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I Moltiplicatori di focale: come li usiamo noi

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Tre fotografi amanti della natura raccontano come usano e quando usano (o non usano) i moltplicatori di focale, nellafotografia alla fauna (per non chiamarla caccia fotografica) e nella macro.
Una condivisione di esperienze più che un test, ma proprio per questo interessanti, perchè vissute.
Di Bruno Mora, Massimo Vignoli e Silvio Renesto
 
Danno neve domenica, specie verso il pomeriggio tardo. Posso gestirmi la giornata per intero come preferisco, perciò mi sveglio al mattino e guardo fuori:  schiarite, e sole tra squarci di cielo azzurro.

Ho intenzione di fare una capatina in oasi al mattino, non ci passo da un mese e la voglia di tornarci è forte, anche se so che non è una stagione ricca di avvistamenti.

Ho con me la D800e e il 500 AFS VR, ho deciso di stare “leggero”, appena arrivo avvisto uno stormo di quindici gru volteggiare per un po’ nei cieli dell’oasi, poi si dirigono verso nord-est, scatto alcune foto per documentare, in serata manderò una segnalazione agli amici di Cuneobirding.
 
 







Immagine Allegata: post-310-0-34121100-1426358494.jpg

 

Gru, D800E e 500 Afs vr, il moltiplicatore 1.4 x è rimasto in borsa ( e meno male, non avrei colto il gruppo nella sua interezza)

 

A Racconigi il passaggio delle gru è la quotidianità, qui un po’ meno. Per il resto poco o nulla da segnalare, i germani, qualche alzavola e un paio di aironi cenerini a distanze siderali completano il quadro.


 

Quaranta minuti di auto, saliamo di quota, decisamente, vado al mio capannetto, lo sgombero dalla neve, riempio le mangiatoie di semi di girasole e panettone sbriciolato (i panettoni li compro ancora al mercato a prezzi irrisori). Mentre mi faccio strada in mezzo alla neve con la pala, già sento i versi di allerta (o benvenuto?) di decine e decine di cince e fringuelli. Quest’anno la popolazione è aumentata rispetto agli anni scorsi, ha fatto la sua comparsa per la prima volta il frosone, e le cinciarelle sono la specie presente in maggior numero, mentre l’anno scorso erano più diradate.
Fin dall'inizio, anche mentre sono allo scoperto, i rami degli alberi intorno sono già affollati di ospiti affamati. Qualcuno più ardito scende ugualmente alla mangiatoia, io continuo nelle mie operazioni di sgombero, fino a quando non sono pronto a entrare nel nascondiglio.


I posatoi sono piuttosto vicini, da un paio di metri a circa quattro, cinque al massimo. Il 500 è inservibile, vado di 300 f/4 e D7100, alternando la D800e, anche perché vorrei un po’ più di aria intorno ai soggetti, i ritratti stretti dopo che ne hai fatti a iosa ti stufano un poco.
 








Immagine Allegata: post-310-0-25647400-1426273778.jpg

 

 Cinciarella, D7100 e 300 AFS F/4.

 

 


Fuori è tutto un frullare di ali e un crescendo di twit, il nuovo rametto è subito apprezzato dagli ospiti che vi si alternano e si scacciano l’un l’altro. Le cinciarelle sono le più aggressive, fringuelli, cince bigie e peppole più tolleranti. Il pettirosso è isolato, ma arriva pure lui, ogni dieci minuti fa la sua passata e si avvicina, anche se molto più sospettoso degli altri. Il picchio muratore arriva anche lui, ma mai a distanza utile.

 

Ad un tratto un frullo di ali più forte, ed eccolo, quello che aspettavo più di tutti, il Frosone, pensavo di non vederlo più dopo le nevicate, dal momento che qui manca l’acqua, di cui ha assoluto bisogno, ma si vede che ne ha trovata poco lontano. Due maschi…. due maschi? Le volte scorse era la coppia, vuoi vedere che si sono passati parola e il gruppo si sta allargando?
 
 







Immagine Allegata: post-310-0-97194900-1426273798.jpg

 

Essendo grande quasi il doppio di una cinciallegra, posandosi alla stessa distanza fatico a farcelo stare dentro il fotogramma. D7100 e 300 AFS F/4.

