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[Commenti] La Stampa Professionale


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25 risposte a questa discussione

#1 Spinoza

Spinoza

    Illuminista nel secolo sbagliato

  • Nikonlander Veterano
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  • Nazione : Brazil

  • Città: Venezia
  • Data di nascita: 01-01-1901
  • M/F: Maschio
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  • Nikonista dal: 1975
  • Perchè mi sto iscrivendo ?: E' l'alternativa giusta per me. Meno confusione, meno disordine e meno partigianeria...solo giusto un po'...

Inviato 20 gennaio 2013 - 16:11

Si sa...prima o poi viene la voglia di stampare.
E il primo passo è il laboratorio sotto casa per stampare di solito il 10x15cm e qualche volta il 20x30cm. Queste foto di solito soddisfano le necessità basiche, come quelle legate alla festa di compleanno dei bambini oppure al cenone di Natale della Ditta o il fine-settimana bianco.
Ma per il fotografo reflex-dotato prima o poi non sono più sufficienti...ok ok ..anche per quelli con le Fuji X :)
Qui si aprono 3 strade: la stampa presso laboratori online specializzati, oppure l'acquisto di una stampante...oppure la stampa presso uno studio specializzato "brick and mortar", da scovare possibilmente vicino a casa.
La prima opzione è molto interessante e spesso dà buoni risultati, ma soffre di una certa “spersonalizzazione” oltre ad avere alcune limitazioni tecniche. Inoltre di solito non sono previste le stampe con carte Fine-Art, con alcune eccezioni.

Però il vero sogno del fotoamatore è la stampante in casa. Per sua stessa formazione mentale il fotoamatore è un po' creativo e un po' tecnico, per cui la stampa fatta in casa costituisce un ottimo banco di prova delle proprie capacità. Purtroppo...perché i risultati sono ardui e le frustrazioni frequenti.
Anche se il titolo dice “Stampa Professionale” è utile fare un riassunto delle stampanti domestiche perché così capiremo quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi che possono consigliare la strada dello Stampatore professionale.
  • Stampanti a dyes A4 da ufficio. Note: costi di gestione alti e risultati fotografici molto scarsi. Prezzo sui 50€
  • Stampanti fotografiche a dyes A4, a 5 o 6 cartucce. Note: risultati discreti se usate “tal quale”. Risultati ottimi su colore+carta lucida se usate con profili ICC fatti ad hoc e rifatti frequentemente. Risultati in BN molto modesti anche con profili. Tipiche stampanti di questo gruppo sono la Epson P50 e la Canon ip4950. Prezzo sugli 85€
  • Stampanti a pigmenti A4 a 8 cartucce. In pratica solo la Epson R800. Risultati buoni sia sul colore che sul BN, ottimi se usate con profili ICC freschi e fatti ad hoc. Prezzo sui 300€. Esistono altre stampanti A4 a pigmenti ma sono progettate per l'ufficio e non per le foto.
  • Stampanti A3+ (33x48cm) a dyes. Risultati molto legati alla disponibilità di profili ICC. Possono essere ottime sui colori, ma soffrono sempre sul B&W. Qui troviamo la Epson SP 1400 e la Canon 9000 MKII. Prezzo sui 300-380€ rispettivamente.
  • Stampanti A3+ a pigmenti. Queste sono le più comuni tra i fotoamatori evoluti. Possono avere fino a 10 cartucce, hanno un ottimo supporto in termini di profili “canned” forniti dalle cartiere e danno risultati ottimi sia sul colore che sul B&W. Per passare dall'ottimo all'eccellente ci vuole però il profilo ICC individuale, come sempre. Ricordo la Epson R2880 e la Canon 9500 MkII entrambe sui 600€. Esiste anche l'innovativa Canon Pro 10 sui 700€.
  • Stampanti A2 (circa 45x60cm) a pigmenti. Risultati come sopra. Possono essere alimentate solo a fogli (Epson R3880) o anche a rotoli, vedi Epson 4900 o Canon IPF5100. Prezzo 1200-2000€.
Qui finiscono le stampanti amatoriali e semi-professionali e iniziano i grandi plotter Fine-Art a 11 o 12 cartucce, con prezzi da 3500 a 5000€ a seconda del formato.

