Vai al contenuto

Risultati Ricerca

C'erano 3 risultati taggati con E-mount

Ordina per                Ordina  
  1. Sony A9 : la Professionale

     [attachment=108736:521 20062017 -_D5K0690 Max Aquila photo ©.jpg]

     

    Inauguriamo con questo articolo sulla fotocamera mirrorless piu' interessante del momento, 

    la collaborazione di Nikonland con [attachment=108355:post-2-0-93768500-1497114111.png] il negozio catanese  di Alfio e Lucia Sparta',
    che gentilmente ci ha messo a disposizione Sony A9 ed un bellissimo zoom Sony FE 4/70-200 G OSS, [attachment=108717:501 10062017 -001 10062017 -_DSC0381 Max Aquila photo © Max Aquila photo ©.jpg]
     
    Nikonland ha gia' pubblicato una ricchissima (e molto letta) anteprima sulle caratteristiche tecniche innovative di questa nuova ammiraglia Sony E-mount, alla quale rimando per ogni intento esplicativo, al fine di non ripetere gli stessi concetti anche in questa sede da test "on the road" della Sony a9
    L'ensamble in questione rappresenta una delle soluzioni possibili con le quali questa, lungamente aspettata, mirrorless Sony puo' essere utilizzata: nel senso che vedremo, in quanto il massimo delle prestazioni di questo sistema ormai dipende in maniera determinante dall'abbinamento fotocamera/obiettivo.
     
    [attachment=108718:503 20062017 -_D5K0602 Max Aquila photo ©.jpg] [attachment=108720:505 20062017 -_D5K0609 Max Aquila photo ©.jpg]
    Cominciamo subito dichiarando altro importante fattore: Sony a9 sceglie di lavorare ancora con schede di memoria di formato SD, certamente il formato piu' diffuso, tanto da annoverare nel suo insieme schede di generazioni anche molto lontane da quelle attuali, ma le caratteristiche dinamiche dell'otturatore a9 impongono l'utilizzo di SD piu' evolute possibile, capaci di elevate velocita' di scrittura, cosa che influisce come vedremo oltre, in maniera importante sull'utilizzo della a9 in ripresa e playback.
    [attachment=108737:522 20062017 -_D5K0697 Max Aquila photo ©.jpg]
    No, certamente la Sony a9 non e' stata pensata dimensionalmente per le evolutissime schede XQD che Sony ha progettato per prima, ma utilizza (con profitto) solo sulle videocamere PRO, al contrario di Nikon che le ha introdotte gia' sulla "lontana" D4 e, successivamente , anche sulla D500
     
    [attachment=108719:504 20062017 -_D5K0607 Max Aquila photo ©.jpg] Insomma, pur disponendo di una valanga di altre schede Sd, utili sulla maggior parte delle compatte e reflex con velocita' di scrittura da 30 o 45 Mb/s, per i motivi indicati e per riscontrare se i "rumours" di surriscaldamento della macchina fossero solo relativi a simili impropri utilizzi, ho utilizzato per due settimane le due Lexar illustrate, capaci di 150Mb/s in scrittura e da 64Gb di capacita' ciascuna... gia', perche' una delle principali innovazioni "materiali" (oltre quelle elettroniche, ben trattate nell'articolo di Mauro Maratta) di questa Sony consiste appunto del doppio slot di memorie [attachment=108725:510 20062017 -_D5K0636 Max Aquila photo ©.jpg]
    e della nuova batteria, finalmente di capacita' adeguata al concetto di PRO, cui questa ML aspira.
    [attachment=108723:508 20062017 -_D5K0628 Max Aquila photo ©.jpg] Comparti ovviamente separati per batteria e schede, in funzione della necessita'
    per usi che non siano da scampagnata, del battery grip che consenta a questo leggero e compatto, ma ...esile, corpo macchina di reggere una giornata di lavoro fotografico in condizioni di operativita' professionale.
     
    I due slot realizzano l'esigenza, basilare per ogni professionista, di ottenere a scelta, autonomia di due schede, oppure backup del primo sul secondo slot, oppure ARW sul primo e jpeg di backup sul secondo, senza dare pero' la scelta al fotografo di dare priorita' ad uno qualsiasi dei due, bensi' soltanto al primo.
     
    Cio' comporta il fatto che esistano alcuni bug, tra i quali la necessita' di abilitare il secondo slot in scrittura quando si esaurisca la capacita' della scheda di memoria presente sul primo, effettivamente improponibile in un utilizzo lavorativo di questa macchina. Oppure, nel caso si tolga la Sd dallo slot 1, lasciando solo la seconda, la macchina si blocca e chiede di spostare la scheda nello slot principale.
    O ancora, ben peggio, la formattazione dello slot principale, influisce anche sullo slot2, anche qualora la modalita' di registrazione sia di backup di quest'ultimo: un disastro, se inavvertitamente compiuto!
    Sperando essere questo un problema fw gestibile via aggiornamento e non un problema di periferica del sistema, progettuale e piu' difficile da risolvere.
     
