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Quo Vadis Nikon ? Dove vai Nikon ?


Editoriale firmato dai due fondatori di Nikonland nel gennaio 2012 che riproponiamo in vista del meeting di Nikonland del prossimo fine settimana senza cambiare una virgola.
Nikon intanto ha proposto ... tantissime campagne di scontistica, prezzi tagliati, offerte speciali, nessuna innovazione ma svariati scivoloni nella soddisfazione dei clienti (affair D800 e D600 in testa), insieme ad una riduzione generalizzata della qualità dei prodotti (è di pragmatica considerare le Coolpix oggetti economici, di poco valore che dureranno si e no una stagione) e ad ammissioni di colpa di fronte agli analisti di borsa.
 
Nikon ha bisogno di tornare ad essere Nikon, subito, per non essere travolta dal crollo dei segmenti bassi del mercato che ha cavalcato a milioni di pezzi (adesso invenduti) negli anni scorsi.
Offrire qualità assoluta ai suoi clienti fedeli, prodotti longevi ma innovativi, senza inseguire le vaghe chimere di cose che non conosce e non sa fare come i telefonini e i pad con android.
Anzi, ogni prodotto Nikon dovrebbe essere di riferimento per chi vuole foto fatte meglio che con il telefonino !
 
Ce la farà ? Sarà necessario bruciare Roma per farlo ? Ai posteri l'ardua sentenza ...
Editoriale di Max Aquila



Immagine Allegata: img_n3_04.jpg

Per inseguire, Nikon, ha sempre inseguito:



non fosse che per le sue ammiraglie, appassionati ed operatori del settore hanno sempre dovuto penare per ottenere un valore aggiunto dalla propria reflex del cuore.
Rimanendo ai tempi delle macchine a telemetro, Nikon nasce nel 1948 come una miscellanea di stili opposti, sommando la carrozzeria "ex futurista" di una Contax II di dieci anni prima al cuore ed ai nervi di una Leica ancora più datata ...
Non parliamo delle successive innovazioni: il "full format" delle concorrenti viene inserito solo a dicembre del 1954 con la quarta serie di telemetro, la S2, quando ormai Leica era uscita con il capolavoro dell'epoca, la M3, per replicare la quale Nikon fece aspettare ancora tre anni prima di presentare la divina SP, che rispecchiava i canoni della Leica precedente (ormai affermata sul mercato) e però...annunciava i prodromi dell'era successiva, quella reflex.


Immagine Allegata: NSP2005 4.jpg

La Nikon RFSP


Ecco... appunto... la cifra caratterizzante la casa di Tokio è sempre stata questa elasticità di copertura tra il colmare le esigenze ormai concrete dettate dalla presentazione dei modelli della concorrenza ed anticipare il mercato con delle soluzioni di stile e funzione che ne determinassero il ruolo chiave sul mercato dell'epoca.

Rileggendo in questo modo il progresso tecnologico delle ammiraglie reflex a pellicola ci troviamo a considerare la Nikon F del 1959 (figlia diretta dell'esperienza Nikon SP di due anni prima) non come un'antesignana dei sistemi dell'epoca, essendo stata presentata in forte ritardo sulle concorrenti dirette che si chiamavano Exakta Kine e Varex, la prima delle quali era da considerare la vera alternativa ai sistemi a telemetro, Kodak Retina, Asahi AP, Minolta SR2, Topcon R, Contax S, Edixa Reflex, tutte in commercio da ben prima della Nikon F, ma sulle quali si avvantaggiava enormemente in funzione di quelli che erano i difetti principali delle summenzionate concorrenti, ossia mirini poco luminosi, vetri di messa a fuoco scadenti, diaframmi a stop-down, specchi reflex spesso senza ritorno automatico, motori di trascinamento ridicoli.
A tutto ciò e molto altro ancora la Nikon F diede risposte incontrovertibili, entrando da subito nel Mito.




