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1
Organizzazione dei files e database - Lightroom4 & Capture One7
Jan 07 2013 14:37 |
andre_
in Software, post-produzione, ritocco
Capture One 7 organizzazione RAW catalogs database lightroom
- Organizzazione generale di un Catalog
Fin dalle prime versioni Beta, Lightroom ha imposto un modo di organizzare i files da sviluppare leggermente differente da quello a cui eravamo abituati con i vari browser e finder.
L'idea non era affatto nuova, e chiunque usasse un DAM era giá assuefatto all'idea di avere tutte le caratteristiche dei files organizzati in database.
Il vantaggio principale é la velocitá con cui si possono fare ricerche e filtrare i risultati all'interno dei files importati nel database.
Ad esempio, tutti i files non di sistema contenuti in un computer Mac sono contemporaneamente presenti in un database. Spotlight, la ricerca per nomi o parole chiave all'interno dell'Hard Drive del Mac funziona in quel modo.
In campo fotografico, la necessitá di importare i files in un database per poterli sviluppare (o catalogo) é stata usata nell'ormai lontano 2005 da Apple Aperture (fin dalla sua orrida prima release), mutuandola da iPhoto.
Potrebbero esserci altri software ancora precedenti, ma non credo che il tema abbia una qualche importanza.
Il concetto ci é ormai familiare: ogni file per potere essere sviluppato da Lightroom e Capture One (quest'ultimo dalla versione 7, che in piú mantiene la possibilitá di usare le Sessioni come nelle release precedenti) deve essere preventivamente importato nel Catalog.
Da quel momento in poi il file é "conosciuto" al programma di sviluppo, e potrá essere sviluppato, catalogato, filtrato. In definitiva, "usato".
Esternamente, la struttura del Catalog é sostanzialmente uguale in Lightroom e Capture One7: Si tratta di un database che contiene ogni caratteristica del file importato.
Tra le piú comuni, e piú utili, di quelle direttamente contenute nel file al momento dell'importazione troviamo:
- Numero progressivo, o stringa, attribuito univocamente ad ogni file (in modo da renderlo indipendente dalla cartella dove si trova)
- Percorso del file (la cartella dove si trova in quel momento)
- Attributi EXIF (camera, lente, ISO, apertura, tempo, etc.)
- Attributi IPTC (Copyright, Creator, etc.)
- Attributi indicati dalla macchina (Bilanciamento del Bianco su tutti, generalmente nulla o quasi di quanto scelto nel menu della macchina é riconosciuto dal software di sviluppo)
- Caratteristiche del file (coordinate GPS, spazio colore e dpi se si tratta di un JPG o TIFF, etc.)
Tutte queste caratteristiche sono partimonio del file (anche se alcune possono essere aggiunte in un secondo tempo, ed in quel caso non verranno salvate direttamente nel file originale, ma solo nelle sue copie sviluppate una volta esportate).
É importante che siano all'interno del database perché in questo modo possiamo filtrare, fare ricerche ed organizzare i files secondo questi dati.
C'é poi una grossa sezione inizialmente vuota, che viene riempita mano a mano che si procede nello sviluppo:
- Metadati, buona parte dei quali creati dal software stesso (Keywords, Label, Rating, Collections, Location, Comments....), alcuni dei quali sono riconosciuti anche dai diversi programmi
- Parametri di sviluppo, man mano che vengono modificati (o confermati) dall'utente durante la post produzione, unici per ogni software
Questa ultima voce é la piú imporante.
I parametri di sviluppo sono moltissimi: vanno dalla scelta del motore di conversione (o "Processo", secondo Adobe) alla scelta del profilo colore (dcp o ICC in COne), al Bilanciamento del Bianco (che puó essere modificato rispetto a quello indicato dalla macchina), recupero ombre e luci, contrasto.... ....Fino allo Sharpening, Riduzione del rumore e conversione dal profilo colore interno a quello scelto per l'esportazione, passando per le altre mille possibilitá di sviluppo ovverte dal software (passando per le correzioni locali, le relative maschere, e molto altro).
Tutte queste voci sono puntigliosamente registrate nel database, ed applicate una ed una sola volta nel momento in cui si esporta il file sviluppato in un formato raster (TIF, PSD, JPG o altri), pronto per essere stampato, pubblicato sul web, o altro.
Ogni file esportato conterrá, salvo diversa indicazione, anche tutti i metadati che ho creato all'interno di LR o C1.
C'é un caso particolare (o almeno, io lo considero tale) in cui il database contiene anche i files RAW stessi.
É una possibilitá contemplata da un po' tutti i software di sviluppo, ma che a mio parere é poco utile ed interessante perché vanifica uno dei vantaggi piú importanti del sistema del database: la possibilitá di usare il Catalog anche senza avere fisicamente i files da sviluppare.
