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C'erano 4 risultati taggati con nikon df

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  1. Sigma 20mm f/1,4 Art or Nikon 20mm f/1,8G ?

    [attachment=88262: 0503 _NDF4404 105.0 mm f-2.8 1-50 sec a f - 16 Max Aquila photo ©.JPG]
    No time to rejoice for the coming (after thirty years) of the new wide-angle Nikon house, tested here on this January, that to complete the triad of superwide fixed for Nikon, Sigma presents vehemently the first lens 20mm brightness' f / 1.4 ever built, this Art lens by Junoesque proportions, [attachment=88273: 0504 _DSC2006 1 NIKKOR 18.5mm f-1.8 1-15 sec a f - 5,6 Max Aquila photo ©.JPG]
    closer in size and weight to a 14mm[attachment=88285: 0502 _NDF4410 105.0 mm f-2.8 1-25 sec a f - 16 Max Aquila photo ©.JPG]
    that the older 20/2.8 showed in the center
    [attachment=88284: 0501 _NDF3335 24.0-85.0 mm f-3.5-4.5 1,0 sec a f - 8,0 Max Aquila photo ©.JPG] ... of this group shot.
     
    Once again made available in record time by MTrading, importer for Italy, with the solicitude and kindness that allowed us to field test some of the most important news that Sigma has given us in the past year.
     
    If a comparison was limited in size and weight, it could easily discriminate between the two objectives of this test, together with the third, older and lower of for two stops to the new Sigma, depending on the fact that the Nikon AFD with its 286 grams and 55mm in length from the mounting flange to the hood, certainly stands out for convenience of use than even very light and brighter brother AFS f/1.8 that weighs only 378 grams but measures 115mm from ends of the petal-type hood (well of 95mm in diameter) to the flange.
    The Sigma Art belongs to another material category, credited with an optical scheme of 15 lenses in 11 groups (two lenses more of the Nikon AFS) for the impressive number of special elements [attachment=88307:ccs-1-0-94078200-1448984740.gif] and a barrel that ends with a built hood (no filters allowed), all heavy metal, which brings the total weight to 950 grams and the overall length of 125mm  to a 90mm diameter.
     
    If the price would reflects described quality, the 800 euro, fixed price at the Italian presentation of this new jewel of the series ART are the added value than the 790 euro to pay for the Nikon AFS and of course the 550euro (now absolutely out of market) to have an old AFD.
     
    But we Nikonland do not look at the price as a parameter and will evaluate the consistency of these two photographic superwide iperbright, even occasionally accosting some comparing shots with the little guy AFD: for posterity  ;)




    • feb 19 2016 10:08
    • da Max Aquila
  2. Nikon Df : How to become Auto even if you'r...

    Scusate l'inglese nel titolo,
    pero' abbiamo la netta sensazione che degli argomenti alla base di questo articolo non si parli poi tanto, non solo in Italia.  ;) 
    E la fotocamera in questione, la Nikon Df,  nasce alla fine del 2013 con un pregio specifico che la differenzia da tutte le altre DSLR Nikon fin qui avvicendatisi:
    vale a dire la compatibilita' ottica con tutti (salvo eccezioni) gli obiettivi Nikkor e Nippon Kogaku baionetta F, prodotti prima del 1977, anno nel quale si produsse il passaggio all'attacco Ai, inserendo una flangia di accoppiamento meccanico all'esposimetro
     

     
     

    [attachment=78372:ai nonAi.JPG]

     

    che rivoluziono' il modo di fissaggio delle ottiche Nikkor ai corpi macchina dell'epoca, mantenuto poi fino ad oggi con le successive modificazioni meccaniche (AiS) ed elettriche (AF / AFD / G)
     
    La novita' della Df non e' da poco, rimettendo in gioco un enorme parco ottiche, in mezzo al quale si trovano ancora delle eccellenze di rendimento, pur sui moderni (ed esigentissimi) sensori digitali.
     