    Eccellente questa batteria Sony NP-FZ100 [attachment=108724:509 20062017 -_D5K0635 Max Aquila photo ©.jpg] 
    un elemento ben dimensionato in funzione della capacita' finalmente di 2280 mAh per 16,4 Wh, contro gli esigui 1020mAh e 7,3Wh della batteria dedicata alla serie 7, vero anello debole della catena di quella generazione di Sony E-mount camera. [attachment=108781:301 21062017 -_D5K0790 Max Aquila photo ©.jpg]
     
    I 450 scatti dichiarati per questo nuovo accumulatore sono assolutamente prudenziali, io non sono mai riuscito ad andare oltre il 45% di consumo con lotti di 1600 scatti, non solamente in raffica, ma ovviamente anche a scatto singolo e con frequentissime visite all'interno dei menu' della macchina e con un costante monitoraggio in playback sull'eccellente monitor.
    Non ho mai scaricato del tutto la batteria (ne avevo a disposizione una solamente) ma ritengo si possa stare in condizioni operative usuali, tranquillamente sui 3500 scatti (o ancora di piu') ad elemento e nel battery grip ce ne vanno due, garantendo a questa Sonya 9 un'autonomia degna dell'appellativo di PRO.
    [attachment=108727:512 20062017 -_D5K0656 Max Aquila photo ©.jpg]
     
    Monitor da 3" e 1.440k punti, articolato per basculare fino a quasi 90°, eccellente per nitidezza e contrasto ma, in assenza del battery grip davvero troppo esposto ad urti e ogni altra possibile ingiuria da professionista: lo scalino che lo separa dal fondello macchina e' davvero irrisorio
    [attachment=108729:514 20062017 -_D5K0662 Max Aquila photo ©.jpg][attachment=108728:513 20062017 -_D5K0659 Max Aquila photo ©.jpg]
    Inoltre touch...ma non per lo scatto: cosa del quale mi arrovello per scoprire il perche'...
     
      

    [attachment=108734:519 20062017 -_D5K0683 Max Aquila photo ©.jpg]

    Altra innovazione del corpo macchina, davvero importante, nell'intento di levar via dai menu' e dai pulsanti custom esterni funzioni cui accedere molto spesso, la torretta di sx sul pontecomandi, [attachment=108726:511 20062017 -_D5K0646 Max Aquila photo ©.jpg] che oltre alla replica della sigla dorata  :marameo:
    contiene i selettori coassiali (e ben zigrinati) per la regolazione della velocita' di scatto/autoscatto/bracketing e quello per AF-S, AF-C, MF e DMF.
    Bene realizzati, in metallo come il resto del corpo macchina, con dei blocchi funzionali e semplici da manovrare, non eccessivamente piccoli, se non forse, nell'utilizzo con i guanti in situazioni climatiche avverse, cui dovrebbero sempre pensare i progettisti di prodotti destinati ai professionisti.
     
    Al suo fianco il mirino elettronico, gioiello Sony per questa realizzazione, contrassegnato come gia' su quello della A7rII dal simbolo Tessar, 3,7milioni di punti, dotato di tutte le possibili regolazioni di luminosita', temperatura colore e aggiustamento diottrico, la nuova frontiera degli EVF per mirrorless, in quanto mai oscurato durante la raffica di scatto della quale questa macchina e' capace.
    Completo (o spoglio, a scelta) delle indicazioni richieste in ripresa o in review degli scatti. A copertura dichiarata del 100% del fotogramma, necessaria anche a causa dell'enorme distribuzione di sensori Af sul fotogramma, ben 693, sul 93% del fotogramma, come ben vedremo nelle pagine successive!
     
    Ma passatemi l'originalita' da recente Sony user, prima che con questa ammiraglia con una APS-C come la a6000 e poi, per un paio di settimane, con una a7II, a mio parere l'innovazione del pannello comandi piu' richiesta, sentita ed utilizzata di questa Sonya 9 e' certamente  lui:
    [attachment=108721:506 20062017 -_D5K0619 Max Aquila photo ©.jpg] il JOYSTICK !!!!
     
    Incredibile che giusto Sony, regina di questi selettori di comando sulle consolle di cui ha saturato il pianeta, avesse bisogno di tutte queste a7 gia' edite prima di rendersi conto che in una macchina professionale autofocus con una moltitudine di selettori (che erano tanti e piccoli gia' dalla a7II in poi) questi vadano attivati con un comando capace e veloce nella transizione da un angolo all'altro dell'inquadratura.
     