Il Catalog di Lightroom e Capture One esiste indipendentemente dal fatto che l'Hard Drive che contiene i files sia o meno connesso al computer su cui sta girando il software.
Posso leggere le caratteristiche di ogni file, filtrare i contenuti etc. anche se l'HD che contiene i RAW é disconnesso. Il software si limiterá ad indicarmi che non ho a disposizione l'originale, mantenendo la possibilitá di filtrare i metadati e vedere le anteprime.
Capture One ha in piú l'interessantissima possibilitá consentire comunque lo sviluppo sulle anteprime anche se non trova il file originale, mentre Lightroom blocca qualsiasi possibilitá di intervento in mancanza del file RAW.
- Le Previews
I database contengono anche una preview di ogni immagine.
Questa preview permette di avere un accesso molto veloce al contenuto del file, e puó rappresentare l'immagine nella sua forma "iniziale" (ogni RAW contiene un JPG creato dalla macchina che lo ha scattato), oppure rappresentare il risultato dello sviluppo da parte del software.
La distinzione non é banale: nel primo caso avró colori ed aspetto che non rispecchiano lo sviluppo fatto, ma sará la soluzione piú veloce e sempre presente per avere un'idea di cos'é il file.
Nel secondo caso l'immagine sará precisa, ma dovrá essere creata dal computer. E ci vuole tempo, e lavoro da parte della CPU.
Generalmente il tipo di preview, e le sue dimensioni, sono scelte nelle preferenze del software, insieme alla cadenza con cui la preview viene creata... e buttata.
Le previews pesano, e se il file non viene usato per molto tempo non ha senso tenere montagne di JPG, magari di files che non si degnano neppure di uno sguardo in diversi mesi...
In ogni caso possono essere ricreate in qualsiasi momento, anche cambiandone le dimensioni ed assicurandosi che rispecchino fedelmente le ultime modifiche fatte.
Per quanto riguarda le previews c'é una grossa differenza tra LR e COne.
Adobe ha scelto di creare un secondo database per le anteprime, separato dal Catalog vero e proprio (ma con lo stesso nome e nella stessa cartella).
Questo secondo database non é veramente indispensabile per usare il software, e se manca (é stato cancellato, o é stato copiato solo il Catalog generale) viene ricreato, con le previews delle sole foto che vengono aperte all'interno del programma.
Phase One ha invece optato per un unico database che contiene tutte le informazioni del Catalog e le previews.
Copiandolo, si copiano anche le anteprime, che quindi saranno sempre disponibili.
Questa scelta é abbastanza irrilevante nell'uso quotidiano dei software con un solo computer: l'utente non si accorge se in realtá il programma sta usando un solo databae o due.
Ha un discreto impatto quando si decide di fare una copia di sicurezza a mano del database: un Catalog senza anteprime per una decina di migliaia di files ha una dimensione dell'ordine dei 180MB (in Lightroom).
...Ai quali vanno aggiunti tutti i files delle previews, che a seconda delle dimensioni possono pesare dai 5 ai 50GB a seconda delle dimensioni delle anteprime.
- I backup
Entrambi i software consentono di fare copie di backup in automatico, a scadenze preimpostate o su richiesta.
Ed entrambi, come é giusto che sia, non inseriscono le anteprime nel backup del database, per risparimiare spazio.
Ma oltre a garantire una maggiore tranquillitá all'utilizzatore, il fatto di produrre una copia di sicurezza del database ha un altro vantaggio: é in quel momento infatti che il software testa l'integritá del database, e ne ottimizza le performances.
Ricordiamo che il database registra tutto quanto si fa all'interno del software, quindi le scritture, cancellazioni e sovrascritture sono innumerevoli, cosí come il rischio di produrre degli errori.
Quindi il backup non é solo caldamente consigliato, ma direi piuttosto parte integrante del buon funzionamento del software.
Fin dalle prime versioni Beta, Lightroom ha imposto un modo di organizzare i files da sviluppare leggermente differente da quello a cui eravamo abituati con i vari browser e finder.
L'idea non era affatto nuova, e chiunque usasse un DAM era giá assuefatto all'idea di avere tutte le caratteristiche dei files organizzati in database.
Il vantaggio principale é la velocitá con cui si possono fare ricerche e filtrare i risultati all'interno dei files importati nel database.
Ad esempio, tutti i files non di sistema contenuti in un computer Mac sono contemporaneamente presenti in un database. Spotlight, la ricerca per nomi o parole chiave all'interno dell'Hard Drive del Mac funziona in quel modo.
In campo fotografico, la necessitá di importare i files in un database per poterli sviluppare (o catalogo) é stata usata nell'ormai lontano 2005 da Apple Aperture (fin dalla sua orrida prima release), mutuandola da iPhoto.
