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Parla Yamaki, Numero 1 di Sigma
lug 07 2016 14:11 |
Lieve
in News dal mondo fotografico
Ancora in una lunga intervista, Kazuto Yamaki, #1 di Sigma ha detto la sua sullo stato attuale del mondo dell'hardware fotografico e sulla sua visione del futuro.
La potete trovare qua in forma integrale ma vorrei riassumerne in questo articolo alcuni passaggi importanti per favorire il dibattito su Nikonland.
L'intervista si è svolta il 16 giugno presso la fabbrica Sigma di Aizu, Giappone
- La sfida nel concepire obiettivi di qualità superiore
E' una questione di scelte e di compromessi. Se noi vogliamo la migliore qualità possibile, l'obiettivo diventa ingombrante e la gente non vuole usare oggetti super-ingombranti.
Per questo siamo costretti a considerare il bilanciamento tra qualità, dimensioni e costi.
Il problema è che ogni cliente ha il suo punto di vista. E anche tra clienti giapponesi e clienti occidentali ci sono differenze. Quindi trovare la soluzione migliore è sempre complicato.
Comunque sappiamo che per alcuni fotografi seri, entusiasti o professionisti, oggetti pesanti e ingombranti non sono un problema se questo significa avere una qualità d'immagine superiore.
Ecco perchè noi produciamo obiettivi di tre categorie diverse (Sport, Contemporary e Art)
- Reflex o mirrorless ?
Pensiamo che nel prossimo futuro reflex e mirrorless coesisteranno ma sono convinto che le mirrorless diventeranno predominanti e le reflex resteranno macchine specializzate e di nicchia.
Ovviamente noi vogliamo produrre oggetti di alta qualità per i fotografi che utilizzano sia le une che le altre
- Sigma non può produrre obiettivi per ogni tipo di attacco
E' il caso del sistema Fujifilm X. Sta crescendo come quota di mercato ma è un sistema chiuso in quanto Fujifilm non comunica nessuna informazione sui suoi sistemi a terze parti. Quindi per offrire obiettivi pienamente funzionali si deve fare reverse engineering. Una operazione che richiede molto tempo, come minimo un anno, anche di più. Un investimento che per altri sistemi più diffusi noi abbiamo già fatto e spesato.
- il terremoto di aprile in Giappone
Sostanzialmente non ci ha interessato perchè il maggiore impatto è stato sulla fabbrica dei sensori di Sony di cui noi non siamo clienti. Mentre per quanto riguarda gli altri componenti elettronici, non si tratta di materiale così altrettanto strategico. Quindi i piani di Sigma non subiranno alcun ritardo a seguito del terremoto.
- l'adattatore Sigma MC-11
Abbiamo sviluppato il nostro adattatore perchè molti utenti del sistema Canon EOS adesso utilizzano anche macchine Sony E e vorrebbero poter utilizzare gli stessi obiettivi che già possiedono, scegliendo una macchina Canon o una macchina Sony a seconda delle circostanze.
Credo che i vantaggi del mirino ottico, pur nel costante miglioramento di quello elettronico, si manterranno anche in futuro e pertanto ci piace poter consentire ai nostri cliente di scegliere liberamente su cosa utilizzare i propri obiettivi Sigma.
Purtroppo le complicazioni del sistema Nikon non ci consentono di fare altrettanto con gli obiettivi per quel sistema.
- le nuove sd Quattro ed sd Quattro H
Sono macchine che abbiamo pensato per fotografi entusiasti ed esigenti. Abbiamo una base di fedeli clienti di fotocamere Sigma ma anche altri potenziali clienti che utilizzano Canon, Nikon e Sony.
Nel futuro vorremmo implementare ulteriormente questa linea di fotocamere in modo da allargarne la base di clientela.
Ci sono spazi di miglioramento nel loro sviluppo, per esempio agli alti ISO e in bassa luce.
Rispetto alle altre macchine presenti sul mercato abbiamo fatto solo piccoli miglioramenti. Si può fare di più.
Al momento non abbiamo idea di quante ne venderemo.
