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Il Minolta Rokkor 58/1.2 su Nikon D800 (e Fujifilm)
nov 11 2013 08:00 |
Lieve
in Vintage
Adoro gli obiettivi superluminosi. Sento una attrazione quasi carnale.
Mi piace osservare come li attraversa la luce, senza trovare apparentemente impedimenti.
La lente anteriore grande per il fusto, la lente di uscita altrettanto importante.
I dettagli costruttivi sontuosi che sempre si accompagnano ad ottiche di questi pregio.
E quel tocco di magico che li rende diversi.
Nikon ha proposto diversi normali di luminosità massima F1.2, uno sarebbe ancora in catalago, il 50/1.2 AIs, versione extralusso del 50 mm per tutti.
In passato ha proposto il 55 mm e poi il leggendario 58 Noct-Nikkor.
Adesso si è spinta fino ad F1.2 per il sistema Nikon 1, con quel gioiellino nato per caso nei mesi scorsi per una macchina di cui non si conosce bene il futuro.
Ma ovviamente non solo Nikon si è cimentata in questo campo. Esistono fior di apparecchi che hanno del mitico. Tralasciando il Leica Noctilux e il Canon 50/0.95 per macchine a telemetro, ci sono due obiettivi di grande fascino, il Minolta Rokkor 58 mm F1.2 e l'Olympus Zuiko 55 F1.2
Questi ultimi due sono orfani di un corpo macchina digitale che li possa sfruttare nativamente (si possono adattare con operazioni chirurgiche a corpi Canon ma questa è una pratica che io giudico severamente ...) e per questa ragione sono venduti a sconto rispetto agli altri, al Noct-Nikkor specialmente, che oramai ha raggiunto quatazioni insane (l'ho visto anche a 4.500 euro).
Non ho saputo resistere al fascino delle sfumature ambrate del Rokkor proposto da un noto venditore Ebay tedesco e me ne sono procurato un esemplare da utilizzare tramite anello adattatore sulla mia Fujifilm X-E1.
Si tratta di un obiettivo proposto in due sucessive versioni.
La prima del 1966, aveva uno schema a 6 lenti e diaframma a 6 lamelle.
E' famoso perchè aveva il trattamento superficiale con terre rare (e in quanto tale ... leggermente radioattivo).
La seconda versione è del 1969, 7 lenti in 5 gruppi, diaframma ad 8 lamelle, distanza minima di messa a fuoco di 60 cm.
E' quella che ho comperato io, uno di seconda serie con l'anello di messa a fuoco gommato :
alcuni maligni dicono sia nato dallo stesso progetto del Noct-Nikkor.
Lo schema è simile, considerando la complessità del calcolo degli obiettivi in era pre-pc, non mi stupirebbe se gli studi all'origine dei due fossero gli stessi.
E non ci troverei nulla di male, Nikon ha più volte sfruttato studi di base messi a punto da istituti di ottica universitari.
come vedete dalle immagini si tratta di un obiettivo sontuoso, metallo e vetro, passo filtri da 55 mm (più grande dei 52 mm Nikon), anello di messa a fuoco fantastico con una bella resistenza e una precisione introvabili oggi. Affascinante già come semplice oggetto e rappresentante di una scuola costruttiva che tristemente non esiste più.
Dicevo che avevo deciso che l'avrei utilizzato su una mirrorless Fujifilm per assenza di un corpo full-frame adeguato.
Ma curiosando su Ebay ho trovato in vendita un adattatore per Nikon.
Si tratta di una sorta di tubo di prolunga cortissimo che ne consente il montaggio meccanico, limitando l'uso al campo molto vicino, quasi-macro :
e così è stato.
le foto che precedono sono tutte fatte con la D800E a mano libera a distanza ravvicinata, generalmente ad F1.2 o ad F2.
Nell'uso salta all'occhio immediatamente la qualità dello sfuocato, la buona tenuta anche a tutta apertura, la resa onirica dei soggetti a questa apertura e l'alone verde dell'aberrazione cromatica (ben corregibile in ACR manualmente) che evidenzia i contorni dei piccoli oggetti.