Potrebbero esserci altri software ancora precedenti, ma non credo che il tema abbia una qualche importanza.
Il concetto ci é ormai familiare: ogni file per potere essere sviluppato da Lightroom e Capture One (quest'ultimo dalla versione 7, che in piú mantiene la possibilitá di usare le Sessioni come nelle release precedenti) deve essere preventivamente importato nel Catalog.
Da quel momento in poi il file é "conosciuto" al programma di sviluppo, e potrá essere sviluppato, catalogato, filtrato. In definitiva, "usato".
Esternamente, la struttura del Catalog é sostanzialmente uguale in Lightroom e Capture One7: Si tratta di un database che contiene ogni caratteristica del file importato.
Tra le piú comuni, e piú utili, di quelle direttamente contenute nel file al momento dell'importazione troviamo:
- Numero progressivo, o stringa, attribuito univocamente ad ogni file (in modo da renderlo indipendente dalla cartella dove si trova)
- Percorso del file (la cartella dove si trova in quel momento)
- Attributi EXIF (camera, lente, ISO, apertura, tempo, etc.)
- Attributi IPTC (Copyright, Creator, etc.)
- Attributi indicati dalla macchina (Bilanciamento del Bianco su tutti, generalmente nulla o quasi di quanto scelto nel menu della macchina é riconosciuto dal software di sviluppo)
- Caratteristiche del file (coordinate GPS, spazio colore e dpi se si tratta di un JPG o TIFF, etc.)
Tutte queste caratteristiche sono partimonio del file (anche se alcune possono essere aggiunte in un secondo tempo, ed in quel caso non verranno salvate direttamente nel file originale, ma solo nelle sue copie sviluppate una volta esportate).
É importante che siano all'interno del database perché in questo modo possiamo filtrare, fare ricerche ed organizzare i files secondo questi dati.
C'é poi una grossa sezione inizialmente vuota, che viene riempita mano a mano che si procede nello sviluppo:
- Metadati, buona parte dei quali creati dal software stesso (Keywords, Label, Rating, Collections, Location, Comments....), alcuni dei quali sono riconosciuti anche dai diversi programmi
- Parametri di sviluppo, man mano che vengono modificati (o confermati) dall'utente durante la post produzione, unici per ogni software
Questa ultima voce é la piú imporante.
I parametri di sviluppo sono moltissimi: vanno dalla scelta del motore di conversione (o "Processo", secondo Adobe) alla scelta del profilo colore (dcp o ICC in COne), al Bilanciamento del Bianco (che puó essere modificato rispetto a quello indicato dalla macchina), recupero ombre e luci, contrasto.... ....Fino allo Sharpening, Riduzione del rumore e conversione dal profilo colore interno a quello scelto per l'esportazione, passando per le altre mille possibilitá di sviluppo ovverte dal software (passando per le correzioni locali, le relative maschere, e molto altro).
Tutte queste voci sono puntigliosamente registrate nel database, ed applicate una ed una sola volta nel momento in cui si esporta il file sviluppato in un formato raster (TIF, PSD, JPG o altri), pronto per essere stampato, pubblicato sul web, o altro.
Ogni file esportato conterrá, salvo diversa indicazione, anche tutti i metadati che ho creato all'interno di LR o C1.
C'é un caso particolare (o almeno, io lo considero tale) in cui il database contiene anche i files RAW stessi.
É una possibilitá contemplata da un po' tutti i software di sviluppo, ma che a mio parere é poco utile ed interessante perché vanifica uno dei vantaggi piú importanti del sistema del database: la possibilitá di usare il Catalog anche senza avere fisicamente i files da sviluppare.
Il Catalog di Lightroom e Capture One esiste indipendentemente dal fatto che l'Hard Drive che contiene i files sia o meno connesso al computer su cui sta girando il software.
Posso leggere le caratteristiche di ogni file, filtrare i contenuti etc. anche se l'HD che contiene i RAW é disconnesso. Il software si limiterá ad indicarmi che non ho a disposizione l'originale, mantenendo la possibilitá di filtrare i metadati e vedere le anteprime.
Capture One ha in piú l'interessantissima possibilitá consentire comunque lo sviluppo sulle anteprime anche se non trova il file originale, mentre Lightroom blocca qualsiasi possibilitá di intervento in mancanza del file RAW.
- Le Previews
I database contengono anche una preview di ogni immagine.
Questa preview permette di avere un accesso molto veloce al contenuto del file, e puó rappresentare l'immagine nella sua forma "iniziale" (ogni RAW contiene un JPG creato dalla macchina che lo ha scattato), oppure rappresentare il risultato dello sviluppo da parte del software.
La distinzione non é banale: nel primo caso avró colori ed aspetto che non rispecchiano lo sviluppo fatto, ma sará la soluzione piú veloce e sempre presente per avere un'idea di cos'é il file.
