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C'erano 1 risultati taggati con macrofotografia attrezzatura

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  1. Macro perchè e come.

    Prendi tre delle tue foto che si prestino meglio alla bisogna e spieghi cosa voglia dire macrofotografia riguardo esse:
     
    Tre è un bel numero perchè per me la macrofotografia è proprio tre cose:
     
    I perché:
     
    1) Curiosità, voglia di conoscere, di cercare specie rare, ma non esotiche, (cerco piccole perle nascoste nel mio paese)  oppure comportamenti interessanti, oppure scoprire particolari che non si possono vedere ad occhio nudo; una cosa da naturalisti insomma..   ;) 
    In questo caso benchè presti la stessa attenzione  a inquadratura e composizione che per le foto più "artistiche" qui che mi interessa è la particolarità del soggetto o dell'atteggiamento.
     
    2) Sottolineare con l'inquadratura, la luce e la composizione, la bellezza e l'eleganza di alcune di queste creature che vengono per lo più ignorate, sfuggite o perseguitate dall'ignoranza comune. Qui il soggetto è importante, ma l'aspetto estetico lo è altrettanto, quindi non tanto una foto didattica,quanto una foto bella, elegante (per quel che riesco ovviamente).
     
    3) Giocare con i dettagli e la composizione. per ottenere foto d'effetto, curiose, simpatiche, oppure drammatiche, ma in qualche modo espressive, che colpiscano chi le vede perchè sono insolite. In questo caso il soggetto in sè è meno importante, che conta è quel che ci tiro fuori, l'intepretazione che deve suscitare una reazione in chi osserva, me per primo.
     
     
    Vediamo un po' i tre casi con tre foto (o forse di più, sai, l'entusiasmo...).
     
    1) Curiosità naturalistica.
     
    [attachment=61721:cicndela1b.jpg]
     
    Backstage. Questa è una Cicindela, detta la tigre degli insetti. Da piccolino ero già naturalista (anche più di adesso) Sapevo tutto sugli animali che mi piacevano, dai dinosauri agli insetti  ne leggevo ovunque, compresi gli inserti "scientifici" dei giornalini per ragazzi, in questo caso si trattava dell'Intrepido; e tra gli altri sognavo di vedere una Cicindela. Un cacciatore terribile, che correva veloce sulla sabbia in cerca di prede che afferrava con lesue mascelle a roncola. Inconfondibile la striatura sulle elitre.   L'ho fotografata con grande gioia la prima volta a pellicola, molti anni fa, ma non molto bene. Poi mai più, finchè dopo decenni, un giorno che giravo per le rive del Ticino in cerca di libellule in un mattino di sole rovente, me le vedo correre qua e là nel loro inconfondibile modo a scatti.
     
    Sul campo. Non ero preparato a simile incontro e non avevo il tempo di predisporre nulla, nè di avvicinarmi perchè avendo il sole alle spalle avrei proiettato la mia ombra su di loro, facendoli sparire in un attimo. Non avevo il tempo di avvicinarmi col 200 micro e piazzare il cavalletto rasoterra. Per fortuna avevo al collo la D800 con montato il Sigma 400mm f5.6 ApoMacro,   in caso avessi incontrato qualche libellula.
    Così mi sono messo a scattare a raffica a mano libera con tempi molto rapidi (il sole era fortissimo, quindi non c'erano problemi, ho scattato a 640 ISO ed 1/1600s con F11 per essere sicuro di "prenderla tutta" nell'area a fuoco);  confidando sull'angolo dato dalla distanza consentita dal 400mm per migliorare il punto di ripresa.
     
    Postproduzione. Minima, in pratica solo correzione dei livelli e, unico intervento importante un ritaglio, dato che la cicindela è piccola, ed anche alla minima distanza con il 400mm Sigma è difficile avere un ingrandimento soddisfacente.  Grazie però alla abbondanza di pixel della D800 ho potuto in pratica ritagliare fino a raddoppiare il rapporto di riproduzione pur restandomi un dignitoso file di 9-10  megapixel.
     
    Alla fine è uscita questa foto, di cui sono contento, per aver  "immortalato" (non catturato   ;)) un insetto che cercavo da tempo, contestualizzandola in modo giusto, ossia si percepisce il sole forte e si vede  la sabbia su cui si muove di solito.
     
    Fin qui tutto bene, però immagino che qualcuno di quelli che leggerà  potrebbe trovare questa fotografia un po' insipida perchè per la Cicindela (e magari per altri insetti) prova un interesse moderato, diciamo così, pari a quello che io provo per il calcio (inteso come sport). Questo insomma è un tipico caso di "ogni scarraffone (termine quanto mai appropriato qui)  è bello a mamma sua", ma ad altri dice poco o nulla.
     
    Per questo chiedo scusa a Max se trasgredisco ed aggiungo una foto nello stesso stile :P  .
     
    [attachment=61722:robberfly1pichb.jpg]
     
    Due Asilidi che si accoppiano.
     
    Backstage Anche in questo caso la bellezza è nell'occhio di chi guarda (oggi sono in vena di luoghi comuni); gli Asilidi sono anche loro feroci predatori e volatori velocissimi, hanno ciascuno il suo teritorio di caccia e sono intolleranti verso i propri simili che sconfinano. Qui mi capitava l'occasione di documentare una situazione tipica. Durante l'accoppiamento la femmina è quasi sempre intenta a nutrirsi (in questo caso una farfallina, la cosina bianca), così da essere indifferente verso il maschio, che ne approfitta per accoppiarsi. E' vivamente consigliato al maschio di finire quel che sta facendo prima che la femmina finisca la "merenda" o le cose potrebbero farsi complicate.
     
    RipresaMolte delle mie foto sono dovute ad incontri fortuiti, ed anche questa lo è.
    Però qui le condizioni erano molto diverse. Gli Asilidi erano impegnatissimi e fissi sullo stelo, incuranti di me, così, salvo fare grossolani errori, quali scuotere il cespuglio su cui stavano, avrei avuto il tempo per fare le cose come si deve. Con somma cautela ho posizionato il cavalletto il più vicino possibile. senza far vibrare i rami. ho posizionato il 200 micro AfD cercando un orientamento tale da non avere rametti o steli in secondo piano che avrebbero creato del disturbo. Il 200 micro mi permette di stare più distante e di sfuocare di più, per cui e il mio obiettivo di elezione per la macro agli insetti.
    Grazie alla D700 ho potuto scattare a 1600 ISO senza rumore ad f11 ed 1/320s. Flash di schiarita. Ho usato la slitta Arca come slitta di messa a fuoco per far scivolare leggermente avanti il 200 micro senza muovere il cavalletto fper ingrandire ancora un po' i soggetti  ed ho fatto diversi scatti verificando ogni volta il risultato sul display,  quindi modificando l'inclinazione dell'obiettivo fino ad arrivare al perfetto parallelismo tra il sensore ed entrambi i soggetti. Cosa niente affatto facile. 
     
    Postproduzione. Spiacente, io  faccio poco. Correzione livelli. Nitidezza selettiva sui soggetti e nulla più.
     




    • mar 16 2014 13:53
    • da Silvio Renesto