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C'erano 7 risultati taggati con flash

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  1. Introduzione ai flash da studio, caratteristich...

    E' il discorso introduttivo di ogni corso di fotografia in studio.
    Spesso dico due parole all'inizio dei modesti workshop cui partecipo.

    Questa è intesa come una chiacchierata complessiva sui flash di studio, loro caratteristiche principali e differenze rispetto ai classici flash elettronici "a cobra" proposti dalle case fotografiche in abbinata con le loro reflex.

    Un flash da studio è un apparecchio di dimensioni relativamente molto più grandi di quelle di un SB-XXX Nikon. E' alimentato con la rete elettrica (o a volte con gruppi di continuità o batterie) ma necessita in ogni caso di una potenza di gran lunga superiore a quella fornita dalle pile stilo che stanno dentro ad un flash elettronico portatile.

    Questo perchè è in grado di offrire prestazioni di gran lunga superiori sia per potenza emessa che per qualità e stabilità della luce e per tempi di ricarica.

    In questa occasione farò riferimento ai mono-torcia (ovvero ai flash stand-alone che non necessitano di un generatore separato) e in particolare al modello coreano Fomex serie HD.

    [attachment=36505:fomex_d_Feature.jpg]

    lo vediamo qui disassemblato.
    E' composto da un fusto generalmente cilindrico in metallo.
    Dietro ha un quadro comandi :

    [attachment=36506:fomex_d_back.jpg]

    davanti il tubo del flash e la luce pilota :

    [attachment=36507:fomex_d_info04.jpg]

    i componenti interni servono sostanzialmente ad alimentare il tubo del flash e ad accumulare/scaricare la potenza.

    Oltre al flash, in generale sono a disposizione alcuni accessori.

    Per il sostegno e l'aggancio :
    [attachment=36508:yh630_01.jpg] [attachment=36509:yh630_02.jpg]

    per convogliare o deviare la luce :
    [attachment=36510:fomex_d_acc.jpg]

    o per attenuarla :
    [attachment=36511:softbox_quadra.gif]

    o ancora per rifletterla :
    [attachment=36512:um_white.gif] [attachment=36513:um_translucent.gif].

    Sostanzialmente quello che ci interessa in un flash è :

    - la potenza nominale che viene espressa in Watt al secondo
    I flash monotorcia possono avere potenze che vanno da un minimo di 150 watt/s per le soluzioni più basiche, fino ad un massimo di 1.200 o 1.500 Watt/s.
    La potenza non è quella emessa in continuo, perchè un flash ha per sua natura la qualità di accumulare l'energia elettrica nel tempo ed emetterla in un lampo per una frazione di secondo.
    Quindi il valore è la potenza espressa in watt erogabile/accumulabile per secondo.

    - il tempo di ricarica
    E' il tempo che il flash impiega a ricaricarsi dopo aver emesso il suo lampo. Può andare da 0.1-0.2 secondi fino ad oltre 2 secondi a seconda della potenza del flash o della potenza impostata per il lampo

    - il tempo di lampo che a seconda dei casi può andare da 1/800'' fino a 1/2000'' o meno per i flash più evoluti

    - la potenza della luce pilota e la sua eventuale regolabilità

    - il sistema di controllo e la presenza di una servocellula

    Soffermiamo su queste caratteristiche.

    Scattando in studio dobbiamo mettere in comunicazione la nostra fotocamera con il flash.
    Ovviamente non è possibile mettere il flash sulla slitta ... per ovvi motivi di peso e di ingombro.
    Perderemmo poi una delle caratteristiche principali del flash, quella di poter essere piazzato dove si vuole distante sia dalla macchina che dal soggetto.
    In più il flash da studio non è progettato insieme alla fotocamera e non segue le sue caratteristiche.

    Ha necessità di essere pilotato nel modo più semplice e standard, per mezzo di un impulso elettrico.

    Questo viene prodotto dalla fotocamera sul contatto della presa syncro alla tensione standard di 8 V.

    In questo caso dobbiamo collegare fisicamente la fotocamera tramite un cavo al nostro flash :
    [attachment=36514:images.jpg]

    il cavo è certamente un affare fastidioso perchè si impiccia tra i piedi e si corre il rischio di inciampare, tirandosi dietro tutto.
    La tecnologia attuale consente di utilizzare al suo posto dei trigger composti da un trasmettitore (che si mette sulla slitta flash della fotocamera come se fosse il flash Nikon) e da un ricevitore che ha una spina che si inserisce nella presa Syncro del flash (che la identifica come se fosse il terminale caldo del cavo) :
    [attachment=36515:105649799-260x260-0-0_elinchrom+elinchrom+rx+speed+trigger+set.jpg]
    questo è il kit Elinchrom radio Sky Port.

    I più affidabili e flessibili sono quelli radio. Ma esistono tante cineserie ad infrarosso.

    Ovviamente il flash è sostanzialmente un dispositivo stupido.
    Noi impostiamo la potenza utilizzando il comando di controllo sul retro del flash, e quello una volta comandato, emetterà un singolo lampo alla potenza prescelta.

    E' ovvio che la fotocamera non ha alcun controllo sulla potenza e non ne conosce a priori l'intensità di luce.
    La macchina andrà quindi impostata in manuale, con un tempo di scatto pari al Syncro del sistema (convenzionalmento ad 1/125'' o giù di li ma non troppo inferiore, pena l'avere scatti in cui si vede la tendina dell'otturatore) e l'apertura misurata con un esposimetro esterno.

    [attachment=36516:Esposimetro_Sekonic.jpg]

    Il tempo di scatto sarà quindi quello - brevissimo - della durata del lampo. Non quello impostato sulla fotocamera.


    Come detto il flash ha una luce pilota o luce di modellazione per consentire la messa a fuoco della fotocamera e per dare un'idea dell'effetto che avrà il lampo.
    In alcuni casi anche questa è regolabile per poter modulare meglio il suo effetto.

    La presenza di più flash sul set viene regolata con lo scatto in simpatia per il tramite della servocellula che, se attivata, fa scattare tutti i flash all'unisono, comandati dal lampo dell'unico flash connesso con la fotocamera.

    Parabole, nidi d'ape, alette, softbox ed ombrelli sono accessori importanti per modulare la luce ma il cui uso deve essere spiegato dal vivo.