Immagine Allegata: index.jpg

La Nikon F2 e il suo sistema


La successiva fase di affinamento del sistema F durò ben dodici anni prima che si riuscisse a transitare sull'ergonomia funzionale della successiva Nikon F2 del settembre 1971, sulla scia della pressione diretta esercitata da Canon con la presentazione della su F1 avvenuta nello stesso anno, sei mesi prima.
Ovviamente surclassante l'avversaria, la Nikon F2 con i suoi affidabili esposimetri adesso dotati di cellule a sensibilità sempre più affinata, fino ad arrivare alla perfezione del silicio della versione AS, per i decenni successivi ponte concreto tra il sistema di ottiche non-Ai ed i successivi, ivi comprese le ottiche autofocus fino alla balzana idea di eliminare da esse la ghiera dei diaframmi, rendendo solo a quel punto impossibile da usare la F2AS.
L'esigenza di coniugare funzionalità con design e diminuzione di dimensioni e peso fece salire sul trono delle ammiraglie la Nikon F3 troppo presto....o troppo tardi, nel marzo del 1980:
troppo tardi per essere un'ammiraglia non autofocus, tanto da cominciare contemporaneamente le sperimentazioni di una versione che, in abbinata ad ottiche specifiche, potesse fornire l'agognata funzione, ma rinunciando ai parametri di ergonomia che il nuovo modello dimostrava sul campo, regina indiscussa del mercato per la linea (di ispirazione italiana, grazie a Giugiaro) che sarebbe stata poi riprodotta sui modelli successivi per lunghi decenni.
Troppo presto rispetto opportunità che si andavano delineando e dalle quali sarebbe poi rimasta esclusa, come l'assenza di una slitta flash ISO che per lunghi anni la relegò ad utilizzi differenti da quelli per cui un reporter potesse abbinarla a lampeggiatori che non fossero i suoi dedicati, costosi ed ingombranti e la dotazione di un otturatore a scorrimento orizzontale, troppo lento nella traslazione per determinare tempi di otturazione e di sinchroflash adeguati all'epoca in cui visse...
...che fu relativamente lunga e sofferta (per i nikonisti operanti), giacchè solo nel dicembre 1988 venne presentata la Nikon F4, prima ammiraglia autofocus, in ritardo ed all'inseguimento delle prime EOS della Canon, ma in relativo anticipo rispetto l'ammiraglia autofocus Canon, la EOS 1 del 1989.

Ecco, è proprio qui che si comincia ad articolare una netta separazione di marketing tra le due grandi del cosmo: da una parte (canon) si cominciano ad intensificare le presentazioni di modelli successivi che affinano il concetto originario, proprio come faceva Nikon con la prima F. Dall'altro canto (Nikon) si distanziano le uscite dei modelli di punta e se ne dosano col contagocce le innovazioni: lucidamente progettate per divenire il trend di mercato.
Di fatto la EOS 1 era anni luce superiore alla concorrente Nikon F4, così come la successiva Nikon F5 del 1996 rubò la scena alla EOS1n quel tanto che occorse per renderne necessario un ulteriore aggiornamento, che sfociò poi nel modello RS successivo.


Immagine Allegata: f5.jpg

la Nikon F5 del 1996 : ultima e prima


Ma dove le concettualizzazioni delle due Case si erano separate era proprio quell'intento originario differente: conservazione e miglioramento (kaizen) per Nikon, innovazione per Canon.
Sull'autofocus prioritariamente: Nikon aveva conservato retrocompatibilità per le ottiche (che erano e saranno sempre il valore aggiunto) mentre Canon aveva tagliato col passato e ricominciato da zero anche concettualmente.
I risultati erano palesi a tutti, una selva di ottiche bianche su corpo nero che per decenni ha caratterizzato la scena sportiva e del reportage di cronaca, per contro, una moltitudine di immagini di rilievo e di preminente contenuto artistico per i fedeli della casa giallonera, ricompensati da premi, pubblicazioni, celebrazione.
Una separazione dovuta a filosofie di impronta differente, un gap colmatosi solo in era digitale avanzata, quando con D3 e D700 Nikon è riuscita ad invertire il corso degli eventi, superando perfino le resistenze materiali ed organizzative dei professionisti che in massa sono ritornati a fare uso delle apparecchiature di questo marchio.