    Per esempio, rovistando tra i miei nonAi compatibili (attenzione! non tutti gli obiettivi non Ai lo sono), ho voluto selezionarne una triade interessante [attachment=78354:0011 _DSC7101 10052015 Max Aquila photo.JPG]
    ma in particolare la mia attenzione si sofferma sul Nikkor-Q 135mm f/2.8 del 1965, (prima serie a questa apertura di diaframma), "fresco" appunto dei suoi 50 anni di progetto: e questo mio esemplare possiede un SN che lo colloca agli inizi di produzione.
     
    In cosa consiste in soldoni la potenzialita' offerta dalla Nikon Df?
     
    Semplicemente nella presenza di questa levetta di accoppiamento della flangia Ai all'esposimetro:
     
     [attachment=78356:0013 _DSC7108-Modifica 10052015 Max Aquila photo.JPG] lift down

    per obiettivi da Ai fino a AF-G
     
    [attachment=78355:0012 _DSC7104-Modifica 10052015 Max Aquila photo.JPG]  lift up
     
    per lavorare con obiettivi Nippon Kogaku (nonAi) e Nikkor Ai
     
     
    Ecco quindi Df con 135/2,8: infine assemblati ...
    [attachment=78358:0015 _DSC7116 10052015 Max Aquila photo.JPG]




    • lug 29 2016 06:38
    • da Max Aquila
  3. C'era una volta il leggendario acciaio giap...

    ... il presente !
     
    Ho usato per lo più a diaframmi aperti la Df nell'ultimo periodo. E' dove mi serve di più quando è in coppia con la D810.
     
    Però in un set ho usato un flash di studio rivolto verso l'alto ed ho deciso di scattare ad F5 con entrambe le macchine.
    Scatto di test con la D810 e il 50/1.4 Sigma, perfetto.
    Scatto di test con la Df e il 35/1.4 Sigma, sovraesposto malamente.
     
    Riprovo. Niente, ancora sovraesposto.
     
    Tolgo il flash, apro ad F2. Perfetto. Provo ad F2.8. Perfetto. Chiudo ad F4. Sovraesposto.
     
    Insomma, la macchina non funziona. O meglio, funziona ma solo con i diaframmi più aperto, se chiudo oltre F2.8 le foto vengono tutte chiare o chiarissime.
    Peraltro la macchina mi avvisa. Dopo lo scatto (sovraesposto) compare la scritta ERR lampeggiante che spompare solo dopo spegnimento della fotocamera ... :(
     
    Qualche giorno dopo porto la Df al pranzo sociale di Nikonland. Me l'hanno chiesta in visione.
    Avviso di non chiudere il diaframma oltre F2.8.
     
    Valerio mi guarda ed esclama : ma no, da Nikon non mi posso aspettare queste cose !
     
    Qualche giorno dopo rifaccio un altro test, scatto ancora con la Df ma con il 58/1.4 Nikon. Nessun problema a nessun diaframma.
     
    Ero tentato di portarla in assistenza ma allora, tutto a posto.
     
    No, la Df è una macchina particolare ... è quasi una creatura. Qualche giorno dopo, faccio una serie di foto per testare in parallelo due 85 mm. E zac, di nuovo il problema.
    Ma solo con il Sigma, oltre diaframma 2.8, le foto vengono chiare, con il Nikon nessun problema.
     
    Un limite con Sigma ? Neanche per idea. Monto il 58/1.4 e zacchete, quando chiudo ad F2.8, sovraespone. In pratica ho solo i diaframmi fino ad F2 !
     
    Ma io sono un testone.
     
    Prendo la vecchia Nikon FA del 1983.
    Una macchina che mi ha accompagnato per 16 campi durante il servizio militare. E che ancora oggi funziona perfettamente.
     