Chiudendo di uno o due stop la magia si riduce ma al contempo il soggetto diventa ben più evidente.
E meno irreale per la maggiore profondità di campo la resa sulla Fujifilm X-E1 ma no meno suggestiva, scegliendo con cura situazioni, luci e sfondi :
Con la Fujifilm ovviamente si può focheggiare da 60 cm all'infinito, con la Nikon solo circa a 30 cm.
Ma cambia totalmente la prospettiva rispetto alla "macro" con D800E :
Fujifilm X-E1 con Rokkor 58/1.2 a TA da 60 cm
Nikon D800E con Rokkor 58/1.2 a TA da 30 cm
e generalmente, pur restando selettivo, non lo è come con la Nikon, dove già completamente aperto legge i dettagli della trama della carta (nella pubblicità del profumo "SIgnorina" di Ferragamo, Bianca Balti che mi fa involontariamente da modella per i testi di messa a fuoco selettiva sulle mani, sulla bocca, su uno degli occhi, con tutto il resto che letteralmente si discioglie).
Certamente, ma è un obiettivo di 40 anni fa, non può reggere il confronto con un oggetto di oggi, per di più specialistico.
Ecco, non ci avrei creduto ma :
F8, Manfrotto 055 Pro con testa a sfera, luce naturalle, live-view, scatto remoto via Camera Control Pro 2
Nikkor 60/2.8 AF-S
Rokkor 58/1.2
entrambi da 30 cm (distanza di lavoro utile del Rokkor, praticamente fissa)
Una resa paragonabile ma con la differenza che il Nikkor - uno dei miei obiettivi preferiti a prescindere dalla fascia di prezzo, forse uno degli oggetti migliori di Nikon dell'ultimo decennio ... ancorchè in pura plastica - aperto non serve a nulla mentre il Rokkor a diaframmi aperti permette di dipingere.
serie di scatti a diaframmi compresi tra F1.2 ed F2.8
Mi fermo qui. E' un obiettivo sostanzialmente inutile per chi vede la fotografia con un approccio professionalmente tecnico.
Ma diventa uno strumento d'arte per me che mi consentirà di dipingere sfondi e luci negli anni a venire.
Il costo è equivalente a quello di un Nikkor 50/1.4G nuovo. Fino all'anno scorso lo si sarebbe comprato per molto meno. Ma il tambureggiante avvio della stagione senza specchio sta facendo rivalutare tutti questi obiettivi mitici. E prossimamente si potrà montare su tanti corpi macchina che lo possano sfruttare a pieno, a cominiciare dalle Sony A7/A7R, dotate peraltro di efficiente focus peaking.
Un Rokkor 58/1.2 può essere come uno degli champagne d'annata che ordina sempre James Bond nei suoi flirt.
Ma un Rokkor è per sempre, una bottiglia di champagne di costo equivalente finisce dove finisce anche l'acqua del rubinetto ...
Mi piace osservare come li attraversa la luce, senza trovare apparentemente impedimenti.
La lente anteriore grande per il fusto, la lente di uscita altrettanto importante.
I dettagli costruttivi sontuosi che sempre si accompagnano ad ottiche di questi pregio.
E quel tocco di magico che li rende diversi.
Nikon ha proposto diversi normali di luminosità massima F1.2, uno sarebbe ancora in catalago, il 50/1.2 AIs, versione extralusso del 50 mm per tutti.
In passato ha proposto il 55 mm e poi il leggendario 58 Noct-Nikkor.
Adesso si è spinta fino ad F1.2 per il sistema Nikon 1, con quel gioiellino nato per caso nei mesi scorsi per una macchina di cui non si conosce bene il futuro.
Ma ovviamente non solo Nikon si è cimentata in questo campo. Esistono fior di apparecchi che hanno del mitico. Tralasciando il Leica Noctilux e il Canon 50/0.95 per macchine a telemetro, ci sono due obiettivi di grande fascino, il Minolta Rokkor 58 mm F1.2 e l'Olympus Zuiko 55 F1.2
Questi ultimi due sono orfani di un corpo macchina digitale che li possa sfruttare nativamente (si possono adattare con operazioni chirurgiche a corpi Canon ma questa è una pratica che io giudico severamente ...) e per questa ragione sono venduti a sconto rispetto agli altri, al Noct-Nikkor specialmente, che oramai ha raggiunto quatazioni insane (l'ho visto anche a 4.500 euro).
