[viaggi] Appunti di viaggio
Appunti di viaggio...
pensieri ed emozioni che ho cercato di tradurre in parole.
Il Giappone, un paese meraviglioso, contraddittorio, strano, ordinato...emozionante.
Foto normali, come normali sono spesso i momenti che ho ritratto, cose viste e riviste da ogni giapponese, quotidianità, forme e gesti conosciuti.
Ho esposto questi scatti proprio là, perchè volevo che le persone che li avrebbero visti, leggessero anche i miei pensieri e guardassero il loro paese con i miei occhi...quelli di un emozionato.
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Un ringraziamento sentito alla mia compagna Kimiko, che ha pazientemente tradotto i miei pensieri in giapponese per quell'esposizione, cercando di mantenere inalterata la "poesia" che ho cercato di trasmettere.
APPUNTI DI VIAGGIO
- Tokyo -
Tokyo by night
Affacciarsi per la prima volta sul panorama dominato dalla Tokyo Tower da una strana sensazione.
E' un po' come se ci trovassimo catapultati improvvisamente in un film di fantascienza, ambientato nella Parigi di un lontanissimo futuro.
Caos organizzato
E' proprio così, camminare in una stazione qualsiasi della metropolitana di Tokyo ti lascia stupito dall'impressionante fiume umano,
frenetico ed organizzato, che si snoda nei corridoi, scale mobili e banchine dei treni.
Questa seconda città, scavata su vari livelli del sottosuolo, è sterminata e caotica quanto la metropoli sovrastante.
Decidere di scendere le scale che, dal marciapiede, ci portano in in quest’altra dimensione, equivale, a volte, a fare un vero e proprio…viaggio nel viaggio.
Verde, rosso e ancora verde
L'alternanza del colore verde e rosso dei semafori pedonali è il metronomo che scandisce il tempo della vita e della quiete.
Rimanere ad osservare dall'alto questa scena quasi irreale, ci trasmette l'impressione di vedere l'enorme cuore pulsante della città stessa che batte al ritmo dei semafori.
Fuga
Un incrocio come tanti altri nell'infinita Tokyo, un impiegato come tanti altri nella sovraffollata metropoli,
la quotidiana fretta per non tardare in ufficio...proprio come per tanti altri.
Oppure il quotidiano tentativo di fuggire dalla frenesia e dall'incedere del progresso in sella alla sua anacronistica bicicletta.
- Katsuura -
Specchio dell'anima
L'acqua della risaia, appena increspata dal vento, riflette l'immagine dell'anziana contadina che, in innumerevoli anni, ha visto cambiare il proprio aspetto, il proprio volto in questo specchio naturale. Solo lei può dire se nei suoi ripetuti gesti c'è ancora l'amore e la cura verso le giovani piantine di riso, se ancora oggi prova riconoscenza per questi pallidi virgulti, o se ormai è rimasta solo la fatica e l'amarezza per una vita piena di stenti ed avara di gioie.
Reminescenze
La bottega di Sake era già lì.
Era lì quando cento anni fa salì al trono il nonno dell'Imperatore Akihito ed era lì quando sopra il suo tetto volavano i bombardieri americani nel '45.
Appoggio la mano sull'antico legno ed ascolto, guardo le sue rughe.
Non so quale sentimento sia predominante, se la tristezza nel vederla circondata di nuovi, scialbi edifici,
oppure la pace nel sapere che quando quei bimbi che giocano sul marciapiede di fronte saranno ormai vecchi lei, la bottega di Sake, sarà ancora lì.
Terra e mare
C'è un luogo in paese dove, malgrado qualche concessione ai giorni nostri, si può ancora rivivere un frammento di quotidianità che ci giunge dal passato.
Ormai da oltre quattrocento anni il mare e la campagna offrono i loro frutti agli abitanti di questo luogo
ed ogni giorno si può passeggiare curiosando tra aromi e colori, tra le voci e gli sguardi di anziane signore inconsapevoli protagoniste della memoria del paese
Oltre l'apparenza
Nei gesti e nei movimenti del maestro di Kendo si manifesta in modo limpido ed evidente l'essenza e lo spirito del popolo giapponese.
Al di là dell'impenetrabilità di una maschera metallica, sotto pesanti kimono da combattimento,
adulti e bambini esprimono dolcezza e pazienza e si scopre che si può andare oltre l'apparenza
prendendo contatto con la parte più intima di un popolo capace di amare con la stessa intensità e devozione con le quali si dedica ad ogni altra attività.
Futuro senza passato
Nell'aria della piccola bottega sottocasa si respira ancora l'odore, quasi pungente, dei tatami appena terminati.
Mi fermo ad osservare il maestro artigiano, gusto i sapienti movimenti di abili mani forti.
E' con un sentimento di ammirazione che lo osservo e nella mente il pensiero che, fin da tempi remoti, i figli e le figlie del Giappone
hanno mosso i loro primi passi a piedi nudi sulle opere di uomini come lui.
