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Nikon 70-200mm f/4 AFS VR N : Il maneggevole [test]
mag 06 2013 01:54 |
Adriano Max
in Obiettivi
test nikon nikkor 70-200 mm f4 vr vr III
L'obbiettivo è semplicemente un'alternativa al più luminoso, più costoso e più pesante 70-200mm f/2,8: riducendo il diaframma a f/4 è stato possibile realizzare un attrezzo che sostanzialmente pesa la metà, è decisamente meno voluminoso e attualmente (05-2013) si può reperire a prezzi variabili tra 1000€ e 1400€ a seconda del tipo di garanzia e provenienza. Io ho sostituito il f/2,8 VR II con questa versione e il risultato, semplicemente, è che ho iniziato ad usarlo spesso: è trasportabile con più agio e la sua gestione logistica e intento ne fanno uno strumento che va sfruttato a mano libera (pur potendo essere dotato di anello di supporto - venduto a parte - per agganciarlo a un monopiedi o un treppiedi).
Nell'immagine che ho composto qui sotto vedete a confronto il 70-200 f/2,8 VR I recentissimo 80-400mm f/4,5-5,6 AFS , lo zoom 70-200 f/4 oggetto di questo test/recensione e il più compatto di tutti (a 70mm) 70-300mm f/4,5-5,6 AFS che oggettivamente si situa su un livello più basso, specie da 180/200mm in poi, ma che ho incluso per evidenziare le dimensioni relative delle quattro lenti.
La costruzione ottica consta di 20 elementi in 14 gruppi (3 lenti ED e 1 lente HRI)
E' dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Crystal Coat)
Dispone di un diaframma a 9 lamelle arrotondate
La minima distanza di messa a fuoco è di 1m (consentendo un rapporto di riproduzione massimo di 1:3.65)
Le dimensioni sono di 78 mm x 178.5 mm
Peso (senza collare): 850 g
Filtri: 67mm
Paraluce: Nikon HB-60 a baionetta
Ecco un confronto tra il 70-200mm f/4, il 16-35mm f/4 e il 28mm f/1,8 tutti AFS e ognuno fabbricato o assemblato in un paese diverso (Tailandia per quanto riguarda il 70-200 f/4, Giappone e Cina per gli altri due):
sullo zoom lungo e sul fisso ho montato degli anelli step-up per portare il diametro dei filtri ad un comune 77mm.
Altre immagini che dettagliano lo zoom oggetto della recensione: i pulsanti sono abbastanza comodi e di utilizzo intuitivo;
è possibile limitare il range di messa a fuoco tra 3 metri e l'infinito, è presente lo switch tra VR normale e attivo:
L'obiettivo è dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Coated lenses) che in tutte le lenti che ho provato conferisce effettivamente un macrocrontasto caratteristico;
la qualità costruttiva complessiva è ottima: i materiali utilizzati (policarbonati di alta qualità e metallo) sono ben assemblati e non presentano giochi, la messa a fuoco e la zoomata sono precise e fluide. Non viene raggiunta la solidità del Nikkor 70-200 f/2,8 AFS II che presenta un robustissimo (e conseguentemente più pesante) barilotto completamente in metallo, ma siamo ai livelli del Nikkor 16-35mm f/4 che può sostenere tranquillamente un carico di lavoro quotidiano di discreta intensità, senz'altro anche professionale se si presta qualche attenzione in più.
Per quanto riguarda la resa, dalla mia recente esperienza sia con il 70-200 f/2,8 VR II sia con questo più leggero f/4, posso dire che prestazionalmente sono molto simili.
Sul campo a f/4 sono sostanzialmente intercambiabili a meno di alcune eccezioni. Se devo rilevare una differenza macroscopica è la vignettatura che per il più piccolo, dopo i 135mm è ai miei occhi più visibile a TA e quindi segna visivamente la differenza tra i due progetti, ma si attenua molto rapidamente chiudendo appena, anche a f/4,5: nelle foto con sfondi uniformi la differenza potrebbe essere visibile.. La risolvenza invece è eccellente a tutte le focali e a tutti i diaframmi, fino ai bordi: in pratica si possono usare tutti i diaframmi senza notare differenze da questo punto di vista: sulla mia D700 non sono in grado di cogliere differenze.
