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Nikkor 35/1,4 AI(s) : "Chapeau"
ott 21 2013 01:00 |
giannizadra
in Obiettivi
Il 1970 fu uno degli anni più fortunati per la progettazione dei Nikkor.
In quell'anno furono messi in cantiere due fra i migliori grandangolari F-mount della storia: il 28/2 e il 35/1,4.
Al 35/1,4 é dedicato questo test, che ho effettuato, come i precedenti, a quattro mani con la fondamentale collaborazione di Giulio Bagnari: montati sulle nostre due D3, due 35/1,4, il mio AI classe 1978 e il suo AIS (foto sopra), che dimostrano tra loro una invidiabile uniformità di resa, a livelli difficilmente riscontrabili oggi fra due esemplari nuovi di uno stesso obiettivo...
1) Schema ottico, specifiche, costruzione.
Nella scheda, lo schema ottico (sostanzialmente identico, documentate solo sottili differenze nello spessore di un paio di elementi tra le due versioni) e i consueti dati numerici. L'unico a variare é quello relativo alle lamelle del diaframma: sette nell'AI, nove nell' AIS. Per inciso, la resa dello sfuocato non cambia.
La costruzione é solidissima, interamente in metallo, con una invidiabile scorrevolezza della ghiera di messa a fuoco per entrambi. Molto più breve la corsa di quella dell'AIS (modifica richiesta al tempo dai reporter), più demoltiplicata quella dell' AI. In entrambi i casi, sensazioni piacevolissime, sconosciute ai moderni AF. Da provare almeno una volta nella vita...
Exploit norevolissimo, per un grandangolare retrofocus a pieno formato f/1,4, il mantenimento della ghiera portafiltri frontale diametro 52mm: lo standard dell'epoca.
2) I "muri"
Delle tre "strisce" di fotogrammi-test a disposizione, pubblico questa di Giulio:
f/1,4
f/2
f/2,8
f/4
f/5,6
f/8
f/11
Dalla serie é "saltato" il fotogramma a f/16, rimedio come posso ( ):
f/16
Cosa dedurne ?
A TA l'obiettivo é utilizzabile, mettendo in conto che l'immagine risulterà ammorbidita dal flare.
Relativamente all'apertura, contenuta la caduta di luce ai bordi a f/1,4, ininfluente a f/2, già a f/2,8 praticamente scompare.
La resa agli angoli a TA é penalizzata dalla curvatura di campo (stiamo parlando di un wide ultraluminoso da reportage, non di un micro), ma a f/2 il livello é notevole. Nettamente superiore, per capirci, rispetto al 35/2 AFD.
A f/2,8 non c'é barba di superzoom Nano-Pro-Asph-ED che a 35mm di focale possa avvicinare le prestazioni di questo obiettivo. Idem da f/4 a F/11, ove il 35/1,4 consente di registrare una incredibile quantità di dettaglio minuto.
La diffrazione a f/16 limita un po' le prestazioni, ma il loro livello ( su D3) permane molto elevato.
Distorsione ampiamente nella norma per la focale; CA sotto controllo.
A proposito, il primo contatto con il mio 35/1,4 AI (negli anni '80 avevo un AIS) é avvenuto così, contro una mira ottica troppo stretta, non ben "srotolata" e sorretta precariamente in mano nel negozio di Muraro. Ma tanto mi é bastato per decidere...:
f/1,4
3) Il 35/1,4 "sul campo"
Gli ambiti di elezione di un'ottica del genere sul 24x36mm sono il reportage e il ritratto ambientato, anche in scarsissima luce. Con la focale 35mm é stata documentata una parte considerevole degli eventi del XX secolo. Sarà così anche nel XXI, sia pure per buona parte in chiave-zoom.
Il "nostro" 35/1,4 é stato un protagonista di questa epopea, ed é pronto a continuare.
