Max , a parte qualche ritratto, di solito le libellule le riprendo come te, intere,quindi essendo sui 6-8cm, uso rapporti di riproduzione minori del reale. Altri invece fanno più spesso particolari ed in quei casi hai ragione tu. Ne faccio anch'io ma raramente.
Non ho usato il 55mm su soggetti a me più "cari" un po' perchè per testare è più facile su soggetti immobili in quanto ... gli altri scappavano.
La Cetonia che ho pubblicato era troppo ingorda per scappare, mentre altre tre o quattro se ne sono involate perchè mi avvicinavo troppo. Col 200 micro non sarebbe successo.
A onor del vero quando tempo addietro discussi con Mudmad qui su Nikonland di questa stessa cosa, mi mostrò una splendida macro di dittero da lui fatta con il 60micro, ingrandimento dettaglio e sfondo perfetti, però convenne con me che non era stato semplice, meno semplice che con una focale un po' più lunga.
Per me il 105 è il minimo sul campo per riprendere a mano libera soggetti in azione, mentre dal 180 in su è il meglio per riprendere col cavalletto soggetti che sono relativamente tranquilli.
Mauro, stiamo dicendo la stessa cosa. Siamo d'accordo sia che 55/60 vanno bene per la riproduzione (nel senso fotografico ) di ciò che non fugge sia che ciascuna focale ha il suo perchè. Mi sfugge qualcosa?
Io mica ho scritto che il 55mm non è da usare. Ho anzi scritto che è ottimo ma secondo me ha una sua nicchia d'uso preferenziale . Al Museo di Storia naturale di Lugano hanno il 60 G e quando lavoro là uso quello su stativo con ottimi risultati. Invece:
"provate a riprendere con il 55mm all'alba una ragnatela imperlata di rugiada su un cespuglio e tutto quello che avrete sarà la ragnatela impiastricciata sull'obiettivo; con un 105 invece..." Sempre John Shaw, citato a memoria.
Poi... YMMV, sempre.