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I Dossier di Nikonland : storage e backup
nov 28 2010 15:08 |
Lieve
in Tutorial
Il punto di vista di Rudolf
Detesto i dischi ottici riscrivibili. Specie di DVD.
Il mio sogno é quello delle memorie di Star Trek. Niene in rotazione, solo memorie allo stato solido ...
... nell'attesa che i prezzi scendano e le prestazioni degli odierni SSD migliorino, vediamo cosa offre la tecnologia oggi e cosa ho scelto per il mio sistema di archiviazione fotografica.
Fotografo tantissimo e spesso non ho il tempo di guardare cosa ho scattato. Figuriamoci quindi se faccio selezione e cancello i file ridondanti.
Non credo di aver ancora guardato le foto fatte alla 1.000 Km di Monza di due anni fa : circa 12.000 foto in due giorni ...
Ecco perché lo spazio non é mai abbastanza.
Se a questo si aggiunge il fatto che il pc non é di esclusivo uso fotografico ma serve anche per lo sviluppo di software e di modelli 3D si capiranno le esigenze un pò più elevate del normale.
In sintesi.
Sulla macchina principale di sviluppo ho implementato un RAID di livello 5 sfruttando il controller interno e basato su 5 dischi sata da 2 TB di Western Digital.
Questo mi assicura maggiori prestazioni di un disco singolo mentre a livello di sicurezza ho la ridondanza assicurata dal sistema di ripartizione dei dati su più dischi.
Dei 10 Tb complessivi ne vedo alla fine 8. Sufficienti per tenere in linea qualcosa come un milione di fotografie alle risoluzioni attuali ...
Su questo volume stanno (anche) le fotografie.
Il backup é doppio e gestito settimanalmente su due livelli. Uno va su un server Lacie da 4 TB connesso in rete veloce (é un server a tutti gli effetti raggiungibile anche dall'esterno con password, ha una sua logica programmabile ed ? pure espandibile).
L'altro va su due dischi esterni Western Digital da 3 Tb connessi in USB 3.0 alla macchina principale.
Questi stanno per la maggior parte del tempo spenti (é sempre acceso quello che contiene il backup dei mia cd musicali che serve da libreria per JRiver).
Come detto non uso alcun disco ottico. Il masterizzatore Pioneer montato nel pc serve sporadicamente solo per filmati quando il lettore di destinazione non abbia ancora un attacco USB ...
Il punto di vista di gciraso
Bello il motto: Je preserve era il motto della casa di Orleans, sempre attuale.
Sono passsato attraverso due "disastri" di perdita dati, ancora con la pellicola e le diapositive e quando sono pasato al digitale mi sono ripromesso di non correre il rischio.
Attualmente ritengo di avere un sistema di backup e storage che mi mette al riparo da perdite di dati.
Sul computer di lavoro ho 4 HD da 2 TB ciascuno gestiti da un sistema RAID. Al PC sono collegati 4 HD, sempre in RAID configurati in redundancy che servono al backup automatico dei dati (praticamente solo delle fotografie), ed ogni giorno alle ore 23 parte il backup.
Inoltre in studio ho un sistema di backup sul server che alle ore 1 di ogni notte fa il backup incrementale dei dati dei client, compreso, ovviamente il mio computer.
Siccome fidarsi é bene e non fidarsi é meglio, ho altri due HD portatili da 1TB ciascuno, a casa, con il backup delle foto, ovviamente aggiornato, tra loro sincronizzati in modo da essere copie identiche.
Infine, sul portatile, ci sono le ultime foto che devono ancora essere lavorate (in pratica quelle dell'ultimo mese o dell'ultima sesione come in questo momento.
In pratica delle mie foto ne ho cinque copie identiche, in due posti diversi, con il vantaggio di avere tutto l'archivio disponibile ovunque io sia.
Abborro chiavette, DVD e quant'altro, per la scarsa sicurezza che hanno, preferisco lavorare solo con HD, anche considerando il loro costo che attualmente é veramente basso ed il prodotto di qualità.
Ultima chance per non perdere le foto a cui si tiene molto: la stampa. Per quanto bello sia il monitor in cui guardate le vostre foto, una bella stampa di grande formato é sicuramente meglio.
