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0
Nikon 300mm F2.8 AF-I (test/prova)
lug 06 2015 01:00 |
andre_
in Obiettivi
Una volta tirato fuori dalla sua comoda stanza, ecco come ci si presenta:
Tre chili di vetro e metalli, poco più di 24cm di lunghezza a cui ne vanno aggiunti quasi una quindicina di paraluce.
Il diametro del vetro frontale é oltre dodici centimetri.
Per fortuna non é filettato, ed i filtri dell'insolito diametro di 39mm (standard dei vecchi tele) trovano posto nel cassettino posteriore.
Una bella economia, fino a che non si cerca un polarizzatore nel mercato dell'usato!
Provando a togliere la "pelle", sotto dovremmo trovarci undici lenti in nove gruppi, a cui va aggiunto il vetro di protezione anteriore ed il filtro posteriore (entrambi obbligatori!).
I motori della messa a fuoco sono due.
Non ho provato a sbucciarlo, ma grazie alla tenacia di Roby C abbiamo una radiografia:
Tutta questa roba figura benissimo agganciata ad un corpo professionale come la D2x, con cui forma un insieme perfettamente bilanciato (di quattro chili e mezzo...). Con la D700 mi trovo ancora molto bene, ma ogni corpo più piccolo sarebbe davvero scomodo.
Il piccolo e robusto attacco per il treppiede (ruotabile ma inamovibile) consente di maneggiare comodamente questa lente anche a mano libera.
Per intendersi (e per ridere un po'), é un pochino più grosso del 50mm...
Non é tropicalizzato, come tutti gli obbiettivi fino agli AFS, ma come sempre la costruzione é di alto livello, e la presenza del grosso paraluce e della guarnizione antipolvere del cassettino dei filtri lo rende non particolarmente sensibile alla pioggia, senza esagerare.
La lente anteriore é comunque sigillata, direi.
MESSA A FUOCO
La sigla per molti può essere una novità, con quella "I" in fondo che é stata patrimonio di tre soli obbiettivi Nikkor: questo, il 400mm di pari luminosità ed il 500mm f4.
Prodotti per pochi anni (il 300mm dal '92 al '96, gli altri dal '94 per tre o quattro anni soltanto), hanno tutti la particolarità di avere il motore (o meglio "i motori") all'interno del barilotto.
Ma, a differenza dei successivi AFS, qui il motore é un normale coreless, come quelli interni al corpo macchina.
Quindi la messa a fuoco minima di 2.5m (limitabile a 7m) é comandata dal corpo macchina attraverso i solito contatti della baionetta, ed infatti gli AF-I si comportano come gli AFS a tutti gli effetti.
Accettando i teleconverter mantenendo l'autofocus, ad esempio.
Le prestazioni della messa a fuoco automatica sono d'eccellenza.
Leggermente più rimorosa di quella degli AFS (ma, per intendersi, sia lo scatto che la maf comandata dal corpo macchina sono molto più rumorosi), é nella pratica altrettanto veloce.
Certamente gli AFS di pari categoria sono ancora più rapidi, ma con meno di un secondo impiegato per andare dalla minima distanza all'infinito questo AF-I 300mm surclassa pesantemente i vari AFS 70-200 VR, AFS 80-200, AFS 300 f4.... avvicinandosi notevolmente alle prestazioni dei nuovi 300 f2.8.
Ed é anche precisissima, senza mai la minima incertezza o gioco.
L'unico limite sta nella correzione manuale della messa a fuoco automatica.
La possibilità é presente, con l'apposita ghiera che permette la maf manuale, automatica o automatica con correzione, ma purtroppo i motori "normali" obbligano ad un gioco nella ghiera prima di poter correggere manualmente il fuoco.
Quindi la velocità e la precisione ne risentono, consigliando di usare questo obbiettivo come un AF "puro".
A questo scopo sono utili i pulsanti di blocco della messa a fuoco, nella parte anteriore dell'obbiettivo.
RESA OTTICA - Definizione
Stiamo parlando di un obbiettivo di alta gamma tra le lenti Nikkor.
Penso che nessuno dei 300mm f2.8 che si sono avvicendati nel listino Nikon sia meno che ottimo, e tutti hanno una personalità molto spiccata.
Qui siamo probabilmente di fronte al migliore 300mm f2.8... a f2.8.
