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Sigma 105mm f2.8 Macro OS ... in macro
lug 06 2015 18:40 |
Silvio Renesto
in Obiettivi Sigma
105mm macro Sigma OSIn vita mia, un po' per lavoro e un po' per hobby, credo di aver provato quasi tutti gli obiettivi macro con montature compatibili con la baionetta Nikon, prodotti negli ultimi trent'anni, spesso in più versioni. Ho quindi accettato con piacere l'offerta di provare la versione più recente del 105mm f2.8 Macro Sigma, quella stabilizzata.
Le specifiche tecniche e la descrizione generale sono già nell'articolo di Mauro Maratta per cui non le ripeto e cercherò di evitare il più possibile le ridondanze, descrivendo soprattutto le mie impressioni d'uso in macrofotografia.
Costruzione ed ergonomia.
Possedendo ed utilizzando costantemente per lavoro il 105mm f2.8 micro-nikkor AfS G anche a me viene spontaneo fare dei paragoni. Il sigma è un po' più stretto e lungo come ha scritto Mauro, la ghiera di messa a fuoco è leggermente più stretta che nel Nikon e l'obiettivo da' la sensazione di essere pochino più leggero e il barilotto sembra un po' più delicato.
La ghiera di messa a fuoco gira in senso opposto a quella del Nikon. Ma la cosa non mi ha dato particolare fastidio, ci si abitua subito.
Fra i due obiettivi ci sono molte somiglianze: Stesso passo filtri (62mm) Entrambi sono IF (internal focus) ossia il barilotto mantiene le stesse dimensioni a qualsiasi distanza di messa a fuoco e questa è un'ottima cosa. Avevo provato anni fa la versione precedente del Sigma 105mm f2.8 macro, denominata EX. L'avevo trovato più che soddisfacente per la nitidezza, ma poco comodo per via dell'eccessivo allungamento del barilotto alle brevi distanze (come nel 90mm f2.8 Tamron), cosa che riduceva notevolmente la distanza di lavoro (la distanza fra il soggetto e la lente frontale dell'obiettivo), che è importante sia per gestire le luci, che per fotografare sul campo soggetti animati che potrebbero fuggire (o pungere, mordere, succhiare masticare e tutto quello che la temibile fantasia evolutiva degli invertebrati ha messo a loro disposizione).
Il rivestimento esterno è quello della nuova generazione degli obiettivi Sigma, elegante e piacevole al tatto, enormemente meglio del granuloso rivestimento EX.
La ghiera di messa a fuoco anche se più stretta di quella del micro nikkor, è comunque larga a sufficienza, ha un buona resistenza che la rende pienamente utilizzabile nella messa a fuoco manuale di precisione, caratteristica importante in macrofotografia.
Nell'esemplare che ho provato la ghiera è distintamente più "dura" del mio 105mm f2.8 micro-nikkor AfS G, ma direi che nell'uso pratico non ci sono differenze, forse, è addirittura meglio il Sigma.
Il Sigma ha due paraluce, uno per corpi macchina con sensore a formato pieno ed uno per corpi con sensore Aps-C. Pur utilizzando una fotocamera con sensore Dx ho usato il solo paraluce per Fx senza problemi trovandolo molto meno ingombrante di quello del Nikon. Solo in casi estremi di forte luce laterale, potrebbe essere leggermente meno efficace di quello unico del micro-nikkor ed allora conviene montare la combinazione per Dx.
Una differenza importante fra i due obiettivi sta nei selettori delle distanze, Il Nikon offre due possibilità, full e da 50cm a infinito. Il Sigma ne offre tre: 31-45cm, 45cm -infinito e naturalmente full.
L'opzione 45/50cm-infinito, comune ad entrambi è utile quando si vuole usare il 105mm come un obiettivo normale aumentando non poco la prontezza della messa a fuoco. L'opzione 31-45, offerta in più dal Sigma è mirata alla macrofotografia perchè evita fastidiosi fenomeni di hunting (corsa avanti e indietro della messa a fuoco) in caso di riprese molto ravvicinate e, se lo sfondo è intricato, evita che il sensore af decida che è lo sfondo ad interessare.
Le distanze di messa a fuoco sono pressoché identiche nel Sigma e nel Nikon praticamente a tutti i rapporti di riproduzione caratteristici della macrofotografia.
La distanza minima di messa a fuoco a 1:1 è poco più di 31 cm per il Sigma e quasi 31cm per il nikon; per entrambi a 1:2 è 40cm e così via.
Distanza di messa a fuoco ai vari rapporti di riproduzione
Lo stesso si può dire per la riduzione della focale effettiva alle brevi distanze. Entrambi finiscono per essere dei 77mm e qualcosa alla minima distanza di messa a fuoco.
