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[reportage] Sardegna Sud-Ovest: Tharros

Inviato da effe , 12 maggio 2017 · 1911 visualizzazioni

reportage Sardegna Tharros

Sempre il Sud-Ovest della Sardegna, ma stavolta si guarda anche a Sud-SudEst.
La nostra passeggiata nella penisola del Sinis ha inizio.
 
Una domenica primaverile, cielo pulito e una temperatura vicina ai 28 gradi con 3-4 nodi di fresco maestrale che lenisce la fatica. Giornata ideale per visitare Tharros, insediamento fenicio dell'ottavo secolo a.C., importante avamposto commerciale sulla “terra sicura” nel centro del Mediterraneo.
 
Immagine Allegata
 
Capo San Marco
 
 
Arrivarci non è difficile, da Cabras è sufficiente percorrere l'unica strada che porta a San Giovanni di Sinis (7-8 chilometri) e attraversa le peschiere. Il sito archeologico si trova, appunto, nella penisola del Sinis, posizionato sotto capo San Marco, proprio dove il promontorio crea una leggera insenatura strategicamente esposta a Sud-Sud-Est, a guardare il mare in direzione dell'Africa.
 
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Dalla torre aragonese che sovrasta il promontorio il colpo d'occhio è spettacolare: non occorre una grande fantasia per immaginare come potesse apparire oltre duemila anni fa, quasi la si riesce a vedere: assolata, affacciata sul mare; brulicante di commercianti, soldati, navigatori, gente comune e pare persino di sentire il vociare di tante genti diverse che parlavano lingue diverse.
 
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Due barche all'ormeggio, di fronte al tempio tetrastilo
 
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... e una vela allineata alle terme di Convento Vecchio, denominazione (presumo ma non ne ho la certezza) risalente alla dominazione spagnola.
 
Quando i fenici abbandonarono la città furono i cartaginesi (abili commercianti) a portare la vera ricchezza a Tharros, con la fortificazione e l'aumento delle rotte commerciali. Una ricchezza che rimase tale anche dopo le guerre puniche, quando la città divenne avamposto dell'impero romano.
 
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Il declino giunse dopo la caduta dell'Impero e a dominare furono i Vandali. Fino all'abbandono definitivo della città intorno all'anno 1000.
Nelle immagini seguenti, alcuni particolari degli scavi. Qualche tratto dell'acquedotto, altre terme (pare fossero diversi i bagni termali) e persino aree adibite ad abitazioni. Sicuramente si sarebbe potuto salvare di più, ma a quanto pare (personalmente non ho certezze in tal senso) durante la dominazione spagnola parecchio andò distrutto, si dice che Tharros venne smantellata e le pietre vennero utilizzate per edificare Oristano che sarebbe divenuna la sede del Giudicato d'Arborea e addirittura (stavolta a detta degli studiosi) sembra la torre aragonese di Capo San Marco sia stata edificata proprio sopra un villaggio nuragico.
 
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Una giornata veramente fantastica. Per chi era interessato all'aspetto storico-archeologico della penisola del Sinis. Ovviamente c'era anche chi era più interessato al sole e al mare
 
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Comunque già che ero lì, dopo pranzo ho fatto un salto al museo di Cabras nel quale sono custoditi alcuni esemplari dei Giganti di Mont'e Prama. Sacrificati in quegli spazi ristretti (attendiamo un nuovo museo) ma comunque bellissimi.
 
Immagine Allegata
 
Immagine Allegata
 
Alti da circa 2 metri fino ad alcuni che raggiungono i 2,50 vengono datai fra il IX e l'XI secolo a.C. Il prof. Giovanni Lilliu li definiva Kolossoi. Sicuramente erano dei guerrieri (pugilatori, per via della posizione del braccio il quale, in effetti avrebbe potuto impugnare un arco). Il ritrovamento è avvenuto in un solo sito nel quale erano presenti solo loro, quindi si presume si trattasse di un privilegio riservato a un'élite di guerrieri.
 
 
Qui finisce la passeggiata a Tharros e la visita al museo di Cabras. Due perle che valevano bene una sudata pazzesca :ciao:
 
 
 
 
 






Foto
Max Aquila
mag 13 2017 00:59

Uno spettacolo,

palmo a palmo non basterebbero lustri a coprire la vastita' del territorio sardo al fine di ottenere uno "sguardo complessivo" su cio' che si e' agitato nei millenni tra le zolle di questa terra e gli scogli del mare piu' caratteristico di tutto il Mediterraneo.

 

Le vestigia fenicie sono ancora  visibili come a Nora oppure sono ancora coperte dalle quelle romane e successive?

 

Nel ringraziarti e complimentarmi con te per essere il primo Nikonlander a rompere gli indugi cosi' presto dall'iscrizione, apportando il tuo primo contributo scritto all'elenco dei blog del sito, sentendomene in parte orgoglioso per averti forse in qualche modo stimolato con il mio articolo, auspico una continuita' in questo senso e...qualche awakening di altri nikonlander al momento dormienti...