Giovanni
Il punto di vista di MB 1942
Storage e backup... Uhm.... Per cominciare credo sia utile fare qualche premessa perch? la risposta sar? diversa per ognuno di noi in dipendenza delle varie esigenze. Che possono essere anche molto distanti!
Quale amatore di serie Z ci tengo a non perdere i miei archivi digitali ma non ? che dedico a questo aspetto una cura particolare. Sia perché ho una certa diffidenza verso le tecnologie in generale (ossia mi fa fatica imparare cose nuove dovendo concentrare quel poco di materia grigia interamente sul lavoro), sia perché non scattando molto non ho neanche bisogno di molto spazio e quindi una soluzione semplice ed economica risponde esattamente alle mie esigenze.
1) Ho fatto una scelta precisa nel passaggio dall'analogico al digitale che ? quella di non trasferire nulla di ciò che già era stampato sull'hard disk. Quindi no scannerizzazione di negativi e questo ha eliminato gran parte del problema legato allo spazio.
2) Faccio una durissima selezione delle mie sessioni, ossia cancello tutto ciò che ritengo che non meriti di essere conservato; sommato al fatto che non fotografo poi molto, ecco che le esigenze di spazio si riducono ulteriormente;
3) Mantengo i RAW ma non i TIFF e nemmeno tutte le fasi di post produzione di un file. Quindi associato ad ogni RAW avrò solo un jpg ridimensionato che o posto sul web o me lo tengo per riguardarlo al PC. I files che vengono preparati e poi vanno in stampa li cancello subito dopo averli inviati al laboratorio.
Ecco come dal 2007 (anno in cui ho lasciato la pellicola per il digitale) riesco a gestire storage e backup con comodità in 1 HD esterno da 1 TB (peraltro lungi dall'essere vicino alla saturazione).
Queste premesse sono essenziali per capire che il mio set-up ? molto semplice: gli archivi delle foto girano tutti su HD esterno (come detto di capacità 1 TB) collegato con USB. Di questo HD ho un backup che faccio settimanalmente su altri 2 HD esterni, sempre da 1TB, sempre collegati con USB che vengono conservati in luoghi diversi. FINE.
Per me il "raid" resta il famoso insetticida e cosa sia una "firewire" ancora non l'ho capito!
Il Punto di vista di gpb01 (Guglielmo)
Spessissimo incontro persone che spendono cifre considerevoli per la loro attrezzatura fotografica e poi ...
... sottovalutano completamente il problema della conservazione dei loro scatti ...
Sarà la mia formazione di base (fisica, con indirizzamento in elettronica e cibernetica), sarà che é una vita che lavoro nel settore dell'informatica (... oltre che in quello della fotografia ) e che quindi ne ho viste di tutti i colori, sarà quel che sarà ... ma ho imparato a NON fidarmi assolutamente dei supporti dove si memorizzano le informazioni digitali !
Scartando a priori supporti ottici quali CD o DVD che, per mille motivi sono da ritenere del tutto insufficienti (e, spesso, anche inaffidabili), gli unici supporti su cui ad oggi ci si pu? affidare per fare dei backup regolari e veloci sono gli Hard Disk ...
... ho volutamente sottolineato la parla "veloci" perché, lavorando in RAW con fotocamere che includono la D3x, devo salvare quantità di dati che rendono impraticabile soluzioni "via internet" (Amazon S3, e simili ... nonostante sia dotato di linee 20Mb/1Mb).
Inoltre gli ultimi eventi (vd. caso WikiLeaks) credo che abbiano insegnato a tutti che ... nessuna rete é sicura e, personalmente, non ho alcuna intenzione di mettere su dischi, che non sono sotto il mio controllo, tutti i miei files
Premesso tutto ciò vediamo come sono organizzato ...
Lavoro su un sistema Mac che ha un disco fisso interno da 1 TB (utilizzato ovviamente come disco veloce di lavoro) il quale é collegato tramite un canale FireWire 800 ad un'unità DroboPro ...
... nella quale sono attualmente inseriti 6 dischi da 2 TB cad. (c'é ancora spazio per altri due dischi) configurati in modalità Dual Disk Redundancy (ovvero possono guastarsi simultaneamente DUE dischi senza che ci sia perdita dei dati). Su detta unità, tra le varie partizioni, ve ne é una dedicata esclusivamente al salvataggio delle foto.
