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C'erano 1 risultati taggati con macro tele

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  1. Un incontro con un perchè

    Stamattina eravamo qui.
     
    [attachment=56645:cascate.jpg]

    Oltre che per la cascata,  il luogo è un noto roosting invernale solitamente ricco di cormorani a distanza da ritratto.
     
    Oggi di cormorani ben ... uno, e lontanissimo.
     

    Pazienza, ci aggiriamo in cerca di alternative. 
    Dopo gli scatti di rito alla cascata, c'è chi prova a fotografare il gheppio che dopo un breve volo si è  posato più o meno in Olanda e c'è chi si abbandona con scoramento accanto al monumentale Think Tank che protegge l'adorato 500 AFS VR con D4 montata.
    Io mi aggiro in cerca di ...non so nemmeno io cosa, convinto ormai che per oggi si combini poco.
    Un po' depressi ci ritorviamo a chiacchierare e Maurizio, sapendo della mia inclinazione "macro", salta fuori a dirmi che mentre riposava (accanto al 500) ha visto un grosso "grillo".
    Penso alle Anacridium, le grandi locuste dagli occhi a strisce che ai primi freddi si fanno vedere (spesso anche in città), e non mi animo granchè, è un soggetto comune e ne ho fotografate in tutti i modi. Però, meglio di niente... poi non si sa mai, magari è una cavalletta di una specie diversa. Andiamo a vedere gli dico.
     

    Il "grillo" è ancora lì su un palo di legno di un parapetto, e a me si ferma il respiro perchè... non è un grillo. 
    E' qualcosa che avevo fotografato male trent'anni fa, quando avevo ancora la  Pentax Mx, e che non ho mai più visto.
    Da allora mi era rimasto il desiderio inappagato di riprenderla come si deve.
     
    Aromia moschata, un coleottero cerambicide fra i più grandi (è lungo 4 cm e mezzo solo il corpo) e più belli, oggi in via di rarefazione.
    Tra l'altro sono famosi perchè nel passato venivano ...tritati e si mescolavano al tabacco da fiuto per aromatizzarlo (hanno un discreto odore di muschio). 
     
    Non ci volevo credere dopo trent'anni...e non avevo nemmeno portato un macro!
     
    Non mi arrendo certo per questo, chissà mai quando ne vedrò un altro. D7100, 80-200 e tubo, oppure  300f4AFS con tubo, o con 1.4x, 50mm con tubo;  tutto va bene;  cavalletto, flashettino di schiarita e via, manco fosse una star (ma per me lo è).
     
    [attachment=56639:Aromia5.jpg]
     
    Eccola qua ripresa con l'80-200 AFS e tubi di prolunga. Luce naturale.
     
    [attachment=56640:Aromia6.jpg]
     
    Oppure con il 50mm e i tubi.
     

    Lui è quasi fermo, perchè ancora "freddino". Così mi posso sfogare, ma... mi rendo conto che ci sono due problemi, il palo è ...palesemente artificiale  e anche se fa spiccare bene il soggetto, fa sembrare la foto una illustrazione enciclopedica. Inoltre se lo fa spiccare bene, lo può vedere anche a chi  non ama questi soggetti e li schiaccia, oppure al contrario li ama tantissimo e li porta via, oppure chi (stavolta non umano) se ne nutre (uccelli).
     
    Così, con la massima delicatezza, lo raccolgo nella mano e lo poso sulla corteccia di un albero dove potrà trovare riparo e cibo per i pochi giorni che gli restano da vivere (sempre che non riesca a svernare, non mi ricordo bene il loro ciclo vitale).
    In cambio ottengo uno sfondo più naturale.
    Qualcuno dei miei compagni si aggrega e mentre il cerambice pigramente si leva la rugiada di dosso, viene immortalato. 
     
    [attachment=56641:Aromiad.jpg]
     
    300mm f4 AFS e 1.4x Kenko. Flash di schiarita.
     
    [attachment=56642:Aromiaclp.jpg]
     
    L'iridescenza delle elitre è fantastica (crop 100%).
     
    [attachment=56643:Aromia4.jpg]
     
    Sempre 300mm e 1.4 x. Flash di schiarita.
     
     

    Oggi ho soddisfatto un desiderio che avevo da decenni, mi sono emozionato, mi sono divertito a fotografare come non mi capitava da mesi. Ma soprattutto mi sono ricordato che questa è la fotografia che mi piace, che mi anima il resto ci può stare, ma la mia essenza è qui.
     
    Grazie a Maurizio ed al suo "grillo". 
     
     
                                                     Silvio Renesto
     
     
    PS Si potrebbe pensare che per desiderare riprendere questo "coso" ed emozionarmici  non devo avere tutte le rotelle a posto. 
    Forse è vero ma non sono da solo, i naturalisti sono fatti così.
    Si ama ciò che si conosce.
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    • nov 25 2013 11:44
    • da Silvio Renesto