La velocità AF è molto buona, forse leggermente inferiore a quella del f/2,8, ma devo dire e sottolineare che si tratta di una impressione: ho provato a seguire delle rondini in volo e non ho avuto particolari problemi a tenerle 'agganciate' (se riuscivo a tenere quei missili sui punti di AF ! ) ...
A 145mm f/4 la vignettatura si fa sentire:
Ecco qualche altro scatto, alcuni con un crop 1:1, per consentirvi di indagare sulla bontà del vetro senza appesantire troppo il post con immagini troppo voluminose.
E' agevole isolare un soggetto, anche se non si dispone dell'apertura f/2,8:
Il sistema VR è di terza generazione (è il primo obiettivo in cui Nikon ha iniettato questo aggiornamento tecnologico) e dovrebbe consentire un guadagno di 5 stop. In pratica posso dire che mi sento ragionevolmente tranquillo scattando a 1/40 di secondo a 200mm, usando tempi più lunghi i problemi si moltiplicano e la percentuale di scatti buoni si abbassa. Complessivamente non vedo grandi differenze tra il più voluminoso 70-200 f/2,8 e questo f/4, ma credo che per il fratello maggiore debba essere considerato il fatto che il suo maggior peso ed inerzia consente ipso facto di scattare più stabilmente minimizzando il mosso. Il più leggero f/4 invece è intrinsecamente più soggetto a vibrazioni e al mosso, ma il VR migliorato dell'f/4 livella le prestazioni tra i due.
Non contavo molto sulla bontà dello sfocato, ma ho dovuto ricredermi: è gradevole ed equilibrato. Se scattate a f/4 con un fisso non credo riuscirete ad apprezzare grandi differenze: i fissi, naturalmente, potendosi aprire fino a f/1,8 o f/1,4 sono strumenti che subentrano quando quelle aperture diventano necessarie, surclassando lo zoom per ragioni ... fisiche !
Un leggero accenno a qualche aberrazione cromatica nelle zone di forte contrasto: il 70-200 f/2,8 resta comunque il riferimento e la miglior realizzazione di Nikon (e non solo credo) per questo range di zoom. Come ho detto però nulla me lo fa rimpiangere: le differenze sono all'atto pratico quasi impercettibili e peso e logistica sono a netto vantaggio di questo piccolo gioiellino, che si sposa egregiamente con l'altrettanto valido Nikkor 16-35mm f/4.
La tenuta nel controluce per l'esperienza che mi sono fatta del nuovo f/4 finora, eccellente. Anche qui, nessun rimpianto per il più luminoso; questo performa almeno allo stesso livello (le foto che seguono sono tutte senza paraluce !):
Uno dei casi più critici capitati, senza paraluce:
Crop dell'immagine precedente
Una nota davvero positiva è la minima distanza di messa a fuoco: un metro è una misura molto vicina agli 85cm del mio fisso 85mm f/1,8 e all'atto pratico è possibile usarli senza rendersi conto di quei 15cm di differenza, nessuna differenza sotto questo punto di vista rispetto a un 105mm o un 135mm !
Utilizzando un anello distanziatore Kenko 25mm è possibile spingersi nella fotografia a distanza ravvicinata (la seguente fatta a f/4, in futuro ne inserirò altre eseguite a diaframmi più chiusi):
Fino ad oggi negli scatti che ho realizzato non ho notato distorsioni ottiche particolari: mi riprometto però di inserire qui quanto prima degli scatti fatti per mettere alla corda questo aspetto che sicuramente potrebbe costituire una variabile fondamentale nella scelta di questo strumento.
