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  1. Digiscoping astronomico

    Digiscoping astronomico, è possibile osservare e fotografare gli oggetti dell'universo con un cannocchiale terrestre? Certo, infatti un cannocchiale non è molto diverso rispetto ad un telescopio appositamente progettato per guardare oggetti come Luna, Sole, pianeti, nebulose e galassie oppure per l'astrofotografia: il rifrattore. Per questa ragione i nostri telescopi AIRY possono essere utilizzati per entrambe le applicazioni. E' inoltre possibile utilizzare un cannocchiale terrestre Nikon per l'applicazione astronomica: vediamo come e quali risultati potete ottenere.
     
     




     

    [attachment=82247:digiscoping_astronomico_1_HI.jpg]

    Digiscoping astronomico: usare il cannocchiale per fotografare l'Universo


     
    Nel digiscoping astronomico utilizziamo il cannocchiale ovviamente in condizioni di bassa luce quindi è necessario utilizzare strumenti di grande diametro, almeno 80mm. I cannocchiali migliori, come i modelli Nikon EDG, hanno prestazioni ottiche comparabili rispetto a quelle dei telescopi rifrattori apocromatici. E' vero che i cannocchiali utilizzano un prisma raddrizzatore interno (non rimovibile) che per l'osservazione o la fotografia astronomica non serve ma i trattamenti ottici dei modelli Nikon sono così spinti che la perdita di luce (che deve passare il prisma) è veramente minima.
    Rispetto ad un vero e proprio telescopio astronomico la differenza principale risiede nel supporto: il telescopio astronomico infatti utilizza un sistema di inseguimento del moto apparente del cielo (causato dalla rotazione terrestre). Quando puntiamo un oggetto, questo appare fermo (nei limiti della qualità della montatura usata) quindi possiamo osservarlo per lungo tempo o fotografarlo con tempi di posa anche di molti minuti.
     





    [attachment=82237:digiscoping_astronomico_2.jpg]

    Digiscoping astronomico: lo stesso rifrattore AIRY APO80 in configurazione telescopio (su montatura equatoriale) a sinistra, in configurazione cannocchiale (su treppiede fotografico) a destra


     
    I cannocchiali terrestri sono solitamente installati su treppiedi fotografici. Questo rende il loro utilizzo MOLTO più semplice e veloce: puntare e scattare una foto della Luna richiede un minuto mentre solo per preparare un telescopio con apposita montatura motorizzata o computerizzata sono necessari non meno di 15-20 minuti. Il puntamento degli oggetti dell'Universo viene quindi effettuato a mano (come per l'uso terrestre) ed è molto facile e veloce da eseguire. Per contro, non avendo a disposizione un apposito sistema di inseguimento, quando osserverete un oggetto con il cannocchiale, lo vedrete spostarsi nel campo dell'oculare. Se per l'uso visuale questo è solo un problema secondario (è una "seccatura" in quanto ci costringe a spostare continuamente il cannocchiale), per l'uso fotografico è una limitazione in quanto non ci consente di effettuare le lunghe pose richieste per fotografare oggetti deboli (come galassie, nebulose o ammassi stellari). Il digiscoping astronomico è quindi "limitato" a oggetti più luminosi come Luna, Sole e pianeti.
    E' anche possibile comunque installare un cannocchiale su una montatura equatoriale. Basta installare, al di sotto del cannocchiale stesso, una barra solitamente utilizzata per i telescopi (come una piastra Vixen 140mm PLUS) che viene fissata con una vite fotografica. Il cannocchiale in questo modo può essere installato su qualsiasi montatura equatoriale, anche computerizzata (quindi dotata di puntamento ed inseguimento automatico).
    Vediamo quindi alcuni esempi, ripresi con i cannocchiali Nikon. L'oggetto forse più semplice da osservare e fotografare è la Luna che appare ricca di dettagli già ad ingrandimenti medio bassi. Basta arrivare a 40x per osservare la Luna che riempie il campo dell'oculare: potrete osservare i crateri lungo il terminatore (la fascia di passaggio sulla superficie lunare tra luce e ombra), le colate laviche che compongono i mari (le aree più scure) e le zone più chiare degli altopiani (le aree più chiare). Fotografare la Luna è semplice, regoliamo il punto di fuoco perfetto osservando i più piccoli dettagli dei crateri e regoliamo un tempo di posa breve, non superiore al 1/100 di secondo per evitare il mosso. Ricordatevi che la luminosità della Luna varia anche in base alla propria fase quindi i tempi di posa e gli ISO della camera vanno regolari per ottenere una illuminazione ottimale del nostro satellite. A seconda della modalità di collegamento della camera al cannocchiale e del tipo di camera utilizzata, potrete ottenere diversi ingrandimenti per inquadrare (come nelle foto sotto) la Luna intera o per riprenderne alcuni dettagli.
     





