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Innocenti Lambrate

Inviato da Roby C , 20 settembre 2016 · 3396 visualizzazioni

atto secondo

Qualche giorno fa ho scritto quattro cose sulla storia della mitica Lambretta, ora mi pare doveroso dover approfondire un pochino tutta la storia, che credetemi.. a mio parere farà riflettere..
 
Ferdinando Innocenti nasce a Pescia in toscana nel settembre del 1891, suo padre era un fabbro, la famiglia si trasferisce a Grosseto dove aprono una piccola attività di ferramenta, all'età di 18 anni Ferdinando già conduce la piccola impresa, ma non ci mette molto ad allargare gli orizzonti, inizio a trattare i tubi Dalmine ( di cui possedeva anche delle azioni ) prodotti su licenza tedesca, e in poco tempo acquisì ogni segreto passarono solo pochi anni e nel 1933 inizio la produzione di ponteggi tubolari con il sistema di stacco e riattacco rapido, originario inglese.
Intanto era diventato fornitore del Vaticano con notevoli plausi, assieme ad altri lavori molto importanti portati a termine fecero decollare l'attività da artigianale ad industriale; nel 1932 trasferisce tutta l'attività a Milano, dove malgrado che vi si registrasse una crisi, attraverso conoscenze e amicizie acquisite riesce costruendo il primo stabilimento a Lambrate per la produzione e la vendita dei suoi famosi tubi, la manodopera la fece arrivare da Roma, nel novembre del 1933 la " Fratelli Innocenti società anonima per applicazioni tubolari in acciaio " era nata.
In pochi anni i tubi d'acciaio usati in moltissime attività riuscirono a far diventare l'impresa a livello nazionale, intanto nel 1935 iniziò la guerra d'africa, con spezzoni di tubo produceva il corpus delle bombe da 150 e 250 chili, per  aeronautica e marina, ed anche la produzione di hangar per l'aeronautica.
Dopo varie peripezie la guerra finì, e si dovette pensare alla riconversione, la prima persona chiamata fu il colonnello D'Ascanio conosciuto al centro prove di Guidonia, per la progettazione di un mezzo di trasporto di massa, era stato colpito dai mezzi paracadutati da americani e inglesi, ma non approdarono a nulla, il colonnello andò poi alla Piaggio e divenne il papà della vespa; ne trovò un altro era l'ing. Torre, qui le cose andarono  bene, e divenne il papà della Lambretta.
Nel frattempo andarono a buon fine alcune commesse per materiale pesante, presse e laminatoi, oggetti che davano una buona remunerazione, nel 1948, erano in fase di avanzata produzione la prima pre serie di 25 lambrette per il salone di Parigi, al 31 ottobre del 1948 erano state prodotte 9660 unità; era venuto il momento del nuovo modello, che avrebbe corretto le lacune del primo, nel 1949 la produzione riusciva a malapena a soddisfare le richieste, poi fu solamente un aumento di produzione ed anche chiaramente di utili; la meccanica pesante viaggiava a gonfie vele. 
Nel 1955 la Innocenti riuscì a portare a termine un contratto colossale, la costruzione di un intero stabilimento in Venezuela, lo sviluppo era continuo nel frattempo l'ing Luigi Innocenti, che da dieci anni era vice presidente, riuscì a far iniziare lo studio di una vettura, ma intrighi interni fecero slittare la cosa sino al 1959, quando la Innocenti doveva produrre un'utilitaria su licenza tedesca, ma anche qui non si fece nulla, per paura di inimicarsi la Fiat, che acquistava presse e laminatoi.
Presero contatti con la BMC inglese per la realizzazione di una vettura che, non dava fastidio alla Fiat, era la Austin A 40, Ferdinando Innocenti iniziava a non poter più seguire con regolarità la sua azienda e quindi il contratto con la BMC, aveva pesanti lacune a loro sfavore, la produzione inizio con diversi modelli, con un discreto consenso di pubblico.
Arriviamo al 1964, anno in cui vi è la crisi energetica mondiale ma, per sovrannumero viene a mancare anche Ferdinando Innocenti guida della grade società, il timone passa al figlio Luigi,  che mal guidato in poco tempo smembrò le attività ed in poco tempo iniziò il declino, passando di mano in mano e con politici del momento che non capirono quanto si stava perdendo, insomma.. per essere cattivi.. nulla di nuovo sotto il sole..
 
Ma adesso vediamo cosa è rimasto.. poco o nulla ma lasciamo parlare le immagini
 
Immagine Allegata
 
questo era un ingresso laterale delle maestranze
 
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l'ingresso principale visto dalla strada
 
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una  portineria ormai vuota
 
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altro ingresso, questo è stato l'ultimo utilizzato, ancora sventolano le bandiere rosse che, come nel caso Alfa Romeo, ve lo ricordate?.. non servirono esattamente a nulla.. malgrado tutte le parole e promesse fatte..   come volevasi dire, la storia non cambia.
 
