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Nikon 2000mm F11 Reflex


Tanto tempo fa, in una lontana galassia ...
 
:)
 
Quando Nikon era la grande casa che le ha permesso di crearsi una meritata e immortale fama internazionale, il catalogo delle ottiche disponibili era tale da creare sogni mostruosamente proibiti nei tanti fedeli appassionati del marchio.
 
In effetti a quel tempo non si chiamava nemmeno Nikon ma ancora Nippon Kogaku.
 
Questa immagine ripresa da un catalogo di fine anni '70 da' un colpo d'occhio irripetibile
 
Immagine Allegata: 10.jpg
 
all'epoca io ero un giovincello che aveva forse sentito nominare vagamente questo marchio ma appena dopo, comprata la mia prima Nikon, erano tanti i desideri inappagabili che quel formidabile catalogo mi suscitava.
 
E' una sensazione che possono capire solo quelli che l'hanno provata.
 
Si, certo, anche adesso ci sono pezzi importanti nel catalogo Nikon ma basti pensare che per nelle foto di presentazione ricorrono all'artificio di moltiplicare il numero dei pezzi proponendo più volte gli stessi superteleobiettivi e si capisce che siamo in un altro mondo.
 
All'epoca la plastica era utilizzata solo per pochi dettagli di scarsa importanza. Dominavano l'alluminio e le leghe di ottone. Le lenti era tutte in vetro, molate a mano con macchine costruite da Nikon stessa.
 
Ma se era un sogno realizzabile con grandi sacrifici, arrivare a possedere un oggetto prezioso come un 180mm f2.8, c'erano pezzi in quel catalogo (e nei successivi) che raramente si vedevano anche nelle fiere, salvo alla Photokina per motivi di prestigio e di concorrenza, che si dovevano ordinare e veniva costruiti appositamente solo su richiesta.
Alcuni progetti estremi, irripetibili, mai più riproposti da nessuno.
 
Uno di questi è l'oggetto di questo articolo, un obiettivo tanto esagerato da richiedere un affusto da telescopio per metterlo in batteria. E tanto grosso ed esposto alle radiazioni solari da essere prodotto solo in bianco latte (salvo il prototipo che era grigio).
 
Parlo ovviamente della focale fissa più lunga prodotta industrialmente da Nikon, il 2000mm F11 a specchio.
 
Immagine Allegata: 1.JPG
 
Eccolo in tutto il suo splendido impatto.
 
Presentato come prototipo alla Photokina del 1968, ci vollero ben quattro anni per svilupparlo ed entrò in commercio solo nel 1972.
 
Pesava 17.5 chilogrammi.
Copriva un angolo di campo di un grado e dieci.
La distanza minima di messa a fuoco era addirittura di 20 metri.
Lo schema ottico era composto da un misto di lenti e specchi per 5 elementi complessivi in 5 gruppi separati.
Era lungo praticamente 60cm ed aveva un diametro di oltre 25.
 
Immagine Allegata: 5BB6DCD6-800.jpg
consegnato in valigia di alluminio
 
Immagine Allegata: H18849-L82225957.jpg
necessitava di un affusto girevole
 
Immagine Allegata: 8.JPG
che veniva riposto in una cassetta di legno
 
Immagine Allegata: 4.JPG
tanto grosso che qualsiasi fotocamera scompariva una volta innestata (qui una moderna digitale dei giorni nostri)
 
Immagine Allegata: 5.JPG
Immagine Allegata: 2.JPG
Immagine Allegata: 3.JPG
Immagine Allegata: 6.JPG
Immagine Allegata: 7.JPG
 
il tappo anteriore enorme. I classici filtrini colorati minuscoli al confronto.
 
Per la punteria c'era un mirino separato con regolazione diottrica, perchè dato il minimo angolo di campo, trovare il soggetto da inquadrare direttamente con la fotocamera era un'impresa fortunata.
 
Nel 1972, entrò effettivamente in produzione nella versione finale, con i filtrini da 39mm al posto di quelli da 62 utilizzati nel prototipo.
In questa versione la messa a fuoco completa da 20m ad infinito richiedeva 3 giri completi della manopola.
 
Nel 1975 entrò in produzione l'ultima versione di questo apparecchio con minime variazioni nella costruzione salvo l'introduzione di un trattamento superficiale multistrato e la messa a fuoco minima che arrivava ad una più ragionevole misura di soli 8 metri che per una focale del genere rappresenta un record.
 
Come ho detto veniva costruito solo su ordinazione e il prezzo era osceno, del tutto irrazionale.
Considerate che i pochi esemplari che si trovano ogni tanto in asta oggigiorno partono da una base di oltre 30.000 euro, passati 40 anni dall'avvio della produzione.
 