    [attachment=82241:Digiscoping_astronomico_Luna_EDG85.jpg]

    Digiscoping astronomico: la Luna ripresa con cannocchiale EDG 85-A, camera reflex Nikon D7200 e adattatore FSA-L2 impostato a 1300mm di focale


     





    [attachment=82252:Digiscoping_astronomico_Luna_EDG85_Nikon1_V3_HI.jpg]

    Digiscoping astronomico: Luna ripresa con cannocchiale EDG 85-A e camera Nikon1 V3 in afocale


     
    Anche il Sole, con una dimensione apparente in cielo molto simile a quella della Luna, è un ottimo soggetto per il digiscoping astronomico. Per osservarlo e fotografarlo è OBBLIGATORIO l'utilizzo di un apposito filtro solare da installare di fronte all'obiettivo del cannocchiale stesso. Il filtro può essere composto da uno speciale film sottile o da apposito vetro: non osservate o fotografare il Sole senza prima aver installato un filtro solare e aver verificato che tutto funzioni correttamente. Il Sole è un oggetto dinamico: potrete osservare e fotografare le macchie solari (che cambiano di giorno in giorno) e, a seconda della qualità del filtro solare usato, anche percepire le più importanti granulazioni.
     





    [attachment=82248:digiscoping_astronomico_3_HI.jpg]

    Digiscoping astronomico: il filtro solare installato di fronte all'obiettivo di un cannocchiale Nikon


     





    [attachment=82251:Digiscoping_astronomico_Sole_EDG85_HI.jpg]

    Digiscoping astronomico: il Sole ripreso con cannocchiale Nikon EDG 85-A, camera Nikon 7200 e filtro solare Astrosolar installato davanti all'obiettivo


     
    Grazie alla loro buona luminosità, i pianeti come Giove, Saturno o Venere possono essere fotografati con la tecnica del digiscoping. E' sufficiente impostare valori ISO abbastanza elevati (ad esempio 6400) per mantenere tempi di posa brevi (non superiori a 1/100 di secondo) per evitare il mosso. Suggerimento: sapete riconoscere un pianeta da una stella? Osservatelo con attenzione in cielo: se non brilla ma la luce appare stabile, probabilmente state osservando un pianeta. Puntatelo con il cannocchiale e ingrandite l'immagine, potreste osservare gli anelli di Saturno, i satelliti di Giove o la fase di Venere!
    Le seguenti fotografie sono state registrate il 30 giugno 2015 approfittando dell'evento della congiunzione Venere - Giove (la congiunzione astronomica è un evento durante il quale due oggetti appaiono prospetticamente molto vicini in cielo). Nella prima immagine potete osservare come appaiono a occhio nudo (foto registrata con obiettivo a 35mm di focale e camera con sensore DX per simulare l'ingrandimento dell'occhio) mentre la seconda immagine li mostra ingranditi al cannocchiale.
     