Posso dire che per noi tutte le fotocamere sono vendute in forte perdita e il loro sviluppo è finanziato con i margini degli obiettivi.
ma il nostro sogno è fare fotocamere della più alta qualità possibile con una tecnologia esclusiva. Era così ai tempi di mio padre dal quale ho ereditato anche questo impegno per il futuro.
Riguardo il design estetico, vogliamo che le nostre macchine siano particolari anche nella forma.
A me personalmente piacciono quelle disegnate negli anni '60. Credo che la forma più pura sia quella della classica Leica M. Ma quel design non potremmo copiarlo e renderlo attuale senza snaturarlo, quindi preferiamo distinguerci.
E' vero, le Sigma dp Quattro al primo impatto hanno suscitato pareri contrastanti per la loro forma.
Ma l'abbiamo fatto per facilitare lo smaltimento del calore. E adesso i fotografi che le usano lo hanno compreso.
Ci dispiace che Adobe non supporti il formato X3F nei suoi programmi. Noi saremmo contenti di poter collaborare con loro ma si tratta di una cosa che possono decidere soltanto i tecnici di Adobe.
- e gli sviluppi per il futuro ?
Ci sono molte tecnologie che possono portare vantaggi per i fotografi, a cominciare, per esempio, da una maggiore dinamica. Sigma vuole fornire fotocamere con una qualità di immagine superiore alle attuali. Quando io ho visto la prima stampa fatta da una lastra da 8x10 sono rimasto molto impressionato. E mi piacerebbe molto arrivare a qualche cosa di simile. Noi vogliamo produrre la migliore qualità possibile.
- l'industria fotografica e il declino degli ultimi anni
Noi non siamo coinvolti dalla diffusione degli smartphone in campo fotografico e non abbiamo piani per impegnarci su quel fronte. Sono le compatte digitali ad essere state colpite dal fenomeno, non le reflex e le mirrorless di fascia alta che sono in una differente categoria.
E' vero, il mercato sta declinando molto ma questo avviene principalmente per mancanza di innovazione
Se i produttori creassero prodotti innovativi di successo, la gente li comprerebbe !
Purtroppo riscontriamo che ad altri produttori manca il coraggio per innovare e per questo crediamo che per Sigma ci sia un grande potenziale di crescita.
- Photokina 2016
per la Photokina di settembre stiamo preparando alcuni nuovi prodotti molto attesi che pensiamo creeranno eccitazione tra i nostri clienti. Ma è presto per annunciarlo adesso.
- strategie per il futuro
L'industria fotografica sta soffrendo perchè manca spirito di innovazione.
Sigma sta tenntado di sviluppare cose che prima non esistevano.
Lo scorso anno lo abbiamo fatto con il Sigma 24-35/2 e il Sigma 20/1.4
Continueremo su questa strategia di sviluppare prodotti che non c'erano nel passato per stimolare il mercato.
Abbiamo svariati tipi di richieste da parte dei clienti, quindi una delle nostre missioni e cercare di dare soluzioni migliori. Alcuni clienti vogliono obiettivi piccoli e ben bilanciati. Ci proveremo. Altri vogliono che noi investiamo maggiori risorse sul sistema Sony E. Abbiamo fatto un primo passo con l'adattatore MC-11, cercheremo di fare di più.
***
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52 Comments
Un punto di vista che secondo me dovrebbe essere letto in parallelo a questo :
27/11/2015 - Destinazione 2017 - Parla Kazuo Ushida : 'l'anno che verrà'
molto diverso, vuoto, formale e, purtroppo, già largamente disatteso ...
Se Sigma investe sui sistemi Sony e Fuji in maniera seria sarà una bella botta per il mercato.
Basterebbero un paio di lenti azzeccate.
Refuso
24-35/2 e non 20-35/2
se no lo avevo già comperato!
Grazie per l'attenzione : ho corretto Ma ... mai dire mai
Effettivamente sono strumenti notevoli, a tal proposito:
quel 24 .... se non lo hai già "inoltrato", tienimelo da parte và che è meglio.
ciao
E' a tua disposizione. Per ora ogni tanto fa street con la D500 (visto che è rientrata)
Nell'intervista al capoccia di Nikon la parola "fiscale" ricorre 11 volte, in quella al boss di Sigma nemmeno una volta.
