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Sigma 24-105mm F4 Art : l'insospettabile (test/prova)
ago 10 2016 08:25 |
Lieve
in Obiettivi Sigma
F4, 1/60''
Ho già avuto modo di dirlo e lo ripeto in questa occasione.
Trovo gli zoom un male necessario ma un male.
Nessuno zoom può sostituire i migliori obiettivi a focale fissa e in questo momento, per fortuna, di eccellenti focali fisse ne abbiamo a disposizione tante.
Potendo io fotograferei esclusivamente solamente con ottiche fisse.
Ma ci sono occasioni in cui è indispensabile la flessibilità di uno zoom.
Quando non sai a che distanza sarai dal soggetto (molto vicino o più lontano) e magari non hai la possibilità di muoverti per la presenza di ostacoli.
Quando hai la necessità di cambiare focale senza spostarti (perchè non puoi) e non hai la possibilità di cambiare continuamente corpo o obiettivo.
Ma la flessibilità si paga con una perdita di prestazioni. Perdita che in generale è più forte quando il range di escursione focale è elevato, come nel caso degli obiettivi 5x.
Il compromesso si paga in termini di luminosità che nel caso degli obiettivi consumer diventa variabile ed arriva ad uno scarso valore di F5.6 alla focale più lunga.
Con l'introduzione di distorsioni variabili tra focale e focale.
Con la perdita di nitidezza che, invariabilmente, aumenta all'aumentare della lunghezza focale.
Insomma un quadro che sembra drammatico che farebbe pensare allo zoom come l'ultima cosa da utilizzare.
E' quello che penso anche io, specie dopo esperienze non proprio felicissime con i vari 28-70/2.8 e 24-70/2.8 sia Nikon che Sigma.
Non mi soddisfacevano completamente aperti ed erano sempre troppo corti nella gamma di focali che a me interessa di più, quella da ritratto.
Se Sigma (su Nikon oramai non conto più) volesse farmi veramente contento, potrebbe proporre presto un bel 35-135mm F2. Art, grosso a piacere.
A me, francamente, di focali corte nitide ma distorte non interessa nulla se lo zoom si ferma a 70mm (ma che focale è 70 mm ?) o se a 120mm la nitidezza è sotto i piedi e lo sfuocato carta vetrata.
Con il 24-70/2.8, comprato, usato con la D3, venduto, ricomprato con la D3x, usato, rivenduto, non più comperato, mi trovavo a fotografare quasi esclusivamente a 35 e a 58mm.
E a quel punto, meglio usare due corpi, uno con il 35 e uno con il 58 o l'85.
Capirete quindi come io abbia totalmente trascurato il Nikon 24-120 in tutte le sue manifestazioni, compresa quella attuale.
La comparsa dei fissi serie Art di Sigma infine, mi ha fatto anche trascurare il Sigma 24-105/4 Art tanto da prenderlo in considerazione solo adesso, perchè, preso per fare un singolo lavoro, mi sono ritrovato ad usarlo così tanto da farci - dal 7 giugno al 7 agosto - la bellezza di 10.496 scatti.
Questo obiettivo offre, oltre alle solite, immancabili, corte focali, anche e in sequenza, 50-58-70-75-85 e 105mm.Proprio le focali che io uso di più nel ritratto.
Sempre ad F4 e con una minima varianza di qualità tra focale e focale.
Complice la ridotta distanza di messa a fuoco, mi ritrovo ad avere in mano uno strumento potente che mi permette di fare anche il ritratto a tutta testa in primo piano, come se fosse un 135mm (ricordo che, gli obiettivi specializzati da ritratto 85, 105 e 135, normalmente mettono a fuoco da non meno di 90-100cm).
Ed ecco spiegati i motivi del suo successo, almeno nel mio caso.
Se aggiungiamo la costruzione a tutta prova e una bella presa in mano, ho riscoperto mio malgrado lo zoom !
Certo, è un F4 e questo in condizioni di poca luce si paga. Ma l'arrivo della D5 mi permette di fotografare ad ISO 3200 come se fossimo a 400-800 ISO, recuperando così la luce che avrei ad F2.
Purtroppo per lo sfuocato non c'è un ingrediente segreto.
Ma andiamo per gradi ...
90mm, F8
Test:
Yes
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31 Comments
Sti grancà.... ehm volevo dire, grazioso... qualcuno sta per essere odiato lì dalle vostre parti....
Mai visto un bokeh così in uno zoom che non sia lungo... però ho appena preso un 85, e visto che lo zoom resta uno zoom, la differenza con il mio 24-85 la mia clientela non la noterebbe... resto così, ste ottiche buie mi lasciano sempre insoddisfatto.
ROTFL
La nitidezza agli angoli è scarsa.
Mentre sulle focali sotto ai 48mm, come indicato nelle statistiche, ho poche casistiche da confrontare.
Certamente non in controluce.
Chi ama il ritratto non può che andarne orgoglioso, chi fa paesaggi, forse meglio i fissi nikkor.
