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[Commenti] Il Focus Stacking in Macro
Iniziato da
Alberto Salvetti
, mar 27 2015 13:01
macro stacking
9 risposte a questa discussione
#1
Inviato 27 marzo 2015 - 13:01
Il Focus Stacking è una tecnica fotografica digitale che prevede l'esecuzione di una serie di scatti della stessa inquadratura ognuno su un piano di messa a fuoco diverso in sequenza, allo scopo di ottenere un'immagine finale con una profondità di campo maggiore di quella ottenibile con le tecniche tradizionali. http://www.nikonland...esempio-su-r307
Per la buona riuscita di questa tecnica in macro ci sono elementi fondamentali imprescindibili e accorgimenti utili.
[...]
Clicca qui per leggere l'article
Per la buona riuscita di questa tecnica in macro ci sono elementi fondamentali imprescindibili e accorgimenti utili.
[...]
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#2
Inviato 27 marzo 2015 - 15:25
Bell'articolo. Grazie, Alberto.
Conoscevo questa tecnica, ma non applicata alla macro. Certo che ci vuole una pazienza infinita!
#3
Inviato 28 marzo 2015 - 23:07
Alberto speravo di leggere una cosa del tipo " pivelli, avete problemi con il vento, la brezza? Siete dei beginner adesso vi faccio vedere io"
E invece rientro dalla speranza nella dura verita' che mi tiene ben lontano da queste riprese;
perche' alla terza che non mi viene, causa aria che si muove, la mia pazienza va a ramengo e le orchidee finisce che me le mangio!
A parte gli scherzi e' veramente frustrante. Piazzi tutto scegli la giusta angolazione, assumi posizione da ashtanga yoga, tutto contorto a guardare in macchina, un ginocchio in gola e un piede in testa e poi lo vedi, vedi nel mirino che quello stelo bastardo non sta fermo, oscilla, quasi impercettibile. E non ci puoi fare nulla. Credo d'aver reso del perche' detesto fare riprese macro.
E invece rientro dalla speranza nella dura verita' che mi tiene ben lontano da queste riprese;
perche' alla terza che non mi viene, causa aria che si muove, la mia pazienza va a ramengo e le orchidee finisce che me le mangio!
A parte gli scherzi e' veramente frustrante. Piazzi tutto scegli la giusta angolazione, assumi posizione da ashtanga yoga, tutto contorto a guardare in macchina, un ginocchio in gola e un piede in testa e poi lo vedi, vedi nel mirino che quello stelo bastardo non sta fermo, oscilla, quasi impercettibile. E non ci puoi fare nulla. Credo d'aver reso del perche' detesto fare riprese macro.
Valerio Brustia
#4
Inviato 28 marzo 2015 - 23:31
...
Credo d'aver reso del perche' detesto fare riprese macro.
ah ecco perche' te ne vai nelle polle di fango a cercare carpe assassine che solo scorreggiando alzano un muro di limo che si diradera' il giorno del giudizio universale e tu pianti gli alluci tra le pietre per ancorarti e manco fai la pipi' dentro la muta perche' la variazione di temperatura porterebbe alla formazione di un muro di termica tra te ed il soggetto che nemmeno con un 800mm in montagna in una giornata di UV...
E poi, scontento del grigiofango dominante vai di PS per rendere tutto "naturale"
Si... ti capisco...
Max Aquila RFSP ©
#5
Inviato 29 marzo 2015 - 08:20
Articolo molto ben fatto, grazie!
#6
Inviato 29 marzo 2015 - 10:08
No dai Max non va sempre così. Quando le condizioni sono buone non uscirei più dall'acqua. Solo i crampi e il riflesso di respirare dal naso (che dopo un paio d'ore si fa vivo e mi fa grugnire come un porcellino) mi tirano a riva. Il fatto vero e' che da un po' d'anni quelle condizioni ideali non le incontro più
Global warming? Ho scritto giusto?
Global warming? Ho scritto giusto?
Valerio Brustia
#7
Inviato 29 marzo 2015 - 21:50
@Valerio
Vedendo un articolo apparso su Macro photographie la scorsa primavera, ho provato anch'io a copiare quanto fatto da Alfred Blaess ed ho realizzato diversi prototipi che ho continuamente modificato, ma ho il fondato dubbio di riuscire a brevettarlo.
(Non riesco a inserire l'immagine dell'articolo della rivista, la cui foto sarebbe molto esplicativa).
Questo tipo ha preso tre bacchette di alluminio, ci ha attaccato una striscia di plastica trasparente, perchè a suo dire lascia passare la luce, e con questo paravento disposto a L mi ha fatto credere di neutralizzare l'effetto del vento.
Io ho provato con vari tipi di materiali non rigidi ma le folate anche leggere gonfiano repentinamente le pareti trasmettendo dentro il movimento.
Secondo problema: il riparo deve essere relativamente vicino al soggetto e quindi se il vento non viene di fronte il marchingegno è inutile.
Terzo problema: per il tipo di foto che faccio io, il paravento è troppo invasivo e rende gli sfondi tutti uguali.
I soggetti di Alfred Blaess normalmente sono molto piccoli e usando il Canon MP-E 65 ha una profondità di campo talmente esigua che lo sfondo non si vede. Che poi il paravento gli serva davvero, bah...
#8
Inviato 30 marzo 2015 - 08:11
Onestamente credo che sia un problema che si risolve solo cercando soggetti naturalmente riparati e di primissimo mattino quado l'aria e' piu' ferma. Gia' di per se' un buon scatto macro ha i sui problemi, lo stacking di tanti scatti "a registro" e' una bella sfida Alberto!
Probabilmente il soggetto che da' maggiori garanzie sono i .. Funghi
Valerio Brustia
#9
Inviato 30 marzo 2015 - 10:44
Conoscevo uno che quando faceva macro ai fiori si portava dietro un paraventino bianco fatto da stecchini per spiedini e un pezzetto di lenzuolo, otteneva sia una bella diffusione della luce che l'eliminazione del vento (se leggero), però a quei tempi non si faceva stacking.
#10
Inviato 30 marzo 2015 - 13:28
Su scatto singolo te la cavi, lo stacking ON SITE è veramente da duri. Altro che murky waters, ci vuole la pazienza di Giobbe.
Valerio Brustia
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