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Reputazione e rischio reputazionale
ott 07 2013 01:00 |
Lieve
in Editoriali
In sociologia e anche nel sentire comune si intende per reputazione la credibilità e l'affidabilità che un dato soggetto - persona fisica o giuridica - ha all'interno della società o della comunità dove vive ed esercita la sua attività professionale.
Il meccanismo è generalizzato e spontaneo ed è riconoscibile in ogni epoca e ad ogni latitudine dello sviluppo della storia umana.
La valutazione avviene su basi condivise secondo criteri che possono variare a seconda del contesto, generalmente la reputazione però si fonda su quello che generalmente si dice o si crede di un certo soggetto, non necessariamente si fonda su basi statistiche o di conoscenza effettiva.
Dicerie o credenze non sono sempre necessariamente negative quando, per un soggetto molto conosciuto queste si consolidano sino a creare un concetto diffuso ma certamente il termine reputazione spesso è attinente all'opposto a casi di calunnia e diffamazione che, in quanto reato, seguono vie diverse allo scopo di recuperare una reputazione positivamente valutata.
Benchè presente in sociologia da oltre un secolo e studiato come fenomeno tipico delle nostre società, il concetto è entrato in economia soltanto da una ventina di anni da quando alla reputazione è stato collegato il rischio reputazionale.
Il rischio reputazionale è un rischio effettivo che può tradursi in danno economico o mancato guadagno quando una reputazione negativa (non necessariamente vera o "cattiva") produce un comportamento degli individui differente da quello atteso.
Il rischio reputazionale nelle grandi aziende - specialmente nel settore finanziario, quali banche ed assicurazione - è preso tanto sul serio da essere presenti nel bilancio voci di accantonamenti a fondo rischi reputazionale (fondi da utilizzare per sanare vertenze economiche che potrebbero portare a gravi rischi di natura reputazionale) e ci sono negli organici manager preposti a proteggere l'organizzazione stessa da rischi reputazionali.
La reputazione è legata (ma distinta) all'immagine pubblica di un dato soggetto.
Quando parliamo di una celebrità o di una società commerciale, l'immagine contribuisce direttamente a creare una reputazione condivisa dal pubblico.
E la reputazione, come abbiamo già detto, contribuisce ad influenzare il comportamento del pubblico modificandone il comportamento di acquisto.
Per fare un esempio, l'immagine di macho tutto d'un pezzo dell'attore Bruce Willys, non solo al cinema ma anche nella vita privata, ha certamente portato a lui una reputazione di duro spendibile nelle pellicole cinematografiche che hanno fatto la sua fortuna in termini di ingaggio e il guadagno dei produttori dei film.
Un motivo concreto per curare l'immagine di Bruce Willys e determinarne così la sua reputazione.
Non sempre un reputazione deve essere necessariamente "buona" per produrre risultati utili.
Ad un avvocato particolarmente brillante nel difendere imputati di dubbia reputazione può certamente portare maggiori incarichi e superiori ingaggi ... sebbene moralmente questo non possa certo giovare alla sua "Immagine" ed onorabilità.
Ma di che stiamo parlando, dirà chi è arrivato a leggere fino a questo punto !
Che ci azzeccano la reputazione e il rischio reputazionale con Nikonland ?
Già.
La fama, la notorietà, la reputazione di Nikon sul mercato fotografico sono nate negli anni '50 e si sono sviluppate negli anni '60 e '70 quando ogni reporter in zona di guerra, ogni fotoreporter e molti vip e attori in tantissimi film, lavoravano o venivano ritratti con una Nikon in mano.
Nikon faceva le migliori ottiche per il ritratto e per la fotografia sportiva nel suo formato.
E le sue fotocamere avevano fama - la F, la F2 - di essere indistruttibili tanto da fermare le pallottole destinate ai suoi utilizzatori, salvando loro la vita ma continuando comunque a funzionare regolarmente.
Le ottiche più straordinarie dell'era manual focus (come il 6 mm F2.8, il reflex 2000/11), il sistema più completo e sofisticato.
Questa immagine ha portato grande reputazione, universamente condivisa, tanto da determinare ed influenzare poi le scelte e i comportamenti di acquisto dei clienti al bancone davanti al commesso.
Io stesso, lo ammetto, entrai per la prima volta senza sapere un bel niente di Nikon oramai trentunannifa. Eppure di fronte ad Olympus e Nikon scelsi senza battere ciglio.