    Questo era un discorso puramente introduttivo per chi è realmente del tutto digiuno sui flash di studio.

    Buon divertimento !

    [attachment=36519:_D4H7095.jpg]

    • gen 01 1970 01:00
    • da Lieve
  2. Debao SU800 Nikon flash controller

    Proseguendo con i test sulle attrezzature flash cinesi, compatibili con gli standard del CLS Nikon oggi desidero parlare del clone Debao del Commander SU800 della Nikon.
     
    Il Nikon Commander SU800 [attachment=74770:SU-800.jpg]
    e' un emettitore di infrarossi necessario per pilotare i flash del Creative Light System Nikon a partire dal SB-600 in poi (non tutti) dalla slitta delle DSLR non dotate di flash incorporato e comunque, se si intenda non utilizzare uno dei suddetti flash su slitta, in funzione della creazione di specifici schemi di luce flash.[attachment=74767:0008 _NDF3816 23022015 Max Aquila photo.JPG]
     
    Questo Debao SU800 ruba solo il nome al cugino Nikon, rispetto al quale e' oltremodo piu' compatto e semplificato nel display posteriore di pilotaggio
    [attachment=74762:0003 _DSC0417 23022015 Max Aquila photo.JPG][attachment=74763:0004 _DSC0423 23022015 Max Aquila photo.JPG]
     
    Alimentato con due stilo a differenza della piccola e costosa litio CR123 necessaria per il ben piu' costoso Nikon,(difficilmente sotto i 300 euro il Nikon contro i 68 pagati per questo "lampeggiatore")
    il Debao ingombra davvero poco sulla reflex[attachment=74761:0002 _DSC0413 23022015 Max Aquila photo.JPG] e pesa 120gr contro i 160 del Nikon
     
    Come l'apparecchio da cui deriva, consente di pilotare tre gruppi di flash (A,B,C) potendo scegliere tra 4 diversi canali, per evitare interferenze tra fotografi che utilizzino gli stessi apparati[attachment=74764:0005 _DSC0426 23022015 Max Aquila photo.JPG]




    • feb 27 2015 08:18
    • da Max Aquila
  3. Godox XT32N trasmettitore wireless manuale HSS...

    Il controllo wireless via radio è uno dei punti di forza del sistema Godox che sin da principio hanno previsto questa funzionalità nei loro flash.
     
    Una panoramica del sistema Godox allo stato attuale :
    [attachment=108742:GODOX_SYSTEM_1d1400.jpg]
    sono inclusi tutti i trasmettitori, i ricevitori e tutti i tipi di flash, sia manuali che TTL
     
    I loro flash sono predisposti per il controllo via radio tramite adattatore esterno (vecchie generazioni), oppure hanno integrato un ricevitore wireless.
     
    Dalla prima tecnologia a 433 Mhz sono poi passati allo standard di mercato a 2.4GHz.
    E nel mentre sono state inserite nuove funzionalità, tra cui il controllo dei flash a tempi rapidi (HSS) e il TTL.
     
    Questo ha comportato l'aggiornamento dei trasmettitori (oltre che dei ricevitori).
     
    Dal primo FT16 a radiolina e bassa frequenza, si è passati al modello XT16.
    L'uscita dei flash a controllo TTL ha richiesto però un controllo ancora più sofisticato e ciò ha richiesto un nuovo trigger, il modello X1T.
     
    Ammetto che non mi sono mai trovato bene con FT16 ed XT16 (in realtà li ho detestati con tutto me stesso !), sprovvisti di comandi "sicuri" e rapidi, macchinosi, vecchi nella loro impostazione.
     
    Tanto da farli sembrare archeologia industriale in confronto al X1.
     
    Credo per questo motivo, da circa un anno, Godox ha proposto un nuovo trasmettitore manuale, di impostazione completamente differente al vecchio modello, che prende il meglio della tecnologia dell'X1 in un formato - a mio parere - ancora più ergonomico e pratico.
     
    Si tratta del nuovo Godox XT32 oggetto di questo articolo.
     
    [attachment=108716:GODOX_SYSTEM_5b900.jpg]
    i tre trasmettitori "standard" Godox, il modello XT32 in mezzo tra i due estremi X1 ed XT16.
     
    si tratta di un trasmettitore che si monta a slitta sulla fotocamera come i precedenti, alimentato anche esso con due stilo normali da 1.5 V, che funziona alla frequenza di 2.4GHz e pesa solo 80 grammi in tutto.
     
    Si presenta molto meglio del precedente FT16 e guarda al futuro, tanto da essere aggiornabile (eventualmente) via porta USB.
     
    Il display è grande è chiaro. Tutte le indicazioni sono visibili. I comandi "parlano" senza dip-switch di difficile attuazione o strane manovelle.
     
    [attachment=108740:Products_Remote_Control_XT32_Wireless_Flash_Trigger_06.jpg]
    disposizione dei comandi e porta USB per l'aggiornamento del firmware
     
    [attachment=108741:Products_Remote_Control_XT32_Wireless_Flash_Trigger_05.jpg]
    indicazioni del display
     
    il trigger comanda, oltre alla potenza di gruppi (16) e canali separati (32), anche la luce pilota e il cicalino del pronto flash.
    In questo è straordinariamente più flessibile del pur buon X1 che, nella versione Sony, si ferma a soli 3 gruppi.
     
    Disponibile effettivamente da un anno per l'attacco Canon, solo in questi giorni è in distribuzione il modello per Nikon. Io l'ho comprato da Amazon Prime a 46 euro.
     
     
     
     




    • giu 21 2017 09:45
    • da Lieve
  4. Nikon Speedlight SB 900 un nuovo concetto illum...

    [attachment=61341:001 D3C_5653 12102008 Max Aquila photo ©.JPG]
     





    Nessuna parentela:



    E' questa la sensazione di chi, dopo quattro SB800, metta mano alla scatola sigillata di un nuovissimo SB900, perfino a partire dalla custodia in materiale "softech" a due scomparti e tasca esterna, lunga ben 24cm, destinata al trasporto di un flash che torna alla tradizione Speedlight dei vecchi SB24-26, pesanti, a testa larga e più ricchi di funzioni che qualsiasi altro flash originale o universale della rispettiva epoca.