E allora entra in campo....
Lo Stampatore Professionale.

Perchè? Quali sono i vantaggi? Che cosa può offrire in più?

Dobbiamo prima di tutto distinguere tra vari tipi di Stampatori: ci sono i grandi laboratori che stampano a contratto, decine o centinaia di stampe al giorno, senza avere nessun contatto con l'autore. Tipicamente ricevono le foto in formato jpeg via web.
E poi ci sono le “Boutiques”, stampatori che lavorano sul territorio per Artisti, Mostre, Gallerie ecc. e che hanno un contatto diretto e personale con il fotografo, quindi di solito non ricevono le foto via web, ma a mano, via chiavetta o CD.
E' di questo tipo di stampatori che parlerò nel seguito dell'articolo e cioè

Lo Stampatore Slow-Print

(Non rubatemi il nome che non l'ho ancora depositato...)
Questo stampatore ha tempo. Non ha fretta. Quando arriva il cliente, gli offre un caffè e lo porta nello studio. Caricano la foto da stampare (in formato TIFF o PSD a 16 bit, spazio ProPhoto) dalla chiavetta e si siedono fianco a fianco davanti ai monitor. A volte le foto del cliente nuovo sono...problematiche, con sharpening a go-go, bilanciamento del bianco imperfetto, troppo contrasto, spesso scure e senza gamma dinamica. Insieme studiano alternative e versioni differenti, dove è sempre il fotografo che decide e sceglie. E' fondamentale che lo stampatore non imponga il suo gusto ma si limiti a far notare possibili problemi e prospettare soluzioni. Se necessario la foto viene ricampionata e portata alle dimensioni di stampa. Naturalmente se il cliente dice: stampala così punto e basta...così verrà fatto. Ma di solito il lavoro di preparazione viene svolto e la foto può cambiare anche di parecchio il suo aspetto e/o dettagli.
Fin dalle prime fasi bisogna scegliere su che carta stampare. Ci saranno degli esempi a disposizione per aiutare nella scelta. Le carte Fine-Art sono di 4 tipi fondamentali: Matte, Baritate, Semilucide e Tela (come quella dei quadri). Le carte lucide vengono usate meno perché rendono male coi pigmenti e perché creano troppi riflessi quando la stampa è grande. Se sono indispensabili è necessario cercare laboratori con plotter a dyes che sono rari al giorno d'oggi.
Alla fine si farà una soft-proof sul monitor, ma spesso anche un provino su formato A4 della stessa carta.
Non sempre la foto viene stampata sul momento. In ogni caso quando è pronta il cliente la potrà osservare sotto una luce a norma ISO e valutare se è soddisfatto. Di solito lo è ;)
Lo stampatore Slow-Print non fa pagare il suo tempo, ma solo le foto stampate.
A volte lavora 2 ore per una fotina in A3+...fa parte del gioco.

Perchè i risultati ottenuti così non possono essere raggiunti da un fotoamatore a casa?
Per le seguenti limitazioni:
  • La dimensione della foto. E' vero, la foto grande non aggiunge bellezza...ma impatto emotivo sì e in dosi massicce. La foto “giusta” in formato A2 o A1 ha una resa che è irraggiungibile da una fotina in A4 o in A3. Vedere per credere.
  • L'apparecchiatura pro comprende almeno i seguenti elementi: monitor professionale, Plotter Fine-Art professionale, spettrofotometro per profilare le carte, colorimetro per profilare il monitor e software di profilazione, lampada di illuminazione a norma. La mancanza di anche uno solo di questi elementi invalida tutta la catena di produzione e ne inficia il risultato.
  • La disponibilità di vari tipi di carte...subito, non da ordinare.
  • La conoscenza teorica e pratica acquisita con anni di lavoro. A titolo di curiosità riporto una cosa che ho notato su me stesso: se sto via per 15-20 giorni, quando torno noto che ho perso l'allenamento, quella capacità misteriosa di sapere esattamente come verrà una stampa prima di farla. E' come uno sport, bisogna tenersi allenati.
Certo, un fotoamatore può comprarsi un plotter Fine-Art. Ma a parte il costo di acquisto, come saprà gestire le cartucce? Una Epson 7900, la vedete qui, usa 11 cartucce che nel formato da 700ml costano 280€ l'una...servono 3000€ per il cambio completo.
Certo poi la resa di una Epson 7900 o 9900 è sublime con passaggi tonali finissimi (stampa a 16 bit), un reticolo precisissimo e un gamut “mostruoso”. Confrontiamo il plotter Epson 7900 con una pure ottima Canon ip4850 (A4) su carta lucida Epson Ultra
Questo è il gamut completo