Non ho saputo resistere al fascino delle sfumature ambrate del Rokkor proposto da un noto venditore Ebay tedesco e me ne sono procurato un esemplare da utilizzare tramite anello adattatore sulla mia Fujifilm X-E1.
Si tratta di un obiettivo proposto in due sucessive versioni.
La prima del 1966, aveva uno schema a 6 lenti e diaframma a 6 lamelle.
E' famoso perchè aveva il trattamento superficiale con terre rare (e in quanto tale ... leggermente radioattivo).
La seconda versione è del 1969, 7 lenti in 5 gruppi, diaframma ad 8 lamelle, distanza minima di messa a fuoco di 60 cm.
E' quella che ho comperato io, uno di seconda serie con l'anello di messa a fuoco gommato :
alcuni maligni dicono sia nato dallo stesso progetto del Noct-Nikkor.
Lo schema è simile, considerando la complessità del calcolo degli obiettivi in era pre-pc, non mi stupirebbe se gli studi all'origine dei due fossero gli stessi.
E non ci troverei nulla di male, Nikon ha più volte sfruttato studi di base messi a punto da istituti di ottica universitari.
come vedete dalle immagini si tratta di un obiettivo sontuoso, metallo e vetro, passo filtri da 55 mm (più grande dei 52 mm Nikon), anello di messa a fuoco fantastico con una bella resistenza e una precisione introvabili oggi. Affascinante già come semplice oggetto e rappresentante di una scuola costruttiva che tristemente non esiste più.
Dicevo che avevo deciso che l'avrei utilizzato su una mirrorless Fujifilm per assenza di un corpo full-frame adeguato.
Ma curiosando su Ebay ho trovato in vendita un adattatore per Nikon.
Si tratta di una sorta di tubo di prolunga cortissimo che ne consente il montaggio meccanico, limitando l'uso al campo molto vicino, quasi-macro :
e così è stato.
le foto che precedono sono tutte fatte con la D800E a mano libera a distanza ravvicinata, generalmente ad F1.2 o ad F2.
Nell'uso salta all'occhio immediatamente la qualità dello sfuocato, la buona tenuta anche a tutta apertura, la resa onirica dei soggetti a questa apertura e l'alone verde dell'aberrazione cromatica (ben corregibile in ACR manualmente) che evidenzia i contorni dei piccoli oggetti.
Chiudendo di uno o due stop la magia si riduce ma al contempo il soggetto diventa ben più evidente.
E meno irreale per la maggiore profondità di campo la resa sulla Fujifilm X-E1 ma no meno suggestiva, scegliendo con cura situazioni, luci e sfondi :
Con la Fujifilm ovviamente si può focheggiare da 60 cm all'infinito, con la Nikon solo circa a 30 cm.
Ma cambia totalmente la prospettiva rispetto alla "macro" con D800E :
Fujifilm X-E1 con Rokkor 58/1.2 a TA da 60 cm
Nikon D800E con Rokkor 58/1.2 a TA da 30 cm
e generalmente, pur restando selettivo, non lo è come con la Nikon, dove già completamente aperto legge i dettagli della trama della carta (nella pubblicità del profumo "SIgnorina" di Ferragamo, Bianca Balti che mi fa involontariamente da modella per i testi di messa a fuoco selettiva sulle mani, sulla bocca, su uno degli occhi, con tutto il resto che letteralmente si discioglie).
Certamente, ma è un obiettivo di 40 anni fa, non può reggere il confronto con un oggetto di oggi, per di più specialistico.