 

Mi sono permesso di aggiungere al tuo titolo il tag reportage affinche' sia collazionato nell'indice relativo e piu' facilmente reperibile a chi gli indici del sito consulti.

Uno spettacolo,

palmo a palmo non basterebbero lustri a coprire la vastita' del territorio sardo al fine di ottenere uno "sguardo complessivo" su cio' che si e' agitato nei millenni tra le zolle di questa terra e gli scogli del mare piu' caratteristico di tutto il Mediterraneo.

 

Le vestigia fenicie sono ancora  visibili come a Nora oppure sono ancora coperte dalle quelle romane e successive?

 

Nel ringraziarti e complimentarmi con te per essere il primo Nikonlander a rompere gli indugi cosi' presto dall'iscrizione, apportando il tuo primo contributo scritto all'elenco dei blog del sito, sentendomene in parte orgoglioso per averti forse in qualche modo stimolato con il mio articolo, auspico una continuita' in questo senso e...qualche awakening di altri nikonlander al momento dormienti...

 

Mi sono permesso di aggiungere al tuo titolo il tag reportage affinche' sia collazionato nell'indice relativo e piu' facilmente reperibile a chi gli indici del sito consulti.

 

Grazie Max.

Per me è un piacere incontrare persone che hanno curiosità per la storia (in questo caso trapassata). Grazie soprattutto per il post di incoraggiamento, in effetti mi spaventava un po' questo battesimo del fuoco (e a giusta ragione, scorrendo i vostri lavori), Ho preso la palla al balzo cercando l'aggancio al tuo blog.... e le immagini erano a portata di mano nell'hard disk.

 

Per rispondere al tuo quesito: forse i cartaginesi e i romani sono quelli che hanno distrutto meno, sicuramente hanno aggiunto qualcosa su una struttura cittadina già utilizzabile , quindi parliamo di fortificazioni di fattura punica e terme sicuramente di fattura romanica. Probabilmente quelli che hanno distrutto di più sono stati i vandali e i saraceni. E in epoca moderna gli stramaledetti tombaroli. Esistono sicuramente altri siti nel sud dell'isola che andrebbero scavati ma ovviamente non si trovano i finanziamenti. E' difficile spiegare alla politica che la nostra storia è una risorsa economica di dimensioni bibliche. Ma sto sfondando una porta aperta...

 

Grazie anche per aver aggiunto il tag che colpevolmente non ho inserito. E stai pure certo che continuerò il lavoro, d'altronde se passo troppo tempo senza scattare... mi viene la scimmia.

Bellissime immagini e scritto! Grazie per aver condiviso, non conoscevo questo affascinantissimo sito!

Chissà che non riesca a farci una visita nelle mie ormai imminenti ferie annuali

Grazie Cris, è un onore.

Ho già qualche altra idea che mi frulla per la testa... ma devo aspettare che mi cali la pressione :)

Foto
Valerio Brùstia
mag 16 2017 23:33

Parto il 27 maggio 

 

UAAAAAAAAAAAAAUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAA

Parto il 27 maggio 

 

UAAAAAAAAAAAAAUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAA

 

E' il momento migliore, non si vedono tempeste africane e l'aria è ancora limpida. Ti divertirai ;)

Foto
Valerio Brùstia
mag 17 2017 19:35

GUarda, son 5 anni che l'ultima di maggio non ce n'è per nessuno: si va in Sardegna.

Quest'anno è la volta della regione del Sarrabus. 

 

Cribbio: un cervo sardo, anche zoppo, e un corno di muflone li voglio vedere.

La D500 mi arriva Sabato.

GUarda, son 5 anni che l'ultima di maggio non ce n'è per nessuno: si va in Sardegna.

Quest'anno è la volta della regione del Sarrabus. 

 

Cribbio: un cervo sardo, anche zoppo, e un corno di muflone li voglio vedere.

La D500 mi arriva Sabato.

Il cervo sardo lo trovi a Monte Arcosu ma non so quanto sia facile incontrarlo.

Le mufle è più facile incontrarle in Barbagia, ce ne sono molte (viste e fotografate molto male nel 1984) sul monte Corrarsi, sono maledettamente veloci, sulla roccia carsica sono schegge. Avrai il tuo bel da fare.

Foto
Valerio Brùstia
mag 22 2017 23:00

No con la sfiga non si combatte :(

 

Il cervo sardo adesso è un po' ovunque, sul M.Arcosu è abbastanza facile vederlo, ma vuoi mettere il Muflone?

Ha quelle corna pazzesche possenti e pesantissime, immortalarlo sulle rocce del Gennargentu meridionale sarebbe bellissimo, ma tanto fà. Come diceva Enzo "ciapi iistesss", basta staccare dal lavoro che mi stanno trifolando (non dico cosa, si intuisce, siam tutti maschietti)

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