Download attachment: Full Gamut.jpg
(volume di circa 1,050,000 contro 670,000)
Se andiamo ad analizzare i due estremi di luminosità e cioè le zone chiare e le zone scure, vediamo che la differenza di gamut è ancora più ampia e può superare il 100% o il 200% in più.
Infatti qui vediamo i due gamut a L*=80
dove L* è la coordinata luminosità nella modalità Lab, quindi siamo sulle zone chiare dell'immagine

Download attachment: Gamut at L=80.jpg

e qui li vediamo a L=14, cioè sulle zone scure.

Download attachment: Gamut at L=14.jpg

Questa differenza di gamut significa che il plotter Fine-Art può riprodurre un numero molto più grande di colori che invece una stampante meno sofisticata dovrà in qualche modo comprimere.

E invece, mi chiederete a questo punto, quali sono i vantaggi e gli svantaggi della stampa domestica?
Il vantaggio è evidente, ed è la gioia del fai-da-te. Per chi lo esige, non c'è sostituto.
Poi ci sono i dolori però:
- necessità di farsi una cultura colorimetrica e di stampa. Non è...immediata.
- costo di investimento iniziale, almeno 600€ per una buona A3+
- costo molto alto per ml di ink delle cartucce orginali, che costano 5x o anche 10x rispetto al plotter (sempre per ml di ink)
- assoluta necessità di possedere uno spettrofotometro o di mandare a profilare le carte con una certa frequenza. Questo aspetto è molto importante: senza profili ad hoc la qualità va a farsi friggere. Sempre.
- problemi tecnici. Tutte le stampanti domestiche hanno testine che si bloccano prima o poi e creano problemi e sofferenze atroci ai proprietari che riempiono i forum con “Help! Mi si è bloccata la stampante” es di Google qui (3.200.000 risultati)
- ...e una qualità inferiore a una stampa Professionale.

Naturalmente dovrete trovare il vostro Stampatore di fiducia, ma se non stampate un numero molto alto di foto, non ho dubbi che il costo finale delle due opzioni e cioè make vs buy sia favorevole alla seconda opzione. Senza contare la qualità.
Anche una foto A4, a inchiostri dyes su carta lucida acquista una vita veramente nuova quando viene stampata a regola d'arte e spesso costa molto meno di quanto si creda (senza lavoro di preparazione in questo caso). Di solito infatti presso lo stampatore, sono disponibili anche piccole stampanti a dyes per le foto A4 lucide.
E' utile ricordare che i plotter lavorano con rotoli che hanno altezze tipiche di 24" e 44". Ce ne sono anche più piccoli e più grandi ma questi sono gli standard più usati. Parliamo quindi di altezze di 61cm e di 111cm.
Col rotolo da 24" si stamperanno preferibilmente foto con un lato di 60cm, il che vuol dire foto in A2 (circa 60x40) e in A1 (circa 60x90) ma anche foto con rapporti differenti. Per esempio 60x100, o 60x120 per una panoramica per esempio.
Per questo motivo la tipica foto "grande" ha dimensioni di 90x60 e non 70x50 come nell'era analogica. Oppure 110x75 invece di 100x70cm. Naturalmente si possono rifilare con la taglierina.

Ritengo infine che per un fotoamatore, una stampantina A4 a dyes possa sempre essere utile accanto ai servizi di uno stampatore esterno, a patto che venga fatto ogni tanto un buon profilo ICC per la carta che si utilizza di più. Possono essere fatti da terzi a costi contenuti e gli stessi stampatori "Slow Print" spesso fanno anche questo servizio.

