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Nikon 85/1,4 AFD [TEST]: Il Signore dei ritratti
ott 16 2013 01:00 |
giannizadra
in Obiettivi
Test: Nikkor 85/1,4 AFD: Il Signore dei ritratti
E' semplicemente "il più".
Il più luminoso dei teleobiettivi Nikkor, il più specifico per il ritratto "stretto", l'obiettivo più performante a f/1,4 che si possa oggi mettere davanti a una Nikon (...e non solo), il più "cremoso". Un obiettivo unico.
Schema ottico:
Specifiche tecniche:
In produzione dal 1996
Schema ottico 9 lenti in 8 gruppi
Diaframmi f/1,4 - f/16 (nove lamelle arrotondate)
Distanza min. 0,85m ( RR 1: 8,8)
Filtri 77mm
Dimensioni 80x72,5mm
Peso 550 grammi
Paraluce HN-31 (in dotazione, foto sotto)
Note: IF
La costruzione é metallica, robusta, fatta per durare, secondo i migliori standard professionali. Eccellente la finitura.
La ghiera di fuoco manuale (bloccabile in AF) é ampia, gommata e ben frizionata.
Bello il "colpo d'occhio" con la D3 (non a caso, l'accoppiata sta in copertina della brochure Nikon sull'ammiraglia).
Con D3 sono state scattate tutte le foto presenti in questo test.
Per cominciare: nitidezza e sfuocato a f/1,4:
La resa a TA é di tutto rilievo. Migliore di quella ottenibile a f/1,4 con qualunque altro obiettivo innestabile attualmente su una DSRL Nikon FX.
L'ho confrontato ad esempio col pur notevole nuovo (fine 2008) Nikkor 50/1,4 AFS-G, otticamente rivisitato per incrementarne le prestazioni alla massima apertura.
Orbene: l'85 AFD prevale nettamente, come si vede da questa comparativa su mira ottica pur con file alquanto ridimensionati.
Sui NEF al 100%, poi, la differenza appare schiacciante.
85 AFD a TA (f/1,4):
50 AFS-G pure a f/1,4
La delicatezza delle transizioni tonali, la nitidezza "morbida", gli incarnati e la piacevolezza dello sfuocato dell'85/1,4 AFD ne fanno davvero il "Signore dei ritratti...
...sia in interni a luce ambiente:
...che in esterni in controluce:
... in penombra (a proposito, f/2,2... ):
... o in luce diffusa:
...sia in studio coi flash (perfetta la resa dell'incarnato):
Naturalmente, nulla vieta, per il genere, di utilizzare altro, per esempio un 105 VR Micro (la prima qui sotto):
... ma senza i toni setosi, vellutati dell'85/1,4:
E' questione di diversa intonazione complessiva dei due obiettivi, di "timbro".
Non di nitidezza.
Che un obiettivo macro sia meno adatto ai ritratti in quanto "troppo nitido" é una favola metropolitana.
Un ottimo mediotele "da ritratto" ha alle distanze mediobrevi (quelle "da ritratto", per intenderci) almeno altrettanta definizione.
La differenza sta nella saturazione, nel contrasto, nei passaggi tonali graduali e "morbidi piuttosto che "a scalino".
Tutte cose, per inciso, che i test strumentali (anche i migliori ) non dicono e non possono dire.
Un obiettivo va conosciuto usandolo a lungo "sul campo".
In condizioni-test, su mira ottica piana, in luce bilanciata, a una distanza pari a "X" volte la lunghezza focale (con X costante), si traggono certamente indicazioni interessanti; ma non al punto di affidarsi ai test strumentali per scegliere un obiettivo.
Provo a dimostrare l'assunto. E' difficile immaginare ottiche più diverse delle due considerate: eppure, in condizioni-test, 85/1,4 AFD e 105 VR Micro offrono, a f/2,8 e a f/5,6, risultati simili:
Qui a f/2,8 (a sx l'85; il 105 Micro - a dx- é a f/3 , sua apertura max a quella distanza):
Così i due a f/5,6. Nitidezza analoga:
Peraltro i test, se proprio si vogliono fare, vanno condotti con cura, eliminando le variabili spurie che portano... fuori strada.
Si é visto in rete un "test" in lingua inglese secondo cui l'85/1,4 AFD sarebbe "inutilizzabile nel paesaggio" fino a f/11 a causa di una insufficiente () resa ai bordi. E' corredato di crop di alberelli ripresi all'infinito in mezzo alla nebbia....
Eppure... l'85/1,4 AFD a distanza medio-lunga su FX ai bordi (in assenza di nebbia, beninteso) si comporta più o meno così:
I grafici delle riviste vanno letti "con un granello di sale". A volte non andrebbero letti per nulla...
Nella migliore delle ipotesi, possono dirci quanto é nitido (test di risolvenza) o quanto contrasto trasferisce in percentuale a un paio di frequenze spaziali (test MTF), un obiettivo su soggetto piano in bianco-nero, in luce controllata, a una distanza fissa (50 volte la lunghezza focale, di solito).
Nulla possono dirci i test strumentali su plasticità, sfuocato, resa cromatica, transizioni tonali, effetto 3D, comportamento a distanze diverse da quella testata...e molto altro.
Discorso lungo, che merita una trattazione a parte.
Semplificando: scegliere un obiettivo solo in base ai test strumentali sarebbe più o meno come scegliere un'auto solo in base alla presenza di radica sul cruscotto...
Da tempo si inseguono rumors insistenti su una riedizione di quest'obiettivo "aggiornata" alle tecnologie più recenti.
Sicuramente gli gioverebbero il motore AF-S e una distanza minima di maf ridotta a m 0,60 (circa) per consentire di isolare dettagli in un volto.
L'insorgenza del purple-fringing, tutt'altro che infrequente in obiettivi superluminosi nelle zone di confine tra alte luci e ombre, potrebbe forse venire statisticamente ridotta.