Non contento della sicurezza offerta dal Dual Disk Redundancy, ho connesso, sempre in FireWire 800 delle unità esterne Western Digital da 2 TB ...
... sulle quali automaticamente, tutte le domeniche notte, viene effettuata la copia della partizione delle fotografie.
In un'altra strada, e quindi in un altro appartamento, si trova invece la parte squisitamente informatica del mio lavoro e li, su un server, c'é un'altra partizione dedicata all'ennesima copia delle mie fotografie (copia che effettuo manualmente scaricando le foto dalle varie CF sia da una parte che dall'altra) ed un'altra dedicata al salvataggio di programmi, dati, ecc.
Insomma, tutto é depositato in almeno TRE sistemi di backup, uno dei quali si trova in un altro palazzo.
Probabilmente tutto questo può sembrare un po' maniacale, ma ripeto, in tanti anni, ho visto dischi fissi perfettamente leggibili fino all'ultimo spegnimento e inaccessibili alla riaccensione (motivo per cui, tra l'altro, TUTTI i miei sistemi sono accesi 24/24 ore 365 gg/anno), per cui ... applico sempre il noto detto latino ... "Melius abundare quam deficere"
Il punto di vista di AxNaird:
E' molto semplice, economico e in definitiva 'agile': ho (almeno) tre hard disk dedicati esclusivamente alle immagini, da un terabyte ciascuno, tutti si connettono via USB al mio PC e sono tutti in mirror 1:1 ! Ciò significa che quello che metto in uno dei tre lo allineo appena possibile agli altri due: uno dei tre é un HD portatile da 2,5'' (quelli esterni, collegabili senza alimentazione direttamente alle prese USB), per cui normalmente ho dietro tutti i miei scatti. Quando ho i dati copiati e allineati su tutti e tre gli HD cancello le CF che li contenevano. Eseguo l'operazione di allineamento manualmente, con vari tipi di utility, tra cui Total Commander .
Il maggior problema di questa soluzione é che per essere un minimo affidabile i dischi devono essere sempre attaccati ad un hub USB (per evitare continui attacca-stacca), posti in un luogo fresco e ventilato (non in una nicchia chiusa, quindi) e non devono essere mai maneggiati (tipo: spostati su una scrivania, messi prima là, poi qua, ecc...), specie se accesi.
La soluzione successiva per me sar? dotarmi di uno storage in raid (come già ha consigliato Guglielmo una soluzione tipo questa) che nelle mie ambizioni vorrei collegata alla mia LAN domestica accessibile anche dal TV di casa (sto tirando i cavi e crimpando i terminali proprio in questi giorni). Manterrei comunque un paio di HD esterni su cui copiare immagini 'da trasportare' ... sto anche studiando un metodo per mettere su web una copia dei jpg di tutti i miei RAW, in modo da accedere sempre anche da remoto e avere comunque un'ulteriore copia di backup (seppur non RAW).
Non amo le chiavette USB, DVD, BluRay, ecc. per via delle ridotte dimensioni di capienza e la facilità con cui ci si 'dimentica in un angolo' dei suddetti supporti... comunque qualche foto o collezione finisce anche su DVD, che vengono archiviati e messi in un posto rintracciabile.
Un ulteriore accorgimento che i professionisti potrebbero adottare sullo storage 'trasportabile' (l'HD USB da 2,5" del mio caso) ? quello di criptare i dati che risiedono su di esso: se lo perdete sarete al sicuro dall'appropriazione indebita delle vostre immagini e potrete comunque garantire al cliente il rispetto della sua privacy (ad esempio una soluzione free é http://www.truecrypt.org/).
Infine i migliori scatti andrebbero comunque sempre stampati su carta, diciamo una buona stampa 20x30, per non esagerare e per tenere sotto controllo i costi: ? evidente infatti che ogni soluzione ha un costo e non tutto é possibile: quanto faccio io penso sia davvero il minimo...
Buona memoria a tutti,
Adriano.
Storage (conservazione) e backup (copie di sicurezza)
Conservare e preservare. Quasi fosse il nuovo motto della CIA del 21° secolo ...
