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La salvaguardia dei vostri file dovrebbe venire prima di tutto !

backup hard disk nas file immagini cloud salvaguardia oculatezza ridondanza

L'istruzione costa ? Provate a vedere quanto vi costerà l'ignoranza.
Purtroppo i fotografi, anche  quelli con una provenienza informatica tendono a sottovalutare l'importanza della salvaguardia dei propri file, preferendo spendere i propri soldi in obiettivi e fotocamere. Accorgendosi qualche volta in ritardo che, per poche decine di euro risparmiate in una coppia di hard disk, si può andare incontro a spese dieci volte superiori o, in alcuni casi, alla perdita totale delle proprie informazioni.
In questo editoriale porrò l'indice su tutte queste problematiche, suggerendovi qualche modo per dormire più tranquilli dettato dal puro buon senso e dall'esperienza di chi ha commesso tutti gli errori descritti.

Una premessa e qualche aneddoto.
 
Io non sono un tecnico informatico. Non lavoro nell'informatica, non ho studiato informatica.
Sono un normale utente di quei meravigliosi strumenti che sono i computer desktop, oggetti che, utilizzati per quanto al massimo mi è stato possibile, hanno cambiato la mia vita.
Ho cominciato a scuola da ragazzo ad utilizzare calcolatrici programmabili (veri e propri microcomputer) per aiutarmi nelle lezioni. Anche durante il servizio militare ho usato quanto avevo imparato per scrivere programmi di calcolo che utilizzavo (ufficiosamente) per fornire i dati di tiro e di correzione dovuti al vento in quota ai pezzi da campagna.
Ho trasformato e ampliato, accresciuto le mie passioni - musica, fotografia, storia militare, wargames - utilizzando a fondo i computer.
Me li sono sempre assemblati io, secondo le mie esigenze, spendendo 30 anni fa cifre che adesso non spendo per una D5 (!), per avere ... i miei servi elettronici al mio servizio.
Ma mai come negli ultimi anni ho visto crescere a dismisura l'esigenza di archiviazione.
Il mio primo "computer" usava cartucce magnetiche da 128 kilobyte.
Il mio primo PC tipo IBM, aveva un hard-disk da ben 20 megabyte e 512 kb (kilobyte !) di memoria volatile (all'epoca costosa come il palladio ! Tanto che alcuni miei clienti tenevano manciate di chip in sala riunioni sul tavolo in cui facevano sedere gli interlocutori per dimostrare la propria potenza : ne avevano tanti da poterne sprecare alcuni per puro esibizionismo !).
 
Ma era del tutto inimmaginabile come la fame di spazio di archiviazione sarebbe cresciuta con la digitalizzazione della musica, del video e delle immagini.
 
Ragazzi, un file DNG nativo a 12 bit della Sigma sd Quattro H occupa qualche cosa come 146 megabyte.
Stiamo parlando di una sola immagine da soli 25 megapixel.
1000 foto occuperanno 146 gigabyte. In un hard-disk da 1 TB - che qualche hanno fa sembrava una enormità - ne conterrà non più di 6.250.
Ed io spesso faccio 6 o 7000 scatti in una giornata sola di fotografia ...
 
Le schede di memoria sono cresciute a loro volta. Adesso io utilizzo come minimo schede da 128 gigabyte.
E' un attimo riempirle e con l'USB 3.0 ci vogliono pochi minuti a riversarle sul pc.
 
Riversarle dove ?
 
Nell'hard-disk intero.
 
E giorno dopo giorno il volume cresce, si accumula. Fino ad occupare tutto lo spazio.
 
Che si fa ? Al 99% dei casi si acquista un nuovo hard-disk, esterno USB, in offerta.
Ogni giorno ci piovono email di offerte a prezzi irripetibili.
Spesso vedo dischi USB esterni che costano anche il 30-40% meno dello stesso taglio di hard-disk interno.
 