Ed uscii inconsapevolmente felice dal negozio, pur non avendo nessuna esperienza diretta.
Quindi immagine costruita con sapienza, reputazione riconosciuta, modello di vendita, comportamento negli acquisti. Nulla avviene per caso.
E adesso ?
Negli anni Nikon ha rinforzato la sua reputazione con le famose collaborazioni con la Nasa e le amministrazioni della difesa di tutto il mondo. Ha proposto obiettivi professionali di grande livello per i fotografi sportivi, ha lavorato per diventare il numero uno nelle vendite.
Ma ... ha allo stesso tempo svilito il suo retaggio comportandosi da multinazionale, delocalizzando vaste produzioni in zone geografiche più ... addomesticabili sul piano del costo del lavoro e del diritto dei lavoratori ... poco importa se con una qualità della manodopera (e conseguentemente dei manufatti) inferiore rispetto a quel Japan Lens Grade di cui si fregiava su tutti gli obiettivi fino agli anni '80.
Si è spinta dove nessuno pensava avrebbe fatto con improbabili compattine digitali da un tanto al chilo che funzionano un tanto a stagione.
oggetti mitici e di culto si sono trasformati in cose più simili ai double-whopper di Burger King, obesi e plasticosi
movimenti di messa a fuoco fluidi ed affidabili anche dopo 5 decenni, sono diventati un tricchettracche di rotelline ed ingranaggini male in arnese su cui ci si può interrogare circa la longevità.
Poco male, si dirà, è lo scotto da pagare al progresso.
Già ma non fino a quando ti giochi del tutto la reputazione con un caso come quello della Nikon D600 che probabilmente diventerà oggetto di studi accademici.
Dall'avere l'arma per conquistare definitivamente il mercato, modulando il prezzo e il contenuto, ad una cosa che pur degnissima, rischia di far precipitare del tutto l'immagine di Nikon e le aspettative dei clienti più fedeli.
che sia questa l'immagine di Nikon del 21° secolo ?
Ci dica, Kimura-San, ci dica ... :
perchè la reputazione qui è stata compromesso e il rischio reputazionale si tradurra in ammanchi economici con il conto economico che lo pagherà salato, non solo per questo esercizio ma per i prossimi a venire.
Perchè ben difficilmente oramai i clienti saranno disposti a pagare un sovrapprezzo per un marchio, una reputazione e una immagine che oramai non hanno più nulla in comune con il passato ...
Il meccanismo è generalizzato e spontaneo ed è riconoscibile in ogni epoca e ad ogni latitudine dello sviluppo della storia umana.
La valutazione avviene su basi condivise secondo criteri che possono variare a seconda del contesto, generalmente la reputazione però si fonda su quello che generalmente si dice o si crede di un certo soggetto, non necessariamente si fonda su basi statistiche o di conoscenza effettiva.
Dicerie o credenze non sono sempre necessariamente negative quando, per un soggetto molto conosciuto queste si consolidano sino a creare un concetto diffuso ma certamente il termine reputazione spesso è attinente all'opposto a casi di calunnia e diffamazione che, in quanto reato, seguono vie diverse allo scopo di recuperare una reputazione positivamente valutata.
Benchè presente in sociologia da oltre un secolo e studiato come fenomeno tipico delle nostre società, il concetto è entrato in economia soltanto da una ventina di anni da quando alla reputazione è stato collegato il rischio reputazionale.
Il rischio reputazionale è un rischio effettivo che può tradursi in danno economico o mancato guadagno quando una reputazione negativa (non necessariamente vera o "cattiva") produce un comportamento degli individui differente da quello atteso.
Il rischio reputazionale nelle grandi aziende - specialmente nel settore finanziario, quali banche ed assicurazione - è preso tanto sul serio da essere presenti nel bilancio voci di accantonamenti a fondo rischi reputazionale (fondi da utilizzare per sanare vertenze economiche che potrebbero portare a gravi rischi di natura reputazionale) e ci sono negli organici manager preposti a proteggere l'organizzazione stessa da rischi reputazionali.
La reputazione è legata (ma distinta) all'immagine pubblica di un dato soggetto.
Quando parliamo di una celebrità o di una società commerciale, l'immagine contribuisce direttamente a creare una reputazione condivisa dal pubblico.
