Paolo, non ti curare di cercarne, di messaggi.
La differenza tra il Rinascimento e la fotografia contemporanea (perche' quella agli albori sapeva ben differenziare) e' che nel Rinascimento era ben chiaro chi fossero gli Eletti e chi gli imbrattatele.
Dei quali ultimi non rimane traccia, mentre dei capolavori, evidentemente intesi come tali, nei secoli successivi si e' fatto a gara per preservarli e mantenerli, o per cercare di rubarli (Napoleone, gli Inglesi nel loro insieme, Hitler e i loro pari)
Oggi invece, e non solo in fotografia ma, cosa ancora peggiore, nelle altre arti figurative ed anche nella musica, il Mantra e'...:
......IL MESSAGGIO.......
cerchiamo segnali che ci consentano di capire se il disperato che ha scattato/scolpito/dipinto/composto quell' "opera" volesse in realta' sottintendere qualcosa che..... NON PASSA !!
Semplicemente perche'...non c'e'!
E ci improvvisiamo psicoanalisti dell'artista, andiamo a fare la sua anamnesi, cerchiamo, rovistiamo ed analizziamo...
Direi che si possa tranquillamente restare sul mi piace oppure no... senza dover scatenare orge di interpretazioni il piu' delle volte non conducenti.
Io fotografo da decenni senza preoccuparmi dei messaggi che le mie foto brutte o belle che siano possano trasmettere, incurante il piu' delle volte se ne trasmettano.
Nell'ipotesi in cui questo avvenga e che ricavi dei feedback positivi, ovviamente sono contento, ma non mi curo se "il messaggio" veicolato sia quello corretto: ammetto che un osservatore possa percepire sensazioni differenti da quelle che ho provato io a scattare quella foto... Solo Rousseau pretendeva l'opposto...
E francamente...me ne infischio!
In un mondo poi, dove i parametri da seguire per avere la possibilita' che una propria immagine venga pubblicata in chissa' quale maniera e per quale committente, come quello delle banche immagine...mi viene da sorridere pensando alle pretese degli autori che su queste pagine si affannano a rivendicare un ruolo