Negli anni tutte queste immagini si accumulano. Anche chi scatta pochissimo ha almeno 5 o 6000 scatti conservati.
E se non è rimasto alla D700 amatissima, si sarà accorto di quanto siano voraci le macchine successive.
Ragioniamo in ogni caso di file da 30-50 megabyte l'uno.
Esigenze che crescono se si fa sport.
Esigenze che sono anche più stringenti se, professionalmente abbiamo obblighi anche di natura giuridico-contrattuale con i nostri clienti di conservazione dei "negativi digitali" per tempo.
 
E' una problematica che cresce ogni giorno e allo stesso tempo - mi accorgo - viene trascurata.
Sono pochi quelli che nel nostro sondaggio hanno messo trai buoni propositi per il 2017 - quelli ovviamente vengono disattesi a partire dal giorno dopo - quello di mettere mano al sistema di archiviazione delle proprie immagini.
 
Sistema di archiviazione che non esaurisce il problema. Perchè nessuno sistema di archiviazione è eterno oppure è esente da rischi di guasto o rottura.
Paradossalmente poi, i rischi di guasto crescono proporzionalmente con ... l'inutilizzo.
Un hard-disk non si conserva integro se lo teniamo al "calduccio" colmo di dati, dentro una alcova sicura.
E' facile che il giorno che lo andremo a montare, si scopra ... del tutto morto.
Perchè gli hard-disk sono progettati per lavorare a caldo, accesi e in rotazione.
Anche quelli non espressamente garantiti per il ciclo di 7/24.
 
Eppure il fotografo medio non solo trascura questi aspetti ma tende a disinteressarsene.
Un nuovo hard disk costa poche decine (o poche centinaia di euro).
Ma il prossimo acquisto di memoria di massa viene rimandato. Mentre si accelera quello del nuovo obiettivo da 1000-2000 euro. E' più divertente. E fa stare meglio.
 
***
 
Aneddoti del secolo scorso e di quello in corso
Ricordo un collega, oramai nel secolo scorso.
Aveva deciso di documentare tutta la crescita del suo primogenito con la sua nuova compattina digitale.
 
Finita la scheda, tranquillo e sereno, ha cominciato a riversare le sue immagini su un CD riscrivibile.
 
Scrivendo un nuovo settore per ogni gruppo di file letti dalla scheda.
 
Pensava di risparmiare, perchè scrivere un CD ogni volta per poche foto sarebbe stato più costoso.
Io gli consigliavo diversamente. Allora gli hard-disk costavano molto più di oggi ma i file erano più piccoli.
Non c'erano ancora quelli esterni, non esisteva l'USB.
Conservali sull'hard disk. E un back-up su CD una tantum, giusto per sicurezza, per normale precauzione.
 
Gli dicevo, guarda che i riscrivibili lavorano su una tolleranza minima, anche sul piano meccanico, la perdita di un solo settore di concatenamento - scritto su uno strato leggero di vernice fotosensibile con laser a bassa potenza - ti può far perdere tutto quanto.
 
Cosa che una mattina mi confessò.
Ho perso tutte le foto della creatura, tranne le ultime.
Ma non avevi una copia di sicurezza ?
 
Si, un altro riscrivibile.
 
E l'hai controllato ?
Si, non si legge più nemmeno quello.
Aveva, il poveretto, perso tutte le foto. In modo del tutto irrecuperabile.
 
Immagine Allegata: pen.jpg
 
*
 
Andiamo a tempi più vicini a noi, 2014.
Il sottoscritto, power-user, in un eccesso di confidenza con il mezzo, decide di rinunciare ai dischi del backup delle foto per fare un upgrade. Lo spazio serviva per copiare altri dati.
Tanto le foto stanno sul raid 5, c'è ridondanza. Non si è mai guastato.
 