Ma è proprio in funzione di questa inversione di rotta e della presentazione/mancata delle novità agognate dalla massa in questione che la domanda di questo titolo si fà più concreta:
 

quo vadis, Nikon?



Dove sono le caratterizzazioni del recente passato, nel quale ad una paziente attesa si rispondeva con un apparecchio che diventasse il simbolo dell'epoca nel quale veniva immesso?
Cosa stiamo inseguendo oggi che si debba superare domani?

 

Editoriale di Mauro Maratta
 

Cosa stiamo inseguendo oggi che si debba superare domani?



E' vero quanto scrive Max più sopra, lo è ancora di più rileggendo la storia degli ultimi 60 anni di fotografia by Nikon.
Nikon che è nata otticamente parlando da una costola di Zeiss e che è diventa industria fotografica per caso, fornendo obiettivi per le fotocamere Canon, ben prima di produrre una fotocamera sua per il mercato civile ha sempre inseguito il mercato, mai anticipato.

La storia più recente ha visto Nikon introdurre per prima la reflex professionale digitale, quella Nikon D1 del 1999 che rispondeva in grande alle proposte su corpo Nikon lanciate sul mercato da Kodak ma ben dopo l'introduzione delle prime reflex digitali da parte di Canon.
Nikon che nell'estate del 2002 ragionava se abbandonare il mercato fotografico oppure lanciare un prodotto più popolare, di difesa come la D70, per evitare che i suoi clienti si decidessero a vendere le amate ottiche per passare a Canon che invece sfornava macchine ben strutturate in tutti i segmenti.

Passo falso con la D2H, odiata da tutti i professionisti dello sport che invece potevano guardare con invidia le foto che i fotografi Canon inviavano in redazione durante l'intervallo delle partite di basket, scattate a sensibilità che i nikonisti potevano sognare, con risoluzioni che non si potevano permettere.
Parziale recupero nello studio ma sempre alle sensibilità più basse con la D2x ma senza paragone nella rincorsa con Canon che già da anni aveva in catalogo una chimerica 1Ds, maledettamente full frame ...

Fino all'arrivo a sopresa, senza alcun preavviso, del sorpasso, agognato, voluto ma per un certo verso casuale, con la D3 (poi clonata in piccolo con la D700, e doppiata con la regina degli stadi a tutt'oggi, la oramai mitica D3s) che andava a colmare il gap e prendeva le distanze da una Canon in affanno e un pò distratta da altri settori.



Immagine Allegata: nikon-d3s.jpg

La Nikon D3s del 2009


Successo clamoroso quello del duo D3/D700 che è intervenuto in un momento di cambiamento, del management, della politica produttiva (delocalizzazione spinta in Cina, Tailandia, Malesia) e tra due crisi economiche, l'ultima delle quali che è forse ancora nella sua fase più acuta. L'aprirsi di mercati emergenti con esigenze ben diverse da quelli maturi e dove non è la reflex la fotocamera da ostentare, due disastri naturali e l'irrompere sul mercato oramai maturo di strumenti che di fotografico in origine ben poco hanno : smartphone e tablet.

Deve aver creato molti motivi di perplessità nelle strategie Nikon questo quadriennio che va dal lancio della D3 all'annuncio della D4 perchè siamo probabilmente nel mezzo di un cambiamento epocale che potrebbe - e forse sta già - radicalmente modificando la fotocamera sino alle sue profondità concettuali.
Non sto parlando del video, aggiunto nelle reflex come valore aggiunto (anche se a vedere la campagna di lancio della D4 si direbbe che la sua ragione d'essere è dimostrare che in questi anni Nikon ha raggiunto Canon anche nel video ... in realtà non è vero se guardiamo i prodotti specifici per il video di Canon, anni luce avanti a Nikon ...) ma del fenomeno iPhone prima e delle quasi-reflex senza specchio dopo.



Immagine Allegata: d4.jpg

La Nikon D4 del 2012 : l'ultima della specie ?