    Immagine inserita


    Se ogni "Nikon era" ha avuto il suo flash, come l'SB 16 per la F3 (TTLflash), l' SB24 per la F4 (motorizzazione e high tech), l' SB26 per la F90X (D-lightning e servoflash), se l'SB800 è stato il flash per la D2X (CLS)...

    questo SB900 è il flash della nuova era Nikon, quella delle D3 e D700!!!


    Parrebbe immediato pensare che, la maggior parte dei neo acquirenti di un SB900, siano in realtà provenienti dall'entusiasmante esperienza del CLS Nikon praticato con gli SB800 e/o 600, desiderosi di approdare alla più evidente delle modifiche apportate al pannello comandi di questo nuovo flash

    Immagine inserita


    e cioè l'introduzione della fatidica ghiera di selezione modalità flash (off/on/remote/master)

    Immagine inserita


    che consente un fulmineo passaggio dal funzionamento a flash singolo, a quello di Commander o di Slave dell'ormai famoso e riuscitissimo sistema wireless i-TTL della Nikon

    la presenza, inoltre, di una rotella "endless" di regolazione, provvista del fondamentale tasto di conferma "OK" al centro,

    Immagine inserita

    consente istintive e velocissime regolazioni delle singole funzioni e modi di cui è ricchissimo questo nuovo Speedlight...



    Immagine inseritaMa la prima grande differenza rispetto la serie precedente di flash,

    appare a mio avviso essere ben rappresentata dal "ta-tlack" della leva di blocco in slitta di questo SB-900, decisa e sonora, piuttosto che del precedente... "sguish" Immagine inserita  che tanti problemi di accoppiamento meccanico ben rappresentava nel sistema di bloccaggio degli SB800/600 Immagine inserita  Immagine inseritaImmagine inserita

    Subito importante a mio avviso sottolineare un aspetto:

    con questo SB900 Nikon inizia un modo innovativo (come sua abitudine) di concepire l'elettronica di un lampeggiatore...

    mi pare infatti, dopo una lettura piuttosto attenta del piuttosto sintetico manuale di istruzioni (non per numero di pagine ma per la descrizione delle moltissime funzioni, poco dettagliata), di cogliere il senso per cui il reparto progettuale della casa di Tokio abbia deciso di riprogettare l'ottimo SB800:

    Immagine inserita


    - migliorare ergonomia e logica di accesso

    - personalizzazione delle funzioni avanzate

    - andare incontro alle esigenze degli utenti del formato FX

    - ampliare il range di utilizzatori della commistione di luce flash a luce ambiente


    Si tratta quindi di un nuovo approccio all'eterno problema del... "a me non piace fotografare col flash" a mio avviso risolto con delle soluzioni eccellenti e geniali nella loro semplicità (in casa Nikon),

    a cominciare dalla grande testa (finalmente...gli obiettivi wide ringraziano)Immagine inserita

    che ruota senza limitazioni a 180° sia da destra che da sinistra (nell'SB800 a destra si bloccava a 90°),


    per continuare col pannello comandi munito di un display non soltanto più ampio, ma più ricco di righe di comando

    Immagine inserita(a spese di una minima riduzione del corpo carattere) e arricchito da icone interattive utili a ricordare l'inserimento di determinate funzioni custom e addirittura del rilevamento termico degli accumulatori in uso,


    e proseguendo con l'accostamento ai soliti pulsanti "mode" e "zoom" di tre semplicissimi tasti di navigazione tra le funzioni evidenziate in corrispondenza sul display

    Immagine inserita

    utilissimi in alcuni modi, come quello stroboscopico, con i quali nei precedenti modelli, bisognava tenere a memoria la sequenza di tasti da alternare per regolarne le complesse funzioni...


    proseguendo con l'ampliata superficie dell'importantissimo rilevatore all' infrarosso (con le ultime reflex il limite della sensibilità degli esposimetri a luce ambiente si rende più evidente nelle basse luci, proprio dove l'illuminatore del SB900 riesce a cavare d'impiccio nel facilitare il funzionamento dell' AF)Immagine inserita

    ora munita anche di un segnalatore ad intermittenza (escludibile) dello stato di pronto lampo delle unità usate come remote in wireless mode.


    La maggiore altezza della parabola di questo SB900 (rispetto al "vecchio" SB800)Immagine inserita


    e la riprogettazione dei diffusori (incorporato con schermo bianco riflettente) e di quello totalmente ridisegnato a calottina esterna (su cui ho disegnato una freccia di orientamento per evitare ridicoli tentativi di montaggio errato)

    Immagine inserita

    che adesso consentono, unitamente all'inaudita escursione di focali della parabola zoom motorizzata (da 12 a 200mm in DX, 17 a 200mm in FX) di arrivare ad un potere di copertura (sovrapponendo la calottina al diffusore a lastrina incorporato) che scende a valori impensabili come i 12mm in FX e gli 8mm del formato DX!!!


    Ben 22 voci di personalizzazione nel nuovissimo menù custom, accessibile con una pressione prolungata per più di un secondo sul morbido tasto "OK": tra queste importantissima la possibilità di .... personalizzarle in un "Mio Menù" scegliendo quali fare o meno apparire [attachment=61333:20081017-D3C_5743.jpg]

    non meno importante la possibilità di aggiornamento del firmware attraverso l'interazione con i corpi FX attualmente disponibili... [attachment=61334:20081017-D3C_5744.jpg]


    Ma a mio giudizio l'innovazione più esaltante di questo flash consiste nella funzione descritta come "attivazione dello schema di illuminazione", praticamente una regolazione fine dell'ampiezza del fascio di luce emessa, tale da ottenere un'effetto a scelta tra una caduta di luce ai bordi immagine più o meno evidente per far risaltare o meno il soggetto rispetto allo [attachment=61336:20081017-D3C_5747.jpg]

    Tre livelli di regolazione (standard di default, ponderata centrale, uniforme) per altrettanti livelli di potenza differenziati dell'emissione di luce!


    Immagine inserita


    Immagine inserita


    Immagine inserita


    Per non parlare poi della finezza di ben quattro regolazioni del modo A (quello che manca sugli SB600...tanto per intenderci... Immagine inserita ), distinguendo tra Auto Aperture con e senza prelampi di valutazione (AA ha cura del bilanciamento tra soggetto e sfondo) e lettura Automatica con la cellula incorporata nel flash, sempre con o senza prelampi...