Naturalmente la legge di Murphy non è una grandezza informatica, ma la verità è che se una cosa deve capitare, ebbene, capita sempre nel momento peggiore.
E quindi uno dei 5 disk da 2TB del raid si guasta.
Io sono tranquillo. Ne ordino un altro nuovo da Amazon che arriva il giorno dopo.
Lo monto e lancio la procedura di ricostruzione del volume (un raid 5 spezzetta ogni file sui dischi che lo compongono. In questo modo si spreca meno spazio nelle copie di sicurezza e in caso di guasto di un disco le informazioni vengono recuperate dai superstiti).
Cosa succede ? Il controller del raid non riesce a vedere il nuovo disco e non parte la procedura di ripristino.
Viaggio dal tecnico specializzato.
Pacco di dischi nuovi (perchè lui non aveva lo spazio necessario per archiviare i file recuperati).
Due giorni di suspance e si, il recupero si può fare per il 99,9% dei dati.
Ma passano 2 mesi. E ci vogliono 250 euro a disco per il recupero (mentre ogni disco costava materialmente sui 70 euro l'uno).
E andata bene perchè tutti i dischi erano fisicamente in ordine e il recupero è stato solo via software.
Ma in caso di guasto fisico le spese lievitano perchè si deve materialmente portare il disco in camera a polvere, aprirlo, leggere i dati direttamente dalla superficie dei piatti, bit per bit. Con costi che potete immaginare ...
 

*

 
Un mio caro amico mi ha confessato che lui usa una scheda di memoria SD per ogni sessione fotografica.
E la conserva con sopra le foto che ha scattato. Esattamente come ha sempre fatto con le diapositive ("Mica le riutilizzavo le diapositive, le conservo nella loro scatoletta !")
 
Immagine Allegata: 1193_lexar_lsd32gcbnl633_lexar_1131_sp4u_z.jpg
 
Du is mej che uan (due è meglio di uno).
 
Mi perdoneranno quelli che comprano quei televisori trendy in alluminio spazzolato con dentro lo stretto necessario saldato sopra, da certi rivenditori di mele americane.
Per quelli il ricettario è sempre quello dello chef a 3 stelle Michelin alle loro tariffe.
Ma per il resto di noi, un normale PC si presta a facili accorgimenti di sicurezza e soprattutto ad upgrade periodici, quando necessari.
 
Oggi il mio consiglio è di fare le cose bene e con metodo.
 
Immagine Allegata: 1268931829-sexy_twins.jpg
 
Il numero magico è sempre pari. La ridondanza è dispari.
 
Il disco di avvio di Windows e dei programmi non deve contenere le immagini.
Quel disco, meglio se SSD, potrà contenere per velocizzarne la lettura, il catalogo di Lightroom per chi lo utilizza.
Ma le immagini vanno messe su un hard disk a se stante utilizzato solo per le immagini.
E duplicate immediatamente su un altro hard disk di dimensioni identiche, appaiato al primo.
Il backup dovrà essere sistematico e continuo. Mai dimenticarsi.
Perchè facilmente il prossimo guasto si verificherà il giorno che non hai fatto il backup.
Meglio lasciare le ultime foto nella scheda che hai usato e per la prossima volta, uscire con un'altra scheda.
Questi dischi sarà meglio che siano interni. E che - se possibile - restino sempre attivi.
Gli hard disk sono dispositivi meccanici, pensati per ruotare. Fintanto che girano funzionano.
Ogni accensione e spegnimento è uno stress.
Io ho dischi in un NAS che é acceso 24 ore su 7 giorni da 3 anni. Ne monitoro lo stato di salute con il browser. 3 dischi stanno benone, uno è ancora entro i parametri normali. Ma il mese prossimo li sostituirò tutti e 4.
 
Per andare ad un livello di sicurezza superiore sarà opportuno fare un ulteriore backup, su un ulteriore hard-disk, questa volta esterno.
Ma non su un disco USB, sentite a me, magari di quelli scontati a pochi euro.
Sapete quanto me ne sono rotti ? L'alimentazione e la scheda di questi ordigni non vale nemmeno un euro.
Se si guasta, qualche volta il disco si recupera ma 9 volte su 10, il contenuto si perde.
Meglio usare un normale hard disk interno, utilizzato su un connettore USB leva e metti.
Finito di aggiornare il back-up (il secondo back, non il primo), questo disco andrà conservato, magari in ufficio, a casa della mamma, in cassetta di sicurezza.
Pronto in caso di emergenza e di perdita del primo back-up.
Ma attenti. Un disco non è eterno, specie se resta spento a lungo.
Ogni tanto lo dovete verificare ...
 