Mentre adesso che guardo ancora una volta queste fotografie il cuore si riempie di malinconia,
cosciente dell'ineluttabile approssimarsi di un tempo in cui questi scatti rimarranno come silenti testimoni di un passato ormai dimenticato.
Profumo d'inchiostro
In un silenzio quasi religioso il maestro di Syodo fissa la bianca carta di riso ed all'improvviso il suo spirito dà vita alle mani
che con gesti sicuri e decisi, ma nel contempo fluidi ed eleganti, danno forma al suo pensiero.
Nell'aria c'è solo il frusciare delle setole sulla carta ed anche il discreto movimento dell'otturatore diventa un suono invadente e fuori luogo.
Si percepisce di essere degli intrusi che goffamente cercano di sbirciare dal buco della serratura senza capire ciò che accade al di là,
senza vedere oltre al proprio naso, senza avvicinarsi a ciò che anima questi artisti che percorrono la "Via della scrittura".
- Porto -
Tetti
Chissà se scientemente o meno i pescatori di questo piccolo porto hanno dipinto i tetti delle loro case proprio come i colori della natura che li circonda.
Si va dal rosso e viola delle foglie e dei fiori passando per il grigio delle rocce fino ad arrivare all'azzurro del mare,
tanto che non stona la presenza umana in questo angolo di Giappone.
Attesa
Due anziane pescatrici sedute sulle bitte arrugginite, le ceste del pesce ancora per poco vuote.
Chissà di quante navi hanno atteso il ritorno,
forse i loro mariti le salutavano dal ponte di vecchi e malandati pescherecci di legno
proprio come adesso fanno i loro giovani figli affacciati dal bianco candido di poderose navi.
Amici
Sembra proprio che l'età della pensione abbia finalmente portato la pace tra questi pescatori ed il vecchio randagio che,
dopo aver passato la sua vita sul molo cercando di rubargli qualche pesce, adesso attende pazientemente un'offerta dalle stesse mani che lo scacciavano.
Wakame
C'è chi ha l'abitudine di coltivare ed inaffiare il suo orticello e chi invece l'insalata non la raccoglie ma la pesca dagli scogli di fronte e casa sua.
Finalmente il sole
Dopo un periodo di brutto tempo finalmente un bel sole caldo è arrivato sul paese
e molti dei vicoli e delle stradine che circondano il porto si affollano di pesci e calamari distesi a seccare su grandi telai.
Le viuzze del villaggio diventano parte integrante delle case e così accanto ai bimbi che giocano in un piccolo giardino
si stendono i panni, si seccano i pesci o si annaffiano i fiori.
Attimo di una vita
Per l'anziano pescatore quel giorno era uguale a tanti altri passati.
Quel gesto si era, da tempo, trasformato in consuetudine.
Ho avuto la fortuna di essere presente in quel momento, guardare quella scena, durata non più di qualche attimo.
Non avrei mai saputo quando l'uomo entrò a far parte della vita del Porto,
ma so che il Porto non sarebbe mai più uscito dalla sua.
- Templi -
Confine
Il legno scolorito, provato dalle intemperie e dal tempo, le decorazioni di carta e fibre vegetali che segnano il confine tra sacro e profano,
oltrepassare questa centenaria porta significa entrare in un luogo fuori dal tempo.
Nel giardino del tempio le siepi e i vialetti di ghiaia, i fiori e le pietre sono il tappeto su cui poggiano antiche radici
di imponenti e secolari alberi sacri dei quali si prendono cura, da sempre, i monaci.
Tanjouji
Purificati nel corpo con acqua e nello spirito con incenso, i pellegrini sostano in muta preghiera alle porte dell'antico tempio in riva al mare.
All'interno l'oro degli ornamenti spicca sul nero delle lacche e, nella penombra, veglia l'immota statua di Nichiren Syounin.
Kiyomisudera
A Kyoto più che altrove si può apprezzare la capacità e la volontà di armonizzare le opere dell'uomo con la natura.
Un semplice altare dove il pellegrino può soffermarsi in preghiera viene abilmente inserito in un angolo di pace e serenità.
Il legno dipinto di un rosso acceso, simbolo di sacralità, richiama il colore delle foglie del Kaede, il grigio del tetto si mischia con il colore della pietra
ed il piccolo fossato che circonda quest'isolotto, obbliga il viaggiatore a percorrere uno dei graziosi ponticelli,
come ad invitarlo ad entrare in un altro mondo, in un altra atmosfera.
Raffinata possanza
Anche in una rigida struttura militare come un castello si può osservare il gusto per l'estetica innato in questo popolo.
Lo si vede chiaramente nell'architettura dei tetti, nei fregi e negli ornamenti agli angoli di quest'ultimi,
nel candore delle mura che contrasta piacevolmente col verde di siepi e giardini
e le due orche d'oro, che proteggono il castello dagli incendi, svettano alte oltre le chiome dei ciliegi
che ad aprile imbiancano la cima della montagna facendo galleggiare l'edificio in una nuvola di immacolati petali.
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Andrea Guidacci
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