    [attachment=61335:20081017-D3C_5745.jpg]

    francamente mai vista tanta dovizia di regolazione su di un thyristore...! Immagine inseritaImmagine inseritaImmagine inserita  


    Tanto  per rimarcare la destinazione d'uso di questo flash poi, manca per la prima volta nella storia degli Speedlight Nikon, la presa per il cavo tripolare che per decenni era il solo modo di collegare in TTL più flash Nikon, attraverso lo zoccolo/multiconnettore AS10:

    dall'SB 900 in poi, in casa Nikon non sono più previsti cavi...nemmeno per ultima ratio!

    Immagine inserita

    (anche se questa, a mio vedere, è più una carenza che un pregio...) Immagine inserita


    [attachment=61338:20081017-D3C_5749.jpg]

    Andando a parlare poi del motivo più caratterizzante del Creative Light System Nikon, quello che ne fa qualcosa veramente di "so different",

    cioè dell'efficienza del sistema di trasmissione in wireless dell'i-TTL flash, mi pare fin dalle prime prove fin qui attuate, anche superando davvero di tanto gli angoli di 30° "consigliati" dalle istruzioni, addirittura trovandosi con due slave alle spalle ed a più di 130° rispetto il master, se si osserva l'accortezza di mantenere le cellule di rilevamento in posizione propizia, questo SB900 da Commander funzioni davvero molto bene...

    Mi riservo di fare delle prove tenendolo da slave, [attachment=61339:20081017-D3C_5750.jpg]

    per vedere fino a che punto la fotocellula più..."affiorante" dallo chassis (rispetto quella degli SB800) possa aiutare a risolvere anche le situazioni più ostiche, nelle quali gli 800 qualche volta si perdevano un tantino...Immagine inserita


    Di fatto la possibilità di inserirsi in un sistema di cui fanno parte flash di destinazione d'uso e prezzo totalmente differenti, come sono oltre agli SB800 i 600 e i macro SBR200, con tutti i quali il nuovo SB900 continua a colloquiare pienamente, realizza delle possibili commistioni che rendono possibile a tutti l'opportunità di provare un sistema multiflash di trasmissione senza cavo di tutte le informazioni più evolute che si possano desiderare...

    Immagine inserita


    Un flash, suggerisce Nikon,

    oggi si usa molto più in luce piena diurna, quella ricca di ombre nette, per schiarire: ed il nuovo SB900 con la sua notevole propensione alle regolazioni fini, non si sottrae alla regola, dando fin da subito ed in automatismo totale la risposta migliore per evitare di ..."farsi notare troppo" Immagine inserita


    nella foto in cui ci si aspetta una prevalenza di luce ambienteImmagine inserita


    Immagine inseritao per indirizzare l'attenzione dell'osservatore su di una zona precisa...

    Immagine inserita


    Oppure per accentuare la tridimensionalità creata sul soggetto da un diaframma molto aperto

    Immagine inserita


    ...ancora, per poter scegliere tra una silhouette in controluceImmagine inserita


    o la possibilità di sommare la luce ambiente a quella flash, in maniera da rendere uniforme il soggetto

    Immagine inserita


    ...senza stravolgerlo...


    Nikon, con questo SB900, [attachment=61340:20081017-D3C_5748.jpg]

    dà prova di aver compreso le richieste precise di chi usa i flash in maniera sistematica,

    non puntando esclusivamente alle prestazioni di pura potenza (che in certe modalità è inferiore a quella del SB800, mentre in altre la eguaglia)

    ma alla rinnovata ergonomia, decisamente migliorata, specie rispetto l'infelice multiselettore degli SB800, grazie all'introduzione di selettore funzione e rotella superveloce di regolazione.

    (il selettore è provvisto di blocco salendo dalla posizione standard a quella di remote, per evitare inserimenti accidentali della stessa).

    Chi usa macchine FX si ritrova ad avere un'ampiezza di copertura flash senza precedenti nella recente storia digitale ed un sistema automatico (o, a scelta, manuale) di riconoscimento dx-fx...


    La logica delle funzioni è tutta a vantaggio dell'indipendenza del flash dalle regolazioni on-camera: che si integrano ed aggiungono, ma non ci sono più questioni di priorità al flash o ai menù delle varie DSLR...


    I tre tasti di navigazione, in puro stile cellulare..., sono un'innovazione che facilita enormemente l'immediatezza di apprendimento delle funzioni che non si usano spesso.


    Blocco dei tasti e reset delle regolazioni sono adesso più semplici da richiamare che un tempo.


    Acusticamente il condensatore "fischia" in maniera del tutto diversa da quella dei fratelli anziani: ritengo si tratti di un componente iperefficiente dato che i tempi di ricarica sono davvero ridotti, tanto da non far rimpiangere l'assenza della quinta batteria, che risultava essere comunque un sistema un po' raffazzonato di risoluzione degli evidenti problemi di alimentazione dell' SB800 (quelli che lo portavano a surriscaldare talmente gli elementi da rischiare l'ustione Immagine inserita).

    Insomma...il Nikon Speedlight SB900 è un flash che guarda avanti e non all'indietro: oltre alla mancanza della presa tripolare per collegamenti "wired" con altri flash, non consente l'utilizzo in TTL con macchine che non supportino il CLS e non trasmette in d-TTL con tutte quelle macchine digitali come la serie D1 e le D100 che utilizzavano questo protocollo....: un duro colpo verso l'integrazione di sistema rispetto i precedenti SB800/600, ma....

    THE SHOW MUST GO ON....! chi possegga una di queste macchine fotografiche potrà usare il 900 "solo" in A ed M mode.


    Mi piacciono inoltre di questo flash: Immagine inserita


    - la rinnovata interfaccia grafica

    - la logica di impostazione delle funzioni custom

    - la regolabilità dell'ampiezza del fascio di luce

    - la stabilità dell'alimentazione



    Invece non mi piacciono Immagine inserita

    - la mancanza sullo chassis del tasto Modeling, attivabile solo da menù ... al posto del check flash: erano due comandi da lasciare entrambi disponibili, considerata anche la grande quantità di tasti presenti

    - la mancanza di un'indicazione precisa dello stato delle batterie: non ci voleva molto spazio con tutte quelle icone!

    - il materiale plastico utilizzato: mi sembra molto, molto più fragile di quello ... di prima!

    - l'assenza della presa tripolare: un'occasione in meno...

