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I Nikkor 20 mm : di tutto di più !
feb 18 2014 01:00 |
Max Aquila
in Obiettivi
Sono nato grandangolarmente parlando con un 24mm Sigma per Nikon che insieme al suo opposto (il Sigma 400) ho portato in lungo e in largo per l'Europa, solo perché in America o Australia non ci sono mai andato
Il 24mm in particolare, é stato comprato a Napoli, quando comandavo un plotone di Carri armati Leopard e me lo portavo fin dalle esercitazioni di pilotaggio insieme alla fida F301 sotto la mimetica.
Ha fatto street reportage e fotografia subacquea, dentro una custodia da tre lire (non traducibili neanche in euro...per i più giovani ) gli si sono ossidate le viti di ottone nipponico e ha cominciato a manifestare muffe già da giovane, a causa dei trattamenti subiti...
Gli ho messo le solo molti anni dopo, quando comprai di terza o quarta mano un Nikon AF 20mm f/2.8, della prima serie, incuriosito più dal prezzo basso che da una reale esigenza (pensavo... )
Da quel momento il mio wide-pensiero si é tatuato dei 94 gradi di prospettiva orizzontale del suo angolo di campo e non ce ne ?éstato più per nessun altro!
Sono anche riuscito a vendere matrimoni realizzati in parte col 20mm, tale é diventata la mia simbiosi con questa focale! (piazzando le distorsioni ottiche per originali trovate )
Toglietemi tutto ma non il mio 20 ... dicevo...!
Alcuni anni di uso intensivo consentirono alla ghiera di messa a fuoco di quel vetusto esemplare, di raggiungere giuochi mai neanche immaginati dagli ingegneri con gli occhi a mandorla che l'avavano disegnato e mi indussero a cercarne un sostituto in migliori condizioni: ero appena entrato in ebay area e beccai un AFD dal medesimo schema ottico di 12 lenti in 9 gruppi, che mi parve essere un pelo più cristallino del precedente... frutto evidentemente di suggestione o... dei micrograffi probabilmente presenti sul vetro precedente.
Il problema si manifestò nella sua interezza quando cominciai a percepire i prodromi della patologia che mi ha portato a possedere oggi più di cinquanta lenti Nikkor (tra le quali più di due terzi non AF) e una dozzina di corpi macchina di tutte le epoche e cominciai a trovare su ebay alcune tra le ottiche che hanno segnato indelebilmente il corso della vita della Nippon Kogaku e che avevano rappresentato per me decenni di sogni non soddisfatti.
Per farla breve, negli ultimi quattro anni mi sono passati tra le mani una mezza dozzina di ottiche di quella focale (i 20mm), praticamente tutti i tipi prodotti dal 1967 in poi, con la sola eccezione del mitico 21mm non retrofocus, che costa ancora cifre spropositate.
Recentemente sono venuto in possesso dell'ennesimo "padellone" Nikon Nikkor-UD 20mm f/3.5 Ai-d cioé baionetta F modificata Ai da Nikon stessa, compatibile pertanto con la mia D200 più di quanto non sia il suo siamese non-Ai che sembra appena uscito dal negozio, pur avendo almeno 32 anni (la produzione degli UD iniziò nel 67 e cessò nel 74) e stamattina mi sono divertito a scattare un po' di foto alternandolo al Nikon AFD 20mm f/2.8 (di cui prima) ed allo Zoom AF-S 17-35mm f/2.8 ED-D, ovviamente usato alla focale "cruciale"!
Nulla di serio ancora e molto divertimento invece a constatare una volta di più che la bontà di un progetto ottico non si misura in ordine alla velocità dell'AF (come credono in tanti) ma in relazione alla qualità del vetro e alla disposizione dello schema ottico: questo consta di 11 lenti in 9 gruppi (da cui deriva la sigla UD che sta per undici in latino) e mette a fuoco minimo a 30cm contro i 25cm dei due più recenti e pesa una cifra, ben 390grammi a causa della lente frontale da addirittura 72mm di diametro.
Ho scattato con un'impostazione "allegra": WB sole, varie ISO, saturazione VI, in spot, semi e matrix, a seconda delle esigenze, cercando di mantenere il più possibile simili le inquadrature a mano libera e nel più breve tempo possibile cambiando ottica, per evitare salti eccessivi di luminosità.
la palma by 20mm f/8... sopra: UD, sotto: a sinistra con l'AFD, a destra con lo zoom AFS
nello stesso ordine, misurazione spot sulle radici in basso
il sole in inquadratura per vedere il flare?
bello il fisso AF-D... no?
e...il diaframma dell'UD sparso qua e la...
