[luoghi] L'Orrido di Bellano
orrido; bellano; pioverna; fiume;
Definito da Sigismondo Boldoni "un orrore di un'orrenda orridezza" non è altro che una profonda gola scavata nella roccia circa 15 milioni di anni fa dalle acque del fiume Pioverna nel corso di migliaia di anni successivi al ritiro dei ghiacciai e rimasto immutato fino ai giorni nostri.
Nei secoli questo luogo ha ispirato varie tradizioni e leggende come quella del pirata:
negli strapiombi disegnati del Pioverna si dice sia sepolto Taino, un intrepido guerriero che accumulò durante la sua vita inestimabili ricchezze saccheggiate ai nemici. Dopo la sua morte, i compagni cercarono un luogo dove tumularlo con le sue ricchezze, in modo che nessuno potesse mai trovarlo. Deviando il corso del Pioverna, calarono il corpo in una cavità al centro del fiume, coprendo con un enorme macigno il sepolcro del capo. Poi le acque tornarono a scorrere nel loro alveo, celando per sempre il segreto di Taino.
Nel 1998 il comune di Bellano ha acquisito l'area e ne ha rilanciato l'immagine turistica rifacendo le passerelle ancorate alle rocce e dotando la zona di un impianto di illuminazione che rende, nelle ore serali, particolarmente suggestivo l'ambiente circostante.
Un discorso a parte merita la "casa del diavolo", una torretta costruita sulla riva del Piovena, della quale, però, se ne ignora l'origine e la funzione. L'unica cosa certa è data da una stampa del 1834 che ne testimonia l'esistenza all'epoca.
Il nome della torre è legato alle figure mitologiche (fra cui un satiro) che decorano la facciata dell'ultimo piano. Anche in questo caso, col tempo, sono nate leggende ad essa legate: secondo alcuni al suo interno veniva evocato il demonio con oscuri riti satanici mentre secondo altri (più maliziosi) si svolgevano festini "galanti" organizzati dai proprietari della casetta.
La torre a pianta esagonale (esagono irregolare) si innalza per quattro piani collegati tra loro da una scala a chiocciola interna ed ha alcune finestre con ringhiera a dare luce ai vari piani.