L'iPhone da icona culturale e di costume di young urban men and women, è diventato anche strumento fotografico utilizzato diffusamente anche da professionisti ed affiancato dall'iPad per funzioni tipicamente fotografiche e di contorno (la nuova D4 può essere pilotata da un iPad/iPhone), mentre le possibilità creative delle cosiddette mirrorless sono cresciute e sembrano inarrestabili con tanti concorrenti e tanti modelli in continua uscita mentre le reflex boccheggiano un pò. Già da un pò ...

E così Nikon mentre lanciava quella che forse è da considerare la reflex in formato DX definitiva, quella D7000 che tanto ci ha fatto sperare sulle prestazioni della D4 e che è in se una piccola professionale con prestazioni che surclassano D1 e D2 senza alcuna limitazione in nessun campo operativo (video compreso), si è trovata a dover decidere come gestire la situazione.

E' nata quella strana cosa che è stata battezzata Nikon One, il primo sistema Nikon con un attacco nuovo dopo quello della baionetta F del 1959. Una fotocamera con mirino elettronico e un corredo nuovo, in grado di sparare decine di scatti al secondo ma con un sensore di un formato che di fatto nasce già con possibilità di sviluppo già ... giunte al capolinea.

Per poi ritrovarsi a pochi mesi di distanza con la strana situazione di avere una fotocamera che vende su livelli insperati (la Nikon V1 ha superato i livelli di vendita settimanali di qualsiasi altra Nikon, Coolpix escluse) nei nuovi mercati ma con l'utenza più fedele che, lungi dall'essere incantata dalla nuova D4, sogna invece i progetti di Fuji e le piccole Panasonic (?).

La Nikon D4, la macchina per il videografo (?), ha sicuramente caratteristiche di qualità ed integra tutto quanto sia desiderabile oggi, compreso un nuovo formato di memory card che nessuno voleva (e nessuno produrrà) e una batteria stranamente meno performante di quella instancabile adottata sin dalla D2Xs, ma si presenta come un passo laterale nell'evoluzione, nel trend passato e che non riprende nulla, non anticipa, non traccia le linee. Non abbiamo indicazioni chiare della D800 ma tutto lascia pensare che altro non sarà se non una D7000 in full-frame con quelle caratteristiche pantografate in un corpo professionale.
Anche qui, punto di riferimento ... del mercato passato. Una macchina che avrebbe dovuto confrontarsi con la Canon 5D Mk II che però è presente sul mercato da oltre tre anni.

Ma in giro ci sono mirrorless che scattano 10 o 20 fotogrammi al secondo, con mirini elettronici e messa a fuoco a differenza di fase sul sensore principale senza fare un rumore.
Reflex con lo specchio fisso semitrasparente.
Fotocamere con moduli intercambiabili che possono utilizzare ottiche di ogni corredo.
Fotocamere con sensori avanzati ma che strizzano l'occhio al fotografo maturo che ama mettere a fuoco a mano, utilizzando obiettivi di qualità, molto luminosi e costruiti in metallo, discrete, retrò e che fanno tendenza.

Mentre Nikon si vanta di aver costruito decine di milioni di obiettivi di cui però la gran parte, oggetti da kit, come il famigerato 18-55 nelle sue varie versioni.
 

Perciò, Nikon, dove stai andando. Quo vadis Nikon ?

Che fine hanno fatto i brevetti che hai depositato negli ultimi anni ?
Perchè tieni la testa indietro mentre cammini in avanti ?
Perchè ti opponi al futuro mentre tendi a dimenticare ciò che i nikonisti si attendono ?


Immagine Allegata: f4sBIG_i.jpg

La Nikon F4 del 1988 : nata tardona


La storia si ripete. La D4 si ripropone allo stesso modo della F4 di 15 anni fa, lo fa meglio, potendo sfruttare tutta la tecnologia impiegata in una macchina di successo come la D3 e non dovendo ricominciare da capo tutto come dovette fare Nikon nel passaggio tra F3 ed F4 ma a mio parere rimanda il problema alla prossima generazione.


Immagine Allegata: images.jpg

La Nikon D4 del 2012 : la macchina del videografo (?)