(si lo so... ho il sensore sporco...! )
spot sulla nuca della statua:
ancora...
f/16 in slow sinc col flash incorporato della D200...
Nikkor UD poi AFD ed infine lo zoom (con un terzo di diaframma più chiuso... per errore)
a ISO 800 con esposizione Center-weighted, quasi infallibile anche rispetto il Matrix in situazioni complesse come la presente...
(tutte le immagini sono state fin qui scattate in jpg fine e sRGB senza apportare alcuna correzione in postproduzione)
e dulcis in fundo... Rosolino Pilo
a f/8 e sperando nella costanza di sole e nuvole...
la realtà dei fatti premia la correzione estrema del progetto datato del 1967 che, per non essere la magnificienza dei wide estremi attuali é ancora oggi una lente di tutto rispetto, anche tenuto conto di un probabile ingiallimento di qualche elemento.
Consente di focalizzare il soggetto pur lasciandolo nel contesto circostante e se pur affetto da flares decisi in situazioni di controluce estremo, essi non desaturano il soggetto inquadrato ma si "aqggiungono" ad esso.
Pesa ma rende e su pellicola si nota ancora di più !
I due obiettivi moderni sono quanto di meglio ci si possa aspettare da una focale difficile come il 20mm, difficile anche e sopratutto in digitale DX, dove a causa della ridotta copertura rischia di diventare una focale né carne né pesce, nonostante la forte caratterizzazione agli estremi del fotogramma, avvertibile se pur in misura ridotta (tanto da abbattere parte della naturale distorsione ottica) anche qua!
Il 20mm AFD resta ottica neutrale e utilissima in tutte le situazioni da street reportage, grazie sopratutto alle ridotte dimensioni ed al trascurabile peso che non lo fanno apparire molto più "appetibile" di un normale... specie per chi si reca in Paesi ... rischiosi, dove da utilizzatore di obiettivi si può diventare direttamente ...obiettivo...!
La eccellente correzione del flare e dei ghosts in controluce é superiore a qualsiasi grandangolare di questa focale mi sia stato dato di provare...
Lo zoom AFS 17-35, beh... si definisce da solo: saturo cromaticamente, ben corredato di antiriflesso, eclettico ed elastico (considerato tutto il range di zoomata), lineare, non distorto, nitido, veloce e silenzioso grazie all'AFS e alla ghiera di fuoco manuale shiftabile anche durante l'AF, ma...
pesante, costoso, appariscente, molto più dell'AFD.
Chi era indeciso, adesso...
© Max Aquila per Nikonland 2006
Il 24mm in particolare, é stato comprato a Napoli, quando comandavo un plotone di Carri armati Leopard e me lo portavo fin dalle esercitazioni di pilotaggio insieme alla fida F301 sotto la mimetica.
Ha fatto street reportage e fotografia subacquea, dentro una custodia da tre lire (non traducibili neanche in euro...per i più giovani ) gli si sono ossidate le viti di ottone nipponico e ha cominciato a manifestare muffe già da giovane, a causa dei trattamenti subiti...
Gli ho messo le solo molti anni dopo, quando comprai di terza o quarta mano un Nikon AF 20mm f/2.8, della prima serie, incuriosito più dal prezzo basso che da una reale esigenza (pensavo... )
Da quel momento il mio wide-pensiero si é tatuato dei 94 gradi di prospettiva orizzontale del suo angolo di campo e non ce ne ?éstato più per nessun altro!
Sono anche riuscito a vendere matrimoni realizzati in parte col 20mm, tale é diventata la mia simbiosi con questa focale! (piazzando le distorsioni ottiche per originali trovate )
Toglietemi tutto ma non il mio 20 ... dicevo...!
Alcuni anni di uso intensivo consentirono alla ghiera di messa a fuoco di quel vetusto esemplare, di raggiungere giuochi mai neanche immaginati dagli ingegneri con gli occhi a mandorla che l'avavano disegnato e mi indussero a cercarne un sostituto in migliori condizioni: ero appena entrato in ebay area e beccai un AFD dal medesimo schema ottico di 12 lenti in 9 gruppi, che mi parve essere un pelo più cristallino del precedente... frutto evidentemente di suggestione o... dei micrograffi probabilmente presenti sul vetro precedente.
Il problema si manifestò nella sua interezza quando cominciai a percepire i prodromi della patologia che mi ha portato a possedere oggi più di cinquanta lenti Nikkor (tra le quali più di due terzi non AF) e una dozzina di corpi macchina di tutte le epoche e cominciai a trovare su ebay alcune tra le ottiche che hanno segnato indelebilmente il corso della vita della Nippon Kogaku e che avevano rappresentato per me decenni di sogni non soddisfatti.