Per la verità, dopo molti anni di impiego dell'85/1,4 su DSRL, per riuscire a produrne mi sono dovuto impegnare alquanto (). Ho dovuto operare una forte sovraesposizione misurando il volto in spot, su soggetto ripreso dal basso contro un cielo luminosissimo:
Ritengo l'85/1,4 AFD un "pezzo" particolarmente riuscito; temo che un (probabile) rifacimento possa alterarne le doti.
Non credo gli si attaglierebbero i cromatismi squillanti indotti dal trattamento Nano-crystal, né che sarebbe privo di conseguenze il paio di lenti (mobili) in più che l'attuazione del VR comporta.
In ogni caso, sia quel che sia, il mio gode di ottima salute e lo considero incedibile.
Del resto, un obiettivo che mi consente di lavorare a mano libera con tempi blocca-movimenti e senza flash, di notte, non ha, almeno per i miei impieghi (reportage d'azione), bisogno del VR.
Qui per esempio, goccioline di pioggia a f/2,2, 1/100 su D3, 6400 ISO, NR-OFF:
Nella storia dell'ottica fotografica in 35mm, si contano sulle dita di una mano gli obiettivi in cui f/1,4 rappresenta una apertura di lavoro effettivamente utilizzabile.
L' 85/1,4 AFD é uno di questi.
Pro:
- nitidezza (relativa) eccezionale alle grandi aperture;
- uniformità di resa centro-bordi;
- piacevolezza e cremosità "unica" dello sfuocato;
- cromatismi e transizioni tonali "fini";
. resa dell'incarnato (anche coi flash);
-costruzione e finiture "super".
Contro:
- manca AF-S (no motore SWM);
- distanza minima di messa a fuoco (m 0,85) un po'elevata.
© Gianni Zadra 20-gen- 2010 per Nikonland
E' semplicemente "il più".
Il più luminoso dei teleobiettivi Nikkor, il più specifico per il ritratto "stretto", l'obiettivo più performante a f/1,4 che si possa oggi mettere davanti a una Nikon (...e non solo), il più "cremoso". Un obiettivo unico.
Schema ottico:
Specifiche tecniche:
In produzione dal 1996
Schema ottico 9 lenti in 8 gruppi
Diaframmi f/1,4 - f/16 (nove lamelle arrotondate)
Distanza min. 0,85m ( RR 1: 8,8)
Filtri 77mm
Dimensioni 80x72,5mm
Peso 550 grammi
Paraluce HN-31 (in dotazione, foto sotto)
Note: IF
La costruzione é metallica, robusta, fatta per durare, secondo i migliori standard professionali. Eccellente la finitura.
La ghiera di fuoco manuale (bloccabile in AF) é ampia, gommata e ben frizionata.
Bello il "colpo d'occhio" con la D3 (non a caso, l'accoppiata sta in copertina della brochure Nikon sull'ammiraglia).
Con D3 sono state scattate tutte le foto presenti in questo test.
Per cominciare: nitidezza e sfuocato a f/1,4:
La resa a TA é di tutto rilievo. Migliore di quella ottenibile a f/1,4 con qualunque altro obiettivo innestabile attualmente su una DSRL Nikon FX.
L'ho confrontato ad esempio col pur notevole nuovo (fine 2008) Nikkor 50/1,4 AFS-G, otticamente rivisitato per incrementarne le prestazioni alla massima apertura.
Orbene: l'85 AFD prevale nettamente, come si vede da questa comparativa su mira ottica pur con file alquanto ridimensionati.
Sui NEF al 100%, poi, la differenza appare schiacciante.
85 AFD a TA (f/1,4):
50 AFS-G pure a f/1,4
La delicatezza delle transizioni tonali, la nitidezza "morbida", gli incarnati e la piacevolezza dello sfuocato dell'85/1,4 AFD ne fanno davvero il "Signore dei ritratti...
...sia in interni a luce ambiente:
...che in esterni in controluce:
... in penombra (a proposito, f/2,2... ):
... o in luce diffusa:
...sia in studio coi flash (perfetta la resa dell'incarnato):
Lo trovo insostituibile nelle sessioni di ritratto, per la sua enorme flessibilità. Non richiede un'illuminazione morbidissima (come invece molti zoom standard di qualità), e non ingombra il fotografo intimidendo il soggetto (come i 70-200/2,8 e simili).
Naturalmente, nulla vieta, per il genere, di utilizzare altro, per esempio un 105 VR Micro (la prima qui sotto):
... ma senza i toni setosi, vellutati dell'85/1,4:
E' questione di diversa intonazione complessiva dei due obiettivi, di "timbro".
Non di nitidezza.
Che un obiettivo macro sia meno adatto ai ritratti in quanto "troppo nitido" é una favola metropolitana.
Un ottimo mediotele "da ritratto" ha alle distanze mediobrevi (quelle "da ritratto", per intenderci) almeno altrettanta definizione.
La differenza sta nella saturazione, nel contrasto, nei passaggi tonali graduali e "morbidi piuttosto che "a scalino".
Tutte cose, per inciso, che i test strumentali (anche i migliori ) non dicono e non possono dire.
Un obiettivo va conosciuto usandolo a lungo "sul campo".
In condizioni-test, su mira ottica piana, in luce bilanciata, a una distanza pari a "X" volte la lunghezza focale (con X costante), si traggono certamente indicazioni interessanti; ma non al punto di affidarsi ai test strumentali per scegliere un obiettivo.
Provo a dimostrare l'assunto. E' difficile immaginare ottiche più diverse delle due considerate: eppure, in condizioni-test, 85/1,4 AFD e 105 VR Micro offrono, a f/2,8 e a f/5,6, risultati simili:
Qui a f/2,8 (a sx l'85; il 105 Micro - a dx- é a f/3 , sua apertura max a quella distanza):
Così i due a f/5,6. Nitidezza analoga:
Peraltro i test, se proprio si vogliono fare, vanno condotti con cura, eliminando le variabili spurie che portano... fuori strada.
Si é visto in rete un "test" in lingua inglese secondo cui l'85/1,4 AFD sarebbe "inutilizzabile nel paesaggio" fino a f/11 a causa di una insufficiente () resa ai bordi. E' corredato di crop di alberelli ripresi all'infinito in mezzo alla nebbia....