Goto dice che gli attuali mirini elettronici sono inguardabili (mentre si fa ritrarre con in mano una Ricoh) ma Nikon intanto sta utilizzando mirini Oled di produzione Epson, sensori avanzati di cattura in grado di poter essere programmati per svariate funzioni senza ricorrere a sensori di misura, brevetta obiettivi che non mette in produzione, vince premi per design futuristici di prototipi che non hanno nulla a che fare con la produzione corrente mentre Akagi si sforza di spiegare che la nuova batteria ha una chimica particolare che non si aspettano che altri rispetto a Sony producano le memory card XQD ed assicura che le prestazioni fotografiche della D4 non saranno inferiori alla D3s, anzi, saranno forse superiori. Forse ...

Si, lo ammetto, sono convinto che D4/D800/D400 - la generazione con il 4 - ha il solo scopo di colmare il gap e far maturare intanto le tecnologie che Nikon sta impiegando solo in laboratorio perchè ancora non all'altezza del pensiero kaizen.

Probabilmente la prossima - che io mi aspetto arriverà in anticipo rispetto alla tabella di marcia - sarà realmente avanzata.
Questa no, Nikon non ha ancora deciso quando farci sapere dove vuole andare. Forse non lo sa neppure. Oppure questa strana alleanza commerciale/familiare non l'ha ancora deciso. O infine, Nikon come ha sempre fatto vuole vedere cosa propongono gli altri, studiarlo a fondo e poi uscire con il prodotto di riferimento di quella generazione, l'ultimo.

 

© 2012 Nikonland - Max Aquila e Mauro Maratta
 


38 Comments

Ho letto un resoconto della presentazione ufficiale della nuova Df fatta da Nikon l'altro giorno a Tokyo

 

Immagine Allegata: 33.jpg

 

C'erano Goto - capo dei laboratori di ricerca - e di due dirigenti della divisione Imaging e dello sviluppo prodotti di Nikon, Yamamoto e Tsukasa.

 

La mia impressione dandogli credito è che sia la Df che la D4 fossero pronte già a giugno 2011, la V1 ancora prima.

Ma il terremoto ha prodotto uno sconquasso e i soldi di parte dello sviluppo siano stati dirottati al ripristino della linea produttiva e i prodotti in qualche modo congelati.

 

Lo sviluppo della Df pare sia iniziato nell'ottobre del 2009 e che solo oggi siano stati in grado di presentare il prodotto.

 

E' possibile ed è encomiabile lo sforzo fatto. Specie se, in raffronto (per quanto ci possa riguardare) si vede il nulla proposto da Canon in questo periodo. Si spiegano anche così le scelte conservative di utilizzo di moduli già provati, collaudati e utilizzati sulla D600, senza soluzioni più moderne.

 

Le facce un pò imbarazzate che si vedono nella foto più sopra, probabilmente riflettono anche le sofferenze patite per le critiche su prodotti imperfetti, non secondo la tradizione Nikon. Passi falsi probabilmente anch'essi da mettere in connessione con terremoto ed alluvione.

 

Se tutto questo è vero, possiamo pensare che ci siano altri progetti avviati da tempo, su frontiere più avanzata.

I cui frutti si vedranno nel tempo a partire dall'anno prossimo.

 

L'investimento in immagine fatto con la Df porterà i suoi frutti solo se poi faranno seguito con ciò che effettivamente i nikonisti si aspettano.

Foto
Federico777
nov 07 2013 11:48

Beh, in questo contesto la D800 è stata un vero miracolo, allora :D (e anche quella doveva uscire prima, fra l'altro)

 

Federico

p.s.: divertente come nella foto siano messi scalati in altezza :lol:

Foto
Max Aquila
nov 07 2013 13:42

 
Federico
p.s.: divertente come nella foto siano messi scalati in altezza :lol:

e come la donna sia stata lasciata all'estremita' del gruppo, contrariamente a come sarebbe successo per cortesia, eleganza e colore in qualsiasi altra foto di gruppo scattata nel mondo occidentale.