E spiegati i 10.526 scatti in due mesi scarsi, per quanto mi riguarda. Per il paesaggio ho già dato negli anni '80 del secolo scorso
Gran bella recensione!
Si, o almeno questa é la ragione della mia scelta.
Che ovviamente non esclude che questo Sigma si possa utilizzare con diletto per ogni altro genere.
Credo che però Sigma lo abbia pensato come alternativa specifica al pari-classe Canon 24-105/4 L, obiettivo principe per i matrimoni (e quindi in sostanza ritratto singolo o di gruppo ambientato in interni e in esterni) che, guarda caso, proprio per aggiornarlo "sopra" al Sigma che al test è nettamente meglio delle due versioni del Canon, sta per uscire in versione migliorata Mk III insieme alla Canon 5D Mk IV.
In casa nostra c'è Nikon il 24-120/4 che è più chiaramente ottimizzato sulle focali corte e non su quelle lunghe, e che - sempre secondo me - entra in rotta di collisione con il 24-70/2.8 prima serie che oramai si trova usato a poco più del 24-120/4 nuovo. Due obiettivi che a me - personalmente - non interessano.
Buonasera, ritorno su questa recensione per una domanda agli esperti :
Ho D7200 con
Sigma 8/16
Nikon 18/70
Sigma 105
Tamron 70/300
Vorrei sostituire il Nikon 18/70 con questo Sigma 24/105 per usarlo (APS-c) sopratutto per paesaggi in montagna. E' una scelta consigliabile ? Le alternative sono il Nikon 24/120 che costa poco di più oppure il Nikon 16/80 che ha focali più centrate per paesaggio ma costa una volta e mezzo.
Grazie per il vostro tempo
Paolo
Paolo,
una qualsiasi tra le scelte che proponi valgono la sostituzione dell'obsoleto, distorto, cromaticamente incorretto e plasticoso 18-70....
Mentre tra le opzioni il 24-105 Art ti concederebbe una linearita' decisamente superiore al 24-120, diretto concorrente, mentre il 16-80 e' il tardivo sostituto del tuo vetusto zoom, nato per vivacizzare i sensori della D100 e imbrogliare con quello delle D70...
Se ritieni che quest'ultimo sia piu' centrato per il tuo modo di fotografare il paesaggio, tieni conto che il Sigma Art pesa anche 885 grammi (metallo giapponese) contro i soliti 480 del plasticotto Nikon: ma se guardi i risultati dei test sul campo Nikonland piu' in basso, non sara' solo il criterio del prezzo (praticamente coincidente) a poterti guidare...: io non avrei dubbi!
Ti ringrazio per la velocità ed il senso della tua risposta. Il peso è un problema relativo perchè lo userei in montagna come unico obiettivo anzichè 2 (raramente 3) .Con il vetusto che vorrei sostituire , ho fatto il 90% delle foto in Perù e con la D7200 faceva un'accoppiata tropicalizzata. ( si , lo so, tropicalizzatega...ma insomma tutto fa) e considerando che l'ho pagato 70 euro potevo sbattermene della polvere degli urti etc.
La mia domanda era finalizzata all'uso per paesaggio perchè l'articolo era molto centrato sul ritratto. Ora non solo so cosa comprare ma addirittura risparmio. Cosa voglio di più ?
Grazie
Si, gli articoli di Mauro sono molto centrati sul ritratto, che e' un banco di prova severo per ogni obiettivo: se riesci a scandire le nuances della carnagione direi che con la vegetazione ed i paesaggi dovresti essere abbastanza sicuro...
Dopo tutte le vostre considerazioni credo di restringere il campo tra Sigma 24/105 e Sigma 17/70
Ovviamente si tratta di obiettivi che zoomano range non proprio uguali. Forse il 17/70 è più centrato per fare paesaggio ( e non disprezzabile per un particolare al volo visto che è quasi un macro)
Lasciando a me la scelta del range focale secondo i miei bisogni, da un punto di vista strettamente ottico come qualità di immagine legata al paesaggio sapete darmi una preferenza ?
Grazie
li ho usati entrambi (di piu' il 17/70) ma sono due obiettivi di progetto tendenzialmente differente: le due denominazioni Art e Contemporary stanno proprio a definire lo stato dell'arte da una parte e la somma di compromessi "smart" dall'altra.
Tanto differenti: per situazioni di scatto itinerante e' chiaramente piu' indicato il leggero e brillante 17-70, cosi' come ti e' stato dimostrato essere particolarmente indicato e performante il 24-120 di cui avevi parlato prima e che vedo meglio, dato il range di focali, come antagonista al 24-105...anche qui da parti opposte della barricata.
Il 24-105 Art e' un obiettivo sicuramente adatto ad un reportage di cerimonia, da interni, da esaltazione delle piu' tenui differenze di gradazione cromatica.
Non e' squillante, non e' esagerato, non e' shocking, come tutti gli obiettivi della serie Art.... che io uso anche nella fotografia di paesaggio proprio per tornare ad una resa neutrale (con la luce di cui dispongo alla mia latitudine) che in questo genere i nanocristalli e le "contemporaneita" non mi permetterebbero piu'.
