel pieno senso della parola, non è "costruita" nell'acquarietto... che sia fatta con una Canon G12 piuttosto che con nosocosa per me è del tutto marginale
Grazie per i complimenti...
"Invitare" una damigella a deporre in un acquarietto credo sia molto più difficile che trovarsi, come si dice, al posto giusto nel momento giusto.
Peraltro ci sono soggetti assolutamente infotografabili se non in un apposito, anche se un po' noioso, set (acquarietto, ecc.).
Io preferisco, per puro divertimento, fotografare in libertà (pur con risultati inferiori) questo spiega perché mi sono comprato compatta e custodia sub.
In un'altra vità scafandrerò una reflex, nikon ovviamente...
Anch'io...
Fantastica!!!!!
E ti dirò,
il fatto che tu sia riuscito a realizzarla non è assolutamente da svincolare al tipo di mezzo che hai usato. In altri termini con uno scafandro tradizionale ed un emisferico abbondante non ci saresti riuscito perchè il tutto è GROSSO. La G12 invece è piccina e il suo formato ridotto incrementa la PDC così tanto da fare in modo che ciò che è fuori dall'acqua sia ancora leggibile. Bravo! ++
Giuro che non sapevo che le damigelle facessero le palombare per deporre le uova. Pensavo che bastasse loro solo infilare la parte terminale del lungo addome.
Bravo e soprattutto meno male che il flash incorporato è andato a illuminare il giusto e non a pennuto! In assoluto il flash incorporato è una disgrazia sott'acqua, ma non sempre e questo tuo scatto è qui a dimostrarlo.
Mi ripeto giuro che non sapevo che le damigelle fanno subacquea.
son basito
Ma nemmeno io lo sapevo...sono rimasto a bocca aperta, anche perché è rimasta sotto diversi minuti!
Hai ragione, un'ingombrante reflex scafandrata non avrebbe permesso lo stesso risultato. Circa il flash, l'incorporato è l'unico che uso, ma con un apposito diffusore. In effetti il sistema flash TTL nikon è molto più costante ed affidabile, per il resto la G12 è una compatta tuttora ottima.
Stando con i piedi per terra, per il flash non so se il tuo scafandro lo consente ma c'e' la possibilita' di usare il flash integrato solo come commander via cavo in fibra ottica di un flash esterno. Sea&Sea ne produce di ottimi, piccoli piccoli, e non costosissimi.
Sì lo so, ma se devo fare un investimento ulteriore, sto valutando seriamente di acquistare una custodia sub per la D300 a metà con un amico: io metto la custodia (probabilmente una ikelite in policarbonato o similare) e lui il corpo. A quel punto il salto di qualità diventa notevole.
Comunque è un po' che sto pensando anche al Fantasea nanoflash, con lampada pilota e una lente macro da 5-8 diottrie. Comunque complessivamente non meno 600-700 € da tirar fuori...
Guarda che si trovano scafandri Sea&Sea MDX-D300 a 800 euro. Quello è uno scafandro esageratamente ben costruito. Io l'ho preso tre o 4 anni fa (tempo fugge) se vuoi fartene un'idea qui trovi delle indicazioni.
Su wetpixel ci sono N occasioni per D300, veramente tante. Siccome è una fotocamera non più utilizzata (obsoleta) inizia ora la corsa al ribasso. C'è una Nexus fantastica in vendita su Wetpixel
Scusami, " non è corretto" nei confronti di chi?
Da anni uso, con soddisfazione, l'accoppiata AF-S 300/4 + TCII 1,7. Prima con D200, poi con D700 e da quando li monto su D800 ne sfrutto anche il crop in Dx.
Ho una curiosità,sSe ti metto su delle foto senza gli exif saresti in grado di riconoscere quelle con scattate con TC e quelle senza?
Max,
ti rispondo io. In effetti il termine "CORRETTO" io non lo userei, io direi che se nel 90% delle foto con il tele si sta usando il TC, allora è segno che sarebbe il caso di ricorrere ad una focale più lunga. E non tanto per migliorare la qualità ottica assoluta, ma per la migliore prestazione generale, velocità e precisione di messa a fuoco, correzione dei riflessi interni (utile nei controluce) e magari luminosità massima maggiore perché f/6.8 onestamente è un po' buietto. Quest'ultima opzione è necessaria quando la luce diminuisce sul serio. Senza necessariamente ricorrere a 2.8, avere almeno un f/4 è utile.
E tu mi dirai: smonto il TC!
ecco fatto