Indipendentemente dalla carica rivestita...e dalle sue spaventose orecchie a sventola...

che cattivi che siete Immagine Allegata: 10.jpg

 

 

magari è la nipote di Goto Immagine Allegata: 28.jpg

 

 

ed era li per promuovere l'orologio Nikon a forma di 24-70/2.8 con la soneria fatta dal suono dell'otturatore della D4, offerto in regalo solo in Giappone per festeggiare l'anniversario Nikkor :) Immagine Allegata: 43.jpg

 

lo vorreste anche voi ? Immagine Allegata: 42.jpg

Ancora per rivitalizzare la discussione che ha per titolo, lo ricordo "Quo vadis Nikon" "Dove vai Nikon", dopo le facce perplesse del trio dei top-manager della divisione immagine di Nikon, tre dettagli della Nikon Df di cui abbiamo già parlato ma che forse sono sfuggiti a qualcuno.

 

 

 

l'escamotage grazie a cui è possibile usare anche obiettivi non-AI : Immagine Allegata: Aitab-001.jpg

 

esisteva già sulla F3 e sulla F4 ma dalla F5 in poi è stato rimosso per scelta "tecnica" da Nikon.
Oggi ritorna magicamente possibile con la Df. Ma non con la D4 o la D800 ... :GrattaTesta:

 

la macchina di classe per l'uomo che viaggia verso l'ignoto con il passaporto sempre pronto : Immagine Allegata: Nikon-Df-with-Nikon-F.jpg

 

ha il frontale in policarbonato come la D7100 : Immagine Allegata: Nikon-Df-magnesium-alloy-body-frame.jpg

 

e l'unica memoria SD condivide lo stesso vano con la batteria : Immagine Allegata: batterycomp.jpg

 

a bassa potenza, giusto per stare sicuri nei controlli agli aeroporti : Immagine Allegata: battery-001.jpg

 

ma un pò meno se segui le orme di Lawrence d'Arabia nel deserto :)

 

Quo vadis Nikon ? :oracolo:

Foto
Leonardo Visentìn
nov 07 2013 16:15

Beh si spiegano alcune scelte, solo che mi domando: non si poteva, dopo l'alluvione, prendere in mano il progetto e integrare qualche modifica o selezionare gli ingredienti della torta tra alcuni più nuovi? Sarebbe carino avere sotto mano un po' di dati effettivi sui costi di progettazione, design e sviluppo dell'ambaradan Nikon, ma immagino abbiano fatto i loro conti meglio di quanto potrei fare io. 

 

Attendiamo la mossa Olimpiadi invernali, forse dopo sapremo se Nikon continua a inseguire i rivali o se prende una strada personale.

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Kintaro70
nov 07 2013 16:49

La scelta di una sola SD mi sembra coerente, io l'avrei messa di capacità tale da non contenere oltre 36 pose, inoltre avrei messo un blocco sul cambio degli iso, dove non si può cambiare sensibilità prima di aver riempito la SD corrente, tutto ciò per restituire l'effetto vintage del rullino.

 

La scelta del policarbonato la giustifico per evitare di apparire troppo sui metal detector degli aereoporti

 

Mi lascia molto perplesso il dato di 1400 scatti con una carica, presumo disattivando l'LCD e usando solo il MF, in tutti gli altri casi penso che la batteria della D5300 duri esponenzialmente meno, visto che sulla reflex DX dichiarano meno di 700 scatti, oppure il sensore con minor risoluzione fa consumare la fotocamera la metà della corrente?

Foto
Leonardo Visentìn
nov 07 2013 16:59

Sicuramente il sensore più piccolo consuma di meno.

 

Tornando alla destinazione di Nikon, guardavo i dati fiscali 2013 che Thom Hogan commentava sul suo sito e faceva notare che nonostante previsioni e ricavi siano al ribasso rispetto al 2012, il netto non segue pedissequamente il trend negativo ma non di molto, quindi credo ci debba essere quanto prima una uscita "shock" per riportare l'attenzione sul brand e soprattutto sulla qualità (gli obiettivi andranno a perdere circa il 5% del marketshare, ovvero -12% sul venduto Nikon dell'anno passato). Spero che la Df faccia questo effetto, a prescindere dal fatto che non sia quello che volevamo - e che vogliamo - ma che le ultime uscite scivolose (D600/D610, SB-900/SB-910, D3100 e D3200/D5200 e D5300 in breve sequenza) non si ripetano a breve.