Insomma: questa lente a TA ha una definizione che supera l'eccezionale AFS I serie. Non esagero.
Ad esempio in questa foto, presa a pochi metri ed a TA:
...Ed un particolare al 100%:
Forse la definizione cresce chiudendo il diaframma ad f4 ed f5.6 (oltre non penso di essere mai andato), ma non me ne sono mai accorto....
La PdC ridottissima a TA può comunque essere sfruttata, complice l'ottimo AF, che quando aggancia bene il soggetto ha un'ottima resa:
...che non obbliga necessariamente a diaframmi più chiusi, anche se certi soggetti potrebbero gradire:
Entrambi i particolari sono al 50%, ed entrambi i soggetti sono kittywakes (gabbiani tridattili).
RESA OTTICA - Aberrazioni e contrasto
Il progetto di questo schema ottico é senz'altro datato (schema ottico che, tra parentesi, ho cercato per mari e per monti senza riuscire a trovarlo).
"Datato", come ben sapete, é per me un pregio, perché sinonimo di ombre aperte e contrasto non eccessivo, unito a colori meno saturi delle nuove lenti.
L'AF-I 300 non fa eccezioni, e mantiene le caratteristiche tipiche dei Nikkor ante VR.
Spesso per le lenti del XX secolo (e dei trattamenti antiriflessi datati in generale) il problema sono piuttosto le aberrazioni cromatiche ed il flare.
Ma in questo caso non ho praticamente mai visto nessuno dei due difetti.
L'unico limite, che impone una certa attenzione, é il color fringing (gli aloni rossi o viola intorno ai piccoli riflessi ed ai punti di luce), che a volte fa capolino:
Ma i software di sviluppo sono abbastanza ben dotati, ed anche il color fringing non é praticamente mai un problema, come invece é in altre lenti dal progetto datato (l'AF 180 f2.8 su tutti!).
Come dicevo, di flare non ne ho mai visto, ma sinceramente non sono mai "andato a cercarlo" fotografando senza l'imponente paraluce.
RESA OTTICA - Sfocato
Ho lasciato volutamente questo aspetto per ultimo, perché merita un'attenzione particolare.
Come detto sopra, tutti i 300mm f2.8 hanno una propria personalità, e questo AF-I non fa eccezione.
Di solito la bontà di un tele va di pari passo con la morbidezza dello sfocato, ed i migliori 300 Nikkor ne sono una prova (l'AIS e l'AFS I serie su tutti).
L'AF-I rappresenta un'eccezione probabilmente unica.
Lo sfocato é estremamente contrastato, "duro", anche se estremamente piacevole.
Questa caratteristica, a mio parere, lo rende ottimo per le foto naturalistiche, dove spesso ci si scontra con l'esigenza del "tutto a fuoco" e con la poca luce che costringe a diaframmi aperti o alla TA.
Con lo sfocato di questa lente, che pure é molto graduale, si ha un'impressione di nitidezza superiore all'effettiva PdC.
Con, ovviamente, una difficoltà maggiore nello sfumare lo sfondo.
Viene in soccorso l'elevatissima qualità ottica, che mantiene una tridimensionalità esemplare.
Questo é probabilmente il vero "carattere" di questa lente, che la differenzia dalle altre di pari focale.
La seconda rana era un metro buono dietro la prima....
In questo caso l'altra sponda del lago era ad almeno trecento metri, o più.
Io la trovo una carateristica impressionante.
CONCLUSIONI
E' un 300mm f2.8 Nikkor. Appartiene quindi ad una delle stirpi più riuscite del catalogo Nikon.
Questo AF-I si differenzia dagli altri 300 in maniera molto marcata, con una resa assolutamente unica, e per essere probabilmente uno dei migliori (se non il migliore) alla massima apertura.
Non richiede particolari attenzioni nell'uso, con la sua resa piuttosto prevedibile e la quasi totale assenza di difetti (eccettuato un po' di color fringing, da correggere in PP quando si presenta).
La messa a fuoco é veloce e precisa, ed il rumore contenuto (forse é meglio usarlo in chiesa durante un funerale).
L'unico problema che non permette di consigliarlo spassionatamente sta proprio nella sua natura, ed in quella vocale all'inizio del nome: i motori coreless (al contrario degli AFS) sono soggetti ad usura, ed i ricambi probabilmente non esistono più.