Per farla breve, negli ultimi quattro anni mi sono passati tra le mani una mezza dozzina di ottiche di quella focale (i 20mm), praticamente tutti i tipi prodotti dal 1967 in poi, con la sola eccezione del mitico 21mm non retrofocus, che costa ancora cifre spropositate.
Recentemente sono venuto in possesso dell'ennesimo "padellone" Nikon Nikkor-UD 20mm f/3.5 Ai-d cioé baionetta F modificata Ai da Nikon stessa, compatibile pertanto con la mia D200 più di quanto non sia il suo siamese non-Ai che sembra appena uscito dal negozio, pur avendo almeno 32 anni (la produzione degli UD iniziò nel 67 e cessò nel 74) e stamattina mi sono divertito a scattare un po' di foto alternandolo al Nikon AFD 20mm f/2.8 (di cui prima) ed allo Zoom AF-S 17-35mm f/2.8 ED-D, ovviamente usato alla focale "cruciale"!
Nulla di serio ancora e molto divertimento invece a constatare una volta di più che la bontà di un progetto ottico non si misura in ordine alla velocità dell'AF (come credono in tanti) ma in relazione alla qualità del vetro e alla disposizione dello schema ottico: questo consta di 11 lenti in 9 gruppi (da cui deriva la sigla UD che sta per undici in latino) e mette a fuoco minimo a 30cm contro i 25cm dei due più recenti e pesa una cifra, ben 390grammi a causa della lente frontale da addirittura 72mm di diametro.
Ho scattato con un'impostazione "allegra": WB sole, varie ISO, saturazione VI, in spot, semi e matrix, a seconda delle esigenze, cercando di mantenere il più possibile simili le inquadrature a mano libera e nel più breve tempo possibile cambiando ottica, per evitare salti eccessivi di luminosità.
la palma by 20mm f/8... sopra: UD, sotto: a sinistra con l'AFD, a destra con lo zoom AFS
nello stesso ordine, misurazione spot sulle radici in basso
il sole in inquadratura per vedere il flare?
bello il fisso AF-D... no?
e...il diaframma dell'UD sparso qua e la...
(si lo so... ho il sensore sporco...! )
spot sulla nuca della statua:
ancora...
f/16 in slow sinc col flash incorporato della D200...
Nikkor UD poi AFD ed infine lo zoom (con un terzo di diaframma più chiuso... per errore)
a ISO 800 con esposizione Center-weighted, quasi infallibile anche rispetto il Matrix in situazioni complesse come la presente...
(tutte le immagini sono state fin qui scattate in jpg fine e sRGB senza apportare alcuna correzione in postproduzione)
e dulcis in fundo... Rosolino Pilo
a f/8 e sperando nella costanza di sole e nuvole...
la realtà dei fatti premia la correzione estrema del progetto datato del 1967 che, per non essere la magnificienza dei wide estremi attuali é ancora oggi una lente di tutto rispetto, anche tenuto conto di un probabile ingiallimento di qualche elemento.
Consente di focalizzare il soggetto pur lasciandolo nel contesto circostante e se pur affetto da flares decisi in situazioni di controluce estremo, essi non desaturano il soggetto inquadrato ma si "aqggiungono" ad esso.
Pesa ma rende e su pellicola si nota ancora di più !
I due obiettivi moderni sono quanto di meglio ci si possa aspettare da una focale difficile come il 20mm, difficile anche e sopratutto in digitale DX, dove a causa della ridotta copertura rischia di diventare una focale né carne né pesce, nonostante la forte caratterizzazione agli estremi del fotogramma, avvertibile se pur in misura ridotta (tanto da abbattere parte della naturale distorsione ottica) anche qua!
Il 20mm AFD resta ottica neutrale e utilissima in tutte le situazioni da street reportage, grazie sopratutto alle ridotte dimensioni ed al trascurabile peso che non lo fanno apparire molto più "appetibile" di un normale... specie per chi si reca in Paesi ... rischiosi, dove da utilizzatore di obiettivi si può diventare direttamente ...obiettivo...!
La eccellente correzione del flare e dei ghosts in controluce é superiore a qualsiasi grandangolare di questa focale mi sia stato dato di provare...
Lo zoom AFS 17-35, beh... si definisce da solo: saturo cromaticamente, ben corredato di antiriflesso, eclettico ed elastico (considerato tutto il range di zoomata), lineare, non distorto, nitido, veloce e silenzioso grazie all'AFS e alla ghiera di fuoco manuale shiftabile anche durante l'AF, ma...
pesante, costoso, appariscente, molto più dell'AFD.