E la reputazione, come abbiamo già detto, contribuisce ad influenzare il comportamento del pubblico modificandone il comportamento di acquisto.
Per fare un esempio, l'immagine di macho tutto d'un pezzo dell'attore Bruce Willys, non solo al cinema ma anche nella vita privata, ha certamente portato a lui una reputazione di duro spendibile nelle pellicole cinematografiche che hanno fatto la sua fortuna in termini di ingaggio e il guadagno dei produttori dei film.
Un motivo concreto per curare l'immagine di Bruce Willys e determinarne così la sua reputazione.
Non sempre un reputazione deve essere necessariamente "buona" per produrre risultati utili.
Ad un avvocato particolarmente brillante nel difendere imputati di dubbia reputazione può certamente portare maggiori incarichi e superiori ingaggi ... sebbene moralmente questo non possa certo giovare alla sua "Immagine" ed onorabilità.
Ma di che stiamo parlando, dirà chi è arrivato a leggere fino a questo punto !
Che ci azzeccano la reputazione e il rischio reputazionale con Nikonland ?
Già.
La fama, la notorietà, la reputazione di Nikon sul mercato fotografico sono nate negli anni '50 e si sono sviluppate negli anni '60 e '70 quando ogni reporter in zona di guerra, ogni fotoreporter e molti vip e attori in tantissimi film, lavoravano o venivano ritratti con una Nikon in mano.
Nikon faceva le migliori ottiche per il ritratto e per la fotografia sportiva nel suo formato.
E le sue fotocamere avevano fama - la F, la F2 - di essere indistruttibili tanto da fermare le pallottole destinate ai suoi utilizzatori, salvando loro la vita ma continuando comunque a funzionare regolarmente.
Le ottiche più straordinarie dell'era manual focus (come il 6 mm F2.8, il reflex 2000/11), il sistema più completo e sofisticato.
Questa immagine ha portato grande reputazione, universamente condivisa, tanto da determinare ed influenzare poi le scelte e i comportamenti di acquisto dei clienti al bancone davanti al commesso.
Io stesso, lo ammetto, entrai per la prima volta senza sapere un bel niente di Nikon oramai trentunannifa. Eppure di fronte ad Olympus e Nikon scelsi senza battere ciglio.
Ed uscii inconsapevolmente felice dal negozio, pur non avendo nessuna esperienza diretta.
Quindi immagine costruita con sapienza, reputazione riconosciuta, modello di vendita, comportamento negli acquisti. Nulla avviene per caso.
E adesso ?
Negli anni Nikon ha rinforzato la sua reputazione con le famose collaborazioni con la Nasa e le amministrazioni della difesa di tutto il mondo. Ha proposto obiettivi professionali di grande livello per i fotografi sportivi, ha lavorato per diventare il numero uno nelle vendite.
Ma ... ha allo stesso tempo svilito il suo retaggio comportandosi da multinazionale, delocalizzando vaste produzioni in zone geografiche più ... addomesticabili sul piano del costo del lavoro e del diritto dei lavoratori ... poco importa se con una qualità della manodopera (e conseguentemente dei manufatti) inferiore rispetto a quel Japan Lens Grade di cui si fregiava su tutti gli obiettivi fino agli anni '80.
Si è spinta dove nessuno pensava avrebbe fatto con improbabili compattine digitali da un tanto al chilo che funzionano un tanto a stagione.
oggetti mitici e di culto si sono trasformati in cose più simili ai double-whopper di Burger King, obesi e plasticosi
movimenti di messa a fuoco fluidi ed affidabili anche dopo 5 decenni, sono diventati un tricchettracche di rotelline ed ingranaggini male in arnese su cui ci si può interrogare circa la longevità.
Poco male, si dirà, è lo scotto da pagare al progresso.
Già ma non fino a quando ti giochi del tutto la reputazione con un caso come quello della Nikon D600 che probabilmente diventerà oggetto di studi accademici.
Dall'avere l'arma per conquistare definitivamente il mercato, modulando il prezzo e il contenuto, ad una cosa che pur degnissima, rischia di far precipitare del tutto l'immagine di Nikon e le aspettative dei clienti più fedeli.
che sia questa l'immagine di Nikon del 21° secolo ?
Ci dica, Kimura-San, ci dica ... :
perchè la reputazione qui è stata compromesso e il rischio reputazionale si tradurra in ammanchi economici con il conto economico che lo pagherà salato, non solo per questo esercizio ma per i prossimi a venire.