    [attachment=82249:digiscoping_astronomico_4_HI.jpg]

    Digiscoping astronomico: il 30 giugno 2015 i pianeti Giove e Venere (evidenziati dal riquadro rosso) apparivano molto vicini


     





    [attachment=82250:Digiscoping_astronomico_congiunzione_Venere_Giove_HI.jpg]

    Digiscoping astronomico: la congiunzione Venere-Giove ripresa con cannocchiale Nikon EDG 85-A, camera Nikon D7200 e adattatore digiscoping FSA-L2 impostato a 1750mm di focale


     
    Il pianeta Saturno è quello forse maggiormente riconoscibile grazie al suo complesso sistema di anelli. La seguente foto è stata registrata utilizzata la stessa metodologia di digiscoping astronomico prima descritta.
     





    [attachment=82244:Saturno_EDG85_FSA-L2_1750mm_D7200_web.jpg]

    Digiscoping astronomico: il pianeta Saturno (con relativo crop per meglio evidenziarne gli anelli). Foto ripresa con cannocchiale Nikon EDG 85-A, camera Nikon D7200 e adattatore digiscoping FSA-L2 impostato a 1750mm di focale


     
    In generale quindi il digiscoping astronomico consente di riprendere molte affascinanti foto dei più luminosi oggetti del cielo. Ovviamente non si riescono ad ottenere le stesse prestazioni di un vero e proprio telescopio astronomico ma si riescono a registrare belle fotografie in maniera molto semplice e veloce.

    • ago 03 2015 14:17
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  2. Camere per digiscoping: compatte, reflex, mirro...

    La tecnica del digiscoping è nata applicando all'oculare le prime camere compatte digitale, quelle con obiettivo non intercambiabile. Ci si è subito resi conto dell'enorme potenzialità delle camere per digiscoping. Con l'evoluzione della fotografia digitale, sono ora disponibili sul mercato molte camere diverse: alle compatte si sono affiancate le reflex e quindi le mirrorless (cioè quelle senza specchio ribaltabile). Grazie agli adattatori fotografici Nikon, possiamo collegarle tutte ai cannocchiali. Vediamo come e quali risultati si possono ottenere con le diverse camere per digiscoping.
     
    Per questo articolo abbiamo deciso di utilizzare sempre lo stesso cannocchiale (un Nikon EDG 85-A a corpo angolato). In questo modo possiamo fare un confronto diretto delle immagini riprese con diverse camere e con lo stesso cannocchiale. L'illustrazione sotto mostra come è possibile collegare le diverse camere allo stesso cannocchiale, utilizzando gli adattatori per digiscoping Nikon.
     
     [attachment=82196:1.jpg]
    Camere per digiscoping: gli adattatori Nikon per collegare compatte, reflex o mirrorless al cannocchiale EDG 85-A
     
     
    Abbiamo quindi portato sul campo il cannocchiale su treppiede e abbiamo selezionato un oggetto su cui effettuare il test, un lampione distante 80 metri (distanza misurata con telemetro laser). La seguente foto è stata ripresa dalla posizione del cannocchiale con una camera Nikon D5500 con sensore DX e obiettivo impostato a 35mm di focale per simulare la visione a occhio nudo (1x).
     
     [attachment=82197:2.jpg]
    Camere per digiscoping: l'oggetto del test distante 80 metri
     
     
    Abbiamo quindi installato le diverse camere con i diversi adattatori per digiscoping, sempre sullo stesso cannocchiale e abbiamo ripreso il lampione. Nel nostro test abbiamo utilizzato le seguenti configurazioni (nell'immagine da sinistra a destra):
    1) Camera compatta Nikon Coolpix con adattatore FSB-UC collegata all'oculare FEP 50x
    2) Camera mirrorless Nikon1 V3 con adattatore DSA-N1 (senza obiettivo)
    3) Camera mirrorless Nikon1 V3 con adattatore DSB-N1 (con obiettivo NIKKOR 10-30mm)
    4) Camera reflex Nikon D7200 con adattatore FSA-L2 (senza obiettivo)
     