In conclusione posso dire di essere estremamente soddisfatto di aver cambiato il 70-200 f/2,8 VR II (che è il sogno di molti, lo so) con questo strumento che chiude ad un diaframma di meno, f/4: utilizzo più spesso un attrezzo che pesa la metà ed è meno ingombrante, il tutto si traduce in un approccio logistico molto simile a quello che avevo con il 105mm f/2,8 VR e il moltiplicatore TC17. La qualità ottica rimane eccellente e la qualità costruttiva molto buona ... non dico eccellente solo perché riservo quell'aggettivo al più luminoso f/2,8 che è davvero 'corazzato'.
Non si tratta quindi di una mera alternativa economica: se non vi serve l'apertura f/2,8 questa lente è semplicemente lo stato dell'arte di queste realizzazioni.
Ciao e buone foto a tutti !
Adriano
Nell'immagine che ho composto qui sotto vedete a confronto il 70-200 f/2,8 VR I recentissimo 80-400mm f/4,5-5,6 AFS , lo zoom 70-200 f/4 oggetto di questo test/recensione e il più compatto di tutti (a 70mm) 70-300mm f/4,5-5,6 AFS che oggettivamente si situa su un livello più basso, specie da 180/200mm in poi, ma che ho incluso per evidenziare le dimensioni relative delle quattro lenti.
La costruzione ottica consta di 20 elementi in 14 gruppi (3 lenti ED e 1 lente HRI)
E' dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Crystal Coat)
Dispone di un diaframma a 9 lamelle arrotondate
La minima distanza di messa a fuoco è di 1m (consentendo un rapporto di riproduzione massimo di 1:3.65)
Le dimensioni sono di 78 mm x 178.5 mm
Peso (senza collare): 850 g
Filtri: 67mm
Paraluce: Nikon HB-60 a baionetta
Ecco un confronto tra il 70-200mm f/4, il 16-35mm f/4 e il 28mm f/1,8 tutti AFS e ognuno fabbricato o assemblato in un paese diverso (Tailandia per quanto riguarda il 70-200 f/4, Giappone e Cina per gli altri due):
sullo zoom lungo e sul fisso ho montato degli anelli step-up per portare il diametro dei filtri ad un comune 77mm.
Altre immagini che dettagliano lo zoom oggetto della recensione: i pulsanti sono abbastanza comodi e di utilizzo intuitivo;
è possibile limitare il range di messa a fuoco tra 3 metri e l'infinito, è presente lo switch tra VR normale e attivo:
L'obiettivo è dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Coated lenses) che in tutte le lenti che ho provato conferisce effettivamente un macrocrontasto caratteristico;
la qualità costruttiva complessiva è ottima: i materiali utilizzati (policarbonati di alta qualità e metallo) sono ben assemblati e non presentano giochi, la messa a fuoco e la zoomata sono precise e fluide. Non viene raggiunta la solidità del Nikkor 70-200 f/2,8 AFS II che presenta un robustissimo (e conseguentemente più pesante) barilotto completamente in metallo, ma siamo ai livelli del Nikkor 16-35mm f/4 che può sostenere tranquillamente un carico di lavoro quotidiano di discreta intensità, senz'altro anche professionale se si presta qualche attenzione in più.
Per quanto riguarda la resa, dalla mia recente esperienza sia con il 70-200 f/2,8 VR II sia con questo più leggero f/4, posso dire che prestazionalmente sono molto simili.
Sul campo a f/4 sono sostanzialmente intercambiabili a meno di alcune eccezioni. Se devo rilevare una differenza macroscopica è la vignettatura che per il più piccolo, dopo i 135mm è ai miei occhi più visibile a TA e quindi segna visivamente la differenza tra i due progetti, ma si attenua molto rapidamente chiudendo appena, anche a f/4,5: nelle foto con sfondi uniformi la differenza potrebbe essere visibile.. La risolvenza invece è eccellente a tutte le focali e a tutti i diaframmi, fino ai bordi: in pratica si possono usare tutti i diaframmi senza notare differenze da questo punto di vista: sulla mia D700 non sono in grado di cogliere differenze.