Chi era indeciso, adesso...
© Max Aquila per Nikonland 2006
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96 Comments
Sul ritratto a figura intera tende ovviamente ad allungare molto e distorcere le proporzioni, nel complesso non mi dispiace come effetto.
Ecco qualcosa d'archivio, foto scattata nelle marronete del Mugello con codesto obiettivo.
Qui uno scattino d'annata su Nikon F.
Perdonate la scansione alquanto dozzinale.
Decisamente d'annata! A giudicare da quegli autobus sullo sfondo......
Ma a quando risale?
1969 oppure 1970, non ho gli elementi per risalire alla data con precisione.
Era arrivato in piazza una famiglia di zingari.
Metto un'altra foto dei quel "servizio" (con 135/2,8 Q, mi pare):
Qualcuno mi pu? spiegare come mai l'AIS (che cercavo in prima battuta) costa sempre di pi? dell'AF o dell'AFD?
Certo, se Mauro si decidesse a spedirmi il suo () , andrebbe bene anche l'AFD per? l'AIS ? di una bellezza.....
L'AFD che ? in tutto e per tutto identico tranne che nell'aspetto e nella composizione del vetro ... ? pi? cheap.
Io detesto la posta. Te lo mander? solo se nessuno se lo viene a prendere ...
a_
beh...allunga...certo che Stana non ne abbisogna...
dal mar Baltico per?.
Svezia, direi, ma non riesco a capire quali chiese (l'iscrizione sopra la porta un po' la capisco, quindi la lingua non ? del ceppo russo, ma non la riconosco).....
a_
P.S. I dati GPS, perbacco!
Nel mio blog ho iniziato la stesura dell'articolo che vorrei mettere sul libro Nikonland 2012, dedicato a quest'isola.
Le due chiese che vedi risalgono al XIII secolo, come quasi tutte le 90 chiese che sorgono sull'isola.
Quella che vedi inquadrata con il cimitero davanti ? quella di Endre, l'altra si trova a Heckebi.
Il portale ? quello della chiesa di Gothem, cos? come l'interno.
Il fonte battesimale di pregevole fattura risale a qualche secolo pi? addietro (azzarderei X sec.) e si trova nella chiesa di Bro, questa qui:
Sono chiese ancora in uso, tra l'inizio del XII e e la met? del XIV tempi d'oro per i commerci di Gotland, si costruirono chiese in ogni villaggio.Dopo il 1350 il denaro venne a mancare, a causa della guerra, e la mancanza di fondi mantenne l'isola in un limbo: le vecchie chiese rimasero e non ne furono pi? costruite di nuove.
Pensa che sono aperte al culto e se le trovi chiuse, alcune hanno addirittura la chiave nascosta sopra la porta d'ingresso....fonte guida EDT.
scusa la prolissit
Purtroppo sulla G?tland ? non sono stato, mi sono limitato alla terraferma, ed a ?land ?.
Ho accumulato un po' di esperienza qui da me, in fatto di chiese medievali...
Non vedo l'ora di vedere il tuo articolo.
a_
P.S. Quella delle chiavi non ? una leggenda.
In Svezia ? pi? raro, ma qui ci sono chiese semplicemente aperte. Sempre.
"Roba" del milleduecento, con gli affreschi preservati dalla mano di bianco dato in epoca di Riforma (quando nel resto di Europa tutte le decorazioni giudicate troppo pagane venivano ricoperte da quegli esercizi di stile che sono i pittori rinascimentali....).
Ho iniziato a lavorarci su...
mio blog
E così, come dicevo in altro topic, ho finalmente fatto mio un bellissimo 20mm f/2.8 AIS. Non riesco a risalire all'anno dal numero di matricola perché quell'unico sito che associava le matricole e i lotti agli anni di produzione non funziona più.
Ieri, per foto di famiglia, l'ho messo su D7000.
E poi ho notato che nonostante la veneranda età ha un'ottima risposta al fringing (qui a tutta apertura):
Immagine test:
e crop al 100%
C'è di che esser soddisfatti.
Attendo con fiducia la prossima versione Nikkor ... magari F2
Ho avuto il 20 AF (non D) del quale non sono rimasto soddisfatto nemmeno io ma credo avesse un problema a livello di messa a fuoco. Così ci riprovo con questo AIS. Mi attira molto la ridotta dimensione rispetto al 17-35 che mi pesa portarmi in viaggio.
Certo, un f/2 di nuova generazione sarebbe l'ottimo.
Ai-S 20/2.8 200001 - 302105 Oct84 >