Peccato, perché senza quel limite considererei questo obbiettivo uno dei migliori acquisti tra i 300mm.
Fino a che durano i motori della messa a fuoco, non solo non ha nulla da invidiare ai successivi AFS e VR, ma nemmeno al precedente AIS.
Con una personalità probabilmente ancora più spiccata, che (forse caso unico tra i 300) può anche non piacere.
a_
Test:
Yes
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98 Comments
le tolleranze di produzione rendono ogni obiettivo differente dagli altri. E anche questo contribuisce al fascino della fotografia.
Tuttavia, la luminosit? geometrica non dovrebbe variare molto con le tolleranze di produzione (a meno che, non si ipotizzi che in qualche esemplare il diaframma non si apra del tutto...) e in ogni caso non di quasi mezzo diaframma.
Forse si tratta di questioni di lana caprina, ma il fatto ? che, naturalmente a livello personale, non sono disposto a pagare 2000 euro e a trasportarmi 3 chiili di peso per "solo" mezzo diaframma in pi? rispetto al 300mm f/4 che gi? possiedo. Tutto qui. Anche se concordo sul fatto che nel pianeta (e anche solo nelcomparto fotografia) esistano questioni ben pi? significative. Ma ? importante avere degli spazi dove discutere molto seriamente di cose molto banali. In fin dei conti, la differenza tra i bambini e gli adulti ? nel prezzo dei loro giocattoli.
Sulla resa a TA non ho molti dubbi, dato che il modello ? accreditato di eccellenti prestazioni. Naturalmente, sarebbe mia cura provare personalmente l'esemplare prima dell'acquisto.
Un caro saluto.
Toni
Se a questo poi aggiungiamo la diversa resa, il diverso modo di rendere lo sfuocato, la diversa velocit? dell'autofocus, la diversa costruzione.
E infine il diverso fascino tra i due, capirai bene che quei 4/10 di diaframma misurati un eone fa da TF potrebbero imho passare del tutto in secondo piano.
O, almeno, io me ne disinteresso del tutto. E sono abituato a portarmi appresso anche il 600/4, oltre al 300/2.8, nella stessa sessione fotografica, non avendo il minimo dubbio sul risultato che avr?, a prensindere dall'effettiva apertura massima.
Il tutto detto senza polemica ma rimanendo in un ambito puramente ludico, come ? per noi la fotografia.
E' vero Rudolf, se devo essere sincero a me il 300 AFS f/4 non ? mai piaciuto. Tra l'altro, al di sotto dei due metri, due metri e mezzo ha un focus shift impressionante: se scatti ad f/11 a 1.5m, ti mette a fuoco 7-8 mm pi? indietro (test alla mano). Quanto basta per renderlo inutilizzabile nella fotografia ravvicinata pseudomacro.
Eppoi, la serie AF-I esercita su di me un appeal davvero irresistibile...
non so come mai (che sia l'effetto degli "anta" appena raggiunti?), ma avevo saltato il tuo post. Eccellente...hai fatto un test superscientifico, altro che test al volo! Bene, anzi benissimo: siamo a livello di semplice sofisma! Il tuo 300mm ? davvero un 2.8...resta adesso da vedere come TF svolga i suoi test fotometrici.
Grazie ancora
Toni
A tutta apertura eventuali errori di diaframma non esistono pertanto mi sembrava l'unico motivo imputabile.
Il mio intervento, tra l'altro, parlava proprio di una differenza insignificante nei fissi.
Se si fosse parlato di grand'angolari avrei supposto la vignettatura.
Altre condizioni ambientali, ben più significative le hai dimostrate tu con prove pratiche.
Comunque, se trovi fuori luogo i miei interventi in merito, farò attenzione a non citare più l'argomento.
ciao
Ti prego di non prendertela, che non era assolutamente mia intenzione "cassare" alcunch?.
Forse sono stato un po' brusco.
Il "fuori luogo" era riferito al fatto che il concetto ? estremamente interessante ed utile da conoscere (anche perch?, di fatto, del tutto sconosciuto ai pi?), ma credo che non abbia molto a che vedere con questo caso.
Se il t-number non fosse compensato fin dall'inizio, nel senso che il calcolo dell'apertura massima deve tenerne conto, si avrebbero errori sistematici su qualsiasi diaframma. Errori che sarebbero inaccettabili, nella pratica, ma che per fortuna non ci sono.
