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Nikon 70-200mm f/4 AFS VR N : Il maneggevole [test]
mag 06 2013 01:54 |
Adriano Max
in Obiettivi
test nikon nikkor 70-200 mm f4 vr vr III
L'obbiettivo è semplicemente un'alternativa al più luminoso, più costoso e più pesante 70-200mm f/2,8: riducendo il diaframma a f/4 è stato possibile realizzare un attrezzo che sostanzialmente pesa la metà, è decisamente meno voluminoso e attualmente (05-2013) si può reperire a prezzi variabili tra 1000€ e 1400€ a seconda del tipo di garanzia e provenienza. Io ho sostituito il f/2,8 VR II con questa versione e il risultato, semplicemente, è che ho iniziato ad usarlo spesso: è trasportabile con più agio e la sua gestione logistica e intento ne fanno uno strumento che va sfruttato a mano libera (pur potendo essere dotato di anello di supporto - venduto a parte - per agganciarlo a un monopiedi o un treppiedi).
Nell'immagine che ho composto qui sotto vedete a confronto il 70-200 f/2,8 VR I recentissimo 80-400mm f/4,5-5,6 AFS , lo zoom 70-200 f/4 oggetto di questo test/recensione e il più compatto di tutti (a 70mm) 70-300mm f/4,5-5,6 AFS che oggettivamente si situa su un livello più basso, specie da 180/200mm in poi, ma che ho incluso per evidenziare le dimensioni relative delle quattro lenti.
La costruzione ottica consta di 20 elementi in 14 gruppi (3 lenti ED e 1 lente HRI)
E' dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Crystal Coat)
Dispone di un diaframma a 9 lamelle arrotondate
La minima distanza di messa a fuoco è di 1m (consentendo un rapporto di riproduzione massimo di 1:3.65)
Le dimensioni sono di 78 mm x 178.5 mm
Peso (senza collare): 850 g
Filtri: 67mm
Paraluce: Nikon HB-60 a baionetta
Ecco un confronto tra il 70-200mm f/4, il 16-35mm f/4 e il 28mm f/1,8 tutti AFS e ognuno fabbricato o assemblato in un paese diverso (Tailandia per quanto riguarda il 70-200 f/4, Giappone e Cina per gli altri due):
sullo zoom lungo e sul fisso ho montato degli anelli step-up per portare il diametro dei filtri ad un comune 77mm.
Altre immagini che dettagliano lo zoom oggetto della recensione: i pulsanti sono abbastanza comodi e di utilizzo intuitivo;
è possibile limitare il range di messa a fuoco tra 3 metri e l'infinito, è presente lo switch tra VR normale e attivo:
L'obiettivo è dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Coated lenses) che in tutte le lenti che ho provato conferisce effettivamente un macrocrontasto caratteristico;
la qualità costruttiva complessiva è ottima: i materiali utilizzati (policarbonati di alta qualità e metallo) sono ben assemblati e non presentano giochi, la messa a fuoco e la zoomata sono precise e fluide. Non viene raggiunta la solidità del Nikkor 70-200 f/2,8 AFS II che presenta un robustissimo (e conseguentemente più pesante) barilotto completamente in metallo, ma siamo ai livelli del Nikkor 16-35mm f/4 che può sostenere tranquillamente un carico di lavoro quotidiano di discreta intensità, senz'altro anche professionale se si presta qualche attenzione in più.
Per quanto riguarda la resa, dalla mia recente esperienza sia con il 70-200 f/2,8 VR II sia con questo più leggero f/4, posso dire che prestazionalmente sono molto simili.
Sul campo a f/4 sono sostanzialmente intercambiabili a meno di alcune eccezioni. Se devo rilevare una differenza macroscopica è la vignettatura che per il più piccolo, dopo i 135mm è ai miei occhi più visibile a TA e quindi segna visivamente la differenza tra i due progetti, ma si attenua molto rapidamente chiudendo appena, anche a f/4,5: nelle foto con sfondi uniformi la differenza potrebbe essere visibile.. La risolvenza invece è eccellente a tutte le focali e a tutti i diaframmi, fino ai bordi: in pratica si possono usare tutti i diaframmi senza notare differenze da questo punto di vista: sulla mia D700 non sono in grado di cogliere differenze.