    Questo pirullino Sony e' eccellente!
    Funziona, come deve essere, sia per linee orizzontali e verticali che per diagonali, e' elastico quanto basta e robusto quanto debba: non ferisce il pollice nell'uso continuato (che con questa macchina avviene per sua natura) e se una critica devo muovere e' quella dell'hardware che non consente a bordo fotogramma l'opzione endless , cioe' quella di poter uscire da un lato per rientrare immediatamente all'estremo opposto, senza dover tornare indietro, (anche se cio' sia peraltro eseguibile in estrema velocita')
     

    [attachment=108731:516 20062017 -_D5K0666 Max Aquila photo ©.jpg]

    Da questo momento pero' andiamo a mettere sottosopra questa Sony a9 per verificare tutte queste potenzialita' alla prova dei fatti 
     

     

    introduzione  caratteristiche   sensore   autofocus   otturatore  conclusioni 





    • giu 22 2017 04:00
    • da Max Aquila
  2. Sony A6000: the NEX...t choice

    Coltivare la passione per la fotografia conduce ad esplorare oltre che i generi che questa forma di espressione offre, anche le attrezzature che possano consentire di rinnovare la curiosita' con cui osservare soggetti e scene da riprendere.
     
    Nikonland continua in questo senso ad allargare il suo raggio di interesse ben lontano da quell' F-mount che da quasi sessant'anni del centinaio che Nikon compie quest'anno, caratterizza la piu' parte della sua produzione.
     
     
     
     

    [attachment=105016:0001 07032017 -_D8X9341 Max Aquila photo ©.jpg]

    E' in questo senso e naturalmente, anche a causa della carenza di offerta in casa Nikon degli ultimi anni sul versante delle macchine mirrorless, che la nostra attenzione si posa sulla Sony a6000 che rappresenta oggi l'esemplare alla base dell'offerta attuale Sony di corpi ML APS-C (23,5x15,6mm) ad obiettivi intercambiabili. Presentata nel 2013 in concomitanza con la piu' piccola (e meno performante) a5000, pero' ancora oggi tenuta a listino con un prezzo d'acquisto ben piu' invitante rispetto alle sorelle piu' recenti a6300 e a6500 anch'esse dotate dello stesso sensore CMOS da oltre 24Mpx, ma che costano quasi il triplo di questa 6000.
     
     
     
     
     
     

    [attachment=105034:0019 07032017 -_D8X9407 Max Aquila photo ©.jpg]

     
    La Sony a6000, diretta discendente della serie NEX della Sony (in particolare della 6 e della 7) e' fin dalla prima occhiata un apparecchio compatto, leggero (344 g) e molto interessante per tutti gli aspetti legati alla categoria di appartenenza, quella cioe' delle macchine senza specchio dotate di E-mount,
     
     
     
     
     
     

    [attachment=105019:0004 07032017 -_D8X9349 Max Aquila photo ©.jpg]

    (la cui sigla, oltre che sbeffeggiare l' F-mount Nikon, sta come iniziale per "Eighteen" che sono i mm di tiraggio del sistema), 

    mirate alla costituzione di un corredo completo ma compatto e performante, formato da macchina, obiettivi fissi e zoom per tutte le focali piu' richieste ed accessori connessi.
    Al momento costituisce in buona sostanza la "entry level" mirrorless Sony ad ottiche intercambiabili.
    Vantava, al momento della commercializzazione, l'autofocus piu' veloce della categoria, poi sopravanzato dalle V3 e J4/5 della serie ONE di Nikon.
    Di certo, con piu' di 12mila scatti in due mesi, l'abbiamo messa a dura prova!
     




    • mar 23 2017 11:54
    • da Max Aquila
  3. Sony E 16mm f/2,8 + converter VCL-ECU1 0,75X

    Quando alla fine del 2016 con Mauro Maratta abbiamo rotto gli indugi e...abbattuto il muro che ci separava (con odio) da Sony, a causa dell'insoddisfazione per i reiterati tentativi nel settore dei sistemi mirrorless sul mercato, in special modo Nikon 1, Fujifilm ed Olympus, condotti con solerzia ed approfondimento, al fine di affiancare un corredo ML ai nostri sistemi Nikon reflex, abbiamo cominciato come nostro solito dal best-buy, ossia un corpo macchina che ci consentisse senza immediato sacrificio economico di muovere i primi passi nel sistema di quel marchio, affinando i tentativi in funzione dell'ottenimento del massimo risultato con... uno sforzo adeguato.
    Come costume di Nikonland.