Ma ? molto importante anche il concetto di vignettatura, che hai indicato qui.
Ho gi? scritto che dei tre obbiettivi che ho provato, quello che vignetta di pi? a f2.8 ? il 50mm.
Logico, forse, perche ? il pi? "grandangolare", ma sinceramente non ce lo si aspetta perch? ? chiuso di ben due daframmi rispetto a TA!
Se andiamo a fare una lettura media (non ponderata) di tutta l'area inquadrata, vengono misurati anche gli angoli, pi? scuri del centro proprio per la caduta di luce ai bordi.
Ma se, poniamo, un quarto del fotogramma ha una caduta di luce vicina ad 1EV.... qual'e il valore finale dell'esposizione?
Tradotto: io ho esposto a mano, e poi sono andato a leggere la luminosit? reale al centro del fotogramma (una media su un po' di pixel).
Ma... Non ? che TF ha fatto una media sull'intero frame?
In quel caso, il risultato ottenuto comprenderebbe anche la vignettatura ai bordi (non eccessiva, ma come in tutti gli obbiettivi c'?).
Ed a quel punto, il terzo di diaframma misurato in meno potrebbe avere l? la sua spiegazione.
Non mi pare un discorso campato per aria.
Se, ad esempio, il nuovo VR ha un risultato che coincide di pi? con l'atteso, potrebbe essere semplicemente perch? vignetta meno.
a_
Ti prego, non nominare il Ken e l'AF-In nella stessa frase, che poi mi passa l'appetito....
Mi lascia perplesso il "meno preciso" che scrivi, e mi pare l'avessi gi? fatto notare.
Io non vedo nessuna imprecisione, nella messa a fuoco, sia con la D2x che con la D700 (su cui lo duplico pure).
Devo dire che lo uso praticamente solo in AF-C con il punto centrale, ma le volte che l'ho usato in AF-S non ho avuto problemi.
Non ? semplicemente un back/front focus?
Te lo auguro, che con le nuove macchine in quel caso basterebbe fare una taratura ad hoc per quella lente.
Sul rumoroso ok, ma nemmeno 'sto trattore di cui spesso si legge....
E la velocit?, come ho gi? detto ed hai ribadito tu, non ? poi lontana dagli AFS.
Il 70-200 VR mi pare una lumaca, in confronto, e l'HFS del 500 Sigma ? appena pi? lento.
Quindi nulla da dire, considerato che non mi pare che l'AF-I faccia un uso particolare delle batterie.
Poi, io sto facendo il percorso inverso da quello che dici, nel senso che da quando ho il 500, il trecento lo uso decisamente meno.
Ma, appunto, ? come lo uso io.
a_
il 300 rimane ad un uso specifico. Il 2.8, la focale + corta si addicono a situazioni quali boschi fitti. La maggiore manegevolezza aiuta nel trasporto. Ma se sono in auto o se so di fermarli a lungo in un punto, allora so che posso appesantire il carico. In genarale il 300 abbinato ad un buon TC consente maggiore flessibilit?.
Sulla precisione: forse ? una mia sensazione. Ma pu? essere che canno io. Fatto sta che in AF C, specialmente con soggetti in movimento, spreco parecchi scatti.
Qualcuno di voi, pu? confermarmi un analogo comportamento nel 300mm? Quanto alla questione della rumorosit? dei motori AF-I...beh non me ne preoccuperei troppo. Sia perch? con un teleobiettivo si scatta sempre da una certa distanza, si? perch? il collo di bottiglia ? sempre la rumorosit? della fotocamera.
Ciao
Toni
Non ho paragoni con il 500.
Sul 300, si "sente" sulla mano il funzionamento dei motori, ma non mi pare di avere particolari problemi.
Credo che sul 500 siano stati messi dei motori un po' piu potenti...
Probabilmente costruiti da un progetto sviluppato in comune con la Scania.
Vero che le masse in gioco sono completamente differenti (sia dell'obbiettivo intero che del gruppo ottico di messa a fuoco), ma oso pensare sia un po' meno invasivo sul 300.
Certo, i tecnici Nikon potevano pensare a due motori controrotanti... ma evidentemente non avevano in mente finezze di questo tipo.
a_
Dico che non me ne intendo abbastanza per dire cose sensate....