La velocità AF è molto buona, forse leggermente inferiore a quella del f/2,8, ma devo dire e sottolineare che si tratta di una impressione: ho provato a seguire delle rondini in volo e non ho avuto particolari problemi a tenerle 'agganciate' (se riuscivo a tenere quei missili sui punti di AF ! ) ...
A 145mm f/4 la vignettatura si fa sentire:
Ecco qualche altro scatto, alcuni con un crop 1:1, per consentirvi di indagare sulla bontà del vetro senza appesantire troppo il post con immagini troppo voluminose.
E' agevole isolare un soggetto, anche se non si dispone dell'apertura f/2,8:
Il sistema VR è di terza generazione (è il primo obiettivo in cui Nikon ha iniettato questo aggiornamento tecnologico) e dovrebbe consentire un guadagno di 5 stop. In pratica posso dire che mi sento ragionevolmente tranquillo scattando a 1/40 di secondo a 200mm, usando tempi più lunghi i problemi si moltiplicano e la percentuale di scatti buoni si abbassa. Complessivamente non vedo grandi differenze tra il più voluminoso 70-200 f/2,8 e questo f/4, ma credo che per il fratello maggiore debba essere considerato il fatto che il suo maggior peso ed inerzia consente ipso facto di scattare più stabilmente minimizzando il mosso. Il più leggero f/4 invece è intrinsecamente più soggetto a vibrazioni e al mosso, ma il VR migliorato dell'f/4 livella le prestazioni tra i due.
Non contavo molto sulla bontà dello sfocato, ma ho dovuto ricredermi: è gradevole ed equilibrato. Se scattate a f/4 con un fisso non credo riuscirete ad apprezzare grandi differenze: i fissi, naturalmente, potendosi aprire fino a f/1,8 o f/1,4 sono strumenti che subentrano quando quelle aperture diventano necessarie, surclassando lo zoom per ragioni ... fisiche !
Un leggero accenno a qualche aberrazione cromatica nelle zone di forte contrasto: il 70-200 f/2,8 resta comunque il riferimento e la miglior realizzazione di Nikon (e non solo credo) per questo range di zoom. Come ho detto però nulla me lo fa rimpiangere: le differenze sono all'atto pratico quasi impercettibili e peso e logistica sono a netto vantaggio di questo piccolo gioiellino, che si sposa egregiamente con l'altrettanto valido Nikkor 16-35mm f/4.
La tenuta nel controluce per l'esperienza che mi sono fatta del nuovo f/4 finora, eccellente. Anche qui, nessun rimpianto per il più luminoso; questo performa almeno allo stesso livello (le foto che seguono sono tutte senza paraluce !):
Uno dei casi più critici capitati, senza paraluce:
Crop dell'immagine precedente
Una nota davvero positiva è la minima distanza di messa a fuoco: un metro è una misura molto vicina agli 85cm del mio fisso 85mm f/1,8 e all'atto pratico è possibile usarli senza rendersi conto di quei 15cm di differenza, nessuna differenza sotto questo punto di vista rispetto a un 105mm o un 135mm !
Utilizzando un anello distanziatore Kenko 25mm è possibile spingersi nella fotografia a distanza ravvicinata (la seguente fatta a f/4, in futuro ne inserirò altre eseguite a diaframmi più chiusi):
Fino ad oggi negli scatti che ho realizzato non ho notato distorsioni ottiche particolari: mi riprometto però di inserire qui quanto prima degli scatti fatti per mettere alla corda questo aspetto che sicuramente potrebbe costituire una variabile fondamentale nella scelta di questo strumento.
In conclusione posso dire di essere estremamente soddisfatto di aver cambiato il 70-200 f/2,8 VR II (che è il sogno di molti, lo so) con questo strumento che chiude ad un diaframma di meno, f/4: utilizzo più spesso un attrezzo che pesa la metà ed è meno ingombrante, il tutto si traduce in un approccio logistico molto simile a quello che avevo con il 105mm f/2,8 VR e il moltiplicatore TC17. La qualità ottica rimane eccellente e la qualità costruttiva molto buona ... non dico eccellente solo perché riservo quell'aggettivo al più luminoso f/2,8 che è davvero 'corazzato'.