Immagine Allegata
 
sullo sfondo alla sinistra il serbatoi dell'acqua visibile dalla tangenziale
 
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ecco come sono stati demoliti molti capannoni, ora ne rimangono solo pochissimi, non si sa ancora per quanto..
 
Immagine Allegata
 
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non ci crederete, ma questo era parte del piazzale dove le vetture prodotte erano in attesa delle bisarche..
 
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siamo all'interno
 
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questo quadro elettrico, ormai è passato a miglior vita.
 
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questa era una pressa per lamiere..
 
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catena di montaggio delle lambrette
 
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gli arbusti ormai la fanno da padrone
 
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Laminatoi Innocenti
 
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pressa a doppio montante
 
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dépliant in vendita sulla baia
 
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da non credere.. il comune di Segrate, si è ricordato del sacrificio di tantissime persone e, ha nominato una via.. bravi, molto bello.
 
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ma vi è anche il monumento, in mezzo alla rotonda..
 
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ma purtroppo la realtà resta questa, di fatto tutto il terreno è di proprietà della Fiat che vende come e quando le pare.. come per il resto già fatto ovviamente.. si sarebbe potuto fare altro? io sono convinto di sì, ma la miopia della classe che deteneva il potere ha portato anche questo sfacelo..  ma a loro non credo interessi poi molto.. 
 
da parte mia, oggi ho trovato due persone gentilissime che, mi hanno " curato il mio veicolo " erano due poliziotti privati, dato che la zona non è poi molto salutare in questi tempi, tra sbandati ed altro..  vi è la possibilità concreta di fare incontri, all'interno poco piacevoli.. ma è andata bene.
 
P.S. ieri sera, o meglio questa mattina.. sono andato a letto dopo aver rivisto il pezzo ma, non riuscivo a prender sonno..  e allora, pensa tu che penso pure io, mettiamo altre note..
 
La storia della fam. Innocenti, meriterebbe ben altro, specialmente il fondatore della dinastia industriale, mi sfugge l'anno e vi prego di scusarmi, ma anche il figlio Luigi purtroppo non resse poi molto, già non era in grado di opporsi ai suoi sottoposti che, di fatto erano il bello ed il brutto tempo, ma soprattutto spinti da interessi personali; poi anche lui per gravi motivi di salute dovette ritirarsi e fu il caos.
 
Quanto un persona era riuscita con le capacità, l'ingegno e vogliamo pur dirlo, la fortuna di essere al posto giusto nel momento giusto a creare, bastano poche decisioni prese in maniera non corretta a far iniziare il declino.
Il nostro paese si è risollevato dai danni della seconda guerra mondiale, parlo sul piano industriale con sforzo ma con grande capacità, poi.. una serie di persone che sia a livello politico che manageriale ci a portato nello stato attuale; non sono poi molte le aziende ora come ora, nel nostro paese che possano vantare un controllo tutto nazionale..  ed anche la rivale, beh.. in senso buono, la Piaggio a quanto ne so è in mano koreana.  
 
Mi sono tolto qualche sassolino dalle scarpe, per quanto possa servire, un grande grazie a chi ha avuto il coraggio di seguirmi sino qui..
 






La Piaggio è di proprietà di Colaninno (IMMSI Spa).

 

Di riportare alla luce il marcho Innocenti si parla da anni.

C'era il progetto di fare una macchina nuova a basso costo, ma poi si è deciso che era meglio marchiarla Fiat, perchè più nota all'estero. La nuova Fiat Tipo che si vede per strada adesso.

 

Nella fabbrica Innocenti di Lambrate per un certo periodo sono state costruite le Maserati (ai tempi di De Tomaso).

Ho fatto un errore, per piaggio intendevo la Vespa, a quanto mi è stato detto; la Maserati biturbo 2 e 4 , poi poco tempo dopo vendettero alla Fiat.

Il progetto di una utilitaria c'era è corretto ma ai tempi di Ferdinando Innocenti, 400cc a due tempi, ma poi non ne fecero nulla.

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Valerio Brùstia
set 21 2016 10:56

Negli ultimi anni noi italiani siam stati capaci solo di mettere su musei e monumenti nelle rotonde, siamo diventati autocelebrativi di professione. Che paese bizzarro ..

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Leonardo Visentìn
set 24 2016 07:40
Questo reportage è tra i più piacevoli tra i tuoi, Roby, forse perché fotograficamente l'archeologia industriale mi affascina da morire. Certo, il significato di queste foto, invece, non mi piace per niente... Un significato, ahimè, sempre più presente nel nostro Bel(ancora per molto, spero)Paese...
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happygiraffe
set 25 2016 07:12

Bravo Roberto, bel pezzo.

L'estate vado spesso a giocare a pallacanestro nel bel parchetto che costeggia gli ex capannoni: forse per questo scrivi che è possibile fare incontri poco piacevoli con sbandati :)

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