Variazioni della focale effettiva ai diversi rapporti di riproduzione
Nonostante il 105 Sigma sia un po' più lungo del Nikkor, la la leggera differenza nelle distanze minime compensa, per cui alla fine la distanza di lavoro risulta essere quasi identica: circa 14cm per il Sigma e quasi 14,5 per il Nikon.
Il 105mm f4 micro nikkor Ai che ho aggiunto nei grafici per affett.. confronto, non è If, non riduce la focale effettiva, ma per contro si allunga molto e, per raggiungere il RR di 1:1, necessita del tubo di prolunga PN11, lungo 5cm e rotti, per cui, alla fine, la distanza di lavoro, che è quella che più conta, non è migliore.
Come va.
La messa a fuoco in full non è fulminea, ma adeguata per questo tipo di obiettivi. Lo stabilizzatore funziona molto bene a distanze normali.
Un sonnacchioso Vincent si presta per sperimentare la stabilizzazione del 105 Sigma, tempo di scatto 1/20s a mano libera (con appoggiati i gomiti al petto)
Crop 100%
Come penso sia fisiologico, l' efficacia della stabilizzazione diminuisce gradualmente nelle riprese macro, via via più ravvicinate, fino ad annullarsi o quasi al RR di 1:1, ma questo non è un difetto del Sigma, bensì un fenomeno comune a tutti gli obiettivi macro.
Test:
Yes
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33 Comments
mi stà venendo ancora la voglia di libellule..
Mi sembra di leggere una tendenza ormai assodata nei nuovi obbiettivi Macro di piú o meno tutte le focali: l'essere sempre piú versatili.
Sará che, come rimarchi, tutti gli obbiettivi specialistici "vanno bene", ed é quindi difficile scontentare davvero anche il piú esigente dei fotografi specializzati.
Ma qui mi pare sia stato fatto un ulteriore passo in avanti rispetto ad esempio al 150mm Sigma, che era stato forse un po' ingiustamente criticato come "troppo morbido", tanto da farne un campione per i ritratti e per le foto a media distanza (ma io ci ho fatto splendidi paesaggi), piú che macro tele vero e proprio.
Per la distanza ravvicinata c'era il 180mm.
In questa focale lo stesso genere di critiche le ha subite il Nikon 105VR, "meno macro" del precedente AF e dei Sigma, Tamron e Tokina di focale simile, ed anche il 60mm.
Ora con questo 105mm OS i Sigma mi paiono tutti sdoganati, se non intendo male il tuo test.
Insomma, ci si puó concentrare sulla resa generale e sulla qualitá dello sfocato senza paura di "perdere" qualcosa quando lo si usa per come é stato progettato.
Mi pare che in casa Sigma giá il nuovo 180mm OS arrivasse a queste conclusioni, e tu qui stai dicendo che anche il 105 ha tutta la flessibilitá e la qualitá che si possono volere.
a_
Grazie del passaggio,
Diei che hai ragione, tutti i Sigma macro OS che ho provato (150 e 105) sono veramente belli. Ognuno con la sua filosofia. Questo come toni forse è il più intrigante.
Io posso dire, da quel poco che ne capisco, con questo Sigma mi è sembrato di ottenere file molto belli partendo da condizione di luce assai dure, senza avere bruciature o che. Forse la qualità migliore.
Tieni presente che nessuna delle foto di insetti pubblicate ha avuto la minima postproduzione a parte la conversione jpeg e anche l'ape muratrice postata in insetti e psicanalisi era in condizioni di luce laterale molto forte.
Non ho provato il 180 OS ma Mauro scrive che è simile solo più aggressivo e Bruno ne ha scritto molto bene. Mi piacerbbe moltissimo provarlo. Solo che poi finirei per comprarne uno.
Una cosa che non ho scritto, ma andrebbe considerata, è che sia il Sigma che il Nikon (ma anche il 90mm Tamron e il 100mm Tokina) non hanno la possibilità di montare un collare per treppiedi, mentre il nuovo Canon 100 macro ce l'ha. Lavorando su cavalletto è un vantaggio non da poco, perchè permette di ruotare da orizzontale a verticale il complesso macchina obiettivo senza muovere la testa del cavalletto, cosa questa assai scomoda e non sempre praticabile appieno.
Oppure, se si montasse un 1.4x il tutto si sbilancia con vibrazioni e carichi (e il nikon è pesantino), mentre col collare tutto sarebbe perfettamente bilanciato.
Mmmm, mi faccio le integrazioni da solo... sarà il caldo.
Hai ragione SIlvio!!!