    - il baricentro spostato invariabilmente verso l'alto e più che l'ingombro, la distribuzione del peso che con macchine "corte" come le D300 e 700, a flash innestato farà fare "altalena" attorno alla tracolla!



    Immagine inserita


    Voi che ne dite?

    © Max Aquila per Nikonland 2008
     

     

    • mar 05 2014 18:29
    • da Max Aquila
  5. Nikon Close Up flash kit R1C1: SB-R200

    ...e la genialità sta tutta, a mio vedere nell'idea dell'anello SX-1 di fissaggio dei flashettini SB-R200:
     
    [attachment=61329:8703.jpg] [attachment=61330:NKR1C1.jpg]

     

    grazie alle generose dimensioni, poi compatibili con tutti gli obiettivi ad attacco nikon con ghiera filtri tra 52mm e 77mm, questo ring di supporto consente di alloggiare fino a ben otto SBR200, con un bilancio di luce davvero considerevole, degno più di un bank che di una posa per macrofotografia.

     

     

    [attachment=61327:000.jpg]

     

    Ma cominciamo dall'inizio:

     

    il nuovo sistema Nikon speedlight per la fotografia ravvicinata si chiama appunto R1C1 o soltanto R1, a seconda della presenza o meno dell'attivatore SU-800 come Commander, necessario nelle reflex professionali che non dispongano di un'incorporato (F6, D1-D2) e lavorino in wireless i-TTL flash, cioè non soltanto con la possibilità di eliminare qualsiasi connessione fisica tra macchina e flash (i piccoli SBR200 funzionano anche se staccati dal ring SX1), ma contestualmente prevedano l'uso del protocollo di valutazione digitale della luce flash i-TTL, la nuova stella brillante nel firmamento del Nikon CLS (Creative Light System)!!!

     

    Si compone quindi

     

    -di un attivatore (che al posto del SU800 potrebbe essere un SB800 o 600, oltre ai menzionati incorporati compatibili)

     

    -di due o più SB-R200, flash di NG10 a 100 ISO 50mm, pilotabili solo da un Commander in tutti i modi da esso consentiti, muniti di luce pilota e di scelta tra tre gruppi di funzionamento (1-2-3-4 per evitare interferenze date dalla compresenza di più utenti) e tre canali di trasmissione, A, B e C, (in modo tale da diversificare le regolazioni per singolo gruppo)

     

    -di una moltitudine di utilissimi (insperati) accessori, che aiutano oltremodo il compito del fotografo di still life nella realizzazione di complessi set di posa con flash di questa natura.

     

    All'arrivo a casa, così si presenta lo scatolone dell'ottimo venditore Bill Cameta (se solo non si appoggiasse alla spedizione via corriere, che ogni volta viene tassata sistematicamente in dogana!):

     

    Immagine inserita

     

    appena aperta la dorata scatola Nikon dalle generose dimensioni (32.5x26.5x21:LxHxP), si capisce il perché non possa passare inosservato questo favoloso kit:

     

    Immagine inserita

     

    in un'elegante valigetta di similpelle nera Nikon, marchiata SS-MS1 (così come del resto ha un proprio nome ogni pezzo di cui si compone questo kit)

     

    ecco apparire, prima di tutto un'antina sopra la quale è ancorato con del nastro velcro l'utilissima doppia clamp di fissaggio a tubo corrugato, flessibile, SWC1 e la lastra di perspex diversamente opalino, SW12

     

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    quindi, scoperchiato il doppio fondo, i due flash SBR200 insieme ad un'orgia di accessori il cui singolo costo, se acquistati separatamente, farebbe di sicuro triplicare il prezzo, che adesso ritengo contenuto, di questo kit

     

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    Oltre ai comodissimi stativi AS-20 bianchi, ritengo per poterli facilmente distinguere da quelli neri degli SB800,

     

    come in una moderna Arca di Noè, per ogni pezzo un doppio esemplare di:

     

    -mini bank SW-11

     

    -set di 4 filtri colorati SJ-R200 (rosso-blu-fluo e ambra)

     

    -supporti filtro SZ-1 per le parabole dei due flash

     

    ed inoltre,

     

    -mega ring SX-1 per il posizionamento fino ad otto SBR200, dotato di pulsanti di sblocco rapido

     

    -set di cinque anelli di fissaggio del ring SX1 da mm 52-62-67-72-77

     

    -pannellino SG-3IR per usare il flash incorporato come Commander, limitandone l'influenza

     

    -nonché 3 soft cases 3   :rolleyes:  per i due flash e il ring SX-1, o qualsiasi altro aggeggio vogliate infilarci!

     

    Gli ulteriori spazi che rimangono liberi, presenti negli ampi scomparti della borsa, sono pensati nel caso dell'acquisto di una terza unità SB-R200 (auspicabile) con il relativo bagaglio ulteriore di accessorii.

     

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    Che cosa posso fare? Magari metto su un veloce e piccolo set di still-life:

     

    d'altro canto adesso dispongo di ben due SB800 oltre a questi due nuovi SBR200.

     

    Peraltro sono in fase di sperimentazione anche della nuova flashball digital della Condor Foto, servocellula che mi consentirebbe l'uso dei vecchi flash (e ne ho parecchi ancora in perfette condizioni) senza che vengano influenzati dai micidiali preflash valutativi, che ne inibivano un coerente utilizzo.

     

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    Decido quindi per Spiderman con questa configurazione:

     

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    Nikon D200 con un SB800 come Commander, obiettivo Micro Nikkor 60mm f/2.8 AFD con i due SBR200 sui canali B e C,

     

    quello di sinistra in modo TTL come il Commander SB800, entrambi esposti correttamente, quello di destra invece, nella prima foto in modo AA sovraesposto di +0.7 EV

     

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    mentre nella seconda foto, regolato su TTL come gli altri due, ma con il contributo di un secondo SB800 che, messo dietro la lastra di perspex opalino (sostenuta dal clamp come nella foto di backstage) e regolato in modo M a 1/8 della potenza massima, crea un piacevole effetto di diffusione sulle parti che lo riflettono,

     

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    le quali risultano adesso anche parzialmente scontornate.