La notte e il buio non gli fanno un baffo, e mantiene la leggibilità dei dettagli nelle ombre...:
f/2,8 1/80
f/5,6 1/160 (a 6400 ISO, NR OFF)
f/4 1/125 (attenzione: c'é una vetrina davanti al soggetto)
...come documenta questa serie "asolana" a f/2:
(foto G. Bagnari)
Con luce diffusa e ISO più "umani" il dettaglio, i cromatismi e la plasticità del 35/1,4 lasciano senza fiato.
Da un reportage piovoso alle Cinqueterre:
PS. Questa la metto solo perché é a f/2...
Come si comporta in sole pieno (leggibilità delle ombre, transizioni tonali, colori) ?
Per rispondere a questa domanda ho deciso di andarmene sotto il solleone a Venezia munito di D3 e del solo 35/1,4 AI, per un po' di street al Ghetto ebraico, a guisa di reporter anni '80 (quale in fondo mi sento...).
Non credo servano parole, l'ottica é superlativa:
Nell' occasione mi sono molto divertito, tra l'altro, a scrollarmi di dosso un po' di ruggine praticando il reportage con soggetti in movimento in manual-focus, come nel tempo che fu.
Non é andata poi così male: ho sfuocato solo sei scatti su trecentoundici.
I tempi morti per controllare il pallino verde in basso...
Probabilmente, con un vetrino stigmometrico al centro del mirino D3 avrei ridotto gli scarti a zero.
Se volete bene ai vostri AI(s), ordinatelo online e regalateglielo. Io lo farò quanto prima.
4) Miscellanea: a domanda risponde...
D. Come va il 35/1,4 alle grandi aperture?
R. oltre a quanto già visto, più o meno così:
f/1,4 (foto Bagnari)
f/2 (foto Bagnari)
D. E nel ritratto stretto?
R. Non sarebbe normalmente cosa da 35mm; ma io ne faccio spesso:
D. Devo avere tanta paura della diffrazione a f/16 ?
R. Sei grande ormai: fattela passare...:
f/4 (foto Bagnari)
f/16 (id.)
D. Si comporta decentemente alla minima distanza di maf ?
R. Il diavolo fa le pentole, CRC i coperchi... :
(foto Bagnari)
D. Se volessi usarlo sul formato DX ?
R. E' un peccato veniale. Confesso che "una tantum" l' ho commesso anch'io (a TA su D200):
f/1,4
5) Concludendo... pro e contro
PRO:
- Nitidezza, cromatismi, transizioni tonali, plasticità, leggibilità delle ombre...
- Costruzione: rappresenta il top di materiali in processi produttivi già in sé alquanto migliori di quelli odierni.
- Prezzo (dell'usato): costa come uno zoomino da kit nuovo, ma é destinato a durare molto di più.
Contro:
- E' manual-focus (tuttavia...niente backfocus, né focus chart)
- Non é colpa del 35/1,4, ma Nikon non fa più vetrini stigmometrici
- A f/1,4: deficit di planeità di campo, morbidezza e resa agli angoli estremi (irrilevante questa per le foto cui é destinato, esiziale per i praticanti del crop-watching-100% a monitor)...
PQM: in una parola: imperdibile, secondo me.
© Gianni Zadra, 20 agosto 2010
In quell'anno furono messi in cantiere due fra i migliori grandangolari F-mount della storia: il 28/2 e il 35/1,4.
Al 35/1,4 é dedicato questo test, che ho effettuato, come i precedenti, a quattro mani con la fondamentale collaborazione di Giulio Bagnari: montati sulle nostre due D3, due 35/1,4, il mio AI classe 1978 e il suo AIS (foto sopra), che dimostrano tra loro una invidiabile uniformità di resa, a livelli difficilmente riscontrabili oggi fra due esemplari nuovi di uno stesso obiettivo...
1) Schema ottico, specifiche, costruzione.
Nella scheda, lo schema ottico (sostanzialmente identico, documentate solo sottili differenze nello spessore di un paio di elementi tra le due versioni) e i consueti dati numerici. L'unico a variare é quello relativo alle lamelle del diaframma: sette nell'AI, nove nell' AIS. Per inciso, la resa dello sfuocato non cambia.