    Come tutte le Nikon moderne, il controllo del diaframma é una semplice traversa in acciaio dentro al mirabox, sulla parte sinistra guardando la macchina :
     
    [attachment=76028:_D8X0779.jpg]
     
     
    quando si preme il simulatore del diaframma questo si sposta dall'alto verso il basso
     
    [attachment=76024:_D8X0782.jpg]
    [attachment=76025:_D8X0783.jpg]
    [attachment=76026:_D8X0784.jpg]
     
    riprendo la Df, deve essere uguale
     
    [attachment=76027:_D8X0780_piegato.jpg]
     
    e no, non è uguale, è piegato verso l'alto. In pratica in posizione di riposo tira verso l'alto, muovendosi la testa (quella che controlla effettivamente il diaframma) resta un paio di mm verso l'alto !
     
    Che si fa ?
     
    Una pinzetta et voilà !
     
    [attachment=76029:_D8X0781.jpg]
     
    [attachment=76030:_D8X0780.jpg]
     
    piego con la forza l'astina fino a riportarla nella posizione corretta.
    Adesso è come la FA. Controllo con la D4, uguale.
     
    Muovendo a mano mi sembra che quella della D4 opponga un pò più di resistenza ma forse è solo una impressione.
     
    Monto un paio di obiettivi, chiudo fino ad F11. Tutto ok.
     
    Non so come sia successo ma adesso so cosa è successo. E so come rimediare.
    Insomma, c'era una volta l'acciaio giapponese con cui gli artigiani armaioli facevano le spade dei samurai.
    Era un acciaio leggendario che rendeva quei guerrieri invincibili tanto che le lame degli altri guerrieri sembravano di burro.
     
    Adesso l'acciaio che usa Nikon è morbido come il burro e si piega semplicemente con l'uso.
     
    Che delusione .... :(

    • mar 23 2015 09:05
    • da Lieve
  4. Nikon Df, Nikkor 24-85/3,5-4,5, qualche luce, i...

    Siamo così troppo ben abituati ad utilizzare materiale fotografico di prima classe che cadiamo nell'illusione che in fin dei conti sia quello il reale responsabile della qualità delle nostre foto.
    Invece non è così e ogni tanto bisogna provare a se stessi che si può anche fotografare senza il paracadute costituito dal miglior obiettivo che possediamo con la più pixellata delle fotocamere che abbiamo.
     
    L'occasione di vedere una modella romana di passaggio a Milano mi ha indotto a convincere Florestan ad uscire leggero.
    La sola Nikon Df con il plasticotto 24-85/3.5-4.5 VR appena arrivato in sostituzione del bello e impossibile 24-70/2.8G, un obiettivo che in casa nostra era sempre ... o troppo o troppo poco e finiva per restare in disparte. 
     
    [attachment=60924:_DSC5738.jpg]
    Il Nikkor 24-85/3.5-4.5 VR nuova edizione, pagato 300 euro come nuovo da un fotografo che faceva il passaggio inverso.
     
    Il progetto prevedeva una sessione di nudo a figura intera, in studio con i flash, nello stile dei pittori del tardo ottocento ma con la luce che a noi piace di più, quella del '600 italiano di Caravaggio e Velasquez (che la imparò a Roma mentre si perfezionava come pittore di corte).
     
    Camera a tracolla senza neanche la borsa, una breve sosta dal venditore di scampoli del paese a rovistare tra i cestoni alla ricerca di un panno blu damascato e un pezzo di tessuto rosso cardinalizio.
     
    Arriviamo in studio con un sacchetto di plastica ... e basta.
    Giusto il tempo di mettere il fondale in stoffa a due toni di terra di Siena (per restare in ambito pittorico).
    La poltroncina in mezzo con sopra il tessuto rosso.
    E arriva la modella : "ho dimenticato a casa il reggiseno, va bene ugualmente ?". Capirai, le prime foto in intimo le facciamo sempre e solamente per lasciar sciogliere la modella che si trova davanti ad uno sconosciuto fotografo ...
    [attachment=60925:_DF08064.jpg]
    due strip-light da 180x40 cm con flash Fomex da 600 W/s, un bank da 50x70 con un Elinchrom da 400 W/S, un altro Elinchrom con lo snoot per dare quel colpo di luce di accento là dove serve per avere l'effetto caravaggesco.
     
    E si parte
     




    • gen 07 2016 13:06
    • da Lieve