Nel secondo caso l'immagine sará precisa, ma dovrá essere creata dal computer. E ci vuole tempo, e lavoro da parte della CPU.
Generalmente il tipo di preview, e le sue dimensioni, sono scelte nelle preferenze del software, insieme alla cadenza con cui la preview viene creata... e buttata.
Le previews pesano, e se il file non viene usato per molto tempo non ha senso tenere montagne di JPG, magari di files che non si degnano neppure di uno sguardo in diversi mesi...
In ogni caso possono essere ricreate in qualsiasi momento, anche cambiandone le dimensioni ed assicurandosi che rispecchino fedelmente le ultime modifiche fatte.
Per quanto riguarda le previews c'é una grossa differenza tra LR e COne.
Adobe ha scelto di creare un secondo database per le anteprime, separato dal Catalog vero e proprio (ma con lo stesso nome e nella stessa cartella).
Questo secondo database non é veramente indispensabile per usare il software, e se manca (é stato cancellato, o é stato copiato solo il Catalog generale) viene ricreato, con le previews delle sole foto che vengono aperte all'interno del programma.
Phase One ha invece optato per un unico database che contiene tutte le informazioni del Catalog e le previews.
Copiandolo, si copiano anche le anteprime, che quindi saranno sempre disponibili.
Questa scelta é abbastanza irrilevante nell'uso quotidiano dei software con un solo computer: l'utente non si accorge se in realtá il programma sta usando un solo databae o due.
Ha un discreto impatto quando si decide di fare una copia di sicurezza a mano del database: un Catalog senza anteprime per una decina di migliaia di files ha una dimensione dell'ordine dei 180MB (in Lightroom).
...Ai quali vanno aggiunti tutti i files delle previews, che a seconda delle dimensioni possono pesare dai 5 ai 50GB a seconda delle dimensioni delle anteprime.
- I backup
Entrambi i software consentono di fare copie di backup in automatico, a scadenze preimpostate o su richiesta.
Ed entrambi, come é giusto che sia, non inseriscono le anteprime nel backup del database, per risparimiare spazio.
Ma oltre a garantire una maggiore tranquillitá all'utilizzatore, il fatto di produrre una copia di sicurezza del database ha un altro vantaggio: é in quel momento infatti che il software testa l'integritá del database, e ne ottimizza le performances.
Ricordiamo che il database registra tutto quanto si fa all'interno del software, quindi le scritture, cancellazioni e sovrascritture sono innumerevoli, cosí come il rischio di produrre degli errori.
Quindi il backup non é solo caldamente consigliato, ma direi piuttosto parte integrante del buon funzionamento del software.
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10 Comments
Grazie infinite per lo sforzo a nome di tutta Nikonland ad entrambi i redattori
Ringrazio entrambi per il lavoro.
Mi ritaglierò il tempo di approfondire, Lightroom lo uso e vorrei riuscire a sfruttarlo al 100%.
Ma io e Gianni speriamo solo sia utile, e che venga letto con attenzione da chi ha dubbi o vuole condividere la propria esperienza.
@Gianluca:
Mi confermi che Aperture ha anche la possibilitá di importare i files lasciandoli nella posizione di partenza, come LR e COne?
La mia scelta, ormai datata, di usare LR (ora coadiuvato da Capture One, che apprezzo moltissimo nella sua settima versione) deriva da diverse considerazioni che mi fanno pensare ad Aperture come ad un software non adatto ad essere l'unico per la gestione dei RAW.
Ma ammetto che ha delle potenzialitá ed é a pieno titolo tra i software "seri".
Mi stupirei non potesse lasciare i RAW fuori dal suo database e folder di servizio...
Anche perché io con LR ormai da tempo non uso piú un solo database per le foto personali, ma le ho divise in maniera diversa....
a_
C'è anche l'opzione postuma di spostare i files originali (relocate originals) in cartelle esterne. Se immagini di tenere i files in un hd esterno e lo tieni staccato, al momento dell'avvio di Aperture ti caricherà le previews nel formato e nella qualità che hai impostato ma non potrai ovviamente esportare o modificare il file.
In generale la mia opinione su Aperture non si discosta da quella di Andre; non mi soddisfa il suo modo di "trattare" i NEF. Ne apprezzo invece i pennelli, la facilità d'uso di impaginazione e condivisione e la stabilità.
Ne trovo però la qualità dello sviluppo dei RAW molto lontana da quella di CaptureOne.
Sto modificando ed incorporando i tags (principalmente per uniformare le quattro lingue con cui li avevo taggati in origine nel corso degli anni...), filtrando i files e modificando la keyword originale.
...Scoprendo che Lightroom permette di impostare i sinonimi di ogni parola chiave, in modo da facilitare le ricerche ed i filtri.
Non male.
a_