Ecco, non ci avrei creduto ma :
F8, Manfrotto 055 Pro con testa a sfera, luce naturalle, live-view, scatto remoto via Camera Control Pro 2
Nikkor 60/2.8 AF-S
Rokkor 58/1.2
entrambi da 30 cm (distanza di lavoro utile del Rokkor, praticamente fissa)
Una resa paragonabile ma con la differenza che il Nikkor - uno dei miei obiettivi preferiti a prescindere dalla fascia di prezzo, forse uno degli oggetti migliori di Nikon dell'ultimo decennio ... ancorchè in pura plastica - aperto non serve a nulla mentre il Rokkor a diaframmi aperti permette di dipingere.
serie di scatti a diaframmi compresi tra F1.2 ed F2.8
Mi fermo qui. E' un obiettivo sostanzialmente inutile per chi vede la fotografia con un approccio professionalmente tecnico.
Ma diventa uno strumento d'arte per me che mi consentirà di dipingere sfondi e luci negli anni a venire.
Il costo è equivalente a quello di un Nikkor 50/1.4G nuovo. Fino all'anno scorso lo si sarebbe comprato per molto meno. Ma il tambureggiante avvio della stagione senza specchio sta facendo rivalutare tutti questi obiettivi mitici. E prossimamente si potrà montare su tanti corpi macchina che lo possano sfruttare a pieno, a cominiciare dalle Sony A7/A7R, dotate peraltro di efficiente focus peaking.
Un Rokkor 58/1.2 può essere come uno degli champagne d'annata che ordina sempre James Bond nei suoi flirt.
Ma un Rokkor è per sempre, una bottiglia di champagne di costo equivalente finisce dove finisce anche l'acqua del rubinetto ...
Test:
Yes
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42 Comments
Passando al Rokkor, sicuramente è uno di quegli oggetti che non scegli con la testa ma col cuore... E gli mtf lasciamoli a nitalclub...
Nel senso che aperto da 30 cm il 60/2.8 apre ad F4 ed ha una resa del tutto identica a quella, più indicata in macro, in cui è chiuso.
Ovviamente sono due obiettivi che condividono solo una focale quasi uguale e null'altro. Li ho paragonati ad F8 solo per dimostrare come un oggetto vecchio di 40 anni e pensato per fare tutt'altro, si permetta oggi, sul sensore digitale più avanzato che c'è, di tirare fuori una performance da obiettivo macro dell'ultima generazione
sarebbe interessante vedere come funziona anche sulla Fujifilm X-E1...
Molto pastelloso e gradevole il fuori fuoco, lo schema è molto simile al Nikkor Noct le differenze stanno probabilmente nella composizione dei vetri e nelle molature, nel trattamento antiriflessi e negli spazi aria-vetro piuttosto che incollature.
Un capolavoro dell'ottica, comunque, fatto per farci grandi foto !
Ciao,
Adri.
Nell'articolo ci sono foto fatte sia con la D800E che con la Fujifilm X-E1
ancora su D800E
Io qualcosa lo stamperei con la carta giusta.
E' possibile montare questa splendida lente su corpi Canon SENZA modificarla in modo irreversibile, tramite apposita baionetta Leitax.
E' la stessa cosa che faccio io per montare le ottiche Leica R su Nikon.
L'unica avvertenza nel caso del Rokkor su Canon FF è che può toccare lo specchio, ma lo si può far limare leggermente (come ho fatto anch'io sulla mia 5D) senza perdita di funzionalità (un domani si può sostituire lo specchio con uno nuovo a poco prezzo).
E' chiaro però che la Sony A7/R rappresenta la soluzione migliore e che forse avremo altre mirrorless fullframe presto disponibili.
Tutto questo per chi vuole mantenere l'angolo di visione originale del 58mm e che per questo ha bisogno di una FF.
La pagina Leitax per questa baionetta si trova qui
Michele.. ma non si trova solo quella baionetta.. ma anche altre.. es. non sapevo che fosse possibile montare Olympus su nikon...
Domani devo provare a montare la baionetta nikon sul mio 58mmf1.2 minolta al posto della originale minolta, se funziona dovrebbe anche mantenere l'infino. e ti spiego come fare
Eccomi dopo un ora e mezza di lavoro, sono riuscito a adattare l'obiettivo alla D700 raggiungendo la messa a fuoco massima di circa 10 metri, ho verificato le distanze con calibro lo specchio non tocca, ora devo provare a eliminare il giallo delle lenti, ho letto che bisognerebbe metterlo al sole...