    [attachment=82212:confronto_camere_4.jpg]
    Camere per digiscoping: i setup utilizzati
     
     
    NOTA IMPORTANTE: a causa della diversa grandezza dei sensori delle camere e a causa dei vari adattatori fotografici, le camere registrano immagini a diverso ingrandimento e campo inquadrato. Per effettuare un confronto abbiamo riportato le immagini alla stessa scala ma questo non può rispecchiare fedelmente un confronto diretto sulla qualità del sensore (che dovrebbe essere invece fatto a parità di ingrandimento, impossibile da ottenere nei diversi setup fotografici).
    Osservando i diversi risultati, potete notare l'elevato ingrandimento tipico della tecnica del digiscoping. Abbiamo però alcune differenze. Infatti la compatta Nikon Coolpix P340 (immagine in alto a sinistra) viene collegata all'oculare che funziona da elemento di proiezione (ingrandendo l'immagine focalizzata dall'obiettivo del cannocchiale Nikon EDG 85-A): l'immagine viene ulteriormente ingrandita dallo zoom dell'obiettivo (impostato al massimo dell'escursione).
    La camera mirrorless Nikon1 V3 può essere invece usata in 2 modi: con adattatore DSA-N1 che consente di collegare la camera all'oculare del cannocchiale senza l'obiettivo della camera stessa. Oppure con l'adattatore DSB-N1 che prevede il collegamento allo stesso oculare ma con l'obiettivo 10-30. Notate come utilizzando la prima opzione (in alto a destra) il sensore inquadra un maggiore campo ma, nel secondo caso (in basso a sinistra) si genera un ingrandimento maggiore.
    La camera reflex D7200 invece utilizza l'adattatore FSA-L2 che dispone di una funzionalità zoom e che, al pari di un teleobiettivo zoom, consente di regolare l'ingrandimento (nel suo caso da 500mm a 1750mm di focale considerando un sensore FullFrame). L'immagine qui ripresa è stata registrata a 1350mm di focale.
     
    [attachment=82210:confronto_camere_2.jpg]
    Camere per digiscoping: i risultati
     
     
    Se facciamo un confronto dei dettagli registrati, possiamo notare che non emergono grandi differenze, nonostante i sensori di queste camere per digiscoping siano molto diversi tra di loro. E' quindi evidente che la modalità di collegamento al cannocchiale è fondamentale. Poi bisogna considerare che, anche se un sensore di piccole dimensioni e di elevata densità di pixel genera un ingrandimento elevato, più il sensore è piccolo più è difficile allargare il campo inquadrato per cercare il soggetto prima di puntare ad un elevato ingrandimento. Qui la praticità della reflex collegata al cannocchiale con l'adattatore FSA-L2: è imbattibile grazie alla possibilità di cambiare l'ingrandimento in maniera facile e veloce (come con un obiettivo fotografico).
     
    [attachment=82211:confronto_camere_3.jpg]
    Camere per digiscoping: confronto dei dettagli
     
     
    Analizzando in dettaglio le fotografie, emerge comunque il minore rumore di fondo del grande sensore della reflex D7200, soprattutto rispetto alla compatta Coolpix P340. Il dettaglio migliore invece viene catturato dalla Nikon1 V3, soprattutto nella modalità con adattatore DSB-N1 usato con il suo obiettivo NIKKOR 10-30mm. Questo risultato è dovuto evidentemente alla bontà del sensore (che è più piccolo rispetto a quello della D7200 ma più grande di quello della Coolpix P340) e soprattutto all'elevato ingrandimento generato grazie alla fotografia afocale.

