[personale] Gente, io sono ancora un fotografo da reflex (Nikon) !
Sono certo che ad un certo punto le mirrorless supereranno in prestazioni le reflex.
Ma al momento mi danno la stessa sensazione delle automobili elettriche : una grande promessa per un futuro ... elettrizzante.
Ma al di là dei proclami di VW e Mercedes all'ultimo salone di Parigi, per il momento autoelettrica significa :
- costo superiore del 50% rispetto ad una pariclasse a combustibile fossile
- prestazioni scadenti per contenere il consumo
- autonomia inadeguata per chi ha da fare più del tragitto casa-lavanderia.
Le mirrorless sono ragazze carine con la minigonna e gli stivaletti con il tacco ma, se si va oltre le promesse e le novità, le cose sono diverse.
Anche la mirrorless più professionale ha i suoi limiti (parlo della Leica SL) e non può essere confrontata con la Nikon D5, macchina che si permette anche di costare (molto) di meno oggi.
Ovviamente io qui sto parlando avendo in mente esclusivamente quelle che sono le mie abitudini di scatto e le mie esigenze.
Ognuno ha il suo mileage personale, ovviamente e potrà non trovarsi d'accordo con me (e poco me ne importa, bontà sua, gli auguro di essere felice con la sua ... racchietta !).
Io non sono interessato ad usare ottiche vintage e il manual focus l'ho abbandonato 20 anni fa, nel secolo scorso.
In più, o non fotografo, oppure faccio migliaia di scatti consecutivi, sempre a cose vive che non sempre sono disposte a stare ferme per me.
Il mirino elettronico sarebbe una bella innovazione, se almeno in tutte le condizioni fosse pari a quello ottico. Ma così non è.
Quindi, eccovi I MIEI motivi perchè per il momento - e credo nel medio termine - continuerò ad essere un fotografo da reflex :
1) l'autofocus. Non esiste una mirrorless che abbia un autofocus reattivo, preciso, rapido, affidabile, disponibile in tutte le condizioni di illuminazione (specie a basse luci o in controluce) come la migliore reflex disponibile oggi.
Ci sono progressi nelle ultime generazioni ma ancora siamo lontani. La presenza di un sensore separato (e di un processore dedicato come è il caso di Nikon D5 e D500) fa ancora la differenza rispetto ai pixel accecati (o alla vecchia differenza di contrasto stile compattona) di tutte le mirrorless. E poi l'autofocus si deve poter comandare rapidamente con il pollice.
Ma ci pensate avere 399 punti di messa a fuoco e spostarsi solo in orizzontale e in verticale come a battaglia navale ?
Il joistick è un must. E Nikon ce l'ha in dotazione da lustri (anche prima con il multiselettore su tutte le direzioni, fin dalla Nikon F5 del 1996).
2) il mirino. Il mirino della Leica SL è bello. Anche quello della Fujifilm X-T2 lo è e, mi dicono, anche quello della nuova Olympus OM-D EM-1 Mk II. Ma in condizioni limite - parlo per esperienza - anche il mirino da 4.4megapixel della Leica SL si oscura o si abbaglia. E non piglia più né pesci né galline !
3) l'ergonomia. Piccolo è bello, va bene. Ma non se va a detrimento dei comandi. Per controllare al meglio l'autofocus e rendere l'esperienza d'uso gratificante, io ho bisogno di uno - meglio di due - joistick di controllo dell'autofocus. E del controllo fisico tramite comandi fisici dedicati di tutte le funzioni della fotocamera. Il menù per me è una cosa che si utilizza una volta al giorno. Qualche volta anche di meno.
In più, piccolo è bello ma se la macchina è full-frame, oramai anche Sony ha dimostrato che le ottiche sono grosse, anche più grosse di quelle delle reflex. E per usare con tranquillità un obiettivo grosso, il corpo macchina deve essere adeguatamente dimensionato e pesante. E' questione di fisica e di baricentri ! Montate una Sony A7 su un 600mm e capirete di cosa sto parlando.