Prevenire è sempre meglio che curare. Mai rimandare a domani, ciò che si doveva fare ieri.
 
Gli hard disk é meglio che non vengano mai utilizzati per intero. La lettura si rallenta e il disco e la testina sottoposti a stress. Meglio prevedere la sostituzione di un disco quando si raggiunge il 75% della capienza.
Per ora la tecnologia consente di scalare a dimensioni più ampie.
Sul mercato comincia a comparire gli hard disk da 12 e 14 terabyte. Pare che si potrà arrivare anche a 20 prima di campiare sistema.
Consiglio di fare l'upgrade per tempo.
 
Immagine Allegata: seagate-ironwolf-10tb-hdd-review.jpg
 
Tanto lo spazio lo consumerete comunque, se fotografate. E facilmente la prossima camera farà file più grossi degli attuali.
 
Non comprate dischi di taglio dispari. Restate al fattore 2. 1-2-4-8.
Statisticamente i dischi da 1.5 e 3TB si sono dimostrati i più fragili e stanno per essere abbandonati .
 
Pensare in prospettiva.
 
Lo spazio non è mai abbastanza. Meglio abbondare.
Meglio pensare per tempo. Se avete un archivio importante, la spesa sarà sostenuta.
Ma facendola per tempo, la si potrà suddividere mese per mese.
 
Non pensate di essere al sicuro. Comunque un inconveniente prima o poi capiterà anche a noi.
 
I dischi non sono eterni. Prima o poi si guastano. Io consiglio di cambiarli periodicamente anche se vanno bene. Prima che si rompano.
Quelli usati vanno smaltiti, non riutilizzati. Io non li regalerei nemmeno al mio peggior nemico.
Ma soprattutto mantenere un atteggiamento disciplinato e coerente. Mai improvvisare.
 
Mantenete la coerenza, senza colpi di genio e soprattutto, senza rischiare.
Fate i backup.
Comprate dischi buoni, cambiateli periodicamente. Non utilizzateli mai del tutto.
Se possibile non spegneteli mai.
E soprattutto pensate che quanto state accumulando in questi giorni, le vostre preziose foto non più ripetibili. Gli occhi della vostra meravigliosa bambina quando è montata per la prima volta sul suo cavallo, dovrete conservarli nel tempo, per tempo. Per anni.
Insieme a tutto quanto accumulerete nei prossimi anni.
 
Immagine Allegata: recupero_dati_raid.jpg
 
Il raid è bello ma è complicato
 
Un raid, magari esterno su NAS consente una scalabilità comoda di spazio, usufruibile senza aprire il pc e soprattutto condivisibile.
Però è anche un sistema professionale e di difficile accesso al comune utente.
In caso di guasto il recupero dei dati é possibile solo a livello professionale, da service specializzati che vi fattureranno come se voi foste una impresa.
Quindi se ritenete indispensabile per le vostre esigenze una NAS e scegliete per una soluzione complessa, non vi dimenticate anche in questo caso di fare il backup, confidando che tanto è un sistema intrinsecamente sicuro !
 
In futuro probabilmente avremo banda sufficiente per fare i backup sul Cloud, per il momento è una cosa alla portata di pochi.
Ma per il momento cercate di non sottovalutare questa problematica che dovrebbe invece essere al primo punto del vostro modo di essere fotografi.
Specie se siete dei professionisti e per contratto avete l'obbligo di conservare i negativi se non li avete ceduti al cliente.
 
Immagine Allegata: cloud12.jpg
 
So già che mi state dando della suocera, di queste problematiche avevamo già parlato
Qui in un nostro precedente articolo al riguardo (nel 2010).
So che pensate di essere al sicuro. So che dopo aver letto questo articolo non farete nulla per salvaguardare i vostri file.
 
Ma so anche che prima o poi vi troverete nei guai e vi pentirete di non aver seguito qualche semplice consiglio di buon senso.
 