Eppure... l'85/1,4 AFD a distanza medio-lunga su FX ai bordi (in assenza di nebbia, beninteso) si comporta più o meno così:
I grafici delle riviste vanno letti "con un granello di sale". A volte non andrebbero letti per nulla...
Nella migliore delle ipotesi, possono dirci quanto é nitido (test di risolvenza) o quanto contrasto trasferisce in percentuale a un paio di frequenze spaziali (test MTF), un obiettivo su soggetto piano in bianco-nero, in luce controllata, a una distanza fissa (50 volte la lunghezza focale, di solito).
Nulla possono dirci i test strumentali su plasticità, sfuocato, resa cromatica, transizioni tonali, effetto 3D, comportamento a distanze diverse da quella testata...e molto altro.
Discorso lungo, che merita una trattazione a parte.
Semplificando: scegliere un obiettivo solo in base ai test strumentali sarebbe più o meno come scegliere un'auto solo in base alla presenza di radica sul cruscotto...
Da tempo si inseguono rumors insistenti su una riedizione di quest'obiettivo "aggiornata" alle tecnologie più recenti.
Sicuramente gli gioverebbero il motore AF-S e una distanza minima di maf ridotta a m 0,60 (circa) per consentire di isolare dettagli in un volto.
L'insorgenza del purple-fringing, tutt'altro che infrequente in obiettivi superluminosi nelle zone di confine tra alte luci e ombre, potrebbe forse venire statisticamente ridotta.
Per la verità, dopo molti anni di impiego dell'85/1,4 su DSRL, per riuscire a produrne mi sono dovuto impegnare alquanto (). Ho dovuto operare una forte sovraesposizione misurando il volto in spot, su soggetto ripreso dal basso contro un cielo luminosissimo:
Ritengo l'85/1,4 AFD un "pezzo" particolarmente riuscito; temo che un (probabile) rifacimento possa alterarne le doti.
Non credo gli si attaglierebbero i cromatismi squillanti indotti dal trattamento Nano-crystal, né che sarebbe privo di conseguenze il paio di lenti (mobili) in più che l'attuazione del VR comporta.
In ogni caso, sia quel che sia, il mio gode di ottima salute e lo considero incedibile.
Del resto, un obiettivo che mi consente di lavorare a mano libera con tempi blocca-movimenti e senza flash, di notte, non ha, almeno per i miei impieghi (reportage d'azione), bisogno del VR.
Qui per esempio, goccioline di pioggia a f/2,2, 1/100 su D3, 6400 ISO, NR-OFF:
Nella storia dell'ottica fotografica in 35mm, si contano sulle dita di una mano gli obiettivi in cui f/1,4 rappresenta una apertura di lavoro effettivamente utilizzabile.
L' 85/1,4 AFD é uno di questi.
Pro:
- nitidezza (relativa) eccezionale alle grandi aperture;
- uniformità di resa centro-bordi;
- piacevolezza e cremosità "unica" dello sfuocato;
- cromatismi e transizioni tonali "fini";
. resa dell'incarnato (anche coi flash);
-costruzione e finiture "super".
Contro:
- manca AF-S (no motore SWM);
- distanza minima di messa a fuoco (m 0,85) un po'elevata.
© Gianni Zadra 20-gen- 2010 per Nikonland
Test:
Yes
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82 Comments
Ciao Rudolf,buongiorno.
In effetti questa mattina avevo gia' trovato un'interessante confronto di RSFP fra 105 f1,8 e f2,5.
Chiedo scusa ma il poco tempo a disposizione non mi permette di conoscere bene il forum.
Ti ringrazio per la segnalazione,utilissima.
Trovo eccessivamente snobistico criticare sempre le testate di settore, senza neanche porsi il problema delle difficoltà che comporta effettuare una prova "seria" di una strumentazione ottica e fotografica. Sia chiaro trovo utile che gli utenti raccontino le proprie esperienze con il materiale in proprio possesso, però trovo di cattivo gusto criticare sempre le prove effettuate dalle riviste. Pur con tutti i limiti che avete evidenziato, le riviste offrono responsi oggettivi validi per tutti. Le sensazioni personali, invece, sono il frutto delle proprie emozioni nell'uso di un oggetto e non è detto che qualcuno possa ottenere risultati simili con altra attrezzatura. Ad esempio sento spesso dire che il 105 VR è inadatto al ritratto, tuttavia continuo a guardarmi in giro e vedere ritratti splendidi effettuati con questa lente. Mi chiedo come è possibile? Merito certamente della bravura del fotografo che sfrutta al meglio l'attrezzatura a propria disposizione.
Altro problema: "valutare lo sfocato". Difficile dire quale sia più bello o più brutto, in questo caso c'è molta soggettività, non c'è niente di misurabile, ognuno valuta in base alla propria sensibilità. In questo caso i test degli utenti e le numerose foto in rete sono utili per farsi un idea di come lavora un'ottica. A molti non piacciono gli obiettivi DC, altri invece li amano... Come fare a dire chi ha torto e chi ha ragione? Si può dire con ragionevole certezza se un'ottica è un fondo di bottiglia oppure è una scheggia, ma sul resto molto è frutto di sensazioni sul momento. Idem per la cromaticità morbidezza... prima di tutto occorre fare confronti nella stessa identica situazione poi valutare se effettiavmente ci sono differenze visibili o sono solo frutto di un miglior adattamento ad uno strumento invece che ad un altro.
Secondo punto che critico è il concetto di tridimensionalità in fotografia... anche qui vedasi uso corretto di luci, ombre e linee convergenti. Gli strumenti fotografici scattano tutti in due dimensioni è la bravura del fotografo che può dare profondità alle immagini, cercando la ripresa giusta e il giusto gioco di luci. Le ottiche registrano solo quello che decide il fotografo, non ci sono obiettivi che rendono le immagini tridimensionali. Esistono ottiche più precise e emno precise nel riprendere una scena.
Infine, terzo punto, con il digitale è riduttivo limitarsi a vedere la "propria realtà" sulla base di quello che ha deciso mamma Nikon. Chiunque deve proporre la propria idea di fotografia e il digitale permette questo... non si tratta di rendere omogenei strumenti diversi, ma di trasformare una immagine standard ottenuta con attrezzatura comune nella "tua immagine". Questo è il bello del digitale e trovo assurdo rinnegarlo.