    • ago 02 2015 06:55
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  3. Digiscoping: introduzione

    Il digiscoping è una tecnica fotografica che consente di effettuare fotografie di oggetti molto distanti, con un ingrandimento anche superiore rispetto ai più potenti teleobiettivi fotografici. Il digiscoping si effettua utilizzando il cannocchiale come un potentissimo obiettivo fotografico. Questo, tramite appositi adattatori, viene collegato alle camere digitali che registrano l'immagine o i video. Questa tecnica si può usare per diverse applicazioni: bird watching, monitoraggio ambientale, protezione degli animali, viaggi, arti, militari, polizia, ecc.
     


     [attachment=81698:Digiscoping_introduzione_1.jpg]
     Digiscoping, introduzione: gli elementi di un sistema per digiscoping
     

    I vantaggi del digiscoping rispetto agli obiettivi fotografici
    - Ingrandimento: potete riprendere fotografie o video di oggetti molto distanti, con un ingrandimento maggiore rispetto a quello solitamente ottenibile da un obiettivo fotografico. Ad esempio potete ottenere ingrandimenti equivalenti a quelli di un teleobiettivo da 1000mm, 2000mm o anche 3000mm di focale. In questo modo potete riprendere oggetti a cui è difficile avvicinarsi (ad esempio qualche timido animale).
    - Peso: il peso totale di un sistema per digiscoping è solitamente inferiore rispetto a quello di un teleobiettivo a lunga focale. In questo modo potete spostarvi sul campo con maggiore facilità.
    - Costo: il costo totale di uno strumento per digiscoping è decisamente inferiore rispetto a quello di un teleobiettivo fotografico ad elevato ingrandimento (ad esempio da 600mm o 800mm di focale). Molto spesso il sistema per digiscoping costa meno della metà.
    - Più funzioni in una: il sistema per digiscoping può essere usato non solo per la fotografia ma anche per l'osservazione. Sostituite la fotocamera con un oculare per vedere l'immagine ad un ingrandimento decisamente superiore rispetto a quello normalmente generato da un binocolo.
     
    Gli svantaggi del digiscoping rispetto agli obiettivi fotografici
     
    - Messa a fuoco manuale: i sistemi per digiscoping non hanno l'autofocus (come gli obiettivi fotografici) quindi la messa a fuoco viene effettuata manualmente. Questo rende la fotografia più difficile da eseguire rispetto a quella effettuata con un teleobiettivo fotografico.
    - Maggiore difficoltà di inquadratura ed inseguimento: a causa dell'elevato ingrandimento tipico dei sistemi per digiscoping, inquadrare ed inseguire oggetti in movimento risulta più complicato rispetto agli obiettivi fotografici. Quest'ultimi infatti hanno un ingrandimento minore e quindi inquadrano un campo maggiore.
    - Nessun diaframma: un cannocchiale usato in digiscoping non dispone di diaframma quindi non potete utilizzare questa caratteristica per regolare la profondità di campo come nei teleobiettivi fotografici.







     [attachment=81699:Digiscoping_introduzione_2.jpg]
    Digiscoping, introduzione: ingrandimenti con obiettivo 35mm su sensore Nikon DX (per simulare lo stesso ingrandimento dell'occhio umano), 500mm su sensore Nikon DX (corrispondente a 750mm con sensore FullFrame) e 1750mm su sensore Nikon DX (corrispondente a 2625mm con sensore FullFrame). Immagini registrare con cannocchiale Nikon EDG85 con camera Nikon D7200.

     
    Il confronto, digiscoping contro obiettivo fotografico:


     
    [attachment=81700:Digiscoping_introduzione_3.jpg]
    Digiscoping, introduzione: confronto tra sistema per digiscoping e teleobiettivo fotografico

     
    Esempio di applicazione, fotografia e video naturalistico.
    Questo video è stato registrato il giorno 01 giugno 2015 presso la "Riserva naturale della foce dell'Isonzo", Isola della Cona. E' stato utilizzato il cannocchiale Nikon EDG85-A VR stabilizzato, collegato alla camera Nikon D5500 con adattatore per digiscoping FSA-L2.
     
    link a youtube
     

    • ago 02 2015 06:56
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