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Robert Doisneau


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2 risposte a questa discussione

#1 Tiziano Manzoni fototm

Tiziano Manzoni fototm

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Inviato 29 settembre 2010 - 16:21

So che molti lo apprezzano in modo particolare e vi segnalo quest amostra
il testo ? preso in rete...

Da laggi? scrisse a un amico di sentirsi ?antico come uno sgabello Luigi XV in un aeroporto?. Che ci faceva un fotografo romantico e un po? r?tro come Robert Doisneau, nel novembre 1960, tra le piscine, i party, i deserti e le palme di Palm Springs, California, artificiale cittadina di sogno per ricchi villeggianti? Un servizio per Fortune, la rivista della classe abbiente Usa del dopoguerra, il cui picture editor era nientemeno che il leggendario Walker Evans, al quale era difficile dire di no.

Ma Doisneau era il fotografo della Parigi pi? intima, dei bistro e dei vicoli, il fotografo dei baci in bianco e nero, uno dei quali, colto (o meglio, come ormai sappiamo, messo in scena) davanti all?Hotel de Ville, divent? la cartolina pi? venduta al mondo. Forse volle mettersi alla prova accettando di realizzare, in dieci giorni, quel servizio sulla mania del golf e i suoi annessi e connessi. Gli misero a disposizione un?automobilina da caddy, ma anche un elicottero. E lui scatt?, per la prima e forse unica volta, a colori, il suo straordinario ?California dreaming? in uno stile che non era il suo: divertito, sbalordito, ironico e perfino sarcastico, lo sguardo di un alieno piovuto nel lusso postbellico inimmaginabile per un francese ancora memore delle macerie della guerra. Un Doisneau cos? inedito che quelle trecento diapositive sono state ritrovate e riconosciute come sue solo tre anni fa, e anche un po? per caso. Guardarle nel loro divertente splendore allo spazio Forma di Milano (dove sono esposte accanto a una selezione antologica non meno interessante, ma anche meno inaspettata) ? un?occasione da cogliere. Ma anche da meditare.

Meditare sui misteri, i limiti, la consistenza di quella dote che ogni artista dovrebbe possedere per definizione, e che chiamiamo stile senza saper bene cos??, e che in fotografia si fa ancora pi? sfuggente, mobile, metamorfica. Bastanrono dunque alcune ore di aereo e lo sbarco in una realt? sociale del tutto differente per fare del romantico confratello di Ronis, Izis, Boubat un sodale di Friedlander e Winogrand? Lo stile cambia secondo il meridiano terrestre, come il fuso orario? O aderisce come una pellicola sottile al suo oggetto, facendosene condizionare? Badate: non sto dicendo che questo album americano semisconosciuto e splendido di Doisneau non possieda uno stile: anzi. Dico per? che ? un altro stile, che vivr? solo il tempo della sua realizzazione e, a quanto mi risulta, non riemerger? pi? nell?opera del fotografo parigino.

Credo che avere uno stile sia per un autore di fotografia pi? difficile che per qualsiasi altro creatore di immagini. Non impossibile: Nadar fu il primo ad esibire (e vendere) uno stile riconoscibile. Ma il suo, a ben vedere, consisteva sostanzialmente in un piccolo kit di stratagemmi da studio: il fondale neutro, l?inquadratura tre-quarti, la posa non ostentata eccetera. Pi? marchio di fabbrica che firma d?autore. Spesso lo stile fotografico di un autore si limita a una combinazione di schemi formali e soggetti prevalenti: un personaggio bizzarro che guarda in macchina da un?inquadratura quadrata e in bianco-nero ci fa dire ?? Arbus?. Ma nel reportage, dove il soggetto ? mutevole o non ?, risulta gi? pi? difficile, ad esempio, distinguere tra le foto della guerra civile di Spagna un Capa: infatti potrebbe essere una Taro, e difatti anche ora negli archivi dell?Icp fanno fatica a distinguerli.

Insomma sono tutte a rischio le expertise fotografiche (vedi il recentissimo caso dei presunti Adams) basate solo su quei criteri di stile (il cosiddetto ?metodo Morelli? studiato da Carlo Ginzburg) su cui campano gli esperti di pittura barocca o medievale. Siate sinceri: se vi avessero sottoposto a un blindfold test su questa foto quass?, quanti nomi avreste detto prima di azzeccare quello di Doisneau?


http://www.formafoto...8-9B4183DCB00A}

Tiziano Manzoni 

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Vedere tra le righe le giornate odierne comporta una selezione continua e non sono dietro le sbarre


#2 Lieve

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Inviato 29 settembre 2010 - 17:22

Ho sempre considerato Doisneau come il più fanfarone dei fotografi umanisti francesi.

Forse mi é più simpatico nel celebre ritratto che gli ha fatto Sieff :

jeanloup-sieff-robert-doisneau-1975.jpg

o nelle tante foto amichevolmente fattegli da Izis o dal suo amico Willy Ronis durante le loro passeggiate fotografiche per Parigi.


Certo di foto a colori ne ha fatte poche, questa ? tra le poche (del 1960) tratta da quell'album americano cui fa riferimento l'articolo riportato da Tiziano qui sopra :

doisnea_cigno.jpg

Adesso, per informazioni più aggiornate sul mondo Nikon, ci trovate solo su Nikonland.it : questo sito è congelato all'agosto 2017


#3 MB 1942

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Inviato 29 settembre 2010 - 18:33

Sto giustappunto leggendo un libro su Doisneau. Esterrefatto osservo alcune sue foto pensando come abbia fatto a diventare tanto famoso. Ce ne sono anche di belle, ci mancherebbe, ma la maggior parte non riesco a capirle. Limite mio, di sicuro.
Era già tutto previsto.



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