Premettendo che non scrivo su riviste e che non possiedo nè il 105 Vr nè l'85, la mia critica ha il solo scopo di sottolineare che alcuni aspetti del test sono valutazioni frutto di sensibilità fotografica dell'autore e della propria esperienza e cultura, più che di un calibrato studio dell'oggetto esaminato. Nessuna rivista, che volesse proprorre contenuti oggettivi, potrebbe mai scendere ad analizzare elementi così peculiari come quelli presi in esame nel test eseguito. Infatti trovo palusibile che un'altra persona su temi simili possa scrivere il contrario e sostenere altrettantro con ottime foto a supporto.
Pur capendo le difficoltà nell'eseguire un test di qualsiasi tipo soprattutto per amatori, riterrei opportuno quando si confrontano ottiche diverse studiare una prova in parallello per vedere con "un'approsimazione relativa" il reale comportamento di strumenti diversi in situazioni analoghe, in modo da rendere più esplicito il risultato delle proprie affermazioni.
Ripetendo i complimenti per le foto pubblicate (sperando di arrivare in berev anch'io ai vostri livelli) e ringraziando comunque l'autore per il suo contributo vi saluto Tutti!
Ti rispondo prima di tutto su questo, Gian.
Che le riviste forniscano dati "oggettivi", è un'illusione.
Di test MTF dell'85/1,4 AFD ne ho letti tre. Tutti diversi tra loro. Qual'è quello "oggettivo" ?
Vedo dal tuo profilo che hai il 24-70.
Immagino che ne avrai letto l'MTF pubblicato recentemente da una nota rivista del settore.
Orbene, secondo quel test, l'obiettivo offre le sue prestazioni migliori (a 24mm) a tutta apertura.
E' sufficiente che tu scatti qualche foto a un soggetto piano in condizioni-test per scoprire che tra f/4 e f/5,6 la resa è migliore che a f/2,8, con buona pace dei test "oggettivi".
Potrei citarti (solo sui Nikkor) decine di casi di discrepanze vistosissime tra test delle riviste e comportamento delle ottiche.
Non so quale esperienza tu abbia delle ottiche dei cui test "ti fidi".
Io ne uso da quasi cinquant'anni, ne leggo i test da altrettanti e ne testo da qualche decina.
Se parlo di un obiettivo, è perché lo conosco bene, in quanto lo adopero intensamente da anni in tutte le condizioni di luce possibili.
In ogni caso, quella che sottopongo è la mia esperienza.
Si può condividere o confutare, ma non certo basandosi su teorie.
Che tu dichiari di non possedere gli obiettivi in questione, e contemporaneamente che le mie "sono valutazioni frutto di sensibilità fotografica dell'autore e della propria esperienza e cultura, più che di un calibrato studio dell'oggetto esaminato", mi sembra "lievemente" contraddittorio: in base a quale "calibrato studio" affermi ciò ? Da ciò che scrivi, pare che tu non conosca le ottiche in questione, e nemmeno i test stumentali sulle medesime.
Con l'85/1,4 ho fatto decine di migliaia di ritratti; con il 105VR almeno duemila. In buona parte in studio, sullo stesso soggetto e con la stessa illuminazione. Su quale base affermi che "usandole a rovescio" si otterrebbe il medesimo risultato ? Non esiste proprio...
Vedi, Gian, tutti i test che troverai su Nikonland (non solo il mio) sono frutto della sensibilità e dell'esperienza dell'autore... e proprio in questo risiede il loro interesse. Anche perché a monte hanno "un calibrato studio dell'oggetto esaminato" e soprattutto una solida esperienza d'uso del medesimo: esattamente ciò che nei test delle riviste non puoi trovare.
Se mi permetti un consiglio, prima di scegliere un'ottica nuova, vedi di parlarne con chi ce l'ha e la usa; appena possibile, cerca di provarla tu personalmente.
Affidandoti ai test delle riviste otterrai al massimo (e se "cadi" bene...) indicazioni valide per le foto di una mira ottica piana in bianconero,in luce calibrata a 5000 Kelvin, alla distanza (per un 85mm) di quattro metri.
Se proprio non puoi provarla tu, affidati a esperienze (soggettive) degli utilizzatori, non dimenticando di buttare un occhio a quella di Bjorn Rorslett:
http://www.naturfoto.../lens_surv.html
E' soggettiva anch'essa, ma incomparabilmente più utile di qualunque test pubblicato sulle riviste.
Infine, davvero credi che con il digitale tu possa in postproduzione "trasformare un'immagine... nella tua immagine" ?
Lo devi fare in ripresa, leggendo prima di tutto correttamente l'inquadratura e la luce, esponendo al meglio e conoscendo bene gli attrezzi che usi.
Altrimenti, in PP, potrai metterci solo una pezza. Esattamente ciò che si faceva (prima del digitale) sviluppando e stampando la pellicola in camera oscura. Io lo faccio ancora, da decenni, di tanto in tanto. Sui file digitali, lavoro ora molto più spesso. E'molto più comodo e veloce; ma il miracolo di cui parli non lo si ottiene, se non lo hai generato prima, vale a dire allo scatto.
Ti saluto cordialmente.
Alleluhia !
Nel senso che erano almeno 4 anni che aspettavo un intervento del genere.
Questo significa che c'è qualcuno che non solo ci legge (e già sarebbe un discreto successo) ma che anche si sofferma sulle nostre affermazioni
e sul significato delle stesse.
Tanto da andare a ragionare sul significato dei nostri test.
Nell'approvare del tutto la risposta di Gianni Zadra, vorrei esplicitare ancora di più il punto di vista di Nikonland, usando uno dei miei soliti paralleli automobilistici.
Alcune riviste di automobilismo - le migliori - hanno a disposizione piloti collaudatori di buon livello e un adeguato laboratorio mobile con cui, in condizioni controllate, mettono alla prova le prestazioni delle auto che le case concedono loro in prova.