Vorrei terminare questa chiacchierata con un disclaimer: ho scritto queste note con grande piacere e con la speranza che possano aiutare quelli che vogliono stampare le proprie foto col massimo della qualità, ma vorrei che si capisse che non hanno uno scopo pubblicitario personale.
Anche perchè avrete capito che io lavoro solo sul "territorio" e non ci sono molti Nikonlanders nella zona dove ho lo studio.
Per quanto riguarda i prezzi preferisco dare solo un'indicazione generica del mercato e non dei miei prezzi in particolare. La media tra gli stampatori del tipo descritto richiede per una stampa in formato A1+ e cioè 61x90cm, su carta Fine-Art, tra i 40 e i 60€ IVA esclusa. Stampe più piccole costano meno ovviamente, ma non in modo proporzionale.

Grazie a tutti per l'attenzione.

Postilla: la stampa digitale in B&W
Spesso mi viene chiesto quali possono essere i risultati di una stampa in BN paragonata a quella classica analogica o "argentica".
La risposta breve è: come qualità misurabile, la stampa inkjet BN professionale può facilmente superare quella analogica...ma sarà sempre "diversa".

Ma qualifichiamo questa risposta. Gli elementi che creano la qualità di una stampa in BN sono i seguenti:
  • Profondità del nero. Una stampa digitale su carte lucide, semilucide o baritate raggiunge un nero pari a L*=2 (mi riferisco alla Canon IPF6300 o alla Epson 7900 usata in modalità AWB). Una stampante semiprofessionale raggiunge L*=5 circa. Una stampa analogica di solito non scende sotto a L*=10. Quindi il nero è sicuramente più profondo sulla stampa inkjet.
  • Neutralità della stampa su tutti i toni, cioè i neri i grigi e i bianchi nelle varie gradazioni. E' qui che viene fuori la differenza tra una stampa amatoriale e una professionale. Infatti le stampe in BN amatoriale soffrono sempre di grosse dominanti che rovinano la qualità. Invece un lavoro professionale può portare a una scala di grigi che abbiano una deviazione DeltaE<1 su tutti i livelli di luminosità, ossia inferiori alla capacità di distinzione dell'occhio umano. Le stesse stampe analogiche non sono perfettamente neutre e alcune carte fanno molto peggio, ma diciamo che su questo aspetto vi può essere un pareggio, usando il meglio di entrambi i lati. Ma attenzione, è qui che le stampe non perfette cadono miseramente.
  • Continuità delle gradazioni, cioè l'assenza di gradini nella luminosità dei grigi stampati. Qui teoricamente l'analogico, per definizione può far meglio: infatti la tecnologia digitale è sempre quantizzata, l'analogica no. Tuttavia le stampanti che lavorano a 16 bit (teorici) assicurano una continuità davvero irreprensibile e priva di salti nel grigio. Non solo, ma anche lavorando a 8 bit i driver delle stampanti (anche quelle amatoriali di qualità) hanno un dithering che consente l'eliminazione dei gradini, per risultati perfetti.
  • Qualità e matericità della carta. Oggi le carte per stampa digitale sono offerte in una varietà incredibile, che comprende oltre alle lucide politenate, anche carte di altissimo valore, come le Matte con goffrature di vari tipi e le Baritate. Queste ultime in alcuni casi hanno un vero strato di solfato di bario che conferisce un aspetto veramente simile a quello delle baritate analogiche. Compreso un fantastico odore di camera oscura che ti fa volare indietro nel tempo se hai lavorato appunto in CO. Tra queste carte ricordo la Canson Baryta Photographique (e la Ilford Gold Fibre Silk che ne è il clone): eccezionali!
  • Definizione/risoluzione della stampa. Entrambe le tecnologie offrono una risoluzione talmente elevata che questo aspetto è irrilevante nella pratica. Ci vuole veramente il lentino per scoprire i limiti di una stampa digitale. Teoricamente una stampa analogica potrebbe risolvere di più di una stampa digitale...a patto che il negativo abbia più informazioni...il che non accade a parità di formato.
Questi sono i parametri. La realtà però va oltre ed è che una stampa analogica è diversa da una digitale anche a parità di supporto. In pratica si distinguono facilmente.
E' una questione di gusti. Personalmente trovo che tutta la "filiera di difetti" che caratterizza il processo analogico possa piacere nell'1% dei casi. Altrimenti trovo che la purezza, flessibilità e costanza dei risultati di una stampa digitale sia superiore. E così anche il risultato estetico per me è più appagante.