Per una volta lasciatemelo dire : io ve l'avevo detto :bigemo_harabe_net-03:
 
 
 




131 Comments

...
E ringraziate me per l'articolo di Mauro.... ;-)

 

Grazie, certo, anche se mi spiace !

 

Che addirittura un admin si immoli come esempio per la sua "truppa" ricorda abbastanza il Comandante ( di quelli con la "C" ) che abbandona la nave solo per ultimo.

a volte mi davo del pirla:

mentre la notte invece di dormire aggiornavo gli hard disk:

3 hd esterni in giro per casa

uno in box

uno dalla mamma

uno in ufficio

 

adesso continuo a dubitare delle mie facolta' mentali,

ma forse qualcosa di buono lo faccio per salvare tutte le immagini delle mie bimbe e non solo quelle

 

scottato dall'immproviso ed inaspettato mancato funzionamento di un hd esterno

senza preavvisi, per fortuna era uno dei tre

 

adesso sono sei

numero pari

:-)

 

 

 

 

sgraaaaaaaaaaattttttttttttttttttt

Foto
Gabriele Castelli
gen 26 2017 18:51

Tempo fa avevo provato la versione trial di due settimane di un servizio di backup in remoto con più o meno le solite cose: backup distribuito in caso di disastro naturale, file criptati, capienza sufficiente a gestire il mio intero archivio fotografico di allora.

 

L'ho lasciato perdere perché con la mia banda in upload non mi sarebbe bastato l'intero periodi di trial per caricarlo. Ora come ora potrebbe bastarmi Dropbox Pro, ma un altro canone mensile anche no.

 

Per il momento ho l'archivio e due copie identiche su due dischi esterni separati.

Foto
Max Aquila
gen 26 2017 20:42

 

Grazie, certo, anche se mi spiace !

 

Che addirittura un admin si immoli come esempio per la sua "truppa" ricorda abbastanza il Comandante ( di quelli con la "C" ) che abbandona la nave solo per ultimo.

eh...!!?!!

 

altro che Schettino!

Foto
Paolo Tagliaro
gen 26 2017 23:59

Vorrei ricordare che un buon gruppo di continuità è altrettanto indispensabile in quanto gli sbalzi di tensione, la mancanza improvvisa di corrente e il ritorno della tensione sono micidiali per i dischi meccanici e tutte le componenti elettroniche.

Foto
Max Aquila
gen 27 2017 01:05

Vorrei ricordare che un buon gruppo di continuità è altrettanto indispensabile in quanto gli sbalzi di tensione, la mancanza improvvisa di corrente e il ritorno della tensione sono micidiali per i dischi meccanici e tutte le componenti elettroniche.

verissimo. Molti problemi in fase di copia possono essere ingenerati proprio da sbalzi di tensione o peggio.
Ma io ne ho avuto almeno tre negli anni che si rompevano dopo una media di sei mesi. Certo erano economici, ma inutili. Cosa usi?

Tempo fa avevo provato la versione trial di due settimane di un servizio di backup in remoto con più o meno le solite cose: backup distribuito in caso di disastro naturale, file criptati, capienza sufficiente a gestire il mio intero archivio fotografico di allora.

 

L'ho lasciato perdere perché con la mia banda in upload non mi sarebbe bastato l'intero periodi di trial per caricarlo. ...]

 

Infatti il problema - per ora - è proprio la banda in upload, almeno per chi ha qualche decina (o centinaia) di migliaia di file da mettere al sicuro.

Ma certamente le cose sono destinate a cambiare.

In quel caso il canone mensile può essere conveniente rispetto alla manutenzione e sostituzione dei dischi fissi aggiuntivi in casa.

 

Però io raccomanderei questa soluzione al posto del secondo backup. Il primo 1:1 deve essere (dentro) allo stesso PC.