Hanno un circuito di test. Dichiarano le condizioni di prova (temperatura, condizioni del suolo, pressione atmosferica, vento) e poi pubblicano i risultati in forma numerica : accelerazione, forza g laterale, consumo, spazio di frenata etc. etc. etc.
Dati oggettivi che permettono, volendo, di confrontare che so, una Opel Corsa con una Porsche Panamera o una Fiat Multipla con una Lotus Elise.
Ammesso che a qualcuno interessi farlo.
E' però raro trovare in quei test "sintetici" ed "oggettivi" dei valori concreti che permettano di farsi un'idea sufficientemente realistica delle reali caratteristiche del mezzo provato salvo che non ci si vada a "fidare" delle sensazioni descritte dai piloti collaudatori in base alla loro esperienza reale e sensibilità di quello che hanno sentito usando quella macchina in quelle condizioni per quei pochi minuti oppure ore in cui l'hanno avuta a disposizione.
Sensazioni che comunque scendono necessariamente nel soggettivo e che sono comunque mediate dall'esperienza e da tutta una serie di considerazioni che possono del tutto sorvolare dalle reale qualità del mezze (e sulle quali non mi vorrei soffermare oltre).
Come si comporta in curva, come risponde allo sterzo, quanto sono resistenti i freni, come si dosa il volante. E' stressante nella guida o semplice da gerstire ? Etc. etc. etc.
Allo stesso modo è possibile testare uno o più obiettivi in singolo o in batteria utilizzando metodi più o meno oggettivi.
Chi usa il metodo Kodak astraendo dal supporto sensibile (Progresso Fotografico), chi lega sistema di lettura e ottica con gli Imatest (Photozone.de), chi usa un sistema del tutto empirico basato su stampe standard (Chasseur d'Images) chi invece si è concepito del software speciale per farlo (Reponses Photo) e via spropositando.
Abbiamo quindi dati di MTF ai vari diaframmi, l'aberrazione cromatica, la vignettatura, la distorsione, la fedeltà del diaframma la fedeltà della lunghezza focale dichiarata.
Bene. Ma questi dati ci dicono come va l'obiettivo ? Ci forniscono informazioni sufficientemente aderenti alla realtà da considerarle utili ai fini pratici ?
E poi, sufficienti a che ?
Perchè in una famosa prova di qualche anno fa Tutti Fotografi dichiarava velatamente (posizione poi ribadita più volte nella posta dei lettori) che tutto sommato il 18-55 non va così peggio del 17-35/2.8 e che a questo si può preferire il ben più economico 18-35.
Ebbene, su Nikonland c'è chi ha cercato di trasmettere queste informazioni in modo oggettivo se ha potuto ma sempre, in ogni occasione e circostanza, il nostro sforzo invece è sempre stato quello di consegnare al lettore - chiunque fosse e qualunque fosse la sua necessità - a prescindere da considerazioni di prezzo o di convenienza commerciale l'esperienza maturata con quello strumento, magari in anni di uso e non nel semplice lasso di tempo sufficiente a ricavare dei dati numerici da un test.
L'esperienza e la profonda conoscenza sono dati puramente soggettivi, non confrontabili con altri. Anzi, spesso abbiamo su questo stesso sito Editor con una esperienza del tutto diversa e con un risultante giudizio difforme quando non contrastante di un oggetto.
Oggetto che al 99% dei casi è stato da noi acquistato per usarlo e non ottenuto in prova dalla casa madre.
Ed acquistato per l'uso comune. Per adottarlo per anni.
Riteniamo questo un valore aggiunto non disponibile diversamente. Impossibile da ottenere nei test che usualmente, quale che sia il metodo "scientifico" sottostante, si trovano nella letteratura comune.
Ovviamente questo valore potrà essere valutato, criticato, quantificato e pesato dai lettori.
Lettori che dovranno però tener conto che il nostro è un punto di vista del tutto indipendente, fine a se stesso e per il quale non - attenzione - non chiediamo alcun compenso, nemmeno un modico prezzo di copertina, lasciando libero chi legge di trarre le conclusioni che ritiene di trarre, anche del tutto in antitesi, potendo, se vuole, pure intervenire sul forum per comunicarci la sua posizione al riguardo.
Come ha fatto in questa occasione Gian76, che ringrazio ancora per questo suo intervento che ci ha concesso di fare queste precisazioni.
Sottoscrivo pienamente queste considerazioni:a mio modesto avviso nessun test pu? sostituire l'esperienza maturata negli anni. Se e quando acquisto una rivista del settore ?
solamente per tenermi aggiornato sulle novit?.Giulio.
Non pensavo di fare un polverone del genere....
Primo punto:
Premesso che trovo utile qualsiasi commento e lo leggo molto volentieri, non dubito affatto che conosci a mena dito quell'ottica, come del resto non ho dubbi circa la tua perfetta conoscenza del 105 VR. Si vede che sei molto bravo... cavoli per me sarebbe un punto di arrivo fare foto così belle! La mia critica è un pungolo per stimolarvi a fare di più! Non ci si accontenta mai... uno ti offre qualcosa gratis e si ha pure il coraggio di criticare... Vabbè lo so, sono lo sfacciato di turno che dirti . Da quello che si capisce dall'articolo hai a disposizione ambo gli obiettivi. Il mio consiglio da "profano" per dare più efficacia e immediatezza al test è di eseguire lo stesso scatto fatto con le due ottiche diverse per evidenziare in maniera più incisiva quello che sostieni. In tale modo rendi più evidente il frutto delle tue esperienze con i due obiettivi. Per me che ho solo un 24-70, un 20 f2.8 e un 105 AI-S f2.5 (di fortuna/ovvero in prestito), trovare materiale sulle ottiche è di vitale importanza per finire di costruire il mio corredo. Leggo quanto più possibile su riviste, in rete e soprattutto qui su Nikonland in quanto è un forum libero senza l'ombra di presenze di filtri più meno celati posti dal gestore. Non pongo dubbi nè sull'onestà di chi compie i test nè sulla buona fede.