Ma attenzione: se sul colore piccole imprecisioni nella procedura di lavoro inkjet possono passare inosservati, il BN non perdona. I difetti vengono amplificati e molto spesso i risultati sono scadenti. Una stampa professionale sarà ovviamente in grado di eliminare tutti i difetti potenziali e portare a un risultato dentro alle specifiche illustrate sopra.

Clicca qui per leggere l'article
Stampatore Fine Art
www.slowprint.it

#2 Lieve

Lieve

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Inviato 20 gennaio 2013 - 16:36

Fantastico, grazie infinite Michele.

Il discorso mi interessa particolarmente e non solo dal punti di vista personale ma generale.
Ho ceduto tutte le mie stampanti, tenendo solo una laser in b&w di rete per la stampa di documenti.

Perchè preferisco di gran lunga dare in outsourcing le mie stampe, affidandomi ad un professionista che sappia il fatto suo, non tiri a casaccio - come ho sempre fatto io - ma soprattutto cui delegare la gestione dei guasti, della manutenzione, dei consumabili ... la scelta della carta, etc. etc. etc.

Il discorso credo sia ampliabile. Ho letto con attenzione ma non noto nel tuo discorso una distinzione tra la stampa a colori e quella in bianco e nero.

Quale è il tuo punto di vista al riguardo ? E' possibile oggi la stampa fine art in bianco e nero come si può fare in "argentico" ?

Infine, se puoi rispondere e se conosci il mercato di altre zone geografiche, al solo fine di rendere un servizio agli amici nikonlander che non sono a portata di tiro dal tuo studio, puoi segnalare qualche tuo collega che per esperienza o per fama ti senti di consigliare ?

;)

Adesso, per informazioni più aggiornate sul mondo Nikon, ci trovate solo su Nikonland.it : questo sito è congelato all'agosto 2017


#3 Roby C

Roby C

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Inviato 20 gennaio 2013 - 17:36

egregio.. articolo da favola.. che, hai in maniera impeccabile descritto tutta la trafila.. e non è poco..
al punto per me, che sia meglio stampare in un laboratorio esterno, ci ero già arrivato.. anche se in casa ho una vecchia r 200 che il suo sporco lavoro lo fà.. ma per stampe da poco, e quasi mai fotografiche.. non regge...
quando serve, si và in esterno.. con risultati, a mio parere discreti, non professionali.. ma mi accontento dai..

bravo. e grazie

modifica..

certo che se entriamo in possesso di laboratori o personale qualificato, anche nel milanese.. male non farebbe, anzi...
Roby C 4

#4 takeaphoto

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Inviato 20 gennaio 2013 - 18:32

Editoriale eccezionale, grazie.

L'argomento mi interessa molto in quanto dopo la tecnica e la pratica dello scatto e della post produzione vorrei chiudere il cerchio (solo come punto di partenza e non di arrivo) con la stampa sia professionale esterna e sia fatta in casa, quest'ultima mi intriga moltissimo tantè che avrei pensato ad una stampante semi-professionale come la Epson 4900 (con tutti i "se" ed i "ma", i "pro" ed i "contro").
M.

#5 Ospite_timo_*

Ospite_timo_*
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Inviato 20 gennaio 2013 - 18:33

ottimo lavoro,grazie.

#6 Arsenio

Arsenio

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Inviato 20 gennaio 2013 - 18:49

Molto interessante e molto ben scritto. L'ho letto con piacere.

Infine, se puoi rispondere e se conosci il mercato di altre zone geografiche, al solo fine di rendere un servizio agli amici nikonlander che non sono a portata di tiro dal tuo studio, puoi segnalare qualche tuo collega che per esperienza o per fama ti senti di consigliare ?


Quoto in pieno Mauro. Spesso non è facile trovare quello che si cerca.