 

 

A scanso di equivoci e ad integrazione del mio articolo (che è un editoriale, non un tutorial/guida) :

 

- io ho solo voluto sensibilizzare i presenti su quanto queste problematiche non debbano essere sottovalutate

- non ho presentato soluzioni definitive, ho solo dato dei consigli, ci sono tante soluzioni di protezione dei dati, ognuno valuterà quella che fa per se

- ho raccomandato di usare sempre la cautela e il buon senso (specie per quanto attiene a soluzioni di tipo "aziendale" come i NAS in RAID e i RAID in generale)

- generalmente più è semplice una cosa più semplicemente ci si possono mettere le mani

- ma soprattutto NON E' SU QUESTO VERSANTE CHE E' IL CASO DI RISPARMIARE

 

un fotografo non dovrebbe mai risparmiare su :

- schede di memoria

- hard disk

- monitor

 

(l'ordine di priorità stabilitelo voi).

Foto
Leonardo Visentìn
gen 27 2017 09:51
Domanda: si possono sapere i cicli di utilizzo di una scheda di memoria? O si va a memoria?

Domanda: si possono sapere i cicli di utilizzo di una scheda di memoria? O si va a memoria?

 

 

Il ciclo di scrittura è a livello di singola cella e i controller moderni hanno algoritmi in grado di evitare che vengano sovrascritte continuamente le stesse celle (teoricamente per le memorie comuni che usiamo noi il ciclo di vita sarebbe 10000 scritture). Quindi dubito che ci si possa ricordare di quante scritture sono state fatte per ogni cella, salvo tenere un log memorizzato da qualche parte !

 

Comunque, ai nostri fini, penso che l'elemento più sottoposto a stress di una SD sia piuttosto il controller e, meccanicamente, i pin di contatto. Io starei piuttosto attento a questi aspetti.

Tendenzialmente - in base all'uso di ognuno - io suggerisco per cautela di buttare via le schede vecchie ogni 24-36 mesi.

Proprio a integrare il bell'editoriale , vorrei dare qualche info sull'aspetto di affidabilità degli hd .

Quanto suggerito da Mauro e Max non è assolutamente da sottovalutare e basta leggere questo articolo indicato sotto, per capire quanto importante sia il problema.

Backblaze è un provider cloud che utilizza decine di migliaia di hd e fornisce i dati di guasto degli stessi nei suoi sistemi.

Basta guardare i numeretti per rendersi conto dell'importanza del suggerimento arrivato.... e soprattutto che la sfiga... ci vede benissimo.

 

leggere qui

Si, faccio presente due cose :

 

- i dischi HGST e Toshiba da noi sono sempre più di difficile reperibilità (specie i tagli interessanti)

- Blackbaze ragiona su numeri di installato di decine di migliaia e alla fine deve fare un bilancio nelle scelte di acquisto

 

tanto che conclude :

 

"Nei suoi server Backblaze integra un maggior numero di unità da 4 terabyte di Seagate, che nell'ultimo trimestre hanno raggiunto un tasso di fallimento del 2,54%. L'azienda ha sottolineato che continua a usare i dischi Seagate da 4 TB per via del miglior prezzo e l'affidabilità tutto sommato accettabile."

 

Nelle statistiche guardiamo il trend anno su anno. Il 2016 ha visto un netto miglioramento con l'arrivo sul mercato delle nuove famiglie di dischi.

 

Attenzione al fatto che ci sono tanti dischi sul mercato, anche di taglio identico. Ogni modello può avere una destinazione particolare (archivio, RAID, NAS, sorveglianza, desktop, prestazioni), con differenze sia di prezzo che di potenzialità.