La velocità AF è molto buona, forse leggermente inferiore a quella del f/2,8, ma devo dire e sottolineare che si tratta di una impressione: ho provato a seguire delle rondini in volo e non ho avuto particolari problemi a tenerle 'agganciate' (se riuscivo a tenere quei missili sui punti di AF ! ) ...
A 145mm f/4 la vignettatura si fa sentire:
Ecco qualche altro scatto, alcuni con un crop 1:1, per consentirvi di indagare sulla bontà del vetro senza appesantire troppo il post con immagini troppo voluminose.
E' agevole isolare un soggetto, anche se non si dispone dell'apertura f/2,8:
Il sistema VR è di terza generazione (è il primo obiettivo in cui Nikon ha iniettato questo aggiornamento tecnologico) e dovrebbe consentire un guadagno di 5 stop. In pratica posso dire che mi sento ragionevolmente tranquillo scattando a 1/40 di secondo a 200mm, usando tempi più lunghi i problemi si moltiplicano e la percentuale di scatti buoni si abbassa. Complessivamente non vedo grandi differenze tra il più voluminoso 70-200 f/2,8 e questo f/4, ma credo che per il fratello maggiore debba essere considerato il fatto che il suo maggior peso ed inerzia consente ipso facto di scattare più stabilmente minimizzando il mosso. Il più leggero f/4 invece è intrinsecamente più soggetto a vibrazioni e al mosso, ma il VR migliorato dell'f/4 livella le prestazioni tra i due.
Non contavo molto sulla bontà dello sfocato, ma ho dovuto ricredermi: è gradevole ed equilibrato. Se scattate a f/4 con un fisso non credo riuscirete ad apprezzare grandi differenze: i fissi, naturalmente, potendosi aprire fino a f/1,8 o f/1,4 sono strumenti che subentrano quando quelle aperture diventano necessarie, surclassando lo zoom per ragioni ... fisiche !
Un leggero accenno a qualche aberrazione cromatica nelle zone di forte contrasto: il 70-200 f/2,8 resta comunque il riferimento e la miglior realizzazione di Nikon (e non solo credo) per questo range di zoom. Come ho detto però nulla me lo fa rimpiangere: le differenze sono all'atto pratico quasi impercettibili e peso e logistica sono a netto vantaggio di questo piccolo gioiellino, che si sposa egregiamente con l'altrettanto valido Nikkor 16-35mm f/4.
La tenuta nel controluce per l'esperienza che mi sono fatta del nuovo f/4 finora, eccellente. Anche qui, nessun rimpianto per il più luminoso; questo performa almeno allo stesso livello (le foto che seguono sono tutte senza paraluce !):
Uno dei casi più critici capitati, senza paraluce:
Crop dell'immagine precedente
Una nota davvero positiva è la minima distanza di messa a fuoco: un metro è una misura molto vicina agli 85cm del mio fisso 85mm f/1,8 e all'atto pratico è possibile usarli senza rendersi conto di quei 15cm di differenza, nessuna differenza sotto questo punto di vista rispetto a un 105mm o un 135mm !
Utilizzando un anello distanziatore Kenko 25mm è possibile spingersi nella fotografia a distanza ravvicinata (la seguente fatta a f/4, in futuro ne inserirò altre eseguite a diaframmi più chiusi):
Fino ad oggi negli scatti che ho realizzato non ho notato distorsioni ottiche particolari: mi riprometto però di inserire qui quanto prima degli scatti fatti per mettere alla corda questo aspetto che sicuramente potrebbe costituire una variabile fondamentale nella scelta di questo strumento.