La costruzione é solidissima, interamente in metallo, con una invidiabile scorrevolezza della ghiera di messa a fuoco per entrambi. Molto più breve la corsa di quella dell'AIS (modifica richiesta al tempo dai reporter), più demoltiplicata quella dell' AI. In entrambi i casi, sensazioni piacevolissime, sconosciute ai moderni AF. Da provare almeno una volta nella vita...
Exploit norevolissimo, per un grandangolare retrofocus a pieno formato f/1,4, il mantenimento della ghiera portafiltri frontale diametro 52mm: lo standard dell'epoca.
2) I "muri"
Delle tre "strisce" di fotogrammi-test a disposizione, pubblico questa di Giulio:
f/1,4
f/2
f/2,8
f/4
f/5,6
f/8
f/11
Dalla serie é "saltato" il fotogramma a f/16, rimedio come posso ( ):
f/16
Cosa dedurne ?
A TA l'obiettivo é utilizzabile, mettendo in conto che l'immagine risulterà ammorbidita dal flare.
Relativamente all'apertura, contenuta la caduta di luce ai bordi a f/1,4, ininfluente a f/2, già a f/2,8 praticamente scompare.
La resa agli angoli a TA é penalizzata dalla curvatura di campo (stiamo parlando di un wide ultraluminoso da reportage, non di un micro), ma a f/2 il livello é notevole. Nettamente superiore, per capirci, rispetto al 35/2 AFD.
A f/2,8 non c'é barba di superzoom Nano-Pro-Asph-ED che a 35mm di focale possa avvicinare le prestazioni di questo obiettivo. Idem da f/4 a F/11, ove il 35/1,4 consente di registrare una incredibile quantità di dettaglio minuto.
La diffrazione a f/16 limita un po' le prestazioni, ma il loro livello ( su D3) permane molto elevato.
Distorsione ampiamente nella norma per la focale; CA sotto controllo.
A proposito, il primo contatto con il mio 35/1,4 AI (negli anni '80 avevo un AIS) é avvenuto così, contro una mira ottica troppo stretta, non ben "srotolata" e sorretta precariamente in mano nel negozio di Muraro. Ma tanto mi é bastato per decidere...:
f/1,4
3) Il 35/1,4 "sul campo"
Gli ambiti di elezione di un'ottica del genere sul 24x36mm sono il reportage e il ritratto ambientato, anche in scarsissima luce. Con la focale 35mm é stata documentata una parte considerevole degli eventi del XX secolo. Sarà così anche nel XXI, sia pure per buona parte in chiave-zoom.
Il "nostro" 35/1,4 é stato un protagonista di questa epopea, ed é pronto a continuare.
La notte e il buio non gli fanno un baffo, e mantiene la leggibilità dei dettagli nelle ombre...:
f/2,8 1/80
f/5,6 1/160 (a 6400 ISO, NR OFF)
f/4 1/125 (attenzione: c'é una vetrina davanti al soggetto)
...come documenta questa serie "asolana" a f/2:
(foto G. Bagnari)
Con luce diffusa e ISO più "umani" il dettaglio, i cromatismi e la plasticità del 35/1,4 lasciano senza fiato.
Da un reportage piovoso alle Cinqueterre:
PS. Questa la metto solo perché é a f/2...
Come si comporta in sole pieno (leggibilità delle ombre, transizioni tonali, colori) ?
Per rispondere a questa domanda ho deciso di andarmene sotto il solleone a Venezia munito di D3 e del solo 35/1,4 AI, per un po' di street al Ghetto ebraico, a guisa di reporter anni '80 (quale in fondo mi sento...).
Non credo servano parole, l'ottica é superlativa:
Nell' occasione mi sono molto divertito, tra l'altro, a scrollarmi di dosso un po' di ruggine praticando il reportage con soggetti in movimento in manual-focus, come nel tempo che fu.
Non é andata poi così male: ho sfuocato solo sei scatti su trecentoundici.
I tempi morti per controllare il pallino verde in basso...
Probabilmente, con un vetrino stigmometrico al centro del mirino D3 avrei ridotto gli scarti a zero.
Se volete bene ai vostri AI(s), ordinatelo online e regalateglielo. Io lo farò quanto prima.