     

    [attachment=61328:001 _DSC8376 05032014 Max Aquila photo ©.JPG]

     

    La pulsanteria del flash SB-R200 è molto semplice ed intutitiva, mancando peraltro della possibilità di funzionare  altrimenti che come flash remoto:

     

    due selettori rispettivamente per i tre gruppi ABC ed i quattro canali all'infrarosso, una presa din per un cavo di sincronizzazione optional, quindi il pulsante di accensione della comoda e visibile luce pilota e dell'alimentazione generale: dietro il flash c'è un led che all'accensione passa da verde a rosso per segnalare il pronto flash, quindi, dopo lo scatto, lampeggia in rosso se la batteria (purtroppo una 3 Volt al litio C123...ma pare ce ne siano anche di ricaricabili) dovesse non essere più perfettamente carica.

     

    Sotto il vestito... la geniale staffa di fissaggio al ring SX1 a baionetta retraibile ed orientabile, quindi il sensore del wireless i-TTL che per la verità avrei preferito in posizione più...visibile con forte luce ambiente dal flash Commander.

     

    I due pulsantini a molla, ai lati della staffa servono genialmente a liberare nello scorrimento sull'SX1 il corpo del flash e a spostarlo in nuova posizione.

     

    Nikon ci fornisce nel kit anche un utile manualetto di una ventina di pagine con un certo numero di schemi di illuminazione componibili.

     

    Le combinazioni sono tante, anzi moltissime e, mentre mi accingo a giocare un pò con questi due geniali flashettini, mi aspetto che Mudmad e chiunque altro utilizzi già da tempo questo sistema ci racconti qui le sue esperienze di macro vissuta!

     

     
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    © Max Aquila per Nikonland 2007

    • mag 28 2016 20:08
    • da Max Aquila
  6. SB910/900/700 a confronto

    A tre anni circa dal lancio sul mercato del suo SB 900 Nikon annuncia l'uscita della versione aggiornata siglata SB 910. Solitamente l'aggiornamento di un prodotto porta con sé delle novità anche importanti, abbiamo riassunto in una tabella quelle che ci sembrano essere le caratteristiche dei due flash accostandole a quelle del più piccolo SB 700 per poter constatare meglio quali siano le novità introdotte dal nuovo arrivato della linea speedligt.

    [attachment=37056:tabella1.jpg]


    Il miglioramento della protezione termica è dato dal fatto che quando viene rilevato un consistente aumento della temperatura nel lampeggiatore non avviene il blocco totale del suo funzionamento ma si ha un ritardo nei tempi di ricarica del condensatore che dovrebbe in questo modo consentire di continuare ad usare il flash senza problemi.

    In una comparazione estetica tra i tre possiamo notare che quello che differisce maggiormente è lo sb700 mentre 900 e 910 sono praticamente uguali fatta eccezione per le dimensioni e per il pulsante menù che sostituisce quello per lo zoom.

    [attachment=36844:Nikon-SB-900-vs-SB-910-comparison-front.jpg]


    [attachment=36833:nikon-sb-700-speedlight-0274.jpg]


    [attachment=36836:Nikon-SB-900-vs-SB-910-comparison-back.jpg]


    [attachment=36839:nikon-speedlight-sb-700-vs-sb-900-manual-full-power.jpg]


    [attachment=36834:Nikon-SB900-LCD-screen.jpg] [attachment=36838:Nikon-SB910-LCD-screen.jpg]


    [attachment=36828:4_sb700_lcd_dx_0_620x496b.jpg]


    In conclusione ci sembra di poter dire che ci troviamo davanti a tre prodotti molto simili tra loro, dove quello che si stacca di più come caratteristiche è lo sb700 mentre tra gli altri 2 non vi sono tutto sommato grosse differenze tali da giustificare una differenza rilevante di prezzo e, essendo appena stato annunciato, non ci è dato sapere quale sia l'efficenza del nuovo sistema di protezione termica.

    • gen 01 1970 01:00
    • da Alberto73
  7. Metz 58 AF-1 e Nikon SB-800 -

    Immagine inserita


    Ci sono due ordini di ragioni per le quali prendere in considerazione due diversi flash nati per soddisfare medesime esigenze:

    1) la qualità della luce prodotta
    2) la dotazione di funzioni operative.

    Alla base di ciò deve esserci comunque la consapevolezza dell'importanza della luce flash nell'integrazione alla luce ambiente (naturale od artificiale) che i più evoluti sistemi flash attuali più che indurre obbligano a considerare.

    A tale scopo ricordo e consiglio una rilettura di questo thread, introduttivo a questa tematica.

    Il Nikon CLS (Creative Light System) è appunto uno di questi sistemi, credo l'unico a dare l'opportunità di scelta tra almeno tre diversi apparati a luce flash funzionanti nell'ormai collaudato protocollo i-TTL wireless flash, introdotto con le reflex della serie D2 e con la prima D70.

    Per rinfrescarne modalità e "fisiologia" vi indirizzo a quest'altro tutorial, ottimamente redatto dagli "editor" di Nikonland.

    Ci troviamo oggi a considerare un confronto piuttosto richiesto tra i due leader di gamma delle rispettive case,

    il Nikon Speedlight SB-800 ed il Metz Mecablitz 58 AF-1N digital (N=Nikon version)


    Immagine inserita


    confronto reso possibile dalla concessione effettuata dall'importatore italiano della Metz (Fowa), per il tramite del negozio Infoto di Palermo e della gentilezza del suo responsabile alle vendite, sig. Pippo Pancaro.

    Per quanto riguarda Nikon....l'esemplare in oggetto è uno dei miei tre SB-800, con i quali convivo in simbiosi già da qualche anno. :post-515-1140593913: Immagine inserita  


    Consideriamo innanzitutto la classe di prezzo di appartenenza: stiamo parlando di due apparecchi il cui prezzo italiano di listino si colloca a ridosso di 400 euro per il Nikon, mentre si attesta attorno ai 340 euro per il Metz, strategicamente più economico del 15% circa pur essendo, come vedremo, realizzato per scalzare Nikon dalla sua attuale supremazia in questa fascia di prodotto.

    Si tratta di una fascia di prezzo pressappoco off-limits per la maggior parte degli utenti del mercato che si avvicinino alla fotografia in luce flash per intenti puramente utilitaristici piuttosto che compositivi o professionali, visto e considerato il particolare utilizzo di questi apparecchi che, consentendo l'uso wireless di una molteplicità di punti luce, invoglia ad acquistare più di un lampeggiatore per riuscire a realizzare dei veri e propri set di ripresa in luce mista o anche esclusivamente in luce flash.


