[natura] Trovata! ovvero...
macrofotografia 300mm nikon 105mm
Stamattina uscita macro nel Parco del Curone, (tra Montevecchia e Rovagnate, provincia di Lecco). La strada per il sito scelto è interrotta per lavori. Per arrivarci bisogna portare l'auto dall'altra parte della collina, salire il versante e ridiscenderlo dalla parte opposta, il tutto sotto il sole.
Meno male che il Parco del Curone offre varie alternative. Pure all'ombra.
Ed eccoci arrivati ad un ruscello ombroso
Vicino a degli stagni circondati da staccionata per evitare che i gitanti sprovveduti ci caschino dentro, ma soprattutto per evitare che gli stagni vengano distrutti.
Questo cartello la dice lunga sul senso civico (l'educazione) di molti frequentatori (e siamo in un Parco Naturale)
Perlustriamo gli stagni. Ci sono delle Aeshna cyanea che volano in continuazione.
Sempre belle, ma così in ombra difficili, non insisto, anche perchè le ho già fotografate più volte in altri siti.
Vedo un piccolo ma frenetico agitarsi della superficie dell'acqua a proprio fianco della passerella, mi avvicino e so subito cos'è. Una libellula sta annegando. Capita che colpita in volo (combattimento o scontro violento con altre libelllule) qualche libellula cada in acqua. Se non riesce a prendere il volo subito è condannata perchè respirando attraverso fori sempre aperti nell'addome, non può impedire che l'acqua vi penetri e così affoga. Prendo un rametto secco e lo infilo sotto alla povera bestia e sollevo, Sentendo un appoggio inarca l'addome sopra l'acqua e ricomincia a respirare.
Quando sollevo il rametto il fiato manca a me. E' la libellula per cui vi ho rotto l'anima per due anni. Cordulegaster boltonii!
Sempre cercata, mai vista e adesso ne salvo una dall'annegamento!
Con delicatezza la afferro nei posti giusti (dove non si danneggia) e la appoggio ad un tronco dove può aggrapparsi. Le ripulisco le ali dalle foglioline di lenticchia d'acqua. Rimane immobile, esausto (è un maschio). Immobile lui, corro io (a prendere la borsa fotografica) e iniziano le riprese.
Si vedono ancora (piccole e chiare) alcune foglioline sotto il torace e qualche goccia d'acqua.
Dopo qualche minuto inizia a far vibrare le ali. E' un modo per "scaldarsi". La stanchezza e l'acqua hanno portato la sua temperatura al di sotto del livello minimo di attività, ma scaldata un pochino all'aria, ha alzato il metabolismo ed ora fa "girare i motori" per accelerare il recupero.
Questo è un crop per enfatizzare la vibrazione
Prendo intanto una foto orribile ma utile per la determinazione. Ci sono due specie di Cordulegaster (più una terza in Trentino) e bisogna guardare bene la disposizione e la forma delle macchie gialle ed altri caratteri per distinguerle.
Ogni tanto fa una pausa fra una serie di vibrazioni e l'altra. Ne approfitto per fare un ritrattone con il 105VR.
Adesso è asciutto e "il motore è caldo". Ancora poco e dovrebbe riprendere il volo
Così accade. Con un rumore da elicottero si invola di scatto e scompare.
E io sono contento due volte. Ho salvato dall'annegamento questa splendida creatura e le foto che le ho fatto colmano un vuoto nel mio portfolio.
Ci vorrebbero più spesso giornate così.
Materiale usato in questa storia: Nikon D7100, Nikon 300mm f4 PF, Nikon 105VR, Nikon 16-85 VR. Treppiedi Gitzo (pochissimo).
Silvio
bello... bellissimo.. sei un grande.. anzi grande due volte.. primo per il salvataggio e secondo per le riprese..
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poco fa ho acceso il picci, nauseato da quanto sento in tivvu, a riguardo del terremoto.. " costruito con molta sabbia e poco cemento... " " ladri, altri due presi in flagranza di reato " ma porcaccia miseria.. sei esattamente uno sciocco.. stà gente ha perso tutto, e tu.. imbecille.. vai a cercare di rubare quel poco che forse rimane...
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poi ho visto quanto hai fatto, certo.. laggiù il problema enorme sussiste... ma mi hai fatto sorridere...
grazie Silvio.