Perchè ben difficilmente oramai i clienti saranno disposti a pagare un sovrapprezzo per un marchio, una reputazione e una immagine che oramai non hanno più nulla in comune con il passato ...
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61 Comments
Dai Valerio, Nikon ha il fegato di proporre cose di questo genere :
che possono essere marchiate Airfix, non certo Nikon ! Specie quando il flash di punta è un apparecchio inadatto ad un uso intensamente professionale.
Il "caso" della D600 è solo un affare di comunicazione gestito col c..o. La classica ultima goccia che fa pendere la bilancia dall'altra parte ma viene al culmine di una serie di zoomettini di menta e di mezze decisioni quando ci sarebbe un intero catalogo da riformare.
Nel sentire comune, specie di chi non è innamorato come noi, la cosa fa strada e si insinua.
Tra le nuove generazioni non c'è alcuna fedeltà al marchio e fatti come questo non passano in modo indolore.
Questo è un valore incalcolabile che è stato a mio parere definitivamente perso.
Quando il sentire comune comincia a dire : Nikon fa cose di m..a, ci vogliono anni di decisioni giuste per recupare ...
Il problema sono gli Hight level.
Qui la qualità si è andata assottigliando: ma sono sempre dei vetri mica da sputarci dentro!
Che poi oggi il miglior 20mm per Nikon lo faccia Zeiss, son contento, ma too late per Zeiss però.
E sì perchè quel 20 è anche Manual Focus e per quel che mi rigurda, haimè, off limits!!
ciao
Calma coi titoli. La Airfix ha avuto momenti di grande gloria, e credo che anche adesso si difenda bene. La Hasegawa ha mangiato tanta polvere prima di raggiungerla.
Io non so quanti ne venda Zais di questi aggeggi a 1.800 euro :
ma in termini di reputazione, anche solo se lo vedi e lo prendi in mano non ce n'è contro questo coso qua :
autofocus, autotutto che costa pur sempre 500 euro e che Zais non si sognerebbe mai di produrre perchèci perderebbe la faccia ... come ce la perde Nikon
Non parliamo in fascia high dell'aberrazione cromatica svenevole sulla D800E del Nikkor 135/2 DC autofocus del 1990 derivato dal precedente 85/1.8 che si prende calci nei denti dallo Zais manual focus 135 attuale ...
Insomma non fai prodotti innovativi, in compenso non rinnovi le cose vecchie che hai in catalogo, non proponi un flash adeguato a quello degli altri, la qualità costruttiva è in caduta verticale, il tuo modulo wi-fi per la tua ammiraglia costa come un notebook, ma in compenso ... un incidente a rischio reputazionale come quello della D600 che è documentato in ogni dove lo minimizzi e lo risolvi con una pecetta ?
Riputescion
Va bene, chi dice nulla sulla qualità degli Zeiss. Salvo che se ci metti dentro anche il motorino AF-S e il gruppo VR Forse, ma Forse non so se tutta quella qualità la conservi.
E aldilà del VR oggi proporre ottiche manual focus va bene, certo ci mancherebbe, ma non può essere lo standard. Poi il 135/2 e chi dice che non sia ora di frullarne uno nuovo in produzione: ma cavoli MAGARI!
Ma il fatto di NON produre OTTICHE ATTESE non significa essere dei costruttori di fotocameracce. No ! col fischio!
ciao
Ma il sentiment comune (la reputazione) vale più di una messa ed è su quello che si basano le vendite.
Una volta un poveraccio si comperava la F301 perchè alla F3 non ci arrivava. Ma sognava la F3.
E una F3 per romperla dovevi proprio odiarla. Magari oggi ti compri la tua prima reflex full-frame, una D600, scopri che le foto sono sporche, in assistenza non te la sistemano, la vendi e ti compri una Panasonic e ... mai più Nikon che fa macchinacce di menta né per te né per i tuoi amici
Ieri io ho limato alla buona l'anello di un Nikkor-H 50 mm del 1971 e l'ho fatto andare a meraviglia sulla D800.
Il 28/1.8G che ho comprato l'anno scorso faceva foto nitide a destra e sfuocate a sinistra
Si, ma non condivido.