    Immagine inserita

    Stiamo peraltro parlando di due flash che ragionando in termini di potenza esprimono NG44 a 50mm ISO 100 per il Nikon ed NG46 nelle stesse condizioni per il Metz, potenza che al massimo della copertura fornita dal Fresnel dei due flash (105mm) arriva rispettivamente a NG56 ed NG58 come si può evincere dalla stessa sigla del Metz, che prosegue con questo esemplare la felice tradizione inaugurata dai precedenti 54 MZxx potenti, flessibili e compatti lampeggiatori.

     

    Immagine inserita


    Strutturalmente il Metz sovrasta il Nikon di due cm e mezzo, a causa della principale differenza che li caratterizza:
     

    Immagine inserita

    nel Metz è presente un lampeggiatore frontale secondario, che si attiva (se richiesto si può disattivare) tutte le volte che la parabola principale venga sollevata verso l'alto o spostata lateralmente.

    Una comodità non trascurabile, peraltro modulabile in maniera da ottenere se richiesto dalla particolare riflettanza del soggetto, una regolazione in sottoesposizione del flash secondario in termini di 1/2 o 1/4 dell'apporto necessario, giusto per far risaltare per contrasto lo sfondo, aome appare abbastanza chiaro dal blocco di foto qui appresso:
     

    Immagine inserita

    dove, oltre ai due scatti in alto realizzati con la sola parabola principale in TTL e TTL-BL (che tiene conto anche della riflettanza dello sfondo, oltre che del soggetto principale), gli altri quattro sono invece realizzati con la tecnica del lampo riflesso (bounced) e con il lampeggiatore secondario escluso, oppure a piena potenza, ad 1/2 e infine ad 1/4.


    Le differenze qui evidenziate non sono macroscopiche, ma ritengo che con una differenza di luce riflessa da soggetto e sfondo più marcata, possano scaturire delle compensazioni davvero molto gradevoli in termini di variabilità di contrasto già in ripresa!


    Il peso dei due flash si equivale quasi al grammo, sfiorando entrambi il mezzo chilo comprese quattro batterie stilo di alimentazione: ed è qui che risalta invece la differenza che distingue il Nikon da qualsiasi altro flash presente sul mercato:


    Immagine inserita


    la possibilità di aggiungere un quinto elemento di alimentazione, con un contenitore apposito a slitta, da collocare al posto del normale sportellino di chiusura vano batterie, per diminuire drasticamente attraverso l'aumento di tensione, il tempo di ricarica del condensatore del flash, tra uno scatto e l'altro!


    Immagine inserita


    Altra importante differenza, la presenza di un secondo diffusore, oltre quello incorporato a lastrina, che consente di raggiungere la copertura di un 14mm (come peraltro anche la lastrina incorporata, mediante i pulsanti di zoomata), ma con una dispersione sugli assi orizzontale e verticale di gran lunga superiore a qualsiasi diffusore a lastrina, grazie alla forma tridimensionale, simile a quella di un coperchio delle "vecchie" scatole per diapositive, che abbassa drasticamente però la potenza del flash portandolo fino a NG16 (14mm ISO100).

    Il Metz consente infatti soltanto la copertura massima di un 18mm, un po' riduttiva con gli attuali zoom wide che per il formato DX scendono fino a 10mm di focale!


    Per conto suo il Metz possiede però una inedita presa USB di collegamento, celata dietro ad uno sportellino di gomma sul fianco sinistro, accanto a quello, scorrevole, per gli alimentatori ausiliari, (come il Metz Power-Pack P-76)

    Immagine inserita


    Tale presa consentirà di upgradare il firmware di questo completissimo flash ad eventuali aggiornamenti, oppure (ma questo lo penso io) potrebbe permettere a chi cambi corredo di aggiornare il funzionamento del flash adattandolo a quello di diversa marca per la quale questo Metz sia già disponibile: in sostanza una bella opportunità futura che dovrebbe consentire di non vedersi svalutato un acquisto così importante nel tempo.


    Andiamo a parlare dei comandi e delle relative funzioni:


    La prima cosa da sottolineare è che questo Metz, arrivato un paio di anni dopo il Nikon in commercio, è in assoluto un apparecchio dall'ingegnerizzazione ed dal design totalmente rivoluzionato, come evidenziato dallo stesso sito della Casa
     
    Quote

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    Possiede tutto quello che ci si aspetta da un flash high-end dopo aver lavorato con gli SB-800, quindi la perfetta integrazione nel sistema d-TTL ed i-TTL per quanto riguarda le reflex Nikon, la capacità di lavorare in wireless sia da master che da slave, quella di funzionare in TTL e TTL-BL (come evidenziato prima), la possibilità di lavorare in manuale fino a 1/256 della piena potenza, in modo stroboscopico, la possibilità di usare una memoria FV di esposizione flash che consente, non spostandosi, di compensare la variazione necessaria di potenza al variare del diaframma sull'obiettivo, la possibilità di variare l'esposizione flash direttamente dal flash, oltre a facilities ormai irrinunciabili quali la parabola zoom motorizzata, per adeguarsi istantaneamente alle variazioni di focale impostate su uno zoom, i prelampi di valutazione dell'esposizione, un illuminatore AF infrarosso più che adeguato, Immagine inserita

    la capacità di sincro FP con le reflex predisposte, per poter usare tempi superveloci di otturazione, grazie all'emissione di uno sciame di lampi che ne consentono la perfetta sincronizzazione, ed inoltre, la completa gestibilità in manuale di tutte le funzioni oltre agli automatismi di slow-sinc e rear-sinc, in certi casi indispensabili.


    C'è da dire però... :rolleyes:

    che questa gran mole di regolazioni non si sposa con una perfetta gestibilità con i forse troppo pochi tasti presenti sul dorso del Metz: quattro oltre quello di accensione, contro gli otto (considerando per cinque il selettore a croce) presenti sul Nikon.