 
Un lampo mi attraversa la mente: qui ci vorrebbe qualcosa di più corto ancora…il 200 f/2 è a casa, guardo l’ora, sono quasi le 16, tra andare e tornare sono quaranta minuti e mi rimane ancora un’ora dopo, di luce. Parto subito, e torno col 200, lo metto sulla D800e, voglio spazio intorno, e se possibile seguire le evoluzioni aeree. E quando la luce calerà, avrò quel diaframma 2 a disposizione, per tentare l’impossibile.
 

 







Immagine Allegata: post-310-0-11924600-1426273814.jpg

 

Cincia bigia, D800E, focale 200 mm. distanza del soggetto circa 2 metri. 

 

 

 

 

Immagine Allegata: post-310-0-68865200-1426358651.jpg

 

Il 200 mm liscio, su formato dx.

 



Una soluzione univoca non esiste, ma esistono molte situazioni tutte diverse che ci faranno propendere per l'una o l'altra soluzione, sta al fotografo scegliere il rimedio migliore.







 




Ogni lunghezza  focale ha una sua ragione di utilizzo, in un’oasi dove le distanze sono notevoli e non è possibile avvicinarsi ai soggetti perché ci si trova dentro un capanno da cui non si può uscire, allora le lunghe focali la fanno da padrone.  Anzi, più sono lunghe meglio è, i mm. non bastano mai. Quando parecchi anni fa iniziai a frequentare le oasi naturalistiche del nord ovest, mi  resi conto subito che i moltiplicatori erano molto usati perché le distanze erano davvero notevoli, l'unica soluzione era (ed è, ancora, in certi casi) aumentare i millimetri.
 







Immagine Allegata: post-310-0-96781700-1426358557.jpg

 

Airone bianco maggiore, 600 mm AFS VR moltiplicato 2x, volevo riempire l'inquadratura con le evoluzioni di questo lontano Airone in cerca di prede. Scattata da capanno.

 

 

Immagine Allegata: post-310-0-62758800-1426274051.jpg

 

Immagine Allegata: post-310-0-61520600-1426274121.jpg

 

Con il 600 mm e il TC 14EII ho potuto comporre l'inquadratura nel modo che ritenevo migliore: il gruccione non è né troppo stretto né troppo perso nello sfondo. Foto scattate dall'auto.

 

 


 
Le focali più corte trovano la loro collocazione in un tipo di ripresa dove il fotografo ha maggiore libertà di azione, può muovere il suo nascondiglio avanti o indietro, oppure può avvicinare i posatoi. Situazione tipica quella illustrata più sopra, con le foto scattate alle cince dal mio capanno.
 
Io ho ridimensionato l'uso dei moltiplicatori, limitandomi all'uso dell' 1,4x quando si rende necessario, mentre il 2x rimane decisamente sottoutilizzato, pronto a intervenire solo in casi particolari, quali l'avvistamento di una specie non comune a scopo documentativo.
 
Testo e foto di Bruno Mora.
 




Test: Yes



54 Comments

Max,

ti rispondo io. In effetti il termine "CORRETTO" io non lo userei, io direi che se nel 90% delle foto con il tele si sta usando il TC, allora è segno che sarebbe il caso di ricorrere ad una focale più lunga. E non tanto per migliorare la qualità ottica assoluta, ma per la migliore prestazione generale, velocità e precisione di messa a fuoco, correzione dei riflessi interni (utile nei controluce) e magari luminosità massima maggiore perché f/6.8 onestamente è un po' buietto. Quest'ultima opzione è necessaria quando la luce diminuisce sul serio. Senza necessariamente ricorrere a 2.8, avere almeno un f/4 è utile. 

 

E tu mi dirai: smonto il TC!

ecco fatto :)

 

 

Allora proviamo con questa:  " Il teleconverter non può e non deve sostituire la focale che ci è più consona ma deve restare uno strumento di ripiego per impieghi saltuari perchè qualunque teleconverter introduce peggioramenti nella resa dell'obiettivo."  Io ci vedo tanto pregiudizio. Tutto ciò che viene aggiunto ad un obiettivo ne peggiora la resa, persino un semplice fitro. Lo sanno bene i fotografi paesaggisti ( anche Joh Shaw ) che comunque continuano ad utilizzare  filtri ND, GND ecc..