Foto
Leonardo Visentìn
gen 27 2017 11:44
Attenzione, non guardate affatto all'articolo di Backblaze, è fallato perché i dati forniti mancano di contesto (Backblaze fornisce spazio storage a prezzi bassissimi, e per questa sua specificità utilizza e acquista massivamente hard disk, anche prendendoli in massa da negozi retailer consumer, chr vuol dire che dentro la statistica sono finiti anche mucchi di hard disk di partite andate male. Ma peggio di tutto, in quella statistica, non si tiene affatto conto che per garantire stabilità ai propri sistemi, Backblaze ha nel tempo ottimizzato i rack dove vengono posti i dischi, sia a livello termico che di damping delle vibrazioni, problema enorme soprattutto di cui soffrono i dischi consumer, che non hanno tecnologia atta a gestire queste problematiche. Il problema è che, mentre dalla statistica si vede che i maggiori fail avvengono x dischi di età più vecchia, è proprio per quelli che sono ancora utilizzati i primi sistemi di damping, poco efficienti, e la densità di dischi per metro quadro porta le vibrazioni a livelli pericolosi. E teniamo anche conto che l'uso fatto dei dischi in quel caso è molto oltre quello x cui sono stati progettati e venduti, per cui non fa testo per un uso tradizionale e consono alla loro destinazione).
Una dettagliata disamina di quell'articolo è fatta qua http://www.tweaktown...ered/index.html

Per quanto riguarda io discorso delle schede di memoria, pensavo più ad un qualcosa del tipo l'indicazione del wear state delle batterie al litio.

Attenzione, non guardate affatto all'articolo di Backblaze, è fallato perché i dati forniti mancano di contesto (Backblaze fornisce spazio storage a prezzi bassissimi, e per questa sua specificità utilizza e acquista massivamente hard disk, anche prendendoli in massa da negozi retailer consumer, chr vuol dire che dentro la statistica sono finiti anche mucchi di hard disk di partite andate male. Ma peggio di tutto, in quella statistica, non si tiene affatto conto che per garantire stabilità ai propri sistemi, Backblaze ha nel tempo ottimizzato i rack dove vengono posti i dischi, sia a livello termico che di damping delle vibrazioni, problema enorme soprattutto di cui soffrono i dischi consumer, che non hanno tecnologia atta a gestire queste problematiche. Il problema è che, mentre dalla statistica si vede che i maggiori fail avvengono x dischi di età più vecchia, è proprio per quelli che sono ancora utilizzati i primi sistemi di damping, poco efficienti, e la densità di dischi per metro quadro porta le vibrazioni a livelli pericolosi. E teniamo anche conto che l'uso fatto dei dischi in quel caso è molto oltre quello x cui sono stati progettati e venduti, per cui non fa testo per un uso tradizionale e consono alla loro destinazione).
Una dettagliata disamina di quell'articolo è fatta qua http://www.tweaktown...ered/index.html

 
 
 
Mi ero scordato di quell'articolo. Grazie per averlo segnalato.
 
Ma ci tengo a precisare che la mia segnalazione non voleva indicare BB come  "il Verbo" della statistica degli HD. In effetti se non esiste una procedura std omologata i dati vanno letti per quello che sono.
Il mio intento era ed è dare un indicazione che gli hd si guastano. Aggiungo specialmente se trattati male.
Quei dati non sono un'indicazione di scelta su quale acquistare.
Il fatto che BB utilizzi/abbia utilizzato in certi periodi dischi retail consumer ci mette nelle stesse condizioni. Dove acquistiamo noi? e sappiamo se quel lotto può essere fallato?
Guardando quei numeri e prendendoli per quello che sono, basta guardare il 2016 nel riepilogativo dei tre anni per vedere che quelli non presenti in precedenza , con le migliorie introdotte da BB hanno comunque guasti. Ed è naturale come indicato anche nel grafico dell'articolo che segnali.
 
La stragrande maggioranza di chi si dota di un pc lo acquista preassemblato , talvolta non essendo in grado di capire quello che prende.
Una quota parte invece sceglie con cura il singolo componente.
E per agganciarmi alle problematiche dell'articolo su BB, nell'acquisto non si prende in considerazione un componente sottovalutato: il case .
Ci sono molte differenze tra un case ad es midtower da 70€ e uno da 140€: spazio, dotazione di ventole (soprattutto frontali per gli hd), gommini ammortizzanti negli alloggiamenti degli hd per evitare vibrazioni  etc
I primi se va bene hanno una ventola posteriore di estrazione.
 
Resta un fatto, oggetto dell'editoriale: gli hd si guastano. E' un dato di fatto.
Mi fermo qua  altrimenti passo io da suocera...
 