Pensaci.
'L'insospettabile" Sigma 24-105/4 a 105mm, F4, su Nikon D5 ad ISO "quanto basta", luce naturale, nessun fotoritocco.
premere per vedere al 100%
Un obiettivo che in questi ultime sei mesi mi ha permesso qualche cosa come 36.000 scatti esemplari, quasi sempre su D5, comportandosi benissimo anche al rally su D500.
e poi... e' f/4...
invece dei soliti tuoi ritratti a f/1,4 che fanno crescere la fila dei pazienti dell'oculista...
Non te lo scriveranno, ma gli estimatori stanno pensando: e finalmente le modelle di Mauro le vedremo tutte a fuoco!
Prima fa i casting per sceglierle belle e poi le fotografa con una striscia solo nitida !!!
Veramente anche qui, l'occhio sinistro è sfuocato. Volutamente .. !
Su questo io non potrei essere più d'accordo, con in mano ottiche super luminose finisce sempre di lavorare almeno uno stop troppo aperto, (parlo di me) con tutto quello che comporta a livello gestionale ma anche sul risultato finale, non a tutti piace vedere poche cose a fuoco, avere il limite ad f4 su di un'ottica di prestigio è un buon modo per evitare di esagerare con il bokeh, e già ad f4 se stringiamo molto il campo di cose a fuoco ce ne saranno poche, figuriamoci avendo a disposizione il 2.8 od il 2....
Nikon D5 con Sigma 24-105/4, sempre ad F4, sempre a 105mm
Trovo che le aperture più "strette" siano più "sincere" in quanto più reali, mentre quelle grandi e nebulose siano bugiarde perchè nascondono molti difetti...
Beh fissato non direi... le mie foto sono molto lontane dalla realtà, ma preferisco guardare un viso in un ritratto come lo vedrei di persona... per vedere tutto sfuocato basta che mi tolgo gli occhiali un bokeh...
Aldo, perdono...
Ricordiamoci che qualsiasi valutazione sulla resa dell'obiettivo su di un soggetto fatta ad occhio e' per natura stessa assolutamente soggettiva.
Cosi' come ognuna delle considerazioni che ci sentiamo di fare su Nikonland riguardo i materiali che utilizziamo e dei quali parliamo, facendo volentieri a meno dei dati strumentali e delle misurazioni di carattere empirico (muri di mattoni, mire fotografiche, linee per mm) che non amiamo.
Ci sono comunque degli elementi che di per se stessi fanno crescere il valore di uno strumento rispetto altri analoghi: uno di questi, per un obiettivo, e' appunto la sua luminosita' massima.
Che non serve solamente ad avere una visione a mirino (reflex) facilitata, cosa che nelle mirrorless con mirino elettronico per esempio risulta decisamente meno utile.
Serve ad avere una interpretazione del soggetto (a parita' degli altri elementi per i quali questo valore sia paragonabile, ossia distanza dal soggetto e intensita' luminosa) differente da quella di altro obiettivo meno luminoso in termini di profondita' di campo e di resa delle DUE componenti oggetto di valutazione:
- acutezza della sezione del piano di messa a fuoco
- rendimento dei piani diversi da quello di messa a fuoco
Il bokeh e' la soggettivissima considerazione della seconda componente suindicata: quindi una valutazione personale di una caratteristica fisica.
Oltre tutto cio' influiscono le preferenze personali e le esigenze di ripresa...
che sono appunto elementi ulteriormente personali.
Noi pero' su Nikonland cerchiamo di parlare a 360 gradi: a qualcuno, siamo certi, di obiettivi piu' luminosi di f/2,8 interessera'.
Crediamo siano in tanti, a leggere i numeri che assistono determinati articoli...
Mai inferiori a quelli che riguardano tutti gli altri obiettivi, dei quali abbiamo sempre parlato e continueremo a farlo.
Non mi riferivo allo sfuocato indotto dalla combinazione di focale lunga e diaframma aperto ma a quell'incomprensibile ricerca del "reale" rispetto a certe bugie, cui hai fatto precisamente riferimento tu.
Da che mondo è mondo si usano focali lunghe e diaframmi aperti nel ritratto proprio per alleggerire i difetti che tutti gli essere umani portano in faccia.
Sugli occhiali - che anche io porto da 35 anni - li potrei togliere anche io di fronte ad un paesaggio "reale" estivo per simulare l'effetto nebbia che taluni ricercano affrontando coraggiosamente certe albe gelate
Ma ognuno si sa, preferisce quello che gradisce di più. Oddio, Lapalisse sarebbe orgoglioso di me e di questa frase
Per gli amanti del tutto a fuoco, per anni sono state scattate fotografie molto interessanti, degne di studio.
Io personalmente preferisco sfruttare tutte le potenzialità del mezzo moderno, cosciente del fatto che della Fotografia rimarrà solo l'Immagine.