     


     [attachment=106990:111 2017 _D8X0384 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg][attachment=106989:110 2017 _D8X0381 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]

    E cosi' uno dei miei primi acquisti, insieme alla Sony a6000 e ai due Sigma DN Art per Sony E-mount, previa mia ricerca specifica, (conditio sine qua non...), in funzione dell'utilita' che riveste per me, oggi, un corredo fotografico mirrorless:
    - efficienza AF / EVF
    - compattezza / modularita'
    - compatibilita' con formati superiori futuri
     

     

    [attachment=106980:101 2017 _D8X0326 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg][attachment=106994:115 2017 _D8X0403 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]

    [attachment=106981:102 2017 _D8X0331 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg][attachment=106988:109 2017 _D8X0378 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]

     
    ha riguardato, pochi giorni dopo l'arrivo della Sony, proprio questo Sony SEL16F28, che nella terminologia Sony corrisponde ad un pancake formato APS-C (24mm equivalente, quindi), interamente in alluminio, presentato nel 2010 con la prima serie della ML di questo marchio,
    forte oltre che delle ridottissime dimensioni di 62mm di diametro per soli 22,5mm di altezza (!) [attachment=106995:116 2017 _D8X0412 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]
    e 67 grammi di...leggerezza 
    Ghiera  zigrinata, invero piccola, per la maf manuale, ma che interagisce con l'AF, senza produrre danno alcuno; costruzione IF.
     

     

    [attachment=106997:118 2017 _D8X0435 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]

     
    Schema molto semplice di 5 lenti in 5 gruppi 
    [attachment=106998:702 16-2,8.PNG] delle quali quella al centro dello schema asferica, 
    minima maf a 24cm e diametro filtri standard (per Sony) da 49mm[attachment=106982:103 2017 _D8X0341 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]
    Stesso paraluce (ottima modularita' ed engineering in Sony) di altri obiettivi della stessa e successive serie,
    quindi intercambiabile con 2/28 e 1,8/35 per esempio [attachment=106983:104 2017 _D8X0351 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]
    Dotato, intorno al filetto filtri di una ingegnosa baionetta [attachment=106987:108 2017 _D8X0375 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]
    che consente il montaggio anteriormente all'obiettivo dei converter wide o fisheye prodotti col precipuo scopo di incrementare con poca spesa e minimo ingombro un parco ottico entry level, consentendo, a seconda del fattore di conversione, di ottenere che questo 16mm col VCL-ECU1 da 0,75x,
    [attachment=106985:106 2017 _D8X0360 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]
    [attachment=106986:107 2017 _D8X0363 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]possa ampliare la sua copertura,
    fino a quella equivalente ad un (16x0,75)= 12mm che, sul formato APS-C corrisponde ad un 18mm...: ecco fatto!
     
    Il converter in oggetto e' un aggiuntivo ottico da 3 lenti in 3 gruppi, (che agitandolo si muovono), dotato di paraluce incorporato, e' grosso il doppio del 16mm misurando 66mm di diametro per 44 di altezza, pesa 125 grammi, ma accorcia a 18cm la messa a fuoco minima del 16mm.
    L'ingombro risultante e' ben avvertibile, ma non disturba, anzi...ergonomicamente agevola rispetto l'esilita' del pancake da solo!

     


    [attachment=106991:112 2017 _D8X0392 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg] 16mm single
    [attachment=106993:114 2017 _D8X0402 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg] 16mm + paraluce
    [attachment=106992:113 2017 _D8X0393 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg] 16mm + converter

     

     

     

    Non e' dotato di OSS (il sistema Sony di controllo del mosso in inquadratura), non consente alcune funzioni delle fotocamere piu' moderne della sua data di presentazione, (come la mia a6000), per esempio non ha il modo Af di passaggio automatico (AF-A)  da AF-S ad AF-C, (basterebbe un aggiornamento fw...che non esiste?), ma il costo a cui ho acquistato il 16mm piu' il converter, mi ha consententito di avere subito a disposizione con investimento irrisorio, un 24mm equivalente, che e' una delle mie focali di elezione tra i wide, e per le "emergenze", anche un 18mm eq. per..esagerare!

     
     
     
    Ne parlo insieme in questo test in quanto a quattro mesi dall'acquisto e avendo all'attivo il secondo bilancio di scatto tra tutti gli obiettivi nel frattempo utilizzati sulla a6000, ritengo che vada lodata la scelta di Sony che, a fianco ai costosi zoom wide-tele presenti in catalogo, ha voluto dare fin da subito questa opportunita' a chi ha avuto il coraggio di passare a questo marchio, se proveniente da altri, cosi' come alle persone che, affacciandosi per la prima volta alla fotografia in termini di sistema, non hanno dovuto immobilizzare troppo denaro, prima di sapere se la loro fosse una scelta definitiva.
     

     

    [attachment=106984:105 2017 _D8X0352 105.0 mm f-2.8 Max Aquila photo ©.jpg]

     





    • set 23 2017 12:21
    • da Max Aquila