Non si tratta quindi di una mera alternativa economica: se non vi serve l'apertura f/2,8 questa lente è semplicemente lo stato dell'arte di queste realizzazioni.
Ciao e buone foto a tutti !
Adriano
Nell'immagine che ho composto qui sotto vedete a confronto il 70-200 f/2,8 VR I recentissimo 80-400mm f/4,5-5,6 AFS , lo zoom 70-200 f/4 oggetto di questo test/recensione e il più compatto di tutti (a 70mm) 70-300mm f/4,5-5,6 AFS che oggettivamente si situa su un livello più basso, specie da 180/200mm in poi, ma che ho incluso per evidenziare le dimensioni relative delle quattro lenti.
La costruzione ottica consta di 20 elementi in 14 gruppi (3 lenti ED e 1 lente HRI)
E' dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Crystal Coat)
Dispone di un diaframma a 9 lamelle arrotondate
La minima distanza di messa a fuoco è di 1m (consentendo un rapporto di riproduzione massimo di 1:3.65)
Le dimensioni sono di 78 mm x 178.5 mm
Peso (senza collare): 850 g
Filtri: 67mm
Paraluce: Nikon HB-60 a baionetta
Ecco un confronto tra il 70-200mm f/4, il 16-35mm f/4 e il 28mm f/1,8 tutti AFS e ognuno fabbricato o assemblato in un paese diverso (Tailandia per quanto riguarda il 70-200 f/4, Giappone e Cina per gli altri due):
sullo zoom lungo e sul fisso ho montato degli anelli step-up per portare il diametro dei filtri ad un comune 77mm.
Altre immagini che dettagliano lo zoom oggetto della recensione: i pulsanti sono abbastanza comodi e di utilizzo intuitivo;
è possibile limitare il range di messa a fuoco tra 3 metri e l'infinito, è presente lo switch tra VR normale e attivo:
L'obiettivo è dotato del trattamento antiriflessi N (Nano Coated lenses) che in tutte le lenti che ho provato conferisce effettivamente un macrocrontasto caratteristico;
la qualità costruttiva complessiva è ottima: i materiali utilizzati (policarbonati di alta qualità e metallo) sono ben assemblati e non presentano giochi, la messa a fuoco e la zoomata sono precise e fluide. Non viene raggiunta la solidità del Nikkor 70-200 f/2,8 AFS II che presenta un robustissimo (e conseguentemente più pesante) barilotto completamente in metallo, ma siamo ai livelli del Nikkor 16-35mm f/4 che può sostenere tranquillamente un carico di lavoro quotidiano di discreta intensità, senz'altro anche professionale se si presta qualche attenzione in più.
Per quanto riguarda la resa, dalla mia recente esperienza sia con il 70-200 f/2,8 VR II sia con questo più leggero f/4, posso dire che prestazionalmente sono molto simili.
Sul campo a f/4 sono sostanzialmente intercambiabili a meno di alcune eccezioni. Se devo rilevare una differenza macroscopica è la vignettatura che per il più piccolo, dopo i 135mm è ai miei occhi più visibile a TA e quindi segna visivamente la differenza tra i due progetti, ma si attenua molto rapidamente chiudendo appena, anche a f/4,5: nelle foto con sfondi uniformi la differenza potrebbe essere visibile.. La risolvenza invece è eccellente a tutte le focali e a tutti i diaframmi, fino ai bordi: in pratica si possono usare tutti i diaframmi senza notare differenze da questo punto di vista: sulla mia D700 non sono in grado di cogliere differenze.
La velocità AF è molto buona, forse leggermente inferiore a quella del f/2,8, ma devo dire e sottolineare che si tratta di una impressione: ho provato a seguire delle rondini in volo e non ho avuto particolari problemi a tenerle 'agganciate' (se riuscivo a tenere quei missili sui punti di AF ! ) ...