... un problema del mondo digitale.
Si perché se é vero che le nostre fotografie in formato digitale sono semplicemente viste come un qualsiasi flusso di informazioni dai nostri computer e come tali possono essere duplicate virtualmente identiche N volte (con N grande a piacere), é anche vero di converso che in un botto solo possiamo perdere l'intero archivio di migliaia e migliaia di foto accumulate negli anni.
Ai tempi della pellicola - e molti di noi hanno ancora intere collezioni in casa - le nostre diapositive sviluppate ed intelaiate stavano nelle loro scatolette trasparenti. I negativi sviluppati stavano a strisce di 6 nelle pellicole di cellophane in apposite scatole a tenuta di umido, oppure stavano in rotolo dentro a scatolette più piccole e comode. E le stampe negli album o nei libri.
E li stavano per anni protette ... salvo poi scoprire che un bagno non perfetto aveva corroso tante pellicole producendo aloni rossi o verdi, oppure che comunque ed inevitabilmente, molte stampe tendevano a perdere il colore o ad ingiallire.
Ma non c'erano alternative. La riproduzione delle pellicole era (ed é) pratica costosa. Il degrado dovuto al tempo, inevitabile.
In digitale invece, come si diceva, possiamo tenere un enorme archivio in uno spazio grande come un pacchettino. Possiamo duplicare l'intero archivio in pochi minuti. Possiamo clonare gratuitamente questo archivio tutte le volte che vogliamo.
Ma alle volte ci ferma la pigrizia. Pigrizia che può arrivare a costare molto cara.
Perché se la sicurezza ha un costo, avete l'idea di quanto ci sono costate tutte quelle fotografie immagazzinate - magari senza stampe - in quel piccolo volume elettronico ? (anche esso, comunque, soggetto ad usura e al tempo, ai cambiamenti di formato, di sistema, di sistema operativo, di programmi di archiviazione e di backup e con tutte le altre complicazioni del caso ...).
Bene, lungi dal voler dettare ricette ma solo proporre ai lettori di Nikonland la scelta fatta dalla sua redazione, ecco come ci comportiamo noi in questo campo - invero molto sottovalutato - della fotografia attuale.
Detesto i dischi ottici riscrivibili. Specie di DVD.
Il mio sogno é quello delle memorie di Star Trek. Niene in rotazione, solo memorie allo stato solido ...
... nell'attesa che i prezzi scendano e le prestazioni degli odierni SSD migliorino, vediamo cosa offre la tecnologia oggi e cosa ho scelto per il mio sistema di archiviazione fotografica.
Fotografo tantissimo e spesso non ho il tempo di guardare cosa ho scattato. Figuriamoci quindi se faccio selezione e cancello i file ridondanti.
Non credo di aver ancora guardato le foto fatte alla 1.000 Km di Monza di due anni fa : circa 12.000 foto in due giorni ...
Ecco perché lo spazio non é mai abbastanza.
Se a questo si aggiunge il fatto che il pc non é di esclusivo uso fotografico ma serve anche per lo sviluppo di software e di modelli 3D si capiranno le esigenze un pò più elevate del normale.
In sintesi.
Sulla macchina principale di sviluppo ho implementato un RAID di livello 5 sfruttando il controller interno e basato su 5 dischi sata da 2 TB di Western Digital.
Questo mi assicura maggiori prestazioni di un disco singolo mentre a livello di sicurezza ho la ridondanza assicurata dal sistema di ripartizione dei dati su più dischi.
Dei 10 Tb complessivi ne vedo alla fine 8. Sufficienti per tenere in linea qualcosa come un milione di fotografie alle risoluzioni attuali ...
Su questo volume stanno (anche) le fotografie.
Il backup é doppio e gestito settimanalmente su due livelli. Uno va su un server Lacie da 4 TB connesso in rete veloce (é un server a tutti gli effetti raggiungibile anche dall'esterno con password, ha una sua logica programmabile ed ? pure espandibile).
L'altro va su due dischi esterni Western Digital da 3 Tb connessi in USB 3.0 alla macchina principale.
Questi stanno per la maggior parte del tempo spenti (é sempre acceso quello che contiene il backup dei mia cd musicali che serve da libreria per JRiver).