"Business" 50 volte per Nikon e zero per Sigma.
Già questo fa riflettere.
Gabriele.. 10 punti per te, hai visto una lato pesante del problema.. uno fa oggetti per un motivo, l'altro per un motivo di fatto diametralmente opposto..
lettura: uno per il mercato dei fotografi, l'altro per il mercato dei suoi azionisti.
Questa intervista andrebbe studiata nei corsi di comunicazione e marketing (nella versione originale, ovviamente).
Il Kazuto é un mago nel dire tutto e niente. Specialmente niente.
É piena di "A é meglio di B, ma anche B a volte é meglio di A".
Quello che é certo é che lo Yamaki é un genio della comunicazione, ed ha le idee chiare di come la sua azienda deve essere percepita: deve essere percepita come tutto.
Ed il "giornalista" che lo intervista si accontenta di ogni singola risposta, anche quando non é una non-risposta.
L'ho trovata incredibilmente irritante, e piena di ovvietá.
Ma l'analisi che ne ha fatto Gabriele dice moltissimo su quanto questo sia tra il meglio che ci si puó aspettare.
Forse solo Fuji e Sony, con le lloro roadmap aggiornate, fanno di meglio.
Per fortuna i prodotti di Sigma sono molto piú arrosto di questa cortina fumogena.
a_
Scusa ma la roadmap di Sony ? Quella dei televisori Bravia ?
andre_ ho letto 18 volte il tuo messaggio, non ho mica capito cosa intendevi, quindi ti chiedo se "irritante e piena di ovvietà" è QUESTA sigma-interview o quella del DemoPlutoGiudoFascioComunista ( Presidente Cossiga docet) Nikon del Katsuo.
Giusto per capire il tuo punto di vista
ciao
Si, hai ragione. A quanto pare si ferma al 2015 (guardo raramente i rumors).
Ma a parte il 135/2 promesso e non mantenuto, per il resto c'é molto.
Questa intervista del CEO di Sigma l'ho trovata irritante.
Me la sono letta tutta nel link linkato da Mauro, in inglese (come credo sia stata condotta).
Per chiarire, il riassunto di Mauro é preciso e completo per quello che ci riguarda qui.
É lo stile e l'omertá dell'originale che non apprezzo. Soprattutto lo stile.
a_
C'è molto anche in Sigma. Ogni volta che Yamaki fa una intervista, lascia intendere che ci sarà la novità attesa e dopo un pò arriva.
E' stato così in ottobre, per le mirrorless presentate questo febbraio. E' così adesso ... per l'atteso 85/1.4 Art che facilmente sarà disponibile in settembre
Ma a parte le roadmap - quella Sony ha esaurito l'effetto iniziale e quella Fujifilm di fatto non potrà più contenere molto altro in futuro e passerà forse al medio formato - qui Yamaki punta il dito e dice cose piuttosto dirette :
- non sono in grado di fare obiettivi per Fujifilm perchè il costo del reverse engineering non sarebbe coperto dalle vendite
- si stanno sforzando invece di farlo per Sony (e questa è una notiziona) e già l'MC-11 (che funziona) permette ai canonisti di usare i loro obiettivi sulle loro Sony (mentre per i nikonisti non c'é speranza)
- hanno intenzione di allargare la base installata delle loro fotocamere e queste mirrorless non saranno le ultime, lo scopo è fare il meglio che si può fare con tecnologia esclusiva ma le loro macchine per molti versanti sono inferiori alle concorrenti (ammissione diretta)
- che la colpa se il mercato si stringe non è degli smartphone ma di chi produce ancora compatte tipo le Coolpix e non ha il coraggio di provare qualche cosa di innovativo (e se lo fa, non è capace di portarlo sul mercato ! Nikon ? Dico a te ...)
Io di burocrati e parrucconi giapponesi ne ho sentiti tanti parlare alla luna del niente. Qui siamo proprio su un altro pianeta.