:a063:

:lol:

 

il mio case

 

Immagine Allegata: cosmos-open.jpg

 

Immagine Allegata: 346492_3.jpg

 

:bigemo_harabe_net-03:

Corsair Carbide 500R

 

 

41v-bIINP-L.jpg

Foto
Leonardo Visentìn
gen 27 2017 16:38
Non vi mostro il mio...
Foto
Paolo Mudu
gen 27 2017 20:50

Grazie Mauro,

questo è uno dei più utili articoli scritto su Nikonland.

Io sono utente MAC ed uso una unità di back up & WI-FI Apple + altri due HDD separati.

L'idea del tosta pane mi piace e ho appena ordinato su Amazon un articolo simile con, per ora un HDD da 8 T.

L'idea di perdere alcune immagini mi terrorizza!

Foto
Paolo Tagliaro
gen 27 2017 23:13

verissimo. Molti problemi in fase di copia possono essere ingenerati proprio da sbalzi di tensione o peggio.
Ma io ne ho avuto almeno tre negli anni che si rompevano dopo una media di sei mesi. Certo erano economici, ma inutili. Cosa usi?

 

 

Ho un gruppo Metasystem (Legrand) Whad 800 ad onda sinusoidale.

Non ricordo più quanti anni ha, almeno 5, e mai dato un problema; non è usuale perché anche i più costosi si rompono.

Foto
Massimo81
gen 28 2017 10:11

Acciderbolina...io che salvo tutto su due HD esterni adesso sono entrato in panico totale! ;)...mi consigliate qualche configurazione più sicura?
Nas di che marca? HD? Sono totalmente ignorante!!

 

Grazie per l'utilissimo articolo!!
 

Foto
happygiraffe
gen 28 2017 10:15
Maledizione, mi avete convinto a sostituire il NAS, che ormai ha 4-5 anni...

Maledizione, mi avete convinto a sostituire il NAS, che ormai ha 4-5 anni...

 

Ce l'hai il backup di tutto quanto c'è nel NAS ? Confessa ... anche del Seattle Recital di Emil Gilels ?


Acciderbolina...io che salvo tutto su due HD esterni adesso sono entrato in panico totale! ;)...mi consigliate qualche configurazione più sicura?
Nas di che marca? HD? Sono totalmente ignorante!!

 

Grazie per l'utilissimo articolo!!
 

 

 

Cosa significa dischi esterni ? Scatolette USB da bancone ?

 

Il NAS è una cosa seria per persone serie. Io lo consiglio esclusivamente a chi sa cosa sta facendo e sa come servirsene.

Foto
Massimo81
gen 28 2017 11:19

 

Ce l'hai il backup di tutto quanto c'è nel NAS ? Confessa ... anche del Seattle Recital di Emil Gilels ?


 

 

Cosa significa dischi esterni ? Scatolette USB da bancone ?

 

Il NAS è una cosa seria per persone serie. Io lo consiglio esclusivamente a chi sa cosa sta facendo e sa come servirsene.

 

Esattamente gli scatoloni usb! alternativa ai Nas?

Stiamo parlando di dischi di lavoro o di backup ?

 

Ovvero, dove risiedono i tuoi file originali ?

Foto
Massimo81
gen 28 2017 11:32

File originali salvati su i due hd esterni di cui sopra, uno da lavoro e l'altro di backup.

I file originali poi li tengo anche su hd del pc. In parole povere tre dischi con originali!

:o

Il mio suggerimento, come descritto nell'articolo, su piattaforme moderne Wintel :

 

- dati originali su hard disk interno capiente quanto basta, duplicati su un hard disk interno, identico al precedente

- secondo backup su disco esterno sciolto, della medesima capienza, utilizzato in "leva e metti" con il tosta pane della Inateck (o attrezzo analogo).

Questo secondo backup andrebbe conservato in luogo sicuro e differente da quello dove dimora il pc.

E aggiornato/verificato periodicamente.

 

Si tratta solo di suggerimento. Io non vendo nulla e non faccio il consulente :marameo:

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