#7 Spinoza

Spinoza

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Inviato 20 gennaio 2013 - 20:04

Grazie a tutti.

@Mauro: ho aggiunto una parte sul BN. Spero sia utile.
@Takeaphoto: la Epson 4900 è un'ottima macchina, però ...non è nè carne nè pesce. nel senso che lavora sì coi rotoli, ma solo quelli piccoli da 17", quindi con altezza di 43cm circa. Potresti considerare due alternative: o fare il salto e prenderti una Epson 7900 col che chiudi il discorso e ti stampi tutto quello che vuoi, oppure "ripieghi" su una Epson 3880 che costa la metà e stampa in pratica lo stesso formato, solo che da fogli e non da rotoli. In entrambi i casi sarebbe utile dotarsi di capacità di profilazione oppure farsi fare i profili da uno specialista.
Tieni presente anche queste macchine ogni tanto "si rompono"..pochi mesi fa ho letteralmente buttato in discarica una Canon IPF6300 (che costa 3500€) che aveva un anno e mezzo d'età perchè la motherboard si era "rotta" e costava troppo ripararla.

Per quello che riguarda il nome di alcuni specialisti raccomandati mi mettete un po' in difficoltà.
Stampatore Fine Art
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#8 Raffaele Pantaleoni

Raffaele Pantaleoni

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Inviato 20 gennaio 2013 - 20:19

Editoriale notevole. Grazie. E' un discorso completo e professionale, per miei limiti (di tempo e di voglia) demando tutto ad un laboratorio online. Ho una economica stampante a colori che uso solo raramente per giocare. Poter vedere dal vivo le differenze tra un laboratorio online e uno stampatore "slow" mi intrigherebbe non poco...

Ciao.
Raffaele

O si pensa o si crede - A. Schopenhauer

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#9 Lieve

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Inviato 21 gennaio 2013 - 08:22

Ho spostato gli interventi sulla scelta di una stampante di grande formato qui dove mi pare più pertinente.

Vorrei che i commenti a questo editoriale rimanessero nell'ambito della stampa professionale esterna (ovvero presso lo stampatore, non presso il fotografo) ;)

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#10 Lieve

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Inviato 21 gennaio 2013 - 08:35

Grazie per l'integrazione Michele.

Concordo pienamente con il tuo punto di vista circa la stampa a regola d'arte digitale in b&w. Fatte salve le naturali considerazioni di gusto personale io non vedo alcun motivo per preferire in linea di principio la stampa chimica a quella (attuale) per via digitale.
Ma il bello della tecnologia odierna è che è consentito scegliere. Al limite anche la via mista dello scatto in digitale e della stampa chimica mediante negativo intermedio, magari in medio formato :)

Mi permetto di chiederti ancora due puntualizzazioni, una delle quali probabilmente richiederebbe tutto un ulteriore articolo (alla tua sensibilità).

1) hai evidenziato una serie di vantaggi tecnici dell'hardware e della gestione del processo da parte di uno stampatore "slow". Ma forse all'uomo della strada servirebbe un appunto ancora più ... terra-terra di quali vantaggi aspettarsi (in sostanza perchè superare la pigrizia di cercare uno stampatore "slow" e la tirchieria di un extra-costo) scegliendo un servizio come quello che offri tu rispetto a quello di un service industriale tipo Digitalpix (operatore cui molti nikonlander, me compreso, si rivolgono per tutte le stampe). Questo sia per il colore che per il B&W

2) qualche consiglio sul tipo di file (non solo sul formato ma anche riguardo al tipo di elaborazioni) da consegnare allo stampatore. Sono convinto che nessuno come te possa suggerire gli errori da evitare e gli accorgimenti da seguire per consentire poi allo stampatore di lavorare al meglio.

;)

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#11 Spinoza

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Inviato 21 gennaio 2013 - 10:41

Grazie Mauro.

Parliamo dunque della differenza tra uno stampatore industriale come Digitalpix e uno artigianale come Photogem (o come il sottoscritto).
Premetto che ovviamente non mi sono mai servito di uno stampatore industriale, ma da quello che vedo e sento credo che rappresenti un'ottima scelta per il 90% degli utenti: buona qualità, buoni prezzi e ottimo servizio. Chi li usa, se è rimasto soddisfatto finora, probabilmente deve continuare a usarli. Non vedo perchè dovrebbe cambiare.

