Nikon chiude il bilancio al 31 di marzo ed ha pubblicato i dati dell'esercizio appena concluso il 13 maggio scorso.
Il bilancio 2016 ha fatto registrare ancora numeri in regresso.
In particolare per quanto riguarda la parte "foto" :
- calo delle vendite dell'11% e dei margini del 19% rispetto all'anno prima
Nel dettaglio sono stati venduti :
- 4.040.000 di fotocamere ad ottica intercambiabile (reflex e mirrorless) contro 4.610.000 dell'anno prima
- 5.900.000 obiettivi contro 6.680.000
- 6.230.000 compatte digitali contro 7.690.000
Nikon è adesso intorno al 31% delle vendite dell'intero mercato ma è scesa di un 3%.
I dati peggiori sono sull'ultimo trimestre (780.000 fotocamere, 1.130.000 obiettivi, 850.000 compatte) che fanno presagire un 2017 in ulteriore calo.
Ci sono poi due fattori esterni che pesano sull'esercizio in corso.
La fluttuazione dei cambi che si prevede sfavorevole allo Yen, il recente terremoto che ha di fatto coinvolto la gran parte dei fornitori di Nikon.
Nikon stessa conferma che stanno producendo con quanto hanno in magazzino ma che la piena ripresa dei processi (a partire dai sensori ma coinvolgendo di fatto anche le altre componentistiche elettroniche ed elettromeccaniche che Nikon compra sul mercato, per lo più da società del gruppo Mitsubishi, Sony o Fujifilm) avverrà da luglio e che solo con agosto e settembre ripartirà a pieno regime, con la produzione principalmente rivolta alle fotocamere di fascia alta e medio-alta.
Se aggiungiamo il ritardo nello sviluppo di prodotti chiave per la stagione in corso (le compatte DL, Snapbridge per iOs, le nuove Coolpix) ai danni del terremoto che di fatto hanno fermato le consegne anche di D5 e D500 - gli unici due prodotti nuovi del 2016 - è ragionevole pensare ad un primo semestre 2017 pessimo.
In effetti Nikon prevede un ulteriore calo delle vendite che per le compatte vedrà un drastico -41%.
E una ripresa di volumi e margini solo nel periodo settembre 2016 - marzo 2017.
Il 2017 dovrebbe chiudersi con un calo delle vendite del 17% (da sommare al calo del 11% del 2016) e dell'utile del 23% (da sommare al 19% del 2016).
In realtà solo la stima di una ripresa delle vendite della divisione Precision salva i conti dal disastro (Nikon Precision produce stepper per microlitografia dove però oramai Nikon ha un ruolo da comprimario con ASML che fa da padrona grazie alla tecnologia EUV su cui Nikon non ha potuto investire per mancanza di mezzi). Un settore rischioso che ragiona in termini di decine di pezzi venduti in un anno e dove una contestazione su una fornitura può provocare danni enormi, cause legali, mancati introiti o perdite.
Come che sia, se le previsioni saranno confermate, Nikon chiuderà il 2017 con un ulteriore calo del 21% nelle reflex vendute, del 17% negli obiettivi e del 41% nelle compatte.
E questo solo se i nuovi prodotti già annunciati e (auguriamocelo) i prodotti in corso di sviluppo ancora da presentare, arriveranno finalmente sul mercato ed avranno l'auspicabile successo di vendita.
Siamo nell'anno della Photokina e per agosto settembre sono attesi il lancio della Canon 5D Mk IV e di una nuova Sony Alpha di caratteristiche di punta che facilmente si divideranno il mercato.
A queste Nikon può al momento solo opporre una ammiraglia di nicchia molto costosa, come è la Nikon D5, e una ammiraglia DX di nicchia, come è la Nikon D500.
D610, D750 e D810 (con solo le ultime due che hanno riscontrato un buon successo di vendita) si avviano verso i due anni di vita e, pur avendo ancora caratteristiche adeguate, sono vendute solo grazie agli sconti.
Tutte le macchine DX, salvo la D500, non sono recenti. E anche la D7200 viene molto scontata (699 dollari sul mercato grigio).
Lo scorso anno Nikon ha lanciato due solidi successi di vendita negli obiettivi come il 300/4 PF e il 200-500/5.6.
Quest'anno non abbiamo ancora visto nulla di promettente. Speriamo nel consueto lancio di agosto.
Insomma, le promesse del nuovo Presidente Kimura - che peraltro arriva dalla divisione Precision - di porre le basi per i successivi 100 anni di attività dopo i festeggiamenti per i primi 100 che cadranno nel luglio del 2017, per il momento non sembrano avere riscontro.
Entrambi le divisioni tradizionali di Nikon sono in difficoltà industriali, prima che commerciali.
E la diversificazione effettuata investendo 500 milioni di dollari (presi a debito) nel settore medicare/oftalmico per il momento producono solo perdite, pur consolidando i livelli di vendita.
Il futuro si presenta nebuloso.
Un mix di prodotti vecchi con solo qualche modello di successo.
Ritardi nella produzione di quanto in ordine.
L'annullamento degli eventi di lancio di D5 e D500 (almeno nel nostro Paese), la chiusura di strutture commerciali (Nikon Svezia) e il ridimensionamento di altre (Brasile), il taglio di costi a tappeto. La sostituizione di gran parte del mid-management. Il taglio delle commissioni di vendita per i commercianti selezionati (azzerate, pare, negli USA).
Un momento dichiaratamente difficile e che potrebbe essere anche peggio di come viene descritto, pensando al fatto che raramente le imprese giapponesi sono completamente trasparenti sulle proprie vicende gestionali.
Cosa che si traduce nella quotazione in forte calo del titolo Nikon in Borsa e in un sostanziale disinteresse per l'intero settore elettronica da parte di Mitsubishi che l'anno scorso ha venduto a Sony i suoi semiconduttori.
C'è da vedere nero, considerando la patina di vecchio e di ammuffito che l'intera struttura di comunicazione Nikon fa trasparire all'esterno.
Per invertire il trend ci vorrebbero prodotti innovativi fuori dal solco tradizionale, considerando che l'intero settore è più che maturo e vive di sostituzioni, visto che i modelli "nuovi" portano solo di fatto miglioramenti marginali su quelli già in mano ai clienti.
Prodotti in grado di essere dirompenti, in primo luogo nei confronti della concorrenza ma, probabilmente, anche dell'attuale clientela che dovrebbe essere indotta al cambiamento.
Cambiamento che per il momento avviene solo aggiungendo al corredo macchine ed obiettivi di altri marchi, segnatamente mirrorless. Ma non solo ... se pensiamo che di fatto - tolti i supertele - i migliori obiettivi con attacco Nikon, non sono prodotti da Nikon.
Ma il ciclo di sviluppo di un prodotto nuovo richiede 24 mesi. E quando si tenta di lanciarlo ancora acerbo (vedi Nikon DL e, in parte, Nikon D500) ci scappa la cattiva figura ...
Che succederà a Nikon nel 2017, oltre al centenario ?
Francamente non lo so.
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