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0
Nikon Zoom 17-35/2.8 AF-S "Walkin' the wide side" [Test]
giu 29 2015 12:26 |
andre_
in Obiettivi
Presentato nel 1999 per sostituire il giá buon 20-35, questo obiattivo rappresenta l'inizio della "terna" di zoom professionali creata da Nikon per ogni tipo di reportage (insieme al 28-70 - poi 24-70 - ed all'80-200 - poi 70-200VR).
L'esagerato angolo di campo é spesso indispensabile nelle foto di street, e rispetto al predecessore l'escursione diventa piú usabile.
Il tutto senza perdere nulla in termini di qualitá.
Ed é proprio "per strada" che il 17-35 si sente piú a suo agio:
Per racchiudere scene intere...
...O ambientare perfettamente le figure:
...Come all'esterno.
Su pellicola e, finalmente, con il ritorno al pieno formato digitale, questo zoom é tornato a "risolvere" inquadrature altrimenti impossibili:
Gli "anni bui del DX" lo hanno visto protagonista nelle borse di moltissimi fotografi, spessissimo preferito al "DX-dedicato" 17-55, che non é mai riuscito ad imporsi.
Con una focale minima che abbraccia un angolo pari ad un 26mm, sufficiente per moltissime situazioni, nel formato croppato il limite di questa lente era la focale massima.
I poco piú di 50mm equivalenti non riescono a sostituire la flessibilitá che hai il 28-70 in FF, ma gli ottimi risultati fanno spesso dimenticare questo limite.
Quindi é stato, accoppiato alla D2x, protagonista indiscusso dei miei reportages.
Capace comunque di abbracciare scenari....
...ma anche di concentrarsi su particolari.
Sfruttando la prospettiva tipica da "lente corta".
Ma alla massima focale le linee sono corrette:
Ma é con un buon flash che viene fuori il meglio...
Anche se la luminositá massima lo rendono adatto anche alle situazioni di poca luce (dove il flash non é gradito):
Riuscendo a "far bastare" l'angolo di campo:
Come detto, il 17-35 f2.8 AF-S nasce per la street.
Le prestazioni ottiche seguono indissolubilmente questa vocazione.
Definizione ottima al centro alla massima apertura, che diventa eccellente fino ai bordi solo chiudendo il diaframma.
Ma i risultati sono di una plasticitá incredibile:
Nonostante lo sfocato non brilli, da zoom qual'é.
Accettando ed imparando a controllare le deformazioni a barilotto (a 17mm) ed a cuscinetto alla massima focale (ma niente a che vedere con i vari "18-qualcosa" delle macchine DX - qui siamo ad altri livelli!), questa lente diventa inseparabile anche per - semplicemente - descrivere.
Il trattamento antiriflessi é di prima qualitá, e solo raramente ci si ricorda che é comunque uno zoom wide con un sacco di lenti ed un paraluce inadatto alle focali DX:
A distanza di quasi un anno, non so ancora se quello é un riflesso o i resti della palla di neve che l'aveva colpito poco prima....
Perché la costruzione é solida e, nella pratica impermeabile.
Non so se é accreditato ufficialmente di guarnizioni O-Ring, ma in questi anni si é preso tanta di quell'acqua senza mai lamentarsi (e sabbia...) che lo sospetto fortemente.
La resa ottica é "alla vecchia maniera".
Dimenticate i colori pastellosi delle ultime realizzazioni Nikon; il 17-35 appartiene alla vecchia scuola, con ombre ben definite ma sempre leggibili, ed in grado di riportare anche i colori piú tenui.
Da sotto....
...e da sopra.
Per avere una saturazione piú alta occorre fare come una volta.
Ricordate con le diapositive?
Ecco, cosí.
Si sottoespone di un terzo:
E colori, contrasto ed ombre rimangono perfette anche con l'esuberanza dei nuovi sensori FF (qui la D700):
Ed ancora sulle ombre (é un mio pallino) mi voglio soffermare.
Per cui é un obbiettivo che si puó usare praticamente per tutto.
Sfruttando l'angolo di campo in FF nelle riprese esterne:
Come in interni:
Con l'unico limite, per assurdo proprio per le ombre, nelle foto di paesaggio:
Aggiungiamo che l'aberrazione cromatica é molto controllata sia in DX che in FF.
Della caduta di luce ai bordi non ho parlato, perché c'é (ovviamente) ma non é mai esagerata.
In DX é scarsa fino ad F4, in FF é leggermente piú presente ma solo agli