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1941 - La Classe Yamato di Mitsubishi. Sviluppi tecnologici per il futuro


Immagine Allegata: yamato_1941.jpg

La nave da battaglia Yamato in costruzione nell'arsenale di Kure nel settembre 1941 a cura dei cantieri navali Mitsubishi

 

Immagine Allegata: yamato_1942.jpg

La Yamato alle prove in mare nel 1941

 

Uno dei progetti avviati subito dopo la Seconda Conferenza Navale di Londra (1936) fu la classe di super navi da battaglia Yamato che doveva all'origine essere composta da quattro navi, due delle quali (Yamato e Musashi) vennero completate mentre la terza (Shinano) venne convertita in portaerei e la quarta demolita sugli scali.

Queste navi, le più imponenti navi da battaglia di tutti i tempi, dislocavano a pieno carico 57.000 tonnellate per trasportare tre torri contenenti tre cannoni navali da 18 pollici (460 mm) e una corazzatura completa con spessori fino a 30 cm ad una velocità di 26 nodi per un'autonomia di 15.000 miglia a 15 nodi.

Ovviamente Nippon Kogaku venne incaricata da Mitsubishi di occuparsi di tutti gli strumenti ottici di direzione e controllo del tiro tra cui :

- tre telemetri da 15 metri per la direzione di tiro (uno per torre)
- un telemetro da 10 metri per la direzione di tiro secondaria
- un telemetro da 5 metri per il tiro contraereo
- 4 riflettori da 150 cm
- 2 segnalatori ottici notturni da 60 cm per nave
- 2 segnalatori ottici diurni
- un telemetro da 4,5 metri
- 2 telemetri da 1,5 metri

Il telemetro da 15 metri (modello 93) era inserito nella struttura delle torri principali. Una di queste torri pesava da sola quanto una nave di scorta !

Ogni telemetro conteneva un enorme pentaprisma (molto più grande della testa di un uomo) su cui si concentrava l'immagine prodotta dai due prismi laterali, ingrandita dal sistema di lente presente in ogni braccio del telemetro.
Il funzionamento era ad immagine spezzata con visione stereoscopica. (abbiamo parlato diffusamente qui del telemetro a coincidenza per uso in artiglieria)

L'enormità della nave e dei suoi telemetri forse non danno un'idea precisa di cosa stiamo descrivendo.
Basterà però considerare che i cannoni della Yamato potevano lanciare un proietto da una tonnellata ad oltre 35.000 metri di distanza.
I suoi telemetri dovevano dare i dati di condotta e di aggiustamento del tiro con una precisione a livello di un metro alla distanza di 35 chilometri ...

Non ci sono dati precisi sul peso di questi telemetri ma per riferimento possiamo prendere quello ripescato dalla corazzata "tascabile" tedesca Graf Spee - affondata al largo di Montevideo - prodotto da Zeiss : ben 3,5 tonnellate, per cannoni da 280 mm su una nave da "solie" 15.000 tonnellate.

Nikon aveva prodotto il suo primo pentaprisma per telemetro d'artiglieria navale nel 1927 e ne produsse negli anni successivi per il nuovo naviglio giapponese, tra cui la classe di incrociatori pesanti Suzuya (sempre di produzione Mitshubishi).
I primi studi erano stati ricavati da quelli pervenuti prima della Grande Guerra con gli incrociatori di classe Kongo, prodotti in Inghilterra con apparati ottici Barr & Stroud e poi sostituiti da apparati Nikon durante i lavori di ammodernamento.
Nikon applicò in questi strumenti tutte le proprie conoscenze nel campo dell'ottica e della meccanica di precisione, raffinate in venti anni di attività.

Alla prova dei fatti questi telemetri non ebbero la possibilità di provare le loro capacità operative se non alle prove di tiro, in quanto queste navi vennero rapidamente rese obsolete dalla tecnologia radar e dagli aerei.
In Europa però lo scontro tra navi inglesi (dotate di Barr&Stroud) e tedesche (dotate di Zeiss) si rivelò sempre fatale per le prime, come nel caso dello scontro nello stretto di Danimarca tra la Bismarck, l'Hood e la Prince of Wales.
La Bismarck dalla massima distanza di tiro possibile prima distrusse con poche bordate precise il vecchio Hood e poi ridusse a mal partito la modernissima Prince of Wales.
Se consideriamo Nikon come una evoluzione tecnologica dei metodi di produzione Zeiss tra le due guerre, possiamo però immaginare un ipotetico scontro tra navi giapponesi e inglesi o americane sul puro piano ottico.