In conclusione posso dire di essere estremamente soddisfatto di aver cambiato il 70-200 f/2,8 VR II (che è il sogno di molti, lo so) con questo strumento che chiude ad un diaframma di meno, f/4: utilizzo più spesso un attrezzo che pesa la metà ed è meno ingombrante, il tutto si traduce in un approccio logistico molto simile a quello che avevo con il 105mm f/2,8 VR e il moltiplicatore TC17. La qualità ottica rimane eccellente e la qualità costruttiva molto buona ... non dico eccellente solo perché riservo quell'aggettivo al più luminoso f/2,8 che è davvero 'corazzato'.
Non si tratta quindi di una mera alternativa economica: se non vi serve l'apertura f/2,8 questa lente è semplicemente lo stato dell'arte di queste realizzazioni.
Ciao e buone foto a tutti !
Adriano
Test:
Yes
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86 Comments
Grazie della prova.
Insomma dal mio VR1 f2.8 posso pensare di passare direttamente a questo f4. Almeno per il mio uso sembra più che adeguato.
E non mi dispiace risparmiare peso e denari.
Mi pare di capire chea questo punto il 70-200 f2.8 é diventato d'un tratto un'ottica specializzata. Forse lo é sempre stato, ma non c'erano alternative valide per Nikon che sostituissero la flessibilitá dello zoom, per cui occorreva "arrangiarsi".
Mi piacerebbe vedere come si comporta sotto un palco questo f4, ma se prima non avevo motivo di prendere un f2.8... ora ne ho ancora meno.
a_
Ci tengo a sottolineare ancora che il più luminoso f/2,8 è un attrezzo 'per sempre', come i diamanti: se ci si trova bene con quello e la sua logistica non c'è ragione di cambiarlo.
Il fratellino f/4 non può porsi al suo livello; ma è lo strumento che Nikon ha messo a disposizione quando serve un attrezzo più leggero, non servono f/2,8 e la robustezza del più luminoso: ha insomma non solo un'altro costo, ma un'altra destinazione d'uso.
Dal VRI, considerando il grado di vignettatura di quella lente, non credo che otticamente ti accorgerai di nulla, anzi: la messa a fuoco minima di 1m ti regalerà ancor maggior flessibilità d'uso ... consiglio comunque, quando si fa il 'downgrade', di provare l'ottica 'minore' se non altro per stabilire che il 'feeling' (un elemento spesso trascurato che invece porta a realizzare scatti migliori) ci sia di gradimento: io prima di effettuare il downgrade ho senz'altro provato entrambi in negozio e l'f/4 da subito mi ha convinto di essere un gioiellino !
Sotto un palco ... dipende sempre da una cosa: l'illuminazione. Se si pensa di utilizzarlo principalmente in luce artificiale o dove il pensiero principale è 'quanta luce ci sarà?' è già chiaro che l'f/2,8 è l'attrezzo da scegliere ...
Ciao, grazie dei commenti !
A.
PS: io sotto il palco ci andrei tenendo in tasca anche l'85mm f/1,8 che ho a corredo ... giusto per non sbagliare !
No, sotto il palco significa "avró sicuro degli spot che mi sparano direttamente in camera, attraverso tutte le decine di lenti che ormai hanno gli obbiettivi".
Il "quanta luce" é importante solo se il palco é poco illuminato (balletto, teatro, alcuni generi musicali), altrimenti é un non-problema perché il soggetto é sempre in luce.
...Insieme al fotografo, appunto,
a_
Grazie Adri per la ottima revisione.
Ho anche io da poco acquistato questa lente per spostamenti veloci e leggeri e devo dire che compie il suo lavoro meritevolmente bene!
Come sottolineato da Adri il fratellone 2.8 offre quel quid in piu' ( tra cui che vignetta meno, ma facilmente risolvibile via software, e qualitativamente eccelso).
Insomma sentiremo parlare (bene) di questo nuovo obiettivo di casa Nikon.
Tra due settimane copriró fotograficamente il Primavera Sound di Barcellona e Porto. Avro modo di testarlo proprio in queste condizioni.