Peraltro, mentre lui parla, i suoi operai lavorano :
le scatole con le sd Quattro sono già arrivate in negozio (in anticipo) in Giappone mentre sono in nave per arrivare da questa parte del globo
Chissà quando si vedrà questa scena con le Nikon DL
Ma anche a me è parsa una serie di dichiarazioni tutt'altro che farlocche. Alla fin fine hanno prodotto oggetti validi e di riferimento, certo che non hanno la forza di lanciare sul mercato una Sigma D5 ( e nemmeno una D500) e il capataz Yamaki lo ha ammesso.
Quando mai? Quando mai un Chief Senior Super Mega Direttore ti dice " 'ncelafaccio". Ovvietà? A me questo non appare ovvio per un bel niente.
Nel Mio settore uno che si sbilancia così pubblicamente gli danno del matto, ad andar bene, quindi lo esortano a cambiare strada infine se non ne vuol sapere lo aspettano al primo intoppo (che arriva, perché ad osare si sbaglia) e lo crocifiggono in sala mensa (va beh, + o -)
Yamaki parla da Padrone di casa, cosa rara al giorno d'oggi dove le grandi aziende del tecnologico sono ingabbiate da mille tiranti ai cui capi spesso, quando va bene, ci sono le Banche altre volte purtroppo,fondi di investimento o finanziare misteriose senza facce e senza nomi interessate solo al numero che vien fuori in fondo alla colonna del foglio di calcolo dell'audit trimestrale.
Bah, ma ci ricordiamo cos'era la Sigma 10 anni fa? Serenamente è si un caso da studiare, ma in Bocconi non nel Marketing
In effetti anche io l'ho trovata tutt'altro che priva di contenuti, anzi. Mi pare che abbia dichiarato senza troppa fuffa dove vogliono andare a parare, e mi ha fatto venir voglia di seguirli negli sviluppi futuri.
Già, già... Non è certo se la cosa sia stata in un certo qual modo guidata dall'intervistatore, però quì, in effetti, c'è molto più cuore rispetto alle parole della dirigenza Nikon.
In questi ultimi tempi leggo ma non partecipo, ho cambiato lavoro da poco e sono troppo impegnato, ma quando vedo Sigma mi infiammo come 30 anni fa con Nikon.
Kazuto sa cosa vuole e riesce a trasmetterlo, semplice! Non è solo marketing.
Ha senz'altro raggiunto il suo scopo.
a_
Coi fatti ancor prima che con le parole.
Strano quello che dici, André. L'intervista al boss di Sigma per me è un fantastico esempio di come si può uscire da quello sparlarsi addosso che si impara nelle università americane e nelle Top 50 corporations di oggi e di cui Obama è il campione unico, totale e assoluto.
Qui no: qui abbiamo un tizio modesto che parla col cuore in mano, parla dei clienti Nikon e Canon, ammette gli scarsi sviluppi del Foveon, cita con umiltà i risultati raggiunti, ammette che perde un sacco di soldi per ogni fotocamera che vende (te lo immagini in Canikon? ==> vendita immediata degli stock dei funds e sostituzione del CEO in 4 nanosecondi!).
Io sinceramente ho adorato questa intervista e penso che si dovrebbe davvero studiare nelle università americane (e ormai europee che le scimmiottano con un lag di 10 anni).
Qui abbiamo un uomo che parla col cuore in mano e non usa il "Lego-talk" ovvero l'assemblaggio random di frasi-mattone già pronte...quel modo di parlare socially-oriented e totally politically correct...insopportabile e per me odiosissimo!
Qui ho trovato acqua azzurra, acqua chiara...
E del resto, non lo dico io...ma i risultati e i prodotti Sigma degli ultimi 5 anni.
Si riferisce con umiltà al padre, ma secondo me è meglio lui!
andre, scusami ma non ho capito un tubo pure io.. quanto ha affermato il proprietario di Sigma, sarebbe da incorniciare.. vero siamo in democrazia.. io ed altri la vediamo in un modo e tu la vedi diversamente..
comunque anche se non è pertinente al tread, ti assicuro che il vetro appena preso per la d 5300, il Sigma 10-20 a f 3.5 fisso.. va decisamente bene, non è costruito niente male ma, soprattutto costa un botto meno dell'omonimo Nikkor.. vedi tu..
ciao..