    Questo fatto, unitamente al decisamente più lungo tempo di accesso alle singole funzioni, che si attivano secondo una logica di utilizzo di una coppia o terna di tasti, (dipende dalla funzione in oggetto) accostato al fatto che dopo aver scelto una funzione, scorrendo il menù, essa resta in memoria solo fino allo spegnimento dello stesso, quando, se si volesse per esempio fare un'ulteriore variazione a quella stessa funzione, bisogna far scorrere nuovamente il menù per andare a ripescarla... :bigemo_harabe_net-89:  ed al fatto che, scorrendo i vari menù ed arrivati al fondo delle opzioni, non si possa ricominciare dalla prima delle stesse, ma bisogna ritornare indietro, cambiando pulsante di selezione...

    denota una "perfettibilità" nella gestione del software di questo flash che, speriamo, venga presto corretta, grazie appunto alla possibilità di effettuare aggiornamenti firmware, comodamente da casa propria, grazie alla presenza di quella presa USB di cui prima.

    Gli stessi parametri di regolazione in wireless dei flash Master e Slave, pur perfettamente replicanti la strutturazione di quelli del Nikon, non hanno tuttavia la stessa immediatezza nel display peraltro bello, pulito e ben contrastato...

    Immagine inserita


    come dimostra quest'immagine dove, in perfetta parità di regolazioni dei due flash, le indicazioni del Metz risultano laconicamente ... deficitarie (manca del tutto, per ragioni di spazio sul display, anche l'indicazione del modo di regolazione del gruppo C dei flash slave) :pipistrello:

    Per richiamarle e regolarle bisogna di volta in volta agire sui due pulsanti PARA e SEL... ma la facilità di approccio visivo del Nikon SB-800 è insuperabile...


    Parliamo quindi di quella che è la caratteristica forse più importante di queste serie di flash:

    la possibilità di colloquiare in wireless,

    cioè senza bisogno di cavi di collegamento ingombranti, costosi e limitanti il raggio di azione e la tipologia di set di ripresa, né di servocellule poco utili, in quanto incapaci di selezionare il nostro flash da quello della compattina di turno presente sulla scena, né tantomeno di costosissimi sistemi di radiocontrollo, efficaci ma improponibili sia per costo sia per l'ulteriore ingombro di centraline, ricevitori e gruppi di alimentazione...


    Se il vantaggio del digitale è anche quello di aver fatto spazio nella borsa del fotografo professionista, grazie alla mancanza di pellicole, dorsi speciali Polaroid e appunto sistemi di comunicazione flash cablata o servocontrollata, in modo tale da consentire l'utilizzo di un corredo minimo anche ad un professionista delle foto di cerimonia come evidenziato in questo thread

    Immagine inserita

    il merito principale è proprio del CLS Nikon e dei suoi flash adatti, come gli SB800 e 600, ma anche i macro SB-R200, utilissimi in moltissime occasioni...

    Immagine inserita


    Comincio con i problemi:

    capita talvolta che uno Slave non "parta" appresso al Master ed agli altri Slave... ciò succede sia col Nikon sia col Metz, ma con quest'ultimo il problema si presenta in maniera molto più ponderosa giusto il posizionamento e le dimensioni infelici della cellula di rilevamento:

    Immagine inserita (Nikon)

    Immagine inserita (Metz)  Immagine inseritaImmagine inseritaImmagine inserita  


    Qua ... non basta un aggiornamento firmware... la cellula va riprogettata e riposizionata!!!


    A parte questo problema (grave nel Metz...) la grandezza di questo sistema sta nel contenimento dei costi e nella compattezza dell'insieme!

    I risultati sono strettamente connessi alla capacità creativa del fotografo, quindi... non criticatemi troppo per le foto seguenti dove, con un set di posa così organizzato (i due flash come slaves di quello incorporato ed inattivo della mia D200), con i due flash di questo confronto ognuno ad un angolo del foglio di carta bianca su cui stanno posati i ragnetti di Halloween di mio figlio

    Immagine inserita


    si ottiene una foto in cui si evidenzia la tonalità di colorazione della luce delle due lampade flash, lievemente più calda quella Nikon in alto a sinistra, rispetto alla neutralità tendente all'azzurro, tipica del Metz in basso a destra...

    Immagine inserita


    Tale dominante è ben visibile in ogni situazione di ripresa ed a mio avviso è l'unico elemento che possa fortemente condizionare la propensione all'acquisto dell'uno o dell'altro dei due flash.

    Non dipende dall'obiettivo ma si ripropone in ogni condizione di ripresa, in interni come in esterni e nelle principali modalità di funzionamento dei due apparati (qui evidenziate le differenze di funzionamento in TTL puro ed in TTL-BL, che tenendo conto anche della luminosità dello sfondo, solitamente abbassa il contrasto dell'illuminazione del soggetto frontale, quando questo sia superiore a quello dello sfondo)

    Immagine inserita (Metz TTL)

    Immagine inserita (Metz TTL-BL)


    Immagine inserita (Nikon TTL)

    Immagine inserita (Nikon TTL-BL)


    Immagine inserita (Metz)


    Immagine inserita (Nikon)


    Che dire in proposito?

    A molti piacerà la freddezza e neutralità della luce del flash tedesco, eventualmente ben gestibile in postproduzione per variarne la tonalità con grande facilità

    Immagine inseritaImmagine inserita

    Immagine inserita (Metz)


    io, dal canto mio, continuo a preferire l'interpretazione giapponese dell'incarnato mediterraneo...forse sufficientemente vicino  ai canoni di riflettanza nipponica da risultare abbastanza affine:

    diversamente... finlandesi abbronzate anche d'inverno...! Immagine inserita

    Immagine inserita (Nikon)

     

    Immagine inserita



    Considerazioni finali:

    si tratta di due apparecchi al top delle prestazioni richiedibili.

    Bisogna solamente interrogarsi sulla qualità della Luce di nostro gradimento per ottenere la risposta alla domanda su quale dei due preferire.

    volendo comunque individuare dei


    PRO

    per il Nikon:
    -compattezza nelle dimensioni
    -velocità nel sistema di aggancio/sgancio
    -alimentazione e tempi di ricarica
    -diffusione luce
    -leggibilità dati e accesso funzioni
    -paternità di sistema

    per il Metz:
    -costruzione e design
    -seconda parabola e regolabilità
    -potenza
    -presa USB
    -costo

    CONTRO

    per il Nikon:
    -possibilità di falsi contatti sulla slitta
    -multitasto centrale meccanicamente debole
    -costo

    per il Metz:
    -cellula wireless
    -accesso funzioni arzigogolato
    -eccessiva altezza

    Buona
     
    © Max Aquila per Nikonland 2007
     

    • dic 31 2007 01:00
    • da Max Aquila