Sono da anni in prima fila a chiedere l'innovazione sulla linea vetri (tanto da beccare pure delle parole .. il mio articolo su Alan Harvey parlava di questo), ma sulle macchine pro e semi pro mi spaice ma credo che al momento non ci sia alternativa sul mercato.
Se vuoi affrontare delle riprese impegnative all'aperto con ogni meteo o scegli Canon D1x o vai su Nikon D4. Se non sei abbiente allora hai solo Nikon D800 perchè dall'altra parte un'equivalente oggetto NON c'è. Equivalente in termini di affidabilità si intende.
E bada che parlo solo di quello che c'è adesso in produzione, perchè altrimenti la cosa diventa ancora più sbilanciata verso Nikon.
Uè, Valerio, in America ti definirebbero un : fanboy
E te lo dice uno che è nikonista dal primo acquisto nel 1982
Per qualce motivo, uaccaboia, dovrei spendere il doppio per comprare il Nikkor 35/1.4 rispetto al Sigma omologo.
E per quanto riguarda l'equivalente 85/1.4G ?
E per il Sigma 150/2.8 OS che ti stuzzica il velopendulo rispetto al vecchio cristianone decaduto 135/2 DC ? ....
mi sa che stasera lo faccio anch'io....
tanto, con il mio venduto 50/1,4 afs erano piu' le volte che lo usavo in mf di quelle che azzeccava il fuoco in Af
Ma no, non ci capiamo.
Sono non solo d'accordo con te per quanto riguarda i vetri e le manchevolezze del sistema (tanto che il 150 mi strastuzzica perchè in quella zona il mio corredo ha un BUCO e in casa Nikon non c'è nulla che possa colmarlo). Non solo. Se oggi dovessi comperare un 70-200/2.8 prenderei il Tamron ! Perchè per me andrebbe benone.
Il 35 /1.4: ti ricordo che sono stato insultato (anzi assalito) sul web perchè ho salutato con grande felicità il prodotto Sigma (e il suo nuovo corso). Ma sui corpi macchina no. Di questo sono convinto. E' bruttissimo trovarsi nel posto giusto, al momento giusto e la reflex NON VA. In 21 anni di Nikon mi è successo MAI. In 3 anni di Minolta MD 2 volte.
Questo è il brand Nikon, che poi oggi non esista un equivalente della FM2 nel parco Nikon purtroppo non dipende da Nikon ma dalla tecnologia, è intrinseco nel digitale. Non avremo mai più una FM2 facciamocene una ragione, ma in più abbiamo delle foto che la povera FM2 le vedeva col binocolo!!
Insomma oggi una D300 manco li cani la vogliono. Ma sta macchinetta di emme cari signori è un CARRO ARMATO, che non vi lascerà per strada mai! Non sarà in grado di condurci nei meandri dei 12800 ISO, ci mancherebbe, ma sto scatolotto gommato, che oggi viene svenduto al miglior offerente, c'è da sparargli in bocca per fargli smettere di registrare foto!
A me questo basta e avanza.
Insomma a ciascuno il suo, come diceva Sciascia.
Forse è quasi meglio regalargli un anello diaframmi, se si può ... tenendo quello originale ... alle volte dispiace limare ...
Eh ... Valerio ma la D300 Nikon l'ha fatta nel 2007. Sicuro che oggi saprebbe rifarla tale e quale o migliore ?
E io mica ci metterei la mano sul fuoco al riguardo ... Nikon non è più nemmeno la Nikon che ha lanciato di botto quelle due bombe che furono D3 e D300
E se si insinua questo tarlo ... tu la prossima macchina la comprerai ad occhi chiusi e al prezzo di lancio come hai fatto sino all'altro ieri ?
Io no, io no, io no
Valerio, prendila così: noi ci poniamo come se Nikon fosse nostra e il reparto to-do non ci soddisfa ... insomma vorremmo farle noi le Nikon ...
Ciao,
A.
Beh mi riaggancio alle nuove leve, infatti conosco di gente che si avvicina alla fotografia adesso. Ok, la Nikon F è stato un fenomeno mai riproposto, altre macchine sono state storiche e soprattutto le lenti, ma oggi, se uno è ignorante, uno sbarbatello di 20 anni che vuole iniziare a fare fotografia, in base a cosa dovrebbe scegliere?
Quali sono le "esche" che propone nikon? Avete palrato di mercedes? Bene, uno si fa la Classe A sperando che dentro ci sia un po' di Classe S, ma oggi Nikon o Canon o chi altri, cosa fa per avere un 105/2 a listino che sia ancora degno di tale nome?