Come detto non uso alcun disco ottico. Il masterizzatore Pioneer montato nel pc serve sporadicamente solo per filmati quando il lettore di destinazione non abbia ancora un attacco USB ...
Il punto di vista di gciraso
Bello il motto: Je preserve era il motto della casa di Orleans, sempre attuale.
Sono passsato attraverso due "disastri" di perdita dati, ancora con la pellicola e le diapositive e quando sono pasato al digitale mi sono ripromesso di non correre il rischio.
Attualmente ritengo di avere un sistema di backup e storage che mi mette al riparo da perdite di dati.
Sul computer di lavoro ho 4 HD da 2 TB ciascuno gestiti da un sistema RAID. Al PC sono collegati 4 HD, sempre in RAID configurati in redundancy che servono al backup automatico dei dati (praticamente solo delle fotografie), ed ogni giorno alle ore 23 parte il backup.
Inoltre in studio ho un sistema di backup sul server che alle ore 1 di ogni notte fa il backup incrementale dei dati dei client, compreso, ovviamente il mio computer.
Siccome fidarsi é bene e non fidarsi é meglio, ho altri due HD portatili da 1TB ciascuno, a casa, con il backup delle foto, ovviamente aggiornato, tra loro sincronizzati in modo da essere copie identiche.
Infine, sul portatile, ci sono le ultime foto che devono ancora essere lavorate (in pratica quelle dell'ultimo mese o dell'ultima sesione come in questo momento.
In pratica delle mie foto ne ho cinque copie identiche, in due posti diversi, con il vantaggio di avere tutto l'archivio disponibile ovunque io sia.
Abborro chiavette, DVD e quant'altro, per la scarsa sicurezza che hanno, preferisco lavorare solo con HD, anche considerando il loro costo che attualmente é veramente basso ed il prodotto di qualità.
Ultima chance per non perdere le foto a cui si tiene molto: la stampa. Per quanto bello sia il monitor in cui guardate le vostre foto, una bella stampa di grande formato é sicuramente meglio.
Giovanni
Il punto di vista di MB 1942
Storage e backup... Uhm.... Per cominciare credo sia utile fare qualche premessa perch? la risposta sar? diversa per ognuno di noi in dipendenza delle varie esigenze. Che possono essere anche molto distanti!
Quale amatore di serie Z ci tengo a non perdere i miei archivi digitali ma non ? che dedico a questo aspetto una cura particolare. Sia perché ho una certa diffidenza verso le tecnologie in generale (ossia mi fa fatica imparare cose nuove dovendo concentrare quel poco di materia grigia interamente sul lavoro), sia perché non scattando molto non ho neanche bisogno di molto spazio e quindi una soluzione semplice ed economica risponde esattamente alle mie esigenze.
1) Ho fatto una scelta precisa nel passaggio dall'analogico al digitale che ? quella di non trasferire nulla di ciò che già era stampato sull'hard disk. Quindi no scannerizzazione di negativi e questo ha eliminato gran parte del problema legato allo spazio.
2) Faccio una durissima selezione delle mie sessioni, ossia cancello tutto ciò che ritengo che non meriti di essere conservato; sommato al fatto che non fotografo poi molto, ecco che le esigenze di spazio si riducono ulteriormente;
3) Mantengo i RAW ma non i TIFF e nemmeno tutte le fasi di post produzione di un file. Quindi associato ad ogni RAW avrò solo un jpg ridimensionato che o posto sul web o me lo tengo per riguardarlo al PC. I files che vengono preparati e poi vanno in stampa li cancello subito dopo averli inviati al laboratorio.
Ecco come dal 2007 (anno in cui ho lasciato la pellicola per il digitale) riesco a gestire storage e backup con comodità in 1 HD esterno da 1 TB (peraltro lungi dall'essere vicino alla saturazione).
Queste premesse sono essenziali per capire che il mio set-up ? molto semplice: gli archivi delle foto girano tutti su HD esterno (come detto di capacità 1 TB) collegato con USB. Di questo HD ho un backup che faccio settimanalmente su altri 2 HD esterni, sempre da 1TB, sempre collegati con USB che vengono conservati in luoghi diversi. FINE.