4) Miscellanea: a domanda risponde...
D. Come va il 35/1,4 alle grandi aperture?
R. oltre a quanto già visto, più o meno così:
f/1,4 (foto Bagnari)
f/2 (foto Bagnari)
D. E nel ritratto stretto?
R. Non sarebbe normalmente cosa da 35mm; ma io ne faccio spesso:
D. Devo avere tanta paura della diffrazione a f/16 ?
R. Sei grande ormai: fattela passare...:
f/4 (foto Bagnari)
f/16 (id.)
D. Si comporta decentemente alla minima distanza di maf ?
R. Il diavolo fa le pentole, CRC i coperchi... :
(foto Bagnari)
D. Se volessi usarlo sul formato DX ?
R. E' un peccato veniale. Confesso che "una tantum" l' ho commesso anch'io (a TA su D200):
f/1,4
5) Concludendo... pro e contro
PRO:
- Nitidezza, cromatismi, transizioni tonali, plasticità, leggibilità delle ombre...
- Costruzione: rappresenta il top di materiali in processi produttivi già in sé alquanto migliori di quelli odierni.
- Prezzo (dell'usato): costa come uno zoomino da kit nuovo, ma é destinato a durare molto di più.
Contro:
- E' manual-focus (tuttavia...niente backfocus, né focus chart)
- Non é colpa del 35/1,4, ma Nikon non fa più vetrini stigmometrici
- A f/1,4: deficit di planeità di campo, morbidezza e resa agli angoli estremi (irrilevante questa per le foto cui é destinato, esiziale per i praticanti del crop-watching-100% a monitor)...
PQM: in una parola: imperdibile, secondo me.
© Gianni Zadra, 20 agosto 2010
Test:
Yes
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60 Comments
Parli di questo presumo ...
http://www.nikonclub...howtopic=110422
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Ma stiamo parlando sempre della stessa versione, oppure esistono "varianti"?
Qual ? adesso il suo prezzo nell'usato?
Le successive versioni note del 35/1,4 manual-focus sono:
Pre-AI (1971-76);
Pre-AI con ghiera gommata (1976-78);
AI (1978-82);
AIS ( dal 1982).
Oltre agli esemplari con barilotto nero-opaco forniti alla NASA.
I prezzi dell'usato sono estremamente variabili nel tempo: dipendono dalla disponibilit? di pezzi, dalla richiesta, dalle condizioni (anche estetiche) dell'esemplare. Quando lo presi io, Muraro aveva il mio AI (pari al nuovo) a 500 ? e un AIS (condizioni A/B) a 450, poi venduti allo stesso prezzo (con garanzia di un anno).
In ogni caso, mille ? mi sembrano troppi, fuori mercato. 300 parrebbero pochi, a meno che non si tratti di un pre-AI con segni di usura evidenti.
Grazie ancora per la chiarezza!
Se leggo bene, quello del link ? nuovo, non usato.
Caro comunque, perch? nuovo-Nital credo si possa trovare a 1250 ?, pi? o meno.
Ma, chiaramente, vale la pena di comprarlo usato, purch? "messo bene".
Il prezzo mi sembra abbastanza interessante, probabilmente il fatto di essere con messa a fuoco manuale lo fa calare particolarmente. Ci far? un pensierino quando e se, avr? una FX. Intanto mi faccio prestare un po' l'f2. Ad ogni modo l'1.4 mi affascina parecchio per fare foto ai "particolari", ad esempio per le foto ai piatti di cucina! Lo sfuocato ? interessante e anche l'angolo di campo permette di avvicinarsi riprendendo parecchio
Ho avuto modo di "assaggiarlo" su D3, belli anche i ritratti. (ma avevo a disposizione anche l'85 G, quindi ? stato poco "on camera" )
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Il 1970 fu uno degli anni più fortunati per la progettazione dei Nikkor.
In quell'anno furono messi in cantiere due fra i migliori grandangolari F-mount della storia: il 28/2 e il 35/1,4.
[...]
© Gianni Zadra, 20 agosto 2010
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