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C'erano 2 risultati taggati con lenti addizionali

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  1. Sony A6000 e Sigma 60/2.8 (più Sigma) in macro

    Un giorno mi squilla il telefono e ohibò, è Mauro che mi chiede se sono interessato ad una experience: provare a fare della macro con la Sony A6000 con montato il 60mm Sigma f2.8Dn.
     
     
    Perchè no? Ma... un momento, il 60 Sigma Dn non è un macro ha una distanza di messa a fuoco (50cm) ed un rapporto di riproduzione (1:7,2) da obiettivo normale. Su formato APS-C in fondo è un obiettivo da ritratto.
     
    Però mi dice Mauro, ci ho provato ad appoggiare davanti una lente addizionale e mi è sembrato proprio un macro!
     
    A me le lenti addzionali non mancano certo, per cui d'accordo, proviamo.
     
     
    Della Sony  A 6000 ha già parlato diffusamente  Max Aquila, e ne parlerà Mauro Maratta, quindi non starò a ripresentare la fotocamera in dettaglio.
     

    [attachment=105812:alfa1.jpg]

     
    Posso comunque condividere le conclusioni di entrambi, è una macchina che da' molto per quel che costa oggi, è versatile e funzionale (basta non scavare nei menù)  e i file sono buoni, anzi più che buoni. 
     
    Anche il Sigma 60 Dn è un bell'obiettivo,  di ottima costruzione, anche se la ghiera di messa a fuoco liscia,devo riconsocere  molto elegante, non è proprio il mio genere. 
     
     
    La resa del 60mm Dn è molto buona e la nitidezza notevole:
     

    [attachment=105815:lemon.jpg]

     

     

    [attachment=105813:portapenne.jpg]

     

     

    [attachment=105814:nitidezza1.jpg]

     

    Crop 100% della foto sopra

     
    Però, non è certo un macro:
     

    [attachment=105816:limone1.jpg]

     

    E allora montiamo una lente addizionale e vediamo che succede.
     
     




    • apr 18 2017 13:42
    • da Silvio Renesto
  2. Macrofotografia: Lenti addizionali Canon vs Mar...

    Dell'uso delle lenti addizionali in macrofotografia ho già parlato abbastanza estesamente qui e anche qui, questo mio articolo vuole  invece essere un test di due fra le migliori lenti addizionali in commercio: La Canon 500D e la Marumi DHG 330 Macro.
     
    Per completezza riassumo ugualmente cosa sono come funzionano e a cosa servono le lenti addizionali, per poi passare al confronto.
     
    Le lenti addizionali macro (close up lenses) sono degli aggiuntivi ottici simili a dei filtri. Si avvitano davanti all'obiettivo per diminuire la distanza di messa a fuoco e consentire così un rapporto di riproduzione maggiore rispetto a quello ottenibile con il solo obiettivo. 
     
     
    Ci sono due tipi di lenti addizionali quelle ad un elemento, economiche ma di qualità scarsa/o appena sufficiente e quelle a due elementi (doppietti acromatici) in cui le aberrazioni sono molto più corrette e, se accoppiate ad obiettivi adatti, possono dare dei risultati di alto livello qualitativo (professionale :marameo:).  Non paragonabile ad un vero macro ai bordi, ma se si accoppiano ad un buon obiettivo e/ si usa il formato Dx, o se il soggetto è centrale, di reali problemi non ce ne sono.
    Dei vantaggi e svantaggi rispetti ai tubi di prolunga ne ho scritto negli articoli che ho citato.
     
    Le lenti addizionali hanno diversa capacità di ingrandimento che dipende dal numero di diottrie della lente, tanto più alto, tanto maggiore l'ingrandimento, però anche maggiori le aberrazioni. 
     
     
    Il rapporto di riproduzione (RR) minimo ottenibile  con la lente e l'obiettivo  focheggiato ad infinito si calcola in vari modi;  il più semplice è: RR=diottrie della lente x lunghezza focale dell'obiettivo in metri ad es. una lente da 2 diottrie montata su un 100mm focheggiato all'infinito permette di ottenere un ingrandimento di 2x0,1=0,2 ossia 1:5. Naturalmente se anzichè all'infinito si 
    focheggia più vicino si avranno ingrandimenti maggiori (non di molto e il calcolo è un po' complesso).
    Da quanto ho scritto sopra  deriva che maggiore è la focale dell'obiettivo maggiore sarà il rapporto di riproduzione, ma bisogna tenere conto di due fattori: le lenti addizionali sono spesso ottimizzate per un range di lunghezze focali e focali tropo lunghe tendono a soffrire di maggiori aberrazioni.
     
    La distanza massima di messa a fuoco si può calcolare dividendo 1000 per il numero di diottrie: una lente da 1 diottria mette a fuoco a  1m, una da 2 diottrie a 50cm e così via.
     
    Come introduzione può bastare, veniamo alle lenti in prova.
     
     
    [attachment=107455:canomarumi.jpg]
     
     
    Le Marumi e (un po' meno) le Canon sono le lenti addizionali acromatiche più facilmente reperibili sul mercato. La Canon produce la 250 D (quattro diottrie) e la 500D  (due diottrie) la Marumi la DHG 200 (cinque diottrie) e la 330 (tre diottrie). I numeri che distinguono i modelli non sono casuali, corrispondono alla distanza massima di messa a fuoco in mm tra soggetto  e lente addizionale (non tra soggetto e sensore). 
     




    • mag 23 2017 07:55
    • da Silvio Renesto