Non ho provato l'obiettivo in quelle condizioni (spot su palco e sfondi 'neri'), ma in pieno controluce diurno i due 70-200 Nikon in produzione sono a mio avviso equivalenti (ho in tutta onestà una leggera preferenza per il meno luminoso, ma è un dato soggettivo: non ho le 'prove' ) ...
Ottimo !
Ciao,
A.
a_
Si, come dice Andre l'unico dubbio saranno i controluci spinti e indesiderati. Avro con me anche il fratellone per tutte quelle situazioni ove quello stop in piu' posso essere utili.
Grazie per la recensione, molto interessante e che conferma la buona impressione ("feeling" appunto) che ho avuto provandolo sia pure per pochissimo tempo.
Degno erede dell'80-200 f4 Ais quindi. Finalmente.
Mi par di capire dalla tua recensione che non hai notato differenze significative di nitidezza tra lontano e vicino, cosa che affligge ad esempio i 70-200 f2.8 Sigma Macro che a distanza son molto buoni, ma 1m (o quel che è) sono molto soft.
Confermi?
Ciao,
Silvio
Ciao,
a distanza ravvicinata (1m) l'ho usato poco in modo 'serio': farò qualche scatto prossimamente; a TA e a mano libera gli scatti sono risultati un po' più morbidi ma non posso escludere il fuori fuoco per quello che ho pubblicato dei narcisi gialli, ad esempio, che è stato fatto totalmente a mano libera e ho inserito in attesa di avere scatti un po' più rigorosi ... dove però c'è il fuoco preciso (es dettaglio del papavero, le immagini non sono state 'sharpenizzate') la nitidezza c'è, eccome !
Con il TC14 non l'ho provato, sono tutt'ora in fase di ragionamento sulla possibilità di moltiplicare o meno uno zoom: i moltiplicatori, su zoom, continuano a non sembrarmi una buona idea. Sui fissi è invece un'altro discorso.
Adri.
Grazie per la recensione, mi sembra un'ottimo prodotto... un'ottica tanto attesa quanto ben riuscita direi! Io mi tengo il mio vecchio 80-200 af-s ma solo perchè sono focali che non uso moltissimo e credo di esser già ben servito. Certo che un'ipotetica triade (16-35; 24-120; 70-200) f4 VR soddisferebbe anche i palati più esigenti.
ottima recensione, grazie Adri.
sto valutando di prendere un 70-200 ma sono indeciso se 2,8 oppure 4.. (magari pure il sigma 2,8)..
vedremo
Tutti sanno quanto io ami Sigma, specialmente ultimamente (ma anche nel passato ho avuto ed apprezzato molte lenti, compreso un fantastico 70-200 che usavo anche duplicato).
Ma tra un Sigma 70-200 f2.8 OS, che come tutti i Sigma di quella stirpe va chiuso di un diaframma per dare il meglio, e questo 70-200/4 Nikon...
Beh, con il prezzo simile che si ritrovano non vedo molte ragioni per prendere l'universale.
Se serve l'f2.8, credo che il Nikkor valga tutti i soldi che chiedono, e oggi non esistano alternative vere.
Per spendere meno il Sigma era l'ideale fino a poco tempo fa, apprezzato anche da professionisti in molte situazioni.
Ma oggi, con l'uscita dell'f4, credo che Sigma debba assolutamente correre ai ripari perché il suo zoomone non é piú competitivo.
Non metto in dubbio lo fará (magari con un omologo f4 di qualitá simile e meno costoso), ma per ora il Nikkor é vincente.
a_
P.S. Oppure valuta il 150 Sigma fisso, se puó fare per te.
É eccezionale, piccolo e leggero.
A mio parere la vera alternativa a qualsiasi 70-200 (tanto é vero che ho appena detto che prenderó il 70-200/4 Nikon, ma terró anche il 150 Sigma ).
Sarà che possiedo la versione APO non macro ma il mio alle brevi distanze è nitido quanto il bighiera, ho cominciato a notate la leggera perdita di nitidezza fino a f3/3.5 solo adesso che ho preso la d7100, ma sulla D700 e la D300 un pò per le dimensioni, un pò perchè ha un af veramente veloce, un pò perchè non era molto meno nitida,
quest'ottica mi ha fatto dar via il VRII.
qualcuno che ha avuto modo di usare la controparte canon f/4 IS ( l'ho usato parecchio su FF canon )
potrebbe fare qualche confronto ? sono interessato ad uno zoom tele che sia pratico da portare ( l' f/2.8 VRII era troppo pesante per i miei utilizzi, ho dovuto rinunciarvi.. a favore di un più compatto 70-300 VRII, ma ovviamente ho perso qualcosa in IQ fino ai 200.. e questo potrebbe essere un ottimo compromesso )
grazie per la bella recensione adri...per quanto mi riguarda ho scelto la via della diversificazione: per la versatilità unita ad una discreta qualità per quelle focali vado di 70-300 vr...per la qualità 85 1,8 (che probabilmente aggiornerò alla versione g) e sigma 150 macro.
saluti, Enzo
Anch'io ho l'85mm f/1,8 ... sto valutando un tele che possa essere usato anche in macro, e per ora sono sintonizzato sul 400 f/4 naturalmente !
Mi immagino la comodita' in gommone a pelo d'acqua, scattando in scia a barche in regata.
Le giuste dimensioni, il giusto prezzo da pagare per il rischio da correre nel portarlo vicino all'acqua.
Mi sa che lo affianchero' al 2,8 prima o poi.
Sarebbe utile capire come si comporti a livello di consumi questo VR III
Ciao max
Grazie a tutti per i passaggi !
@rfsp: io sono un fotografo 'lento' e come tale, con la D700, non mi è capitata ancora una volta in cui abbia 'asciugato' una batteria usando 16-35mm e 70-200, entrambi col VR ... certo su un gommone, con l'active inserito e continue sollecitazioni il discorso potrebbe cambiare sostanzialmente ... ma questo test non lo farò mai !
Ciao,
A.
Personalmente ho utilizzato sia il Canon (in passato) che il Nikon (ora) e devo dire che fino a che non ho provato e comprato il Nikon, Canon non temeva nessuno. La qualita del Canon f4 e' buona pero quella del Nikon f4 e' ottima.....in rapporto prezzo, prestazioni, qualitá e risultati.
Il 70-300 Nikon non ha niente a che vedere...pero niente a che vedere ne con il Nikon e neanche con il Canon (che e' eccelso se paragonato col 70-300). Non si possono paragonare!
Almeno nel mio caso.
Come detto sopra, il 70-300 non puo essere paragonato col nuovo 70-200 f4.
Credimi Enzo, l ' f4 e' un piccolo e leggero f2.8.
Assolutamente daccordo: come ho anche avuto modo di dire in apertura della recensione nell'immagine iniziale ho incluso il 70-300 f/4,5-5,6 AFS VR solo per dar conto delle dimensioni, perché le due produzioni sono nettamente in classi diverse.
Ciao,
A.
Ti credo sulla parola Fab!!!
ma per i miei usi mi trovo abbastanza bene così...se dovessi privarmi del 70-300 vr lo farei per prendere il nuovo 80-400 vr...
in passato ho avuto il sigma 70-200 hsm e l'ho molto amato per ciò che riuscivo a tirarne fuori ma a lungo andare non ne sopportavo il peso e l'ingombro per usarlo come ottica quasi principale...
Eeehh, ma guarda che così ti fai del male: l'80-400mm AFS VR ha praticamente lo stesso ingombro e peso del 70-200 f/2,8 VR II con un TC montato !
...certamente, ma lo considerei di uso + sporadico data la gittata rispetto al 70-200 f.4...mie fisime...continuando ad usare 85 e 150 per altri usi...