...poi c'è l'uomo che chiede di più...

1. La prima limitazione di uno stampatore industriale è che non offre carte Fine-Art, ma solo "cartoncino" oppure carte politenate di grammatura modesta (sui 230 gsm) con una superficie di scarso impatto estetico. Basicamente sono le carte lucide e quelle semilucide che si vedono nelle vetrine dei negozi che fanno matrimoni.
La differenza tra la superficie di una Canson o Hahnemuhle Baryta e una politenata tipo la Kodak Lustre è enorme. E' come il pane casareccio appena uscito dal forno e quello venduto nei sacchetti di cellophane.
2. Lo stampatore artistico offre un certificato di Autenticità (mi sono dimenticato di scriverlo nell'articolo). Se usa stampanti Epson e se è Certificato, potrà offrire la certificazione Digigraphie (vedi qui) che ha valore internazionale e certifica l'originalità dell'opera. Anche se non la vende è di sicuro una bella gratificazione per il fotografo.
3. Come detto l'intervento manuale e specialistico dello stampatore sulla foto è fondamentale. La differenza può essere notevole.
4. Prezzi: per una stampa 90x60 su carta politenata si spendono circa 30€ + spedizione da un lab industriale. Oppure 30-40€ dall'artigiano. Su carta Matte ad alta grammatura i prezzi sono uguali, sui 50-60€. Idem su tela. Non ci sono grosse differenze.

Infine una considerazione che secondo me è fondamentale: una persona di solito non si stampa centinaia di foto 90x60cm perchè le pareti casa finiscono (e anche la pazienza delle mogli o dei mariti). Quindi va visto come un'occasione importante. La foto andrà ovviamente incorniciata. Il costo della cornice, più il tempo dedicato a questa operazione superano di molto il costo della stampa. Quindi se spendo 60-100€ per la cornice che senso ha risparmiarne 20 se poi ogni volta che passo davanti al quadro penso: "peccato però...è scura...o è gialla", oppure..."ma che schifo di carta"...?

Ci sono persone che non hanno tempo, preferiscono mandare un file via e-mail e ricevere il pacco in casa. Per loro il lab industriale è perfetto.
E poi ci sono...i miei clienti, simpaticissimi rompiscatole che quando vengono non vanno più via e vogliono parlare di foto UV, di foto panoramiche, di lenti Leica, di fotografia astronomica...oppure mi telefonano per chiedermi come si fa il profilo input di una fotocamera e stanno mezz'ora al telefono (tutto vero)...è uno stile di vita provinciale che io amo, ma non è per tutti...adesso vi lascio: tra un po' devo andare in piazza per un prosecchino con uno di loro.
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#12 Adriano Max

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Inviato 21 gennaio 2013 - 11:07

Buon prosecchino ... speriamo che nebbia o pioggia non lo annacquino ... io nel frattempo ho decisamente desistito dalla mia intenzione di procurarmi una stampante che superi l'A4 : quello resterà il mio formato 'casalingo' ! mentre per le stampe di dimensioni superiori hai messo carne al fuoco dei miei desideri !!

Bellissimo, conciso e puntuale, editoriale !!
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Ciao,
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#13 giannizadra

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Inviato 21 gennaio 2013 - 11:13

Eccellente, Spinoza.
Tutto molto chiaro, documentato, professionale.

Personalmente (ricorro anch'io a stampatori professionali per il digitale, mentre il BW "argentico" lo tratto tuttora da me) trovo che la stampa in BW da pellicola (con l'ingranditore in camera oscura) abbia ancora qualche freccia in più, oltre che un "timbro" nettamente diverso e a mio avviso preferibile.
Possiamo sempre confrontare le rispettive opinioni realizzando scatti uguali con SLR e DSLR e in seguito stampandoceli, i primi in camera oscura (io) e i secondi in camera chiara (tu), se un giorno decidi di venire a prendere quel prosecchino a Montebelluna.
Complimenti e... a presto. :a063:
Stat rosa pristina nomine.
Nomina nuda tenemus.