A 145mm f/4 la vignettatura si fa sentire:
Ecco qualche altro scatto, alcuni con un crop 1:1, per consentirvi di indagare sulla bontà del vetro senza appesantire troppo il post con immagini troppo voluminose.
E' agevole isolare un soggetto, anche se non si dispone dell'apertura f/2,8:
Il sistema VR è di terza generazione (è il primo obiettivo in cui Nikon ha iniettato questo aggiornamento tecnologico) e dovrebbe consentire un guadagno di 5 stop. In pratica posso dire che mi sento ragionevolmente tranquillo scattando a 1/40 di secondo a 200mm, usando tempi più lunghi i problemi si moltiplicano e la percentuale di scatti buoni si abbassa. Complessivamente non vedo grandi differenze tra il più voluminoso 70-200 f/2,8 e questo f/4, ma credo che per il fratello maggiore debba essere considerato il fatto che il suo maggior peso ed inerzia consente ipso facto di scattare più stabilmente minimizzando il mosso. Il più leggero f/4 invece è intrinsecamente più soggetto a vibrazioni e al mosso, ma il VR migliorato dell'f/4 livella le prestazioni tra i due.
Non contavo molto sulla bontà dello sfocato, ma ho dovuto ricredermi: è gradevole ed equilibrato. Se scattate a f/4 con un fisso non credo riuscirete ad apprezzare grandi differenze: i fissi, naturalmente, potendosi aprire fino a f/1,8 o f/1,4 sono strumenti che subentrano quando quelle aperture diventano necessarie, surclassando lo zoom per ragioni ... fisiche !
Un leggero accenno a qualche aberrazione cromatica nelle zone di forte contrasto: il 70-200 f/2,8 resta comunque il riferimento e la miglior realizzazione di Nikon (e non solo credo) per questo range di zoom. Come ho detto però nulla me lo fa rimpiangere: le differenze sono all'atto pratico quasi impercettibili e peso e logistica sono a netto vantaggio di questo piccolo gioiellino, che si sposa egregiamente con l'altrettanto valido Nikkor 16-35mm f/4.
La tenuta nel controluce per l'esperienza che mi sono fatta del nuovo f/4 finora, eccellente. Anche qui, nessun rimpianto per il più luminoso; questo performa almeno allo stesso livello (le foto che seguono sono tutte senza paraluce !):
Uno dei casi più critici capitati, senza paraluce:
Crop dell'immagine precedente
Una nota davvero positiva è la minima distanza di messa a fuoco: un metro è una misura molto vicina agli 85cm del mio fisso 85mm f/1,8 e all'atto pratico è possibile usarli senza rendersi conto di quei 15cm di differenza, nessuna differenza sotto questo punto di vista rispetto a un 105mm o un 135mm !
Utilizzando un anello distanziatore Kenko 25mm è possibile spingersi nella fotografia a distanza ravvicinata (la seguente fatta a f/4, in futuro ne inserirò altre eseguite a diaframmi più chiusi):
Fino ad oggi negli scatti che ho realizzato non ho notato distorsioni ottiche particolari: mi riprometto però di inserire qui quanto prima degli scatti fatti per mettere alla corda questo aspetto che sicuramente potrebbe costituire una variabile fondamentale nella scelta di questo strumento.
In conclusione posso dire di essere estremamente soddisfatto di aver cambiato il 70-200 f/2,8 VR II (che è il sogno di molti, lo so) con questo strumento che chiude ad un diaframma di meno, f/4: utilizzo più spesso un attrezzo che pesa la metà ed è meno ingombrante, il tutto si traduce in un approccio logistico molto simile a quello che avevo con il 105mm f/2,8 VR e il moltiplicatore TC17. La qualità ottica rimane eccellente e la qualità costruttiva molto buona ... non dico eccellente solo perché riservo quell'aggettivo al più luminoso f/2,8 che è davvero 'corazzato'.
Non si tratta quindi di una mera alternativa economica: se non vi serve l'apertura f/2,8 questa lente è semplicemente lo stato dell'arte di queste realizzazioni.
Ciao e buone foto a tutti !