Che lo sia anche lui risulta ben chiaro quando alla domanda di quante sd4 intendano produrre risponde:
"non ne ho la minima idea"
Quella risposta significa: non siamo asserviti solamente a ferree logiche di numeri.
Finché avrà senso, le produrremo.
Altro che vuoto...
Io non ne faccio un problema di confronti con "altri", ci mancherebbe.
Sulle "interviste" degli "altri" non c'é davvero niente da dire, perché niente é l'esatto contenuto. Non mi prendo nemmeno la briga di leggerle.
Ma io qui ci ho visto esattamente quello che tu stigmatizzi altrove.
Si é lasciato aperte tutte le strade, e qualunque direzione prenderá Sigma nei prossimi anni (anche cambiando idea all'improvviso) é giá contenuta qui.
Secondo me é bravissimo a dare l'impressione che, siamo qui ma potremmo essere altrove, abbiamo fatto questo ma non é abbastanza e potremmo fare altro...
E uno degli esempi concreti é questo riportato da Max, ma che credo non sia sfuggita a nessuno:
Se davvero pensate che una cosa del genere possa essere possibile... abbiamo modi di pensare totalmente differenti.
Non la prendo in considerazione come risposta seria, ed anzi la trovo abbastanza un insulto all'intelligenza del lettore.
Non vuole (giustamente) dire nulla? Avrebbe potuto trovare mille formule piú eleganti, ma qui ha voluto proprio usare la formula di impatto, che lascia l'idea che loro sono diversi. Ma a me irrita.
Un esempio di comunicazione, come ho detto.
Ma va bene cosí, io ho solo espresso una mia sensazione.
a_
E' vero, Andre_, che per le aziende che operano nel tecnologico avanzato il mercato corre così velocemente - al pari appunto della rapidità dell'evoluzione tecnica dei prodotti - che poter affermare con ragionevole certezza cosa accadrà (in generale) nei 12 mesi successivi è davvero difficile, se non addirittura impossibile.
Ho lavorato (e lavoro attualmente) in aziende di questo tipo, nelle quali ho visto cambiare più di una volta la politica commerciale nell'arco di poche settimane in presenza di lancio di nuovi prodotti e nuove tecnologie da parte dei concorrenti con il contestuale adeguamento dei prezzi di vendita dovuto agli spostamenti del mercato, così come mi sono trovato - ovviamente inseme a tanti altri colleghi - a dover variare il mio approccio commerciale (e tecnico) per adeguarmi a questi cambiamenti.
Ti assicuro che la sensazione che l'azienda per cui lavori "navighi a vista" non è mai una bella percezione, ma posso anche affermare che forse è proprio questa l'unica modalità per stare nel mercato, pena la perdita di competitività con tutto quello che segue.
Riguardo poi ad alcune affermazioni del boss di Sigma in un'intervista, queste lasciano il tempo che trovano nel momento in cui tra un mese o un trimestre saranno superate o addirittura contraddette dagli eventi che seguiranno sul mercato, e tutti ce le saremo già scordate.
Magari ricorderemo invece - è questo è senz'altro voluto da uno scaltro CEO di un'azienda internazionale - la gradevole sensazione percepita che una piccola azienda possa ancora produrre in perdita per il piacere di dare ai suoi clienti un prodotto evoluto ed esclusivo. Ha a che fare con il brand awerness e con l'immagine che l'azienda vuole darsi presso i consumatori per avere un proprio posizionamento e riconoscimento, non sempre strettamente connesso con la propria reale politica commerciale.
E' ovvio che sia così OGGI se sviluppi e lanci un prodotto innovativo che deve conquistare le sue quote di mercato, così come è altrettanto ovvio che l'azienda si aspetti DOMANI i margini per recuperare i costi di sviluppo e portare a casa i propri utili.
Salvo che il prodotto in perdita non sia lo specchietto per trascinare gli altri per le quali l'azienda ha ben altri ritorni, ma non credo sia questo il caso stante la sua - per ora - limitata quota di mercato.