Quando dici: -"Su quale base affermi che "usandole a rovescio" si otterrebbe il medesimo risultato ? Non esiste proprio"- la risposta è ovviamente su nessuna. Era un discorso fatto per assurdo a spirito ovviamente provocatorio. Penso che un fotografo bravo come te è perfettamente in grado di trovare le condizioni di luce giuste per far apparire un po' più setoso dello standard il 105 VR e un po' più "cruento" l'85. Una foto fatta nelle medesime condizioni invece lascia molto meno adito a qualsiasi genere di ilazione o provocazione o dubbio... a quel punto uno può solo mettere in dubbio l'onestà di chi effettua la prova, ma sinceramente in un sito completamente gratis, senza vincoli con la casa madre, qualsiasi commento del genere oltre ad essere di pessimo gusto penso sia anche al di fuori di ogni logica realtà.
Sarà che di foto ci capisco poco , ma ti dovessi dire la verità la foto che mi piace di più di quel servizio è proprio quella fatta con il 105 VR. Questo ha generato nella mia mente tutte le critiche immaginabili... ovviamente senza lo scopo di denigrare, ma di contribuire se possibile a migliorare un qualcosa che è già buono e valido come Nikonland (ammazza ho scelto il monitor con i vostri consigli! ).
Tutto qua, niente di più... come hai mostrato che la nitidezza dei due obbiettivi è simile, ritenevo opportuno mostare anche due foto effettuate in condizioni di luce identica per far vedere la differente resa in termini cromatici di plasticità e quant'altro.
Secondo punto:
Per quanto riguarda il discorso riviste... qui la polemica la faccio:P. I test delle riviste, diciamo "serie", seguono un protocollo che in teoria dovrebbe permettere la riproducibilità dello stesso in analoghe condizioni ottenendo con l'oggetto provato gli stessi risultati. Se il test è condotto senza errori dovrebbe dare responsi oggettivi. Fra un ottica e un'altra possono esserci differenze di comportamento anche se alcune volte in effetti i test danno risultati discordanti, rispetto all'uso pratico. Su alcune riviste commerciali che vivono sulla pubblicità è possibile ipotizzare che alcune valutazioni siano "taroccate", tuttavia per rispetto a tutti quei giornalisti "onesti" direi di evitare generalizzazioni perchè comunque, il serrvizio che offrono serve ad informare noi utenti, anche se in maniera ovviamente non esaustiva. Sinceramente pur ritenendo le informazioni dei test delle riviste non completi, sono un primo punto da cui partire. Il test che ho io dell' 85 f1.4 parla di un'ottica eccellente... il test che ho del 24-70 parla di un'ottimo zoom. Non vedo poi questa mala fede. Piuttosto trovo più dubbi quando le riviste si mettono fare le prove empiriche fra ad es. il 24-70 Nikon e Canon sulla migliore resistenza a fenomeni tipo Flare, soprattutto quando le foto, pur essendo fatte al medesimo soggetto, sono fatte in due momenti molto diversi della giornata. Senza vederci dietrologie sicuramente c'è un errore nell'impostazione del test, perchè non si possono confrontare due ottiche in situzioni molto diverse. Ovvio, appare assai più semplice constatare empiricamente che a 24 il Nikon distorce più del Canon mentre a 70 il Nikon è quasi perfetto e il Canon no. Fine discorso riviste... per quanto non siano complete a mio avviso quando lavorano bene non sono da denigrare, ma possono offrire un buon punto di partenza per poi approfondire con valutazioni successive (esperienza pratica, Nikonland e altre risorse in rete).
La fotografia è sicuramente una forma di arte quindi la scelta dell'attrezzatura è frutto certamente del gusto e della personalità dell'autore. Questo è normale e non è un difetto in questo settore. L'autore dei test deve riportare un punto di vista, il PROPRIO punto di vista su un determinato strumento, che deve servire a suscitare emozioni. Per questo ben vengano test di questo genere, che completano di gran lunga i freddi dati numerici riportati dalle riviste "serie" del settore. Ovviamente, su particolari tematiche penso sia difficile ottenere uniformità di vedute, ma questo è normale. Ad esempio penso sia dura stabilire il miglior sfuocato in assoluto, mentre è sicuramente più agevole scegliere alcune fra le lenti che offrano i risultati "più belli". Questo perchè un componente del genere viene valutato in base alla propria sensibilità (leggasi anche gusto personale) quindi è possibile che qualcuno preferisca quello di una determinata lente rispetto a quella di un altro. Gli esempi che pubblicate, aiutano a rendersi conto di ciò che offre un'ottica e se essa soddisfa pienamente le aspettative personali del lettore. Questo è un servizio di notevole utilità!
Ultimo Punto:
"Infine, davvero credi che con il digitale tu possa in postproduzione "trasformare un'immagine... nella tua immagine" ?" La risposta è secca SI.
Pur condividendo quello che dici "Lo devi fare in ripresa, leggendo prima di tutto correttamente l'inquadratura e la luce, esponendo al meglio e conoscendo bene gli attrezzi che usi", la fotografia digitale permette molto di più. Libera la fantasia e permette di esplorare risultati che prima solo pochissimi si potevano permettere. Su internet si trovano centinaia di lavoro incredibili e sono fatti da amatori! Lavori che trascendono il concetto normale di fotografia. Tutto dipende da cosa si intende per fotografia, se si ha una concezione purista del termine probabilmente quello che dico io si allontana da ciò e sconfina in quelle che sono le arti grafiche... però uno scatto con il digitale può essere molto di più di una bella foto, ma è la realtà dipinta e creata dal fotografo. Ovvio se la base fa schifo... sempre schifezza sarà, ma oltre a una splendida ripresa la fotografia digitale può essere molto di più. In fin dei conti si parla di forme di espressione e l'espressione per sua natura non deve avere confini o preconcetti... deve semplicemente permettere di liberare quello che sentiamo. Se è sufficente ciò che fa Mamma Nikon benissimo, ma perchè precludersi le porte... l'universo di soluzioni a portata di mano è enorme e ogni persona seguirà le strade che preferisce senza limitazioni di alcun genere! Questo è il bello del digitale, cerchiamo di non disprezzare ciò. Non mi fraintedere... questo è un gradino successivo... Per il momento sarei conteno di arrivare a fare una foto e rimanere affascianto come quando vedo i tuoi scatti!