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#14 Arsenio

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Inviato 21 gennaio 2013 - 11:13

Si ma questo punto torna l'interrogativo...dove andare a Milano? E a Torino?
Idee? Consigli?

#15 Bernardo Gattabrìa

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Inviato 21 gennaio 2013 - 23:10

Complimenti per la descrizione minuta e dettagliata. Anch'io per il bianco e nero pellicola faccio la stampa da me. Per il digitale mi rivolgo a uno stampatore professionale, anche se poi più di tamte megastampe non riesci a permeare la casa.
Fortunatamente mi diverto a fare omaggio a qualche amico, di qualche ritratto, ben stampato..
Saluti

bergat

#16 Paolo Tagliaro

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Inviato 22 gennaio 2013 - 14:39

Grazie per l'ottimo articolo esaustivo e pure gradevole da leggere.

Per ora la stampa casalinga mi va bene fino al 10x15, oltre non stampo.
Ho dei fogli 20x30 mai usati.
Nonostante la stampa in casa non sia di gran qualità ho notato che è sempre migliore delle stampe industriali, almeno sotto il 20x30 ( :P ).

Per le cose ben fatte preferisco rivolgermi ad un esperto, non solo per le stampe. ;)
Gli altri possono proporci delle partiture,
siamo noi che suoniamo la nostra vita.
 
Paolo
 

#17 Paolo B.

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Inviato 04 febbraio 2013 - 16:29

Me lo ero letto (più di una volta) qualche giorno fa, ma solo ora ho il tempo per scrivere e ringraziarti per per questo splendido editoriale.
Io ho scelto la strada di stampare in casa (fino all'A3+), con il pensiero, a metà tra il consapevole e lo speranzoso, che spendendoci sopra tempo e soldi avrei ottenuto risultati probabilmente superiori a quelli degli stampatori on-line, anche se con la certezza che la cosa sarebbe stata anti-economica. L'ho fatto quindi perchè mi piace non solo la fotografia, ma anche quello ce ci sta attorno e alla fine, devo dire che sono contento dei risultati. Però...
Però con il tuo 'slow print', che non ho mai avuto il piacere di provare (quelle poche stampe superiori all'A3 che faccio le faccio fare da uno studio sotto casa che ha, sì, un plotter fine-art, ma è pari a zero per quanto riguarda l'interattività con il cliente), mi hai fatto venire una gran voglia di provare anche questa strada.

#18 Ospite_mlweb_*

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Inviato 14 ottobre 2013 - 15:13

Grazie mille mi fa sempre piacere apprendere qualcosa in più sull'affascinante mondo della stampa. Io solitamente stampo in caso ovviamente fino ad A4 e senza grandi pretese, ma era un pochino di tempo che stavo pensando di mandare le mie stampe ad un laboratorio esterno di qualità.



#19 Simone

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Inviato 15 gennaio 2015 - 15:38

Ti ringrazio anche io per i tuoi ottimi articoli che mi sono letto attentamente e rileggerò per futuri chiarimenti.

Non posseggo ancora una stampante seppur domestica ma di qualità, sono comunque indeciso qualora riuscissi a comprarmela (A3+), perché mi risulta che i pigmenti non sono affetti dal metamerismo stampando in BN, te quale consiglio potresti darmi in merito?

Grazie


Ciao
Simone

#20 Valerio Brùstia

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Inviato 15 gennaio 2015 - 16:19

Io anche se non interpellato, un cosiglio te lo do lo stesso. Manda i tuoi files a Michele (Spinoza) e rispramierai tempo fatica e soprattutto soldi. Io le stampe di Michele le ho viste, e le hanno viste anche Daniele Pellegrini e Cesare Gerolimetto. A Pellegrini e' scappato un " si .... Effetivamente sono fantastiche" faccio notare che il citato fotografo in quei giorni aveva in corso una personale con almeno un centinaio di immagini appese a i muri in quel di Bassano. Secondo me il confronto l'ha fatto a mente e qualche dubbio gli e' venuto.

Valerio Brustia





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