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Nikon 200-500 f5.6 E VR, un "quasi" macro?

nikon 200-500mm zoom close-up natura moltiplicatore

Il Nikon 200-500mm f 5.6 E VR è certamente uno strumento versatile per il fotografo naturalista, ma avreste mai pensato di usarlo per la fotografia ravvicinata?


 
 
 
 
METTIAMO IL CASO CHE...
 
Per questioni di peso, ingombro, costi o qualsiasi altro motivo, per la vostra uscita fotografica, il vostro safari, la vostra passeggiata, avete con voi solo due ottiche tutto fare: il 16-85 per il paesaggio e il 200-500 per scorci e fauna. Magari, vi ci sta anche un TC14 E. E un flashettino. Cavalletto? Forse. Poi basta. Avete deciso di non comprare (o di non portare) il 300mm f4 perchè preferite la versatilità dello zoom che permette un range di focali molto più vario. Tantomeno avete intenzione di portarvi un macro.
 
Pensate di esservi persi la possibilità di fare fotografia macro? Avete ragione. La vera macro non la potete fare. Ma la cosiddetta fotografia ravvicinata, ossia quella con rapporti di riproduzione che vanno da 1:5 a 1:2, ... chissà, forse ce la potreste fare. Soprattutto se avete un corpo macchina in formato APS-C, ossia Dx.
 
In questo articolo voglio mostrare cosa si può fare (se interessa farlo naturalmente) con il Nikon 200-500 f5.6 E VR proprio nel campo della fotografia ravvicinata, usando le mie modelle preferite, ossia le libellule.
 
In questo articolo non darò i numeri (rapporto di riproduzione, focale effettiva alle brevi distanze ecc.); i numeri li darò in un successivo articolo in cui confronterò il 200-500 con il suo parente "pro", il  nikon 200-400mm  f4 G VR ED. 
 
Per ora vi basti sapere (se non lo sapete già) che la messa a fuoco minima è qualcosa più di 2m (2,2m segnato sulla ghiera). Lascerò che siano le immagini a mostrare quanto si può arrivare vicini restando lontani.
 
Perchè se un vantaggio c'è ad usare questo zoom nella fotografia ravvicinata, è proprio nella distanza di messa a fuoco. A 2,2m, se non sei un elefante nei movimenti e se non ti impegni a proiettare l'ombra sul soggetto, le libellule (e per estensione le farfalle e simili) di te se ne fr non se ne curano (con le rane e le lucertole magari serve un po' più di malizia). 
 
Ma ne vale la pena? La parola alle foto.
 
NOTA: DATO CHE LO SCOPO  DI QUESTO ARTICOLO E' VALUTARE LA POSSIBILITA' DI FARE FOTOGRAFIA RAVVICINATA, TUTTE LE INQUADRATURE SONO ORIGINALI, NESSUN RITAGLIO IN NESSUNA FOTO AI SOGGETTI (A PARTE I CROP 100% NATURALMENTE).
 
Cliccate sulle foto per vederle al meglio. 
 

Immagine Allegata: cptmale.jpg
 
Maschio di Calopteryx , 1/250s  f5.6, auto ISO, flash di schiarita, cavalletto.
 
 

Possiamo fare meglio? Oh sì.
 

Immagine Allegata: damsel1.jpg
 
Calopteryx femmina, controluce. Circa 500mm (480). 1/250s F6.3 Auto ISO. Flash di schiarita. Cavalletto.
 
 

E la nitidezza?
 

Immagine Allegata: damselcrop.jpg
 
Crop 100%
 
 
 
 
Immagine Allegata: onycho500.jpg
 

 
 

Onychogomphus forcipatus maschio, 500mm, 1/250s, f11 auto ISO, flash di schiarita, cavalletto. Sfondo così così.
 
 

 
 
 
Se pensate che sia un po' deludente come rapporto di riproduzione, potreste sempre croppare, oppure...
 
 
 

Immagine Allegata: onychoTC.jpg

 

Stesso soggetto, con gli stessi parametri di ripresa ma montando anche il TC 14 EIII (700mm focale nominale).

 
 
 

Si comincia a ragionare?

 

 

E la nitidezza?
 

Immagine Allegata: onychoTCcrop.jpg

 

Crop 100%

 
Questo il set di ripresa, la freccia indica dove si trovava il soggetto. Il collarino di neoprene non ha velleità mimetiche, ma se per caso in una ripresa mi dovessi appoggiare ad un tronco rugoso, mi appoggerei con quello così da proteggere il barilotto (penso che Mauro mi sarà grato di questa piccola attenzione ;) ). 
 
 

Immagine Allegata: onychotripod.jpg

 

Tenete presente che ho piazzato il cavalletto, ho fotografato, smontato il corpo macchina, montato il moltiplicatore, rifotografato senza dovermi spostare indietro e poi riposizionarmi, tanto l'insetto era indifferente. Merito della distanza.
 
 
 

Immagine Allegata: damsel2.jpg

 

Altra femmina di Calopteryx, 500mm, 1/1000s f6.3, auto ISO cavalletto.

 
 
 

Immagine Allegata: damsel2TC.jpg

 

Con il converter, 700mm nominali, 1/250s f11, auto ISO flash di schiarita. Cavalletto. 

 

 

Immagine Allegata: damsel2set.jpg

 


Il set di ripresa. A causa del ridimensionamento non si vede, ma la libellulina è ancora lì sotto la freccia.
 

 
Con il Tc14 è meglio chiudere due diaframmi e a volte  l'autofocus rallenta o può essere tratto in inganno da sfondi confusi, ma molto raramente soprattutto se c'è poca luce, nel complesso l'autofocus non l'ho trovato peggio di quello el 300f4 con lo stesso converter. Se si ha l'accortezza di non partire dall'infinito, di solito non si hanno problemi.
 




