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Silvio Renesto
in Natura
macrofotografia libellule natura nikonDiverso è il discorso se si fotografano le libellule in volo. In questo caso bisogna armarsi di pazienza, scegliere una zona dove le libellule non possano vagare troppo in lungo ed in largo, oppure dove ce ne sono tantissime, non cedere alla tentazione di "sparare" al soggetto perché il loro volo è troppo rapido ed imprevedibile. Conviene osservare per un po' i loro voli di pattuglia, ci si accorgerà che spesso hanno rotte piuttosto costanti. allora si selezionerà una distanza utile a dare un discreto rapporto di riproduzione e si aspetterà puntando su una delle aree "di volo". Una volta che la libellula entra nella zona, l'af si occuperà di perfezionare il fuoco e la raffica è essenziale così come tempi di scatto rapidissimi, potendo, diaframmi non inferiori a f8 e ... ISO di conseguenza.
Qui era pieno di libellule ma poco agibile e troppo spazioso
Qui i voli di pattuglia sono a raggio più ristretto, i passaggi per lo stesso luogo sono più frequenti.
Il numero di scatti mancati di solito, almeno nel mio caso, è notevolmente superiore a quelli riusciti, ma in genere, si riesce a portarne a casa qualcuno soddisfacente.
Poi, ci sono le foto dei dettagli. fotografare da vicino le libellule non richiede, non per tutte le specie almeno di fare levatacce all'alba, per coglierle "fredde", dipende molto spesso dalla capacità di avvicinamento del fotografo, dall'attenzione che a non proiettare la propria ombra e così via.
Alcune specie con le dovute cautele si lasciano avvicinare molto più di quanto si possa immaginare. altre invece sono piuttosto "nervose" ed allora le cose si fanno difficili.
Se invece si vuole documentare quel momento magico che è l'emersione dell'immagine (adulto) dalla ninfa, occorre alzarsi veramente presto, perchè avviene all'alba.
Infatti sono sempre arrviato troppo tardi... a cose fatte
Infine, se si ama un soggetto lo si rispetta. Ho visto immagini di libellule "innaffiate" di falsa rugiada, refrigerate, uccise ed incollate a supporti leziosi. Immagini che postate su forum di fotografia come casi fortunati spesso ricevono grandi apprezzamenti perché tecnicamente sono impeccabili come nitidezza, luce composizione e tutto, ma che all'occhio di un esperto risultano chiaramente per quel che sono.
La fotografia di natura non può prescindere dal rispetto per i soggetti ed il fatto che si tratti di un insetto non cambia minimamente le cose. Nessuna foto vale la sofferenza del soggetto ("Moose" Peterson).
Silvio Renesto
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8 Comments
Non conoscevo quest'attività.. Decisamente benvenuta come tutto quello che è rispetto e cultura per la natura.
Tempo fa grazie a Silvio ero riuscito a recuperare un bel volume sulle libellule, sfogliandolo mi era passata per la testa che vi fosse un gruppo dedito alla caccia di questi insetti, gli odonati ed ora mi viene la conferma.
grazie Silvio per l'articolo chiaro ed esaustivo..
No scusa, ma l'ultima foto della terza pagina??? Quel dinosauro che appare nella boscaglia dietro di te è casuale?
O stava facendo Silviowatching?
Per fortuna aveva già mangiato
Non è il mio genere ma grazie per le informazioni, non si finisce mai di imparare qualcosa.
Bravo Silvio! Ottimo articolo, ottime dritte ed eccellenti immagini.
Aggiungo che Odonata.it, società scientifica creata dai non moltissimi odonatologi "veri" del nostro paese, di cui Elisa è la presidente, è apertissima l contributi degli appassionati.
Esiste un portale: www.ornitho.it in origine nato solo per l'ornitologia, ma nel quale è possibile inserire le proprie osservazioni erpetologiche (anfibi e rettili, a cura dell'SHI) e da qualche mese anche quelle che riguardano libellule e damigelle. Un team di validatori di Odonata.it sparsi per lo stivale (io mi occupo dei dati della Toscana), è incaricato di controllare i dati inseriti e di "validarli" scientificamente. Una gran mole di dati arricchirebbe non poco l'Atlante delle Libellule italiane, di cui è uscita una prima versione oltre un anno fa (e già esaurita...). Se vorrete inserire delle vostre osservazioni sul portale, spesso una foto a corredo è indispensabile per la validazione del dato, non necessariamente di eccelsa qualità.
Una ultima annotazione fotografica: contrariamente all'indicazione di Silvio, io non uso mai il treppiede. Fotografo quasi sempre con l'afs 300 f. 4, praticamente sempre a mano libera, solo ogni tanto aiutandomi con il monopiede. Uso spessissimo il flash popup della fotocamera, impostando manualmente 1/250 o 1/320 di secondo.
Grazie Marco, è un onore. In effetti il cavalletto è una limitazione, della mobilità e della velocità, con il 200 micro però mi riusciva difficile farne a meno. Con il 300 invece anch'io sono riuscito a fare qualcosa a mano libera, oltre ai voli naturalmente (dove il cavalletto proprio non ci vuole).
Questo Gomphus vulgatissimus ad esempio