Ragazzi abbiate pazienza ho una natura polemica spero di non scocciare nessuno !
Saluti
P.S. Qualcuno conosce in Firenze e Provincia qualcuno, bravo, non il classico "tiratore di sole", che effettui corsi dove si spiega come scattare in studio con luce controllata, illustrando i fondamentali e gli effetti ottenibili variando le inclinazioni e la direzione di questa? Grazie.
Parlavo recentemente con un fotografo professionista, mi diceva che noi fotoamatori siamo fortunati, possiamo uscire quando vogliamo, usare la luce che vogliamo, fotografare quello che vogliamo, ....
Mentre loro devono uscire e fare foto con: le palle girate, la luce brutta, il soggetto che non ispira, ....
Nessun polverone, Gian.
Hai dato a Rudolf e a me la possibilit? di chiarire la "diversit?" dei test di Nikonland.
Inoltre, discutere quando ci si trova d'accordo pu? riuscire noioso. Preferibile, a volte, un sano dissenso.
Ti rispondo rapidamente per punti.
1) Le differenze di "timbro" tra i due obiettivi.
Il 105 VR, per poter essere usato con qualche successo nel ritratto "classico", richiede un'illuminazione estremamente morbida.
In una sessione di ritratto in studio, ci? ti vincola molto, ti costringe a rinunciare a buona parte delle inquadrature e degli schemi-luce, ma ? in qualche modo superabile. La luce la posizioni tu, lo sfondo ? uniforme, gli elementi della scena li puoi spostare.
In esterni hai molta meno possibilit? di manovrare luce e scena a tuo piacimento. Le caratteristiche di un Micro diventano alquanto penalizzanti.
Quando ho realizzato quel ritratto col 105 VR, non avevo con me l'85/1,4. Stavo riprendendo scarpe sportive (indossate) su richiesta di un amico designer. Ho "visto" la foto e ho scattato al volo. Non avevo scelta... ma con un'ottica "da ritratto" la foto sarebbe risultata molto diversa, e avrebbe registrato ci? che mi aveva colpito.
Ho scelto di inserire quella, perch? ? molto esplicativa di ci? che ottieni con un macro sull'incarnato in luce laterale.
Non ho messo due ritratti "uguali" ripresi con i due obiettivi, semplicemente perch? (non lavorando per il genere su treppiede), due di identici non ne ho. Col 105 VR, in studio, fotografo di norma a distanza ravvicinata, dopo aver oltremodo ammorbidito l'illuminazione.
Non credevo ci fosse bisogno di due ritratti su treppiede in condizioni-test per dimostrare qualcosa di assolutamente scontato e pacifico.
Le foto-test su mira ottica servivano invece per dimostrare che la differenza non risiede nella "maggiore nitidezza" del Micro: la nitidezza ? uguale.
Perdonami, ma non potevo immaginare che chi accetta i grafici di qualunque specie senza chiedere l'esibizione delle singole curve e immagini-test, le venisse a chiedere a me che non ho rapporti pubblicitari con i produttori degli attrezzi...
2) Per quanto riguarda il discorso "riviste", ti lascio le tue convinzioni e non ti seguo nell'argomentazione dialettica.
Quando avrai avuto modo di accorgerti che l'obiettivo "Pinco", che hai comprato tu perch? aveva curve MTF pi? elevate, viene surclassato nell'uso per cui l'hai comprato dall'obiettivo "Pallino" che si ? preso un tuo vicino di casa dopo averli provati entrambi, ne riparleremo.
In quasi cinquant'anni, di "Pallini" che stracciano nelle foto i "Pinchi" vincenti nei test, ne ho incrociati parecchi.
Anni orsono, andavano molto di moda i test di amplificatori, giradischi, sintonizzatori e casse acustiche: si misuravano con estremo rigore scientifico e protocolli rigorosissimi risposta in frequenza, distorsione armonica, rapporto segnale/disturbo. Nessun musicofilo, tuttavia, pensava nemmeno per un istante di affidarsi a quei test per scegliere i componenti del suo impianto. Le misure sono una cosa; la qualit?, il "colore", la profondit?, il "timbro" della musica sono tutt'altro.
Scommetto che nemmeno tu sceglieresti un impianto-audio sfogliando una rivista di test invece di ascoltarlo.
Non capisco perch? per un obiettivo, invece...
3) Ultimo punto. La fotografia digitale ? "fotografia". Richiede la conoscenza della tecnica fotografica, esattamente come la pellicola.
Cambia solo lo strumento con cui la realizzi e la postproduci.
Ma non fa nulla di pi? di ci? che puoi realizzare in camera oscura. Ci mette solo meno tempo...
Non trasforma un obiettivo in un altro, non supera le limitazioni "di ogni genere" come ritieni tu, non ha il potere taumaturgico di ovviare alle carenze tecnico-espressive di un fotografo.
Temo che anche in questo caso, tu stia comparando un mondo (la camera chiara) che in parte conosci, con quello della camera oscura che non conosci per nulla. Atteggiamento poco scientifico, direi...
Se su questo ho toppato ti chiedo volentieri scusa; ma da ci? che scrivi non credo di sbagliarmi.
PS. A Firenze ai miei tempi operava uno dei migliori fotoclub italiani. Credo sia ancora attivo e che effettui i corsi che ti interessano.
Ciao !
Punti 1) e 2) Tranquillo, per natura tendo sempre a dubitare di tutto. Le riviste le considero un buono spunto iniziale per poi approfondire. Non a caso sono a leggere le prove di Nikonland. Il discorso delle due foto è, ovviamente, un se capita. Infatti, può essere utile alle volte rimarcare i concetti che ci appaiono più scontati... nella vita si può sempre incontrare in giro un testone come me!
Punto 3) No, qui non ci siamo proprio intesi! Con la camera oscura non penso che si facciano foto come quelle ad esempio di Fraser, tanto per citare qualcuno.