Il Nikon con il suo 1.4x va molto bene e chissà il sigma con i suoi TC come se la cava.... magari qualcuno lo ha provato in prima persona
Quelli che lavorano col cavalletto, quando non possono usare usare un collare rotante, non dovrebbero fare a meno di questo efficacissimo accessorio, a poco più di 10 euro su ebay:
Mi ha migliorato la vita.
Sì le staffe a L sono utili proprio in tante belle situazioni, donano maggiore stabilità della testa capottata, ma in macro ti salta per aria lo stesso tutta l'inquadratura, perchè comunque le fotocamere sono più larghe che alte
Ah certo, ma anche con un collare so già che se cambio orientamento devo aspettarmi di dover rifare tutta l'inquadratura.
Anche la staffa è una soluzione, ma io sono per il collare (quando c'è) perchè mi sembra un po' più pratico e veloce.
Certo, se il collare non c'è, la staffa è un'ottima alternativa, molto meglio che muovere la testa come ha scritto Valerio.
Prima risolvevo con il 105Bellows, l'attacco fotocamera è ruotabile di 90° ... ed è il sistema che si usa per montarci la DSRL ... ora invece fotografo più spesso in formato quadrato, lo trovo molto adatto alla macro ... e risolve molte magagne ...
Io sono istintivamente legato al 2:3 per cui cerco quello, però ho visto che spesso il 5:4 è anche meglio, toglie spazio inutile. Lo stesso il formato quadrato.
Però a volte il 2:3 ci vuole e allora il collare ... ci vorrebbe.
Infatti il 300mm lo uso in formato 2:3 ... e ho il suo collare ...
Non e' mica vero che sbatti via tutto quando giri la scena, perche' il punto di messa a fuoco ad esmpio lo salvi, al piu' correggi un pochino e se serve riorienti ma di poco per ricomporre.
Invece con il ribaltamento testa tocca spostare il cavalletto mentre con la staffa a L si deve staccare e riattacare la fotocamera e , per riprendere lo stessa zona di inquadro, abbassare un poco la colonna.
Se si riprendono bestioline e non nature morte con il collare qualche pssibilita' rimane, negli altri due casi e' sicuro che si spaventeranno e fine dei giochi. Teniamo presente che con 105 mm siamo molto vicini al soggetto. In quei pochi casi in cui mi e' capitato di trovarmi in queste situazioni ho dovuto rinunciare all'inquadratura verticale.
Ok, facciamo basta coi collari che tanto non ci sono.
Sondaggio anch'io:
Visto che la differenza fra 105 Sigma e Nikon è principalmente questa:
In macro (quindi non nei campi esplorati da Mauro) tra il "punchy" (da punch=pugno, saturo, che colpisce) Nikon e il "gentle" Sigma... cosa preferireste?
Se ci sono macrofotgrafi in ascolto sono interessato alla loro opinione... ma anche gli altri sono bene accetti
Ovviamente faccio parte de "gli altri".
Ma in generale ad aumentare saturazione e nitidezza apparente é un attimo. Per fare il contrario occorre un po' piú di attenzione, se non si voglio foto smorte.
Quindi, se la definizione é sufficiente... io non vedo motivi veri per preferire il Nikon al Sigma.
Risparmierei due soldi, che male non fa, e con il Sigma avrei per le mani un obbiettivo un po' piú flessibile.
a_
Direi che il Sigma soffia la palma dell'intoccabile 105. C'è da dire che il Nikon ha i suoi annetti e un aggiornamento dovrebbe arrivare.
Allo stato delle cose direi che il Sigma sa di scelta naturale, di buon senso.
Rilancio io la domanda a cui nessuno sta rispondendo: il mio Nikon 105 VR con il TC 14 se la cava decisamente bene, l'af rimane veloce e preciso e la qualità direi che è molto molto buona.
Fa altrettanto il Sigma? Chi sa parli!
grazie
Io guarderei il portafoglio ... ergo sigma ...
Hei, ma non è mica un accontentarsi Daniele!
Questo Sigma 105 costa molto meno e va decisamente bene, anzi bene uguale. E' un po' meno contrastato a tutto vantaggio di certe "delicatessen" (non guardare me, io storto la curva). Quindi non è faccenda di voler spendere meno, ma di spendere il giusto e bene
ciao
Purtroppo nessuno di mia conoscenza ha/aveva un 1.4x Sigma usabile.
Per analogia con quelli da me provati con il converter ossia 150 Ex e OS e 180 f3.5 EX, la resa potrebbe essere quasi indistinguibile come nitidezza, mentre come contrasto chi lo sa, perchè questo è differente.
Ok ...
Anche io faccio parte de "gli altri" e condivido al 1000°/°° quando dice Andrea.
Ridurre il contrasto può essere drammatico, aumentarlo invece è una operazione tranquilla.
Lo stesso il punch del colori. Ridurlo è quasi impossibile con il Nikon (motivo per cui raramente lo uso in luce naturale).
