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Lieve
in Editoriali
oddio mi si è rotto l'hard disk !
E cosa c'era su ?
Tutte le mie foto da quando sono nati i ragazzi a ieri. Venti anni di scatti. Quattro terabyte, quasi 400.000 scatti.
Ma non hai fatto un backup ?
Certo, mica sono scemo solo che ... mi vergogno un pò a dirlo. Il disco di back-up era aggiornato a metà anno scorso, sai com'è. E non lo usavo da un pò. Quando sono andato a prenderlo per riprendermi le foto ... maledizione ... ma ti pare che non si era rotto anche quello ?
E adesso ?
E adesso sono nelle mani del tecnico che ancora non mi sa dire se si potrà ripristinare il mio patrimonio. Ci sono foto che mi sono costate un botto, viaggi, occasioni uniche, per non parlare, come ti dicevo, di tutte le foto dei miei figli da quando sono nati ...
***
Uno scenario per nulla inverosimile e che certamente sarà capitato a qualcuno di tutti noi. Ricordo un collega di lavoro che, spericolato, metteva le foto del figlioletto su un DVD riscrivibile ed aggiungeva una sessione di foto ogni volta che si riempiva la scheda di memoria della sua compattina digitale. Finchè un giorno ... usura, incuria, errore di scrittura del laser. E si è perso, irreparabilmente tutto.
Ovviamente solo una piccola frazione di quelle foto era finita su carta, tutto il resto, al più, trasmesso a bassa risoluzione ad amici e parenti.
Questo é il punto su cui vorrei insistere.
Chi tra di noi ha più di 20 anni, ha certamente uno o più album di famiglia in casa, oltre a decine di raccoglitori in 10x15cm di foto di famiglia riprese nelle tante occasioni celebrate nel tempo. Ricordo me stesso che spegne le candeline della torta del sesto compleanno. Maglietta blu a righe rosse, con in mano l'immancabile macchinina sportiva (regalo fresco), magro come un'acciuga ... lo ricordo perchè nel tempo, con i nonni, con la mamma, ho rivisto quella foto. So dov'è conservata. E' in buone condizioni. La sua qualità era relativa ma il valore del documento incontestabile.
Oggi il sistema digitale ci ha fatto fare balzi da gigante. La qualità delle immagini è strabiliante, possiamo trasmetterle in tempo reale a chiunque. Duplicarle a piacere e senza costi. Possiamo anche stamparle con una qualità di impatto impensabile ai tempi andati delle pellicole e delle messe a fuoco approssimative, dei consumabili sfruttati, delle carte smaltate ...
Ma le stampiamo poco o per nulla.
Le conserviamo dentro ad un hard-disk e ci preoccupiamo poco di come stanno perchè siamo distratti dalle prossime foto.
Non ci preoccupiamo che possano perdersi tutte in un botto solo e, forse, irreparabilmente e per sempre.
Ma sopratutto : non le riguardiamo e spesso, passato il momento presente, non le condividiamo con i nostri cari.
Ricordo una intervista a Richard Avedon appena prima che morisse. Il giornalista gli chiedeva se fosse orgoglioso di mettere a disposizione di tutti l'immenso archivio composto da oltre 40.000 diapositive e negativi accumulati in tutta la sua carriera. Dick, sorridendo si limitò a rispondere che riguardando molti di quegli scatti, anche di 40 anni prima, spesso gli veniva spontaneo esclamare "ma questa foto l'ho fatta io ? Non me la ricordavo proprio, ma che bravo che ero !".
La tecnologia moderna ci aiuta anche nel restauro e nel recupero del materiale conservato su supporto fisico anche da decenni. Le mostre antologiche su Irving Penn (ricavate dalle sue eccezionali stampe), quelle sul nostro Arturo Ghergo (di cui sono conservate per lo più le stampe, opere uniche ed originali per l'eccezionale lavoro di ... irripetibile elaborazione manuale post-scatto), per non parlare del patrimonio lasciato da Robert Capa che scattava sempre in ogni situazione con un rullo in b&n e uno a colori, consegnava il b&n al giornale e conservava per il futuro quelle a colori.
Questo immensa eredità ci è arrivata perfettamente sfruttabile perchè ... stampata, vuoi su supporto sensibile (come le dia), vuoi sulla vecchia ed intramontabile carta.
the making of Stana by Michele Paoli
Fin qui abbiamo parlato della memoria e della conservazione dei documenti, sia quelli familiari che quelli storici ma c'è di più. Molto di più.
Chi conosce l'elevatissima qualità di stampa che la tecnologia a getto di inchiostro ha raggiunto a livello professionale, oramai sfrutta a pieno queste possibilità per valorizzare al massimo il suo lavoro.
Entriamo qui nel campo dell'espressione, quando un fotografo vuole compiere l'intero arco artistico e rendere concreti i suoi sforzi fotografi, rendendo giustizia ai suoi scatti migliori con stampe all'altezza.
