Il mio test parte dalle ragioni di una scelta per un utilizzo specifico (ritratto) che non dovrebbe essere tra quelli pensati per questo obiettivo.
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Inviato 15 novembre 2015 - 07:58
Il mio test parte dalle ragioni di una scelta per un utilizzo specifico (ritratto) che non dovrebbe essere tra quelli pensati per questo obiettivo.
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Inviato 15 novembre 2015 - 08:09
Pur avendo il modello prima f/3,5 non posso che confermare la bontà di questa lente ,che uso solo in ambito naturalistico,mai avrei pensato che un'obiettivo dedicato ,potesse regalare ,anche grazie al fotografo e alle modelle,scatti così belli
Andrea
Inviato 15 novembre 2015 - 13:02
Inviato 15 novembre 2015 - 14:07
Ho avuto il piacere di provare il tuo Mauro su D3X. Mi ha fatto una buona impressione imbracciandolo, anche se al primo impatto mi è parso difficile da gestire.
Le immagini prodotte, vuoi per l'ottimo VR, vuoi per il numero di lenti impiegato, sono di alto livello. Non è molto luminoso ma la lunghezza focale compensa.
Top!
Inviato 15 novembre 2015 - 19:17
A questo punto mi viene una curiosità: a f2.8-f4 il 200mm f2 era migliore o no? Se sì, per cosa?
Inviato 15 novembre 2015 - 20:49
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Inviato 22 novembre 2015 - 10:07
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Inviato 22 novembre 2015 - 10:15
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Inviato 22 novembre 2015 - 10:21
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Inviato 21 febbraio 2016 - 13:18
Lo 'sciupafemmine' in azione
Nikon D810, un flash Bowens da 500 W/s con odtobox e griglia a nido d'ape
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Inviato 21 febbraio 2016 - 14:38
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Inviato 22 febbraio 2016 - 05:32
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Inviato 22 febbraio 2016 - 08:12
Vedi 4150 K e 0 tint, misurati.
ho capito, guardando anche quelle scattate con la SD1: forse dipende dall'influenza del velo della modella.
La luce arriva probabilmente ad esserne condizionata sull'incarnato.
Max Aquila RFSP ©
Inviato 22 febbraio 2016 - 08:14
Come è sempre successo negli ultimi 5 o 6 secoli davanti ai pittori europei.
Vermeer usava mettere tessutti e stoffe adagiati su tavoli e poltrone (vietando alla servitù di toccarle per mesi) in modo da vedere come i riflessi influenzavano l'ambiante e i suoi soggetti con il passare delle stagioni.
Nel nuovo studio, quando non ho necessità assoluta di avere il buio completo, lascio che ci sia una grande quantità di luce naturale su cui vado a costruire, sopra, l'esposizione con il flash, il mio softbox ottagonale con la nuova griglia a nido d'ape proprio per questo.
Peraltro, toccare il bilanciamento del bianco in tono più freddo, produce automaticamente il viraggio del fondale (che è un grigio maculato) al blu profondo con l'ittero della modella che diventa quello di un vampiro in crisi di astinenza
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Inviato 22 febbraio 2016 - 08:24
Come è sempre successo negli ultimi 5 o 6 secoli davanti ai pittori europei.
Vermeer usava mettere tessutti e stoffe adagiati su tavoli e poltrone (vietando alla servitù di toccarle per mesi) in modo da vedere come i riflessi influenzavano l'ambiante e i suoi soggetti con il passare delle stagioni.
Nel nuovo studio, quando non ho necessità assoluta di avere il buio completo, lascio che ci sia una grande quantità di luce naturale su cui vado a costruire, sopra, l'esposizione con il flash, il mio softbox ottagonale con la nuova griglia a nido d'ape proprio per questo.
Peraltro, toccare il bilanciamento del bianco in tono più freddo, produce automaticamente il viraggio del fondale (che è un grigio maculato) al blu profondo con l'ittero della modella che diventa quello di un vampiro in crisi di astinenza
ovvio: ma con quel materiale del velo (probabilmente sintetico e luminescente?) l'influenza sembra...tangibile sull'incarnato
Max Aquila RFSP ©
Inviato 22 febbraio 2016 - 13:20
Inviato 22 febbraio 2016 - 19:05
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