Comunque, al di la delle vicende belliche, quando Nikon si mise a produrre fotocamere a telemetro e reflex con pentaprisma potè sfruttare tutte le conoscenze acquisite sul campo (non dimentichiamo anche la produzione di prismi per binocoli).
Immaginiamo i tecnici Nikon, avranno trovato uno scherzo realizzare un pentaprisma in miniatura da inserire in una scatoletta reflex dopo aver prodotto i colossi per la Yamato !

Dettaglio dei principali impianti ottici forniti da Nikon per la Yamato :

Immagine Allegata: yamato1.jpg
dal modello in scala 1:10 della IJN Yamato nel museo navale di Yokohama.

Ecco, grazie al contributo di Marco Cavina il telemetro da 15m di cui si parla, nella magnificenza delle sue dimensioni e nella complessità dello schema ottico
 
 
Immagine Allegata: Nikon_15m_schema.jpg

ed ecco anche l'esploso del telemetro da 5 metri (!!!) per il tiro contraereo...
 
Immagine Allegata: Max_Nippon_Kogaku_device_91cm___16500mm_f_18.gif

 (courtesy Marco Cavina)

 
 


10 Comments

Foto
Adriano Max
dic 03 2013 09:51

Sono attirato magneticamente, mesmerizzato, dall'infinito percorso dei raggi ottici attraverso tutti quei pezzetti di vetro ! Mi è più chiaro il funzionamento del 15m mentre da quando la luce entra nel telescopio di quello da 5m dopo la seconda splittatura il fuoco contraereo mi ha già annientato ...

:P :)

 

Bellissimi, affascinanti 'esplosi' !

Ciao,

Adri.

Ma hai notato quanto sono grandi gli "oculari" ?

 

E la necessità di avere quattro seggiolini per i manovratori delle varie manovelle per il movimento dei meccanismi interni ?

 

L'apertura di ingresso dell'immagine del telemetro da 15m è alta quanto un uomo dal cavallo in su !

 

Sono tonnellate e tonnellate di acciaio e vetro ottico di qualità.

 

:)

Fa bene rivedere queste cose..  sotto il profilo tecnico.. non per l'impiego, chissà se la signora in Giallo-Nero.. si ricorda ancora di queste realizzazioni..  e anche di altre è chiaro..

 

tanto per citare un nome, gli Ultra Micro Nikkor...

Restando in ambito fotografico mi colpisce la frase : "Alla prova dei fatti questi telemetri non ebbero la possibilità di provare le loro capacità operative se non alle prove di tiro, in quanto queste navi vennero rapidamente rese obsolete dalla tecnologia radar e dagli aerei."

 

Che oggi suona similmente funesto con l'avvento delle mirroless ,ma a quanto pare gli errori del passato se pur in campi così diversi non vengono presi ad esempio.

Foto
Adriano Max
dic 03 2013 14:26

Gli oculari sono enormi e ci si può letteralmente affacciare, immagino una cosa come i periscopi dei più grandi sottomarini ... alcuni avevano una visiera per ospitare a mo' di maschera tutto il viso: spesso ci si stava ore e la visione doveva essere strepitosa ! Vorrei guardarci attraverso per calcolare la distanza dell Grigne da Milano ...

:P :D :P

Articolo interessante! grazie Rudolf!

Articolo interessante! grazie Rudolf!


Rudolf é morto, affondato mentre era sulla plancia della SMS Gneisenau alle Falkland, la mano sulla bandiera imperiale.
Foto
Federico777
dic 05 2013 12:09

Ma... qualcuno ha cancellato il mio commento? :GrattaTesta:

Federico

Foto
Alberto73
lug 22 2017 16:44

Articolo sempre interessante da leggere! :) che piaccia o no la tecnologia militare fa parte della storia di Nikon!

Questa nave è l'orgoglio della marina ma anche del popolo nipponico tanto che appare in parecchie opere sia cinematografiche che di animazione (di queste ultime ne so qualcosa di più).

Per chi voglia approfondire l'argomento, in libreria è possibile trovare un volumetto, che è poi stato stampato in prima edizione nel ormai lontano 1956...   dal sign.  Masanori Ito, jap al 100%, , insomma uno che la sapeva veramente lunga.. e pure corretta, il titolo è.

" La Marina Imperiale Giapponese "

 

io ne ho una copia ed anche l'ammiraglio..     ( e che diamine, a lui non poteva mancare...  )

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