La recente ma oramai consolidata collaborazione di Nikonland con Slowprint ci ha messo davanti al miracolo. Stampe di qualità - a parere di chi scrive - ben superiori al meglio che si poteva sperare di raggiungere nel massimo periodo della tecnologia chimica (anche nel bianco e nero).
E il contatto privilegiato con un artigiano in grado di aggiungere la sua competenza e la sua arte a quella del fotografo.
Neri profondi, colori pastello, tinte brillanti o sfumate. Scelte in funzione del risultato, secondo le migliori carte e le più adatte selezioni di inchiostri. Per un effetto wow che, quando esibito, non smette mai di stupire.
Dietro alle mie spalle, in ufficio, ho quattro delle stampe in A1 fatte per la mostra di Nikonland del settembre 2013 a Bassano del Grappa. Mi accolgono ogni mattina quando arrivo, gli sguardi dei ritratti osservano chiunque mi viene a trovare. E' una gioia quotidiana di cui non potrei privarmi.
E penso a quanti invece, nascondono - e dimenticano - le loro opere d'arte sull'arida superficie di un disco magnetico, scritti da un fragile pennino meccanico a mezzo di deboli campi elettrici.
Che probabilmente tra 5-10 anni, non 20, anche se in perfette condizioni di conservazione, saranno ridotte ad un debole rumore elettronico indecifrabile per le tecnologie future ...
Pensateci e chiedetevi se sia il caso di lesinare i pochi euro per una stampa fine-art, quando ci beviamo e mangiamo l'equivalente in una pizza e una birra, o dopo che abbiamo speso migliaia di euro per fotocamere ed obiettivi e magari investito in una top-model per uno shooting di livello o per un viaggio agli antipodi per fotografare specie animali a rischio di estinzione. O, anche più semplicemente, quel volto di vostro figlio di due anni, felice del suo nuovo ciuccio, che vi guarderà immutato finchè avrete occhi per guardare.
© Mauro Maratta 2014 - Nikonland
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32 Comments
Esatto Roby. Rispetto al file digitale che ... oggi c'è e domani non si sa ... una vecchia stampa anche dell'ottocento, una lastrina o un negativo vecchi di decenni possono essere ripristinati e portati a nuova vita con le attuali tecnologia.
Perchè ?
Perchè sono ... materiali, visibili e palpabili. Fotografie reali, insomma, non sequenze numeriche nascoste su una superficie magnetizzata
Ma su quanto dici, Mauro non ho dubbi.. che poi di fatto per comodità.. pigrizia o anche che in fondo vi è solo quello.. vada per i numeri digitali su supporti magnetici..
ma però?.. non sarebbe meglio usare dei nodi fatti su un cordino colorato?.. sarebbe una cosa tangibile...
ah già.. lo avevano già fatto....
Il problema è che le foto stampate poi non sai dove metterle; se hai casa piccola non sai fisicamente dove trovargli un'ubicazione. Quando hai pure il garage pieno come un uovo, la soluzione rimane sempre BR, DVD, e hard disk...
Con le scatole puoi accatastare decine di migliaia di foto in un armadietto. (scatole A3+, stampe A3+, 30-50 stampe per scatola, 10 scatole sovrapposte sono circa 20 cm, per 300 e più stampe. Avedon in uno schedario da ufficio aveva 35.000 stampe 30x45).
Io dubito che i tuoi nipoti potranno avere un aggeggio per vedere i tuoi Blu Ray che sono già vecchi ... adesso
mamma.. mia... anche queste sono " GIA' " parole sante.. figuriamoci tra diciamo solo dieci anni?
torno in argomento.
abbiamo trascorso una breve vacanza a rimini. come si puo' immaginare, niente di particolare, solo relax . e ci voleva !!!
pero' son venuti fuori diversi scatti carini della mia figliola, cosi ne ho approfittato e ho buttato alla veloce un po di roba in un libercolo che fungera' da "ricordo", per noi tutti e per lei, giusto sul fiorire dei suoi tredici anni.
una roba quasi tascabile, 20x20 che sta in borsetta, cosi potra' mostrarlo agevolmente in giro
20x20 che su stampa foto sono dei (non ridete ) "paginoni" 40x20.
mi arrivera' tra sette gg.
G.
libercolo arrivato.
il risultato mi piace, ne sono soddisfatto.
tutte foto alla figla e ... al cane !!!
dall'ultima volta che ho usato la stampa da questo laboratorio (photosi) mi sembra che abbiano migliorato la qualita', di certo la cover adesso e' in un materiale migliore.
nn uso il programmetti di impaginazione che offrono, o meglio lo uso in parte, nel senso che mi realizzo in autonomia le foto complete, della dimensione doppia pagina, con fotosciopp e poi le carico belle finite, nell'ordine stabilito senza arzigogoli aggiuntivi.
Complimenti per l'articolo, condivido appieno le tue idee in merito alle stampe, oltre ad essere una goduria per gli occhi e per il tatto, le stampe sono la degna conclusione di un processo mentale e fisico che, partendo dalla visualizzazione mentale dello scatto, si concretizza nella stampa del medesimo (possibilmente e quasi obbligatoriamente Fine art)...
Buona luce a tutti