Adriano
Test:
Yes
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86 Comments
Puntualizzo... non lo comprerei mai, la mia era una battuta, o meglio non lo comprerei per sostituire l'80-200 2.8 (specifico AF-S che mi sembra il caso) certo che se uno legge le opinioni dei possessori potrebbe realmente proporsi come alternativa ad una spesa ben + consistente. Per i miei gusti (non dico usi poichè non ci lavoro quindi credo sia una questione di gusti) lo sfocato è importante mentre lo è meno il VR che infatti non compare nel mio corredo in nessuna ottica.
L'unico VR che stò considerando è il 24-120 f4, per quanto riguarda questo pregevole strumento non ho un interesse reale, piuttosto una grossa curiosità.
Poi ho in previsione, non a breve, di mettermi in borsa l'85 ed il 50 1.4 Sigma in sostituzione dei 2 parifocale che ho, da affiancare al 35 e la vecchia triade af-s che già posseggo... di più non pretendo, non uso e non merito.
Il 135mm nel mio modo di far foto è più che sufficiente la maggior parte delle volte. Possiedo il 70-200 f/4 perché ne ho avuto la possibilità, in effetti le ottiche zoom le vivo come dei duplicati: però le ultime foto che ho fatto a mio figlio che si 'allenava' (che bello rotolarsi nel fango) a rugby le ho fatte con quello e lì lo zoom è davvero comodissimo ... il miei due zoom complementari (16-35mm e 70-200mm f/4) costituiscono un corredo a sé, praticamente completo (altro motivo per cui li possiedo) ma di qualità, per le volte che sono comodoso e indeciso oppure mi serve un supergrandangolare e/o un tele da 200mm ma so che utilizzerò anche le altre 'estremità' del range. Lo zoom serve proprio quando si prevede un monta e smonta frequente, insomma ! e si ha o si vuole un solo corpo ...
Ciao,
Adri.
Comunque le similitudini tra il previsto Tokina e l'effettivo Nikon 70-200mm f/4 sono impressionanti:
Il Tokina sembra il prototipo del Nikkor con la pulsantiera spostata ...
Domanda a chi possiede l'oggetto :
1) questo coso si allunga zoomando ?
2) quale è la focale effettiva a 200mm alla distanza minima di messa a fuoco ?
Grazie.
1) No
2) non ne ho idea
Ciao!
Come ha detto Massimo, non si allunga
La focale effettiva alla minima distanza è 167mm circa (ottimo, direi)
Se ricordo bene la focale non cambia.
Trovi una bella recensione con relativa prova di focale da Mansurovs
Grazie ! Ma con tutto il rispetto per i Mansurovs, ci piacerebbe che queste cose venissero scritte su Nikonland
Il cambiamento di focale è direi "fisiologico" nelle ottiche IF, vedi sopra.
Se volete i numeri:
imgrandimento massimo 0,27 a 1m
ciò significa 1:3,7.
Con la nota formuletta focale= D/(1/R +R +2) 1000/(3,7+0,27+2)=167 circa
Il cambiamento di focale è direi "fisiologico" nelle ottiche IF, vedi sopra.
Mansurov o meno.
Ripeto i numeri:
imgrandimento massimo 0,27 a 1m
ciò significa 1:3,7.
Con la nota formuletta focale= D/(1/R +R +2) 1000/(3,7+0,27+2)=167 circa
Mooolto meglio del 70-200 f2.8 II che è un 136mm alla minima distanza
Non discuto i numeri, ho domandato per saperlo. Affermo solo che Mansurov, a mia memoria, non è un collaboratore accreditato di Nikonland
Quello che mi piacerebbe é che i proprietari di oggetti fotografici presenti su Nikonland, ne parlassero con gli altri.
Credo che sia questo lo scopo ultimo di questo sito.
O sbaglio ?
Hai ragione ed hai fatto bene a chiedere, e proprio per questo ho ribadito nei confronti del "sentito dire". Però... ne avevo già scritto qui ai tempi in cui fu presentato. Dato che è una cosa a cui sono attento.
Io non stavo rispondendo a te nella replica ma a chi scriveva che non cambia focale.