Ma mi parrebbe strano, perche in quel caso il motore che funziona dvrebbe tirarsi dietro anche l'altro, con le calamite che frenano in alcuni punti.
E se invece l'altro si disconnettessa completamente, credo che perderebbe in velocit? perch? dovrebbe reinestare il meccanismo di trascinamento ogni volta che cambia il senso di marcia.
Tu quanto ci metti ad inserire la retro, sulla tua macchina?
Scherzi a parte, non so proprio.
Magari sono due solo per ridurre le dimensioni e fare una cosa simmetrica per ridurre anche l'usura del meccanismo, semplicemente.
a_
Io ho un mese di esperienza del 500/4 AF-I all'autodromo di Monza.
Mai notato alcun effetto come quello descritto da Toni. Foto di F1 lanciate verso di me in piena accelerazione senza la minima esitazione e con la D2x che non ? un fulmine di guerra in questo campo.
Mentre posso assicurare che, a parte il rumorino tipico dei motorini elettrici, il 400/2.8 AF-S e il 600/4 AF-S si bevono a colazione gli AF-I in termini di accelerazione.
Diciamo che non c'? confronto ma mi sembra normale, dato che il motore SWM ? stato proprio concepito per superare i limiti di quelli inseriti nei pochi AF-I prodotti.
Motore SWM che soffre solo in termini di dimensioni rispetto alla concorrenza.
ma nikon.. non ha un solo motore SWM.. ne ha almeno tre.. per tre taglie almeno.. di vetri.. perciò.. quello più grande non credo sia inferiore alla concorrenza...
se poi toni accusa una botta del genere.. e, pensando bene.. la tua analisi andre.. è moolto più corretta della mia.. , mi auguro di no.. ma.. non è che magari uno dei due motori abbia problemi, ed allora sente la coppia?...
Si, si. Intendevo proprio dire che l'unico problema del SWM ? che ? grande e pesante, cosa ammessa pure da Goto. Per le prestazioni siamo ai massimi livelli esistenti.
E' quello che sospetto anche io. Coppia diversa o usura della guida.
Pare che l'usura della guida si "sente"....
Nel senso che fa proprio molto rumore.
A detta dell'assistenza ufficiale a K?benhavn, il rumore ? inconfondibile, e cresce un bel po' prima di rompersi.
Non ho idea che esperienza abbiano, ma il tizio non era un ragazzino alle prime armi.
Io mi limito a riferire...
Che invece un motore sia malfunzionante, purtroppo potrebbe essere.
Non credo che un normale motore coreless si prenda la briga di avvertire, prima di defungere.
a_
Ieri nevicava, era buio nel bosco e la visibilità scarsa: il tempo giusto per 300/2.8 su D3!
300/2.8 AF-I in AF-C limitatore oo-6m su Monopiede
Per? ? stato bello, che silenzio...
e che umido
ciao
Eccolo, nella sua bella valigia in alluminio, con un copriobbiettivo in pelle (umana, se Nikon assomigliasse alla megaazienda dove lavora Fantozzi Ragionier Ugo).
[...]
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Lo uso ancora, meno di prima ma lo uso ancora.
La presentazione del piccolo nuovo Nikon 300/4 E in prima battuta mi ero quasi convinto a venderlo per sostituirlo con il diffrattivo. Ma poi mi sono detto: " sicuro che mi pento". C'è da dire che mamma Nikon ci ha messo lo zampino perché a tentennare così a lungo la distribuzione di questo nuovo obiettivo, fa scappare la pazienza anche ad un santo.
Il 300/2.8 AF-I comunque è molto compatto, certo non leggero e pratico come un f/4 (pure diffrattivo), ma per essere un 2.8 di vent'anni fa direi che ha ancora qualcosa da offrire
Lo appendo alla spalla con la sua cinghiola minimale e lo porto dappertutto senza dare troppo nell'occhio. Com'è comoda sta roba nei concerti!
Insomma ... è sempre un ottimo vetro.
Uhhh questo te lo eri perso:
grazie al vecchio 300... mi sono assordato meno di chi era proprio vicino alle casse, come Ian Paice (che era SULLE casse)
Sono dell'anno scorso?
sì RAGAZZO,
quella bella serata ad Angera organizzata dall'AVIS.