La scelta di una sola SD mi sembra coerente, io l'avrei messa di capacità tale da non contenere oltre 36 pose, inoltre avrei messo un blocco sul cambio degli iso, dove non si può cambiare sensibilità prima di aver riempito la SD corrente, tutto ciò per restituire l'effetto vintage del rullino.

urca......
allora lasciamo anche la leva di carica che collegata a una dinamo carica un condensatore quel tanto per fare uno scatto.
uno alla volta. :-)

per la raffica, un "motor drive" tipo md12....... :-)
Foto
Federico777
nov 09 2013 11:37

urca......
allora lasciamo anche la leva di carica che collegata a una dinamo carica un condensatore quel tanto per fare uno scatto.
uno alla volta. :-)

per la raffica, un "motor drive" tipo md12....... :-)

 

E per scaricare le foto dalla memory card al PC, cosa di meglio del buon manettino di riavvolgimento? Gira e gira, una alla volta, piano piano tutte le foto si trasferiscono...  :post-42-1201873916:

Federico

 

E per scaricare le foto dalla memory card al PC, cosa di meglio del buon manettino di riavvolgimento? Gira e gira, una alla volta, piano piano tutte le foto si trasferiscono...  :post-42-1201873916:

Federico

ottime idee   bravissimo.. ora però le devi mettere su una vera old camera...

Immagine Allegata: nikkei.jpg


L'andamento del titolo Nikon (linea marcata verde) nelle ultime 52 settimane di borsa raffrontato con l'indice Nikkei della borsa giapponese (linea più leggera in grigio)
 
L'indice ha toccato oggi il massimo storico doppiando il valore raggiunto lo scorso mese di giugno con una performance anno su anno di circa il 60% in positivo.
 
Il titolo Nikon anno su anno presenta una performance negativa di circa il 10% grazie ad un recupero del 10% degli ultimi giorni.
Ma rispetto al picco di giugno si registra un calo di oltre il 40%.
 
E' il sentiment del mercato che registra la difficoltà di Nikon a presentare prodotti appetibili e desiderabili da parte della sua clientela tradizionale oltre che della clientela di altri segmenti o di altri marchi.
 
E' certo che le novità del 2013 : Coolpix A, Nikon P7800, Nikon D610, Nikon D3300 non hanno portato grandi risultati. L'unico prodotto di successo è la D7100 ma anche essa fatica a dare i risultati sperati visto che ancora i negozi propongono modelli scontatissimi della D7000 e della D300s.
In generale è stato un anno di sconti e promozioni per ridurre le scorte di magazzino.
Questo status è scontato dalla quotazione del titolo in borsa, con grande scorno degli azionisti.
 
Quo vadis Nikon ?
 
Senza una campagna di rilancio con prodotti che infiammino le voglie dei nikonisti, sarà un fiorire di ... io mi compro una Fuji e i suoi obiettivi più promettenti.
Pensiero che, studiando i nostri più recenti sondaggi, è ricorrente tra i nikonlander.
 
:)

Foto
Adriano Max
nov 29 2013 19:04

Può essere che invece Nikon si stia preparando alla svolta mirrorless: riduce il magazzino, cerca di fidelizzare (bene come campagna, male come prodotto) con un oggetto come la DF chi ha un corredo 'vintage', per ora non 'spinge' su una D4X ma tiene in cantiere due oggetti come la D800 e la D800E, produce obiettivi FX che paiono come le versioni celebrative di marchi quasi estinti, si muove sul crinale del 'sufficiente' per i palati dei suoi utilizzatori ... tutto vero ... ma chi si compra una Fuji passando dalla reflex FX a quelle evidentemente non sa che nel frattempo sono uscite le Sony A7 che sono fullframe. Chi compra DX adesso a mio avviso è un folle se la sua aspettativa è conservare gli strumenti per lungo periodo.

;)

 

Mauro dice che l'anno prossimo è cruciale: io attendo, come Kagemusha e la sua ombra, sul fiume. Mi alzerò (prima di lui ?) alla fine dell'anno prossimo e guarderò bene intorno ... poi chiuderò la finestra.

 

Ciao,

Adri.

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