Non si investe più in mostri di ottiche, c'è stato un periodo dorato con fissi e zoom di tutt'altra natura, oggi se vuoi un 35 ti propinano il DX, che spero non abbiate
Questa è oggi la marca e secondo voi "acchiappa" come un tempo? Secondo me no e anzi, un altro calo enorme di valore nikon lo ha avuto nell'immenso ritardo con cui ha presentato la fascia f/4... Una domanda che mi permette poi di chiudere qua: ma da quanti anni è che Canon ha il 24-105/4 sul mercato??
Ok, quelli del 2007 li hanno licenziati tutti. E' evidente.
Ma la mia (LE mie, e cribbio!) D800 non è da meno di quella serie. Ok gli sportellini sono un po' più light come sulla D700 del resto, ma la mia D700 l'ho sgroppata ovunque e non ho mai avuto problemi di nessun tipo. Non credo che la D4 sia un milestone della Nikon. Uscita troppo presto secondo me e troppo di corsa. E' un'ammiraglia di passaggio. Peccato questo sì, perchè l'ammiraglia deve essere sempre e comunque un riferimento.
Ma mi ripeto, quelli del 2007 li hanno messi tutti in mobilità
Nikon produce il miglior sistema di sempre, tallonato da Canon. Chi ha Canon dice il contrario.
Qui però non elogiamo Nikon, sproniamo a far meglio: si può, si deve.
Altrimenti ? Reputazione a rischio ... e alla lunga non solo quella ...
Alessandro Canon è sempre un passo avanti. Di questo abbiam discusso accapigliandoci tante tante volte.
Un ventenne fa ne più ne meno quello che ho fatto io a vent'anni: si informa, oggi guarda sul web. Vede con che macchine sono fatte le foto che Lui vorrebbe fare, guarda cosa usano gli autori che ama di più.
Le campagna con Ashton di turno sono carta per il bagno per questa gente qui, che vede comunque oltre. Gli sbarbatelli come li chiami tu sono attentissimi perchè di danè in tasca ne hanno pochi pochi e una volta che hanno sparato quella "cartuccia" per ricaricare il conto in banca magari ci vogliono 3 anni di lavori estivi.
Canon li lusinga maglio di Nikon è certo ed è stato così da molti anni a sta parte e con il digitale sta cosa si è rinforzata. Dal 2007 il vento è cambiato. Oggi Nikon torna a fare melina, ma le sue macchine rimangono dei bei martelli.
Poi sulle ottiche e sul suo sistema nell'insieme manca ancora tanto, troppo. E non sta dando segni di voler colmare questi black hole. E qui io sono molto critico.
Ma se oggi un giovanotto mi chiede " Vale, Canon o Nikon?" io gli dico di informarsi chiedere bene indagare su Olympus, altro che balle
ciao
Ma guarda che la penso come te sui corpi e non cambierei MAI la mia Nikon D700 con una Canon... per il corpo macchina non ho il minimo dubbio. Mi dirai però cribbio che gli f/4 sono arrivati un pelino tardi... ma giusto un pelino
Sulle ottiche si sta indietro, si sfornano zoom, come quelli linkati da mauro, che non servono a mio avviso a risollevare il nome di nikon
Domanda: abbiamo mai (come Nikonland) scritto a quelli del dopo 2007 nell'ufficio marchette di Nikon? Riportando tutto questo e anche di più alla loro attenzione? Perché secondo me bisogna cominciare a farsi sentire sul serio su quello che pur sentimentalmente innamorati (come siamo) Nikoniani proviamo, ritentiamo, consideriamo sull'andazzo attuale della dirigenza della Casa giallonera.
Io, che sono partito scevro da ogni pregressa cultura F (fotografica) scegliendo per innamoramento inconscio Nikon su Canon (che per inciso mi stava sulle balle per la sua onnipresenza, come potrei dire per BMW riguardo Mercedes, che sceglierei tutta la vita), ho provato corpi Canon anche pro, e non sceglierei MAI la marca rosseggiante, piuttosto Fuji o Sony (solo per le ottiche Zeiss). Sono giunto al possesso di una FE dopo aver affrontato lo startup su digitale (D5000), e confermo che tale solidità (anche se pure la FE mia ha dei giochi -ininfluenti- sullo sportello del vano pellicola) si "sente", sicuramente la D300 che pure è una roccia, ha minor senso di durevolezza, ma in confronto a Canon...