Occorre un uso sapiente di Ppotoshop e una buona base su cui lavorare. Per carità liberi di apprezzare più o meno il genere, però il digitale coinferisce a tutti la possibilità di spaziare anche in queste direzioni. In questo senso si trascende il concetto classico di fotografia: tanto per capirsi quello del "classico" e senza tempo paesaggio ritratto dai F.lli Alinari (esempio foto); oppure lo stile più moderno, ma sempre ancorato al concetto classico di fotografia, di ad esempio Ansel Adams. Insomma il digitale ci permette di allargare all'infinito i nostri orizzonti, avendo in digitale tutti gli strumenti tipici di una camera oscura e "forse" anche di più!
Con simpatia Saluti
Ed ? proprio per quanto affermato in questa prova, ed anche su quella del 24/105 F:4 Canon, che le recensioni di TF le trovo poco rispondenti alla realt?.
Quando presi il 17/35, dopo aver letto quanto scritto da Gianni e il parere di un'altro "vecchio" fotografo, un amico mi diede dello sprovveduto perch? leggendo la prova della rivista emergeva che il 18/35 era migliore del mio obiettivo salvo poi ricredersi quando acquistatolo abbiamo fatto delle prove che non prevedevano la lettura di mire ottiche ma l'uso quotidiano sul campo.
Ciao
Ennio
Non c'è proprio niente nelle foto di Fraser che non si possa ottenere in camera oscura, avendo tempo a disposizione e volendolo fare...
C'era chi sotto l'ingranditore ne produceva anche di più "creative".
Tutti quegli effetti Photoshop li ha mutuati dalle tecniche di camera oscura, non li ha mica inventati.
Il digitale "allarga gli orizzonti all'infinito" solo a chi ce li aveva infinitamente ristretti...
Per gli altri, ha solo rese infinitamente più comode e più veloci le medesime cose.
Ricambio la simpatia. Ri-ciao !
Hmmmm io sono uno di quelli che li aveva ristretti!
Si era capito penso....
E le cose al momento, sono anche infinitamente lente... abbastanza paradossale il mio caso!
Ri-ciao!
Parole sante. Tutte.
a_
Quindi un grande GRAZIE a Gianni per la Sua instancabile e appassionata ricerca che disinteressatamente mette a disposizione di tutti.
Alessandro
... dove nel corso di una vita fotografica ognuno sceglie i suoi strumenti per le sue foto: non c'è un migliore in assoluto (splendidi anche l'85mm f/1,4 Pentax; lo Zeiss, eccc...) ma quello che alla fine si preferisce, con cui si ha maggior affinità...
Ciao,
A.
Sul paesaggio... non comprendo il senso di un simile confronto; l'85/1,4 è essenzialmente un'ottica da ritratto, pur cavandosela benissimo nel paesaggio.
Che un 85mm di apertura max. f/1,4 sia potenzialmente più sensibile al flare di un 105 f/2,5 o addirittura di un 70-180/4,5-5,6 Micro mi sembra del tutto pacifico.
Se lo paragoni con l'85/1,4 Zeiss (con cui scatto spesso), non vi sono sul punto differenze degne di nota.
Sul ritratto, il flare non è "mascherato": più semplicemente non ve n'è. E in quelle condizioni di ripresa non ve ne potrebbe essere. Ci vuole ben altro (fonti di luce in campo o appena fuori) per produrne.
Quanto al bokeh, non esiste mediotele con uno sfuocato più cremoso dell'85/1,4 AFD. Certamente non il 105/2,5 (ne ho avuti tre), né lo Zeiss 85/1,4 (leggasi Rorslett in proposito).
Perché "una maggior distanza di ripresa" (col 105) darebbe "maggior impatto alla scena" riesce del tutto incomprensibile.
Un solo Nikkor ha uno sfuocato ancor più gradevole e morbido dell'85/1,4: il 200/2 VR.
In questi anni ho letto molti di questi criptici interventi by ElioD in cui si parla di risolvenza, linee per micron ed altre piacevolezze, compresi i confronti tra i vetri pi? disparati (e apparentemente non confrontabili).
Mai una sua foto.
Come se il suo campo di interesse nella fotografia fosse il ... laboratorio di fisica del Politecnico.
Mi sbaglier? e spero di essere smentito con una carrellata di foto fantastiche, fatte sfruttando quelle nozioni tecniche ... ma per il momento resto della mia idea.
Hai un mio MP, Rudolf.
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Quasi, sono ispirate alla Nude Art del primo ventennio del '900.Giovanni
Nonostante non sia il momento adatto per le spese (essendo da poco reduce da un altro acquisto), ho deciso di provarla, poich? le occasioni non sempre si ripresentano.
Mi sono bastati pochi scatti per comprendere, qualora ce ne fosse stato bisogno, come l'ottica sia semplicemente spettacolare, confermando tutto ci? che di buono ho letto su essa.
In particolare la resa dello sfocato, non tanto per la gradevolezza, quanto per la maggiore tridimensionalit? (se mi passate un termine abusato ed utilizzato impropriamente) che conferisce all'immagine.
Vi ?, difatti, un maggior risalto del soggetto principale rispetto allo sfondo e, soprattutto, una splendida gradualit? del passaggio tra piani a fuoco e fuori fuoco.
Se la resa cromatica ?, tutto sommato poco dissimile, sotto tale aspetto la differenza tra 1.8 e 1.4 ? invece innegabile.
Sono aspetti che dalle piccole immagini inserite nei vari post non sono evidenti, ma visionando degli scatti a monitor ? puro spettacolo.
Sulla nitidezza, peraltro ottima, non mi pronuncio pi? di tanto poich? ? un aspetto al quale ormai do un peso piuttosto relativo.
Peccato per la distanza di messa a fuoco minima di 85cm, che su FX si rivela talvolta limitante, soprattutto per chi ha proviene dal DX.
Non so se ringraziarvi (in particolare Gianni, le cui opinioni sono sempre perfettamente "a fuoco") od odiarvi (per la spesa supplementare che, mi sa tanto, far? a breve).
Nikkor 85/1.4 AF-D ad F10 su D3
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