Per me il "raid" resta il famoso insetticida e cosa sia una "firewire" ancora non l'ho capito!
Il Punto di vista di gpb01 (Guglielmo)
Spessissimo incontro persone che spendono cifre considerevoli per la loro attrezzatura fotografica e poi ...
... sottovalutano completamente il problema della conservazione dei loro scatti ...
Sarà la mia formazione di base (fisica, con indirizzamento in elettronica e cibernetica), sarà che é una vita che lavoro nel settore dell'informatica (... oltre che in quello della fotografia ) e che quindi ne ho viste di tutti i colori, sarà quel che sarà ... ma ho imparato a NON fidarmi assolutamente dei supporti dove si memorizzano le informazioni digitali !
Scartando a priori supporti ottici quali CD o DVD che, per mille motivi sono da ritenere del tutto insufficienti (e, spesso, anche inaffidabili), gli unici supporti su cui ad oggi ci si pu? affidare per fare dei backup regolari e veloci sono gli Hard Disk ...
... ho volutamente sottolineato la parla "veloci" perché, lavorando in RAW con fotocamere che includono la D3x, devo salvare quantità di dati che rendono impraticabile soluzioni "via internet" (Amazon S3, e simili ... nonostante sia dotato di linee 20Mb/1Mb).
Inoltre gli ultimi eventi (vd. caso WikiLeaks) credo che abbiano insegnato a tutti che ... nessuna rete é sicura e, personalmente, non ho alcuna intenzione di mettere su dischi, che non sono sotto il mio controllo, tutti i miei files
Premesso tutto ciò vediamo come sono organizzato ...
Lavoro su un sistema Mac che ha un disco fisso interno da 1 TB (utilizzato ovviamente come disco veloce di lavoro) il quale é collegato tramite un canale FireWire 800 ad un'unità DroboPro ...
... nella quale sono attualmente inseriti 6 dischi da 2 TB cad. (c'é ancora spazio per altri due dischi) configurati in modalità Dual Disk Redundancy (ovvero possono guastarsi simultaneamente DUE dischi senza che ci sia perdita dei dati). Su detta unità, tra le varie partizioni, ve ne é una dedicata esclusivamente al salvataggio delle foto.
Non contento della sicurezza offerta dal Dual Disk Redundancy, ho connesso, sempre in FireWire 800 delle unità esterne Western Digital da 2 TB ...
... sulle quali automaticamente, tutte le domeniche notte, viene effettuata la copia della partizione delle fotografie.
In un'altra strada, e quindi in un altro appartamento, si trova invece la parte squisitamente informatica del mio lavoro e li, su un server, c'é un'altra partizione dedicata all'ennesima copia delle mie fotografie (copia che effettuo manualmente scaricando le foto dalle varie CF sia da una parte che dall'altra) ed un'altra dedicata al salvataggio di programmi, dati, ecc.
Insomma, tutto é depositato in almeno TRE sistemi di backup, uno dei quali si trova in un altro palazzo.
Probabilmente tutto questo può sembrare un po' maniacale, ma ripeto, in tanti anni, ho visto dischi fissi perfettamente leggibili fino all'ultimo spegnimento e inaccessibili alla riaccensione (motivo per cui, tra l'altro, TUTTI i miei sistemi sono accesi 24/24 ore 365 gg/anno), per cui ... applico sempre il noto detto latino ... "Melius abundare quam deficere"
Il punto di vista di AxNaird:
E' molto semplice, economico e in definitiva 'agile': ho (almeno) tre hard disk dedicati esclusivamente alle immagini, da un terabyte ciascuno, tutti si connettono via USB al mio PC e sono tutti in mirror 1:1 ! Ciò significa che quello che metto in uno dei tre lo allineo appena possibile agli altri due: uno dei tre é un HD portatile da 2,5'' (quelli esterni, collegabili senza alimentazione direttamente alle prese USB), per cui normalmente ho dietro tutti i miei scatti. Quando ho i dati copiati e allineati su tutti e tre gli HD cancello le CF che li contenevano. Eseguo l'operazione di allineamento manualmente, con vari tipi di utility, tra cui Total Commander .