E' innegabile però che a livello di aggiornamento/completamento parco ottiche Nikon sta giocando a dama con se stessa, pensando più a portare a casa pagnotte di pane comune quando potrebbe aprire 10 panifici di alta qualità.
Sulle ottiche credo siam tutti d'accordo. Alessandro, il ritardo sugli f/4 ?? Ci è andata ancora bene!
Ma per avere un autofocus decente i Nikonisti hanno atteso quasi 10 anni, contro una concorrenza che riusciva a mettere a fuoco un uomo in corsa in direzione del fotografo (non tangenziale, così son capace anche io) già nel 1988. Noi con le Nikon F801 uno che camminava, ma piano piano, c'era da sudare freddo.
Ma qui si parlava di oggetti Nikon nel loro insieme, e allora dico: cosa c'è di più rappresentativo del corpo macchina?
Ecco, qui Nikon ha tenuto botta; questo è il mio punto di vista.
Sul resto no, sta brancolando nel vuoto o nel sottovuoto spinto delle teste dei dirigenti "Kogaku".
So che Nikon ascolta molto gli americani (quello è il loro mercato di riferimento, noi siamo dei tappabuchi) e a questo punto credo che il problema sia lì: agli americani si vede che le cose stanno bene come stanno.
Certo, al B&H di NY la rastrelliera dei tele Canon è bella pienotta. Quella dei Nikon si difende ma è di minor "tono".
La partita a parer mio si sta giocando ancora sul video. Nikon è indietro su quel campo. Io non lo capisco, non lo concepisco, ma a guardare la stampa specializzata mi sento un po' un pesce fuor d'acqua: senza video dove si va? E che ne so io: a me piace fare le foto non i filmini, che è già dura ottenere 3 scatti buoni, figurati un telefilm !
ciao
Purtroppo anche in questo settore dobbiamo tener presente che il richiamo del marchio è fondamentale. Ed è fatto al 50% (per esempio) da fatti oggettivi e al 50% soggettivi (la "percezione" della qualità).
Questo 50% soggettivo affonda radici nel profondo "Es" emozionale di noi stessi. Può essere stata un'immagine impressa nella nostra memoria ...avevamo 10 anni e ci è passata davanti una bella ragazza con una F al collo, o un professionista, o era il papà...io penso che nessuno lo sappia. Certo è che un bravo marketeer farà leva su questi aspetti dell'inconscio.
Poi è chiaro che se la tecnologia cambia radicalmente (vedi Kodak) o il prodotto sparisce (vedi cappelli da uomo e da donna) il marchio muore, ma altrimenti non sarà mai solo l'aspetto tecnico a guidare la danza.
Io sono stato un canoniano analogico con l'invidia perenne della Nikon. Quando sono rientrato nel mondo fotografico c'era già l'era digitale e non mi è sembrato vero sposare Nikon in seconde nozze!
Alcuni mi dicono che ho fatto tutto al contrario ma io sono felice così...
Nikon dovrebbe veramente combinarla molto ma molto grossa per farmi passare a un altra marca.
allora stasera vado a vedere su internet se i miei vecchi link a venditori di baionette modificate Ai,
o come dicono gli anglofoni, Ai-d (Ai modified)
siano ancora validi
E poi facciamo il confronto
Leonardo, sono voci che si sollevano da tutti i siti del mondo. Se non le sentono è perchè avrebbero bisogno di visite specialistiche
La risposta sembrerebbe questa :
In a recent interview at Nikon's headquarters, the company's president Makoto Kimura raised concerns about falling sales of compact cameras due to the growing market share of smart phones:
Nikon President Makoto Kimura (Bloomberg)
“The number of people taking snapshots is exploding by use of smartphones that sold 750 million or so last year and are still growing. We’ve centralized our ideas around cameras but can change our approach to offer products to that bigger market.”
Apparently Nikon is looking for alternative ways to generate growth - they have assembled a new Nikon Imaging team that is working on secret products that will be available in less than 5 years:
The president Makoto Kimura did not comment on whether Nikon is working on a smart phone.
“We want to create a product that will change the concept of cameras. It could be a non-camera consumer product.”
trovato e comprato a 27 euro compresa spedizione dagli states..
i vecchi link funzionano ancora...