Aumentarlo con il Sigma (se serve), invece è divertente.
Ma a me piacciono molto di più le atmosfere pittoriche/pastellate (tranne in autodromo).
Tanto che sto meditando l'ennesimo switch Nikon>Sigma.
La nitidezza è comunque elevatissima anche nel Sigma 105/2.8 OS, nessuno potrebbe lamentarsene.
al primo fiore fotografato da Mauro avevo gia' deciso e messo in vendita due Micro Nikkor dei tanti che ho da tempo.
Per comprare questo Sigma che aggiunge alle sue doti, indiscutibilmente dimostrate anche da Silvio, una compatibilita' verso Nikon 1 che me ne fara' aumentare la versatilita'.
Rendere una gradazione continua di toni, per me che vivo a latitudini da contrasto cromatico che voi al Nord...sognate...
risulta impagabile.
E se NOC vende i miei obiettivi entro 24 ore... sfrutto l'offerta Amazon per la quale oggi questo mediotele Macro viene a costare 410 euro...
alla faccia del formaggio caprino...
Sulla questione del contrasto e della saturazione la penso diversamente.
Non ho dubbi sulla qualità del Sigma ma vorrei approfittare dell'occasione per chiarire un concetto importante.
Prima di tutto bisognerebbe verificare in modo strumentale che il Nikon abbia contrasto e saturazione più elevati del Sigma: io non ne sono convinto, credo che l'effetto che si vede sia più legato a sfocato e sapienti aberrazioni cromatiche, di quelle che rendono bella l'immagine. Bisognerebbe fare delle foto a un target e poi analizzarlo per vedere se e come cambia il gamut.
Ma se fosse confermato, non sarebbe un bene perchè aumentare il contrasto e la saturazione richiede un ricampionamento che va a riempire caselle di bit precedentemente vuote (o più precisamente con serie di 0 o 1 non significative). E' un po' come ricampionare per ingrandire l'immagine, ma fatto su una dimensione per così dire "verticale" invece che "orizzontale".
Quindi se abbiamo un 'immagine più contrastata (Nota bene: "contrastata" non "clippata") ridurre il contrasto "aumenta" la qualità dell'immagine e viceversa aumentare il contrasto la peggiora.
Questo si può verificare facilmente col seguente esperimento: prendete un'immagine con parecchia grana e muovete il cursore del contrasto: vedrete che se aumentate il contrasto la grana aumenta, se lo diminuite la grana diminuisce e in alcuni casi praticamente sparisce.
Oppure scattando una foto dopo aver alitato sull'obiettivo: verrà con basso contrasto, ma la possiamo rimettere a posto...aumentando il contrasto e/o il "dehaze" (only for CC owners ) ma a prezzo di un forte nuovo rumore.
Dobbiamo superare quest'ultimo retaggio analogico e cioè **alto contrasto=male, basso contrasto=bene**. Un po' come abbiamo superato (a prezzo di grandi sforzi) il concetto che un obiettivo renda colori più belli di un altro.
Questo si riferisce solo all'aspetto teorico, io non ho mai provato il Sigma e non dubito che possa essere più desiderabile per la morbidezza dell'immagine, ma non perchè sia più facile aggiungere che togliere contrasto: è vero il contrario. Le proprietà che rendono diverso il Sigma sono convinto (e spero) che siano altre come ho scritto poco sopra.
Mi dispiace, ma la penso in maniera del tutto diversa...
Mi riservo di parlarne, con esempi, tra una decina di giorni.
Ho un aereo che parte per Lisbona tra tre ore, ed ho la testa altrove.
a_
André se ricorderai, c'è stata una discussione simile su PA dove AM ha sostenuto esattamente la mia stessa posizione con argomenti dotti e convincenti che non è il caso di riportare qui perchè escono dall'ambito di NL.
Il contrasto è utile e non si può ricreare a posteriori con la stessa qualità.
Detto questo, se porterai argomenti razionali, matematici/numerici sulla demosaicizzazione, sul gamma interno e sulla risoluzione dei bit, ti ascolterò con grande interesse...ma esempi di foto varie con lavorazioni su LR/CC/PS da giudicare a occhiometro, non fanno parte di questa lista e mi lasceranno totalmente "indifferent"
Attenzione: io non dico che alla fine quello che conta non sia l'appagamento estetico: certo che sì. Ma non possiamo derivare dall'appagamento estetico leggi fisiche o matematiche.
Quindi se dici: il Sigma mi piace di più del Nikon, posso essere d'accordo (non lo conosco ma non mi sorprenderebbe)
Ma se dici il Sigma mi piace di più del Nikon perché ha un basso contrasto, allora abbiamo un problema.