In quanto alla costruzione, io spesso fotografo sotto l'acqua battente, zuppo fino alle ginocchia. Non è che in quel momento io mi possa preoccupare della tenuta di fotocamera e obiettivo. Che non devono mai smettere di funzionare, almeno finchè reggo fisicamente io
4) l'autonomia. Bella la nuova Sony A99 Mk II, fa un sacco di scatti al secondo con l'autofocus ed ha un buffer praticamente illimitato. Peccato però che la batteria permetta circa 400 scatti CIPA. Il chè ad occhio e croce significa che si deve cambiare la batteria circa dopo 20 secondi di scatti continui
Io con la D5 posso lavorare una intera giornata e fare 12.000 scatti saturando solo una delle due schede XQD montate. Poi, alla bisogna, metto un'altra batteria e non vado avanti per altri 20 secondi. Ma per tutta l'intera nottata
5) le schede di memoria. Possiamo anche mettere due schede SD dentro ad una mirrorless ma se il sistema è sbilanciato, saturato il buffer la macchina si siede e finchè non finisce di scrivere noi non possiamo lavorare (mi è capitato con la Leica SL, non racconto favole). Con una D5 o una D500 abbiamo un buffer virtualmente illimitato perchè viene scaricato in tempo reale sulle XQD in dotazione. Schede che anche in lettura al PC si permettono di andare a centinaia di megabyte al secondo di trasfer rate
6) il flusso di lavoro. X-Trans ? Dual-Pixel ? Foveon ? Se tutto quanto non è supportato dal software di sviluppo - che è, per standard di mercato, l'ambiente Adobe - mi spiace ma per aprire un file e svilupparlo ci vogliono minuti (esperienza fatta sia con le Fujifilm che con le Sigma). E se uno scatta - come me - centinaia di migliaia di scatti l'anno, il tempo non è una variabile indipendente ... perchè, non so a voi ma a me, non lo regalano !
7) il profilo di sviluppo. Questa è una mia fisima, lo ammetto. Ma la più grande innovazione degli ultimi anni di Nikon secondo me è il profilo Flat, ben simulato anche da Adobe. Il profilo Flat mi permette di previsualizzare gli scatti al naturale, senza tutta quell'enfasi di contrasto che invece è tanto di moda oggi. Così valuto perfettamente l'esposizione (che io sbaglio di rado, al massimo di 1/3 di EV) e so già come mi posso aspettare di trovare l'immagine al computer.
Aggiungo infine che - forse per abitudine - io detesto il carico folle di saturazione - specie su rossi e porpora - su contrasto e sulle ombre chiuse che tanto va di moda in casa Fujifilm e Leica. La neutralità del file Nikon invece mi consente di lavorare sereno, senza dovermi immaginare come sarà la foto, perchè a monitor è del tutto differente da quella che vedo nel reale.
8) Il corredo di ottiche, di accessori, di flash, di dispositivi progettati per le reflex. E' talmente vario ed ampio (e, soprattutto, già in larga parte in casa mia) che mi fa pensare a quando ci sarà la stessa disponibilità per le mirrorless.
Lo ammetto, l'idea stessa di avere un doppio corredo mi fa venire le bolle viola sulle braccia e poi, voi di Fujifilm, ce l'avete un trasmettitore TTL per il mio flash Godox ? O per un Profoto ? E voi, di Leica, ce l'avete ? Com'è che Hasselblad ha usato il sistema iTTL Nikon per la sua mirrorless ?
E un supertele autofocus e stabilizzato da 800mm ce l'avete ? No ?
Ecco le mie motivazioni che, come dicevo, per ora e per un pò di anni a venire, mi faranno lavorare principalmente con le reflex (Nikon).
Per le mirrorless c'è tempo e finchè non metteranno i denti del giudizio, continuerò a vederle come dei (bei e promettenti) prototipi.
Il mio cuore invece continua a palpitare per una adorabile Nikon D5x che mi faccia smettere di pensare con rammarico al mio amore perduto D3x ...
Mi viene da dire ( scrivere ) solo una cosa: concordo!! :-)