Chi usa il TC, compreso il sottoscritto, non lo fa di certo perchè innamorato di questo accessorio, ma solo per necessità, come si è detto. Nella fotografia naturalistica i mm non bastano mai, quindi anche possedendo il più lungo e potente dei teleobiettivi nessuno potrà mai affermare che non lo utlizzerà mai in accoppiata con un TC.

La fotografia naturalistica è uno dei generi che prediligo. Il 100% degli  appassionati che incontro nei vari capanni che frequento usano i TC, anche chi è dotato di super tele.  Ovvio ( ripetendo quanto riportato anche nell'articolo ), va saputo usare e conoscerne i limiti.  Il 90% delle foto naturalistiche che scatto sono con TC. I risultati, in termini diresa, sono ottimi ( ho ancora 10 decimi di vista ) e lo dimostrano anche le foto dell'articolo. Quando qualcuno da un file, o meglio ancora, da una bella stampa riuscirà a riconoscere se la foto è stata scattata con un TC allora....andrò dall'oculista a farmi controllare la vista. Nel frattempo  i soldi che servirebbero per acquistare un 500mm Nikon li utlizzo per viaggiare nei posti dove gli animali li posso fotografare da vicino.  :ciao:

Foto
Valerio Brùstia
mar 24 2015 17:43

Ma certo! Il bilancio economico tocca tutti quanti,

Comunque io non ti ho parlato di qualità ottica assoluta, ma di altra cosa. Non stai parlando con un inseguitore delle 5000 lineexmm, ma delle foto a fuoco sì. Felice per te e per i tuoi dieci decimi, ma con questo ti posso assicurare che non c'è battaglia tra il 300/4+TC17 e il 500/4 Afs. La prestazione di un 500/4 è altra cosa e non parlo, mi ripeto, di ottica assoluta, che c'è comunque ma non così travolgente come nel confronto con certe ottiche della mia memoria, i famosi fondi di bottiglia, è nelle possibilità d'uso, più ampie e nelle maggiori garanzie di risultato. Per contro è meno maneggevole e più ingombrante, oltre che molto costoso, ma ti assicuro che nell'uso si apprezza, si ottengono foto migliori. 

 

Io uso tele molto lunghi, li moltiplico molto poco, l'1.7 lo uso solo d'emergenza, ed effettivamente non è un cesso di accessorio. Di certo allungare allungare allungare .. è un concetto (questo sì) sbagliato. Come dici tu, meglio cercare di andare in posti dove gli animali ci sono e sono avvicinabili a distanze ottimali. Comunque con me sfondi una porta aperta, non c'è soldo speso meglio di quello speso per viaggiare. Con questo rimango del mio avviso, moltiplicare perchè no. ma con ragion di causa.

 

comunque 300 mm a formato pieno no crop no tc:

 

Immagine Allegata: 18_PLS_0010.jpg

 

sul greto del Sesia a 20 Km da casa 

ciao

Non vorrei essere frainteso, non discuto certo le qualità del 500/4 tantomeno affermo che il 300/4+TC "gareggia" alla pari.

Io per fotografare il "martino" mi faccio minimo 50 km, nonostante ciò, sono oltre 8 mesi che mi da buca! Passa ma non si posa mai. Al Kruger invece ho beccato la specie bianconera. :-)
Foto
Massimo Vignoli
mar 24 2015 22:41

Non vorrei essere frainteso, non discuto certo le qualità del 500/4 tantomeno affermo che il 300/4+TC "gareggia" alla pari.
Io per fotografare il "martino" mi faccio minimo 50 km, nonostante ciò, sono oltre 8 mesi che mi da buca! Passa ma non si posa mai. Al Kruger invece ho beccato la specie bianconera. :-)


Max, il tema dell'articolo non ê sul fatto che abbia più senso spendere i propri soldi in viaggi o in supertele, ma la descrizione della visione soggettiva di tre fotografi sul tema dei tc. Comprensibilissimo che altri abbiano altre visioni sul tema, da chi moltiplica quasi sempre a chi non lo fa mai.
Quello che posso dire è sostanzialmente ripetere che quegli oggetti sono strumenti, cioè un mezzo e non il fine. Ma detto questo, se pensassi che l'obiettivo giusto per me è un 400/5.6 comprerei quello, tra l'altro i cugini "bianchi" ne hanno uno veramente ottimo e che costa poco. Così come, se mi trovassi ad usare il 500 sempre moltiplicato, lo avrei già permutato con un 600 o un 800!

Ciao
Massimo

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