Si contano non più di un centinaio di esemplari prodotti di cui solo 9 dell'ultima versione.
 
Veniva utilizzato da servizi governativi e realmente poche agenzie di stampa potevano permetterselo.
 
Un esempio di immagine prodotta con un oggetto come questo è la seguente foto inserita nel dossier dell'intelligence su un funzionario britannico in Germania, sospettato di essere una spia comunista :
 
Immagine Allegata: gibson_1_lovers.jpg
non mi attardo sul contenuto dell'immagine, di tutta eloquenza ma a cui non so attribuire un valore fotografico.
 
In rete si trovano ben poche immagini fatte con questo obiettivo ma si trovano molte foto che lo ritraggono
 
Immagine Allegata: nikon9.jpg
questo esemplare mostra le proporzioni con l'ipotetico fotografo.
 
Immagine Allegata: 3521717862_ecfa927888_o.jpg
mentre questa è ripresa da dentro un posto di osservazione faunistica.
 
Oggi questi oggetti sono stati sostituiti dai Nikon Fieldscope, più aggiornati e dotati anche di stabilizzazione, interamente a lenti (anche ED) non risentono dei limiti del reflex e raggiungono grazie ad oculari intercambiabili rapporti di ingrandimento superiori.
 
Certo il fascino di una bestia come questa è tutta un'altra cosa.
 
All'epoca io sognavo la F3 e il suo 50/1.2. Non mi immaginavo nemmeno con un 2000mm a disposizione.
 
Oggi Nikon ci fa sognare con l'ultima generazione di zoom 18-55 con motore elettrico lineare :( costruiti a milioni di pezzi nella sua ultima fabbrica nella Cina Popolare ...
 
 




8 Comments

Foto
tulkashin
feb 18 2016 13:04

E pensare che in soli 40 anni, l'evoluzione della strumentazione ottica ha consentito di avere un 2.000mm a specchi per uso (foto) astronomico per cifre poco superiori ai 1.000 € e del peso di 5-6 kg :)

Potrebbe anche essere usato a mo' di bomba :-)))

Domanda banale...

Ma su una focale così lunga come si evita la perdita di definizione dovuta alla grande quantità di aria e pulviscolo che separa il fotografo dal soggetto ?

Foto
capitanharlock
apr 27 2016 14:49

Domanda banale...

Ma su una focale così lunga come si evita la perdita di definizione dovuta alla grande quantità di aria e pulviscolo che separa il fotografo dal soggetto ?

Scegliendo una giornata di vento?

io invece ricordo a Milano quando Photo Discount era un polo d'attrazione quasi unico nella città, che era esposto nell'ultima vetrina.. bianco.. è stato visto, sia da me che dalla sequela che ogni sabato, o quasi si prendeva la briga di fare il peregrinaggio, oserei da milioni..  nel tempo..  ma, non credo che sia stato poi facile venderlo.

Ora il PD è un negozietto..   beh.. è ancora aperto, mentre tanti.. troppi hanno chiuso le saracinesche, Nikkor si o Nikkor no..

io invece ricordo a Milano quando Photo Discount era un polo d'attrazione quasi unico nella città, che era esposto nell'ultima vetrina.. bianco.. è stato visto, sia da me che dalla sequela che ogni sabato, o quasi si prendeva la briga di fare il peregrinaggio, oserei da milioni..  nel tempo..  ma, non credo che sia stato poi facile venderlo.

Ora il PD è un negozietto..   beh.. è ancora aperto, mentre tanti.. troppi hanno chiuso le saracinesche, Nikkor si o Nikkor no..

 

Forse ora potrebbero  "ostentarlo" solo il Wata e F.O.Cavour...

Foto
Valerio Brùstia
apr 28 2016 18:13
Il 13/5,6!!!! Inarrivabile per le mie finanze di allora e di oggi. A me il bidone bianco non ha mai indotto alcuna forma di desiderio a differenza della stecca di supertele dal 200/2 all'800/5.6 per cui ho sbavato. Son malattie ci si cura ma non si guarisce
Foto
Max Aquila
apr 28 2016 23:02

Il 13/5,6!!!! Inarrivabile per le mie finanze di allora e di oggi. A me il bidone bianco non ha mai indotto alcuna forma di desiderio a differenza della stecca di supertele dal 200/2 all'800/5.6 per cui ho sbavato. Son malattie ci si cura ma non si guarisce

infatti...

salvo vaccinarsi...come me

Immagine Allegata: ccs-2-0-43288500-1363530209.jpg

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