Il maggior problema di questa soluzione é che per essere un minimo affidabile i dischi devono essere sempre attaccati ad un hub USB (per evitare continui attacca-stacca), posti in un luogo fresco e ventilato (non in una nicchia chiusa, quindi) e non devono essere mai maneggiati (tipo: spostati su una scrivania, messi prima là, poi qua, ecc...), specie se accesi.
La soluzione successiva per me sar? dotarmi di uno storage in raid (come già ha consigliato Guglielmo una soluzione tipo questa) che nelle mie ambizioni vorrei collegata alla mia LAN domestica accessibile anche dal TV di casa (sto tirando i cavi e crimpando i terminali proprio in questi giorni). Manterrei comunque un paio di HD esterni su cui copiare immagini 'da trasportare' ... sto anche studiando un metodo per mettere su web una copia dei jpg di tutti i miei RAW, in modo da accedere sempre anche da remoto e avere comunque un'ulteriore copia di backup (seppur non RAW).
Non amo le chiavette USB, DVD, BluRay, ecc. per via delle ridotte dimensioni di capienza e la facilità con cui ci si 'dimentica in un angolo' dei suddetti supporti... comunque qualche foto o collezione finisce anche su DVD, che vengono archiviati e messi in un posto rintracciabile.
Un ulteriore accorgimento che i professionisti potrebbero adottare sullo storage 'trasportabile' (l'HD USB da 2,5" del mio caso) ? quello di criptare i dati che risiedono su di esso: se lo perdete sarete al sicuro dall'appropriazione indebita delle vostre immagini e potrete comunque garantire al cliente il rispetto della sua privacy (ad esempio una soluzione free é http://www.truecrypt.org/).
Infine i migliori scatti andrebbero comunque sempre stampati su carta, diciamo una buona stampa 20x30, per non esagerare e per tenere sotto controllo i costi: ? evidente infatti che ogni soluzione ha un costo e non tutto é possibile: quanto faccio io penso sia davvero il minimo...
Buona memoria a tutti,
Adriano.
Storage (conservazione) e backup (copie di sicurezza)
Conservare e preservare. Quasi fosse il nuovo motto della CIA del 21° secolo ...
... un problema del mondo digitale.
Si perché se é vero che le nostre fotografie in formato digitale sono semplicemente viste come un qualsiasi flusso di informazioni dai nostri computer e come tali possono essere duplicate virtualmente identiche N volte (con N grande a piacere), é anche vero di converso che in un botto solo possiamo perdere l'intero archivio di migliaia e migliaia di foto accumulate negli anni.
Ai tempi della pellicola - e molti di noi hanno ancora intere collezioni in casa - le nostre diapositive sviluppate ed intelaiate stavano nelle loro scatolette trasparenti. I negativi sviluppati stavano a strisce di 6 nelle pellicole di cellophane in apposite scatole a tenuta di umido, oppure stavano in rotolo dentro a scatolette più piccole e comode. E le stampe negli album o nei libri.
E li stavano per anni protette ... salvo poi scoprire che un bagno non perfetto aveva corroso tante pellicole producendo aloni rossi o verdi, oppure che comunque ed inevitabilmente, molte stampe tendevano a perdere il colore o ad ingiallire.
Ma non c'erano alternative. La riproduzione delle pellicole era (ed é) pratica costosa. Il degrado dovuto al tempo, inevitabile.
In digitale invece, come si diceva, possiamo tenere un enorme archivio in uno spazio grande come un pacchettino. Possiamo duplicare l'intero archivio in pochi minuti. Possiamo clonare gratuitamente questo archivio tutte le volte che vogliamo.
Ma alle volte ci ferma la pigrizia. Pigrizia che può arrivare a costare molto cara.
Perché se la sicurezza ha un costo, avete l'idea di quanto ci sono costate tutte quelle fotografie immagazzinate - magari senza stampe - in quel piccolo volume elettronico ? (anche esso, comunque, soggetto ad usura e al tempo, ai cambiamenti di formato, di sistema, di sistema operativo, di programmi di archiviazione e di backup e con tutte le altre complicazioni del caso ...).
Bene, lungi dal voler dettare ricette ma solo proporre ai lettori di Nikonland la scelta fatta dalla sua redazione, ecco come ci comportiamo noi in questo campo - invero molto sottovalutato - della fotografia attuale.
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