10 metri è un ottimo risultato. Ma che versione hai ? Il mio non è giallo, tu hai quello "radioattivo" ?
Si probabilmente è quello
Se ha l'anello di messa a fuoco metallico è uno delle prime due serie. La prima serie è quella con il trattamento in terre rare (giallo), fine anni '60.
Per adattarlo hai usato un anello M42/Nikon ?
no, aveva la baionetta minolta, l'ho smontata e ci ho montato una baionetta nikon, più altri accorgimenti
Però questi maneggiamenti vanno fotografati e mostrati ... qui ci fai restare tutti curiosi ... !!
buonasera, se ho capito bene al momento questo arrangiamento non permette l'infinito.
ma pensate ci si possa arrivare o addirittura la lente posteriore puo cozzare sullo specchio ?
effettivamente non ho trovato su leitax la compatibilta' minolta su nikon .
queste avventure mi interessano moltissimo.
G.
In poche parole,
1) ho acquistato un anello per invertire gli obiettivi filetto 52mm,
2) smontato la baionetta del 58mm e l'anello "distanziatore che è dopo la baionetta
3) ho eliminato 1/4 del cilindro (diciamo da ore 9 a ore 12) per permettere alla leva dei diaframmi di muoversi
4) ho tornito il filetto da 52mm di 0.5/1mm (non ricordo la misura esatta) per far si che l'anello si centrasse con l'obiettivo e non fossero solo le viti a tenerlo insieme
5) Ho segnato i fori utilizzando il distanziatore dell'obiettivo e forato diametro 2mm
6) Ho svasato i fori per fare andare a scomparsa nella baionetta le viti
7) Montato il tutto ho misurato la distanza dalla lente posteriore alla baionetta
8) Ho misurato la distanza dello specchio alla baionetta della nikon (circa 9.25mm)
9) Ho tornito la nuova baionetta costruita con l'anello invertitore fino a raggiungere 9mm di distanza
La messa a fuoco arrivava a 5/6mt
Non contento ho deciso di rubare qualche metro
10) Ho tornito di circa 1mm l'anello che blocca la lente posteriore del 58mm,
11) Ho tornito ancora l'anello inveritore per raggiungere i famosi 9mm
e mi sono goduto il lavoro,
con questo obiettivo non è possibile andare oltre i 10mt di messa a fuoco massima sulla nikon, forse con altri schemi ottici è possibile.
comunque penso che per fare il grosso dei ritratti basti e avanzi
allego una foto fatta adetto "al volo"
Stay tuned
Ecco la via reversibile, senza interventi chirurgici ma con il compromesso di non andare oltre ai due metri per l'infinito.
Ci vuole un adattatore M42 per Nikon AI.
E' un anello sottile in alluminio pensato per gli obiettivi a vite che costa due o tre euro :
Si smonta la baionetta MD del Rokkor :
avendo l'accortezza di togliere solo le vitine più corte (sono quattro) e stando attenti a non perderle.
Si deve anche stare attenti alle guide e alle sferette di assistenza per il simulatore del diaframma (di cui noi possiamo fare a meno dato che lavoreremo solo in stop-down) :
La baionetta Minolta serve a questo punto come guida per segnare i quattro fori da praticare nell'anello M42.
Basta una punta da 1.5 mm e un trapano elettrico qualsiasi.
una volta fatti i fori avendo cura che corrispondano con le filettature originali presenti nell'attacco dell'obiettivo, si devono fare le svasature per la testa conica delle vitine (useremo sempre quelle originali).
Io ho fatto con una punta da 2.5 mm montata su un cacciavite a punte intercambiabili.
E poi ho montato la nuova "baionetta" sul Rokkor :
un rapido controllo che le teste non fuoriescano dai fori per evitare di rigare il bocchettone della fotocamera e siamo pronti per un test.
La D800E con il Rokkor 58/1.2 montato
che aderisce perfettamente.