Test: Yes



15 Comments

Silvio sei un divulgatore nato.

 

E' un piacere leggere i tuoi appunti arguti e guardare 

le tue belle foto mai banali.

 

Grazie :)

concordo che anche per me un piacere leggerti.. ma una cosa.. e metterci in batteria un anello da 12 mm non avresti migliorato il rapporto?

 

comunque sia, bel lavoro.. ora aspetto il confronto con il big..  ( 200-400 )

Foto
Silvio Renesto
ago 13 2016 12:21

Grazie a entrambi.

Non ho pensato di metterci un anello per due motivi, il primo è che è più facile che ci si porti un converter "per ogni occasione" soprattutto l'animale un po' lontano anche per il 500 . 

Il secondo è che non ho (più) anelli Af.

:)

Interessante!!  alla fine mi sono deciso  ed ho preso il 200-500, è in arrivo per la prossima settimana.   Io ho i tubi di prolunga, come TC invece o il TCII17, ho letto in rete che lavora bene anche con questo TC, sono curioso di provarlo.

Foto
Silvio Renesto
ago 13 2016 13:05

Il problema coi tubi più lunghi di quello suggerito da Roby, è la perdita di luminosità che può superare i due stop, secondo me può diventare difficile mettere a fuoco sia in automatico che in manuale. Non so se poi siano compatibili con il diaframma E.

Il Tc14 ruba un solo stop per cui a f8 siamo ancora nei limiti dei moderni sensori. Con il Tc17 se c'è luce a sufficienza forse non incontri problemi. Se no potrebbe esserci qualche incertezza. 

 

Per capirci: io non costruirei mai un kit per  fare macro attorno a questo obiettivo, sarebbe irrazionale. La mia idea è che se andassi in giro solo con questo obiettivo per fare fauna e altro e mi capitasse l'occasione geco/ramarro/serpente/rana/farfalla grande/libellula grande/ragno grande (e così via) , potrei comunque fare qualcosa di buono, ma se dovessi uscire apposta per fare della foto ravvicinata, allora uscirei con qualcos'altro.

 

:)

Grazie a entrambi.

Non ho pensato di metterci un anello per due motivi, il primo è che è più facile che ci si porti un converter "per ogni occasione" soprattutto l'animale un po' lontano anche per il 500 . 

Il secondo è che non ho (più) anelli Af.

:)

Che magari adesso.. un pelo di nostalgia per gli anelli ti viene..

Foto
Gianni_54
ago 13 2016 15:29

Prova sul campo, interessantissima, di un ottica non pensata per la fotografia ravvicinata. Complimenti all'autore, anche per la capacità descrittiva e le belle immagini a corredo.

Concordo! Quando esco per macro porto 105/2,8, cavalletto, plamp e scatto remoto. Raramente uso i tubo col 105, con il 200-500 non credo lo farò mai. Sono curioso di vedere invece il TC17 come si comporta con questo zoom, con il 300, tranne un leggero rallentamento dell'AF, non ho mai avuto problemi. Ma qui in TA partiamo con uno stop in più. E anche vero che con il 300 uso il TC per arrivare a 500mm,qui all'occorrenza lo userei per andare oltre
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danighost
ago 14 2016 15:24

Pensa che sto considerando l'idea di comprarmelo, anche per questo discorso delle foto a distanza ravvicinata :) ... insomma lo userei per entrambe le situazioni :)

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Silvio Renesto
ago 14 2016 16:15

Pensa che per le libellule in volo io quasi rimpiango i due tele 300mm e 400mm Sigma APO MACRO... grazie al limitatore di messa a fuoco a tre livelli, selezionavi quello da 1,2m(1,6m col 400) a 3m e le beccavi con molta più facilità che con qualsiasi altro tele, perchè non poteva andare a mettere a fucoo lo sfondo. Non avessero avuto tutti quei problemi di back/front focus...   

 :( :(

Foto
danighost
ago 14 2016 16:28

Pensa che per le libellule in volo io quasi rimpiango i due tele 300mm e 400mm Sigma APO MACRO... grazie al limitatore di messa a fuoco a tre livelli, selezionavi quello da 1,2m(1,6m col 400) a 3m e le beccavi con molta più facilità che con qualsiasi altro tele, perchè non poteva andare a mettere a fucoo lo sfondo. Non avessero avuto tutti quei problemi di back/front focus...   

  :( :(

Ti vendo il mio 300 :) ... ovviamente prima prova se hai  back/front focus,  io non l ho mai notato :) ...

Foto
Silvio Renesto
ago 14 2016 17:40

Sarebbe il primo che sento...  :)  ... di 300 e 400 APO MACRO ne ho avuti quattro o cinque e nessuno era esente, ed il problema era anche difficile da correggere. A tutta apertura ce n'era sempre un po' anche nei casi migliori.

Però se ci vediamo, per curiosità,  lo proverei volentieri (per curiosità eh :)).

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danighost
ago 14 2016 18:32

Oddio, magari e di sicuro c'é, ma forse sono io che sono di bocca buona, o lui è ridotto ai minimi termini ... 

 

Intanto mi "godo" il 70-300VR per foto ravvicinate ;) ... e spero di un sostituto pari a questo 200-500 ... :)

Ottimo articolo! In particolare mi ha stupito la distanza da cui si riesce fotografare in macro! Notevole
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Silvio Renesto
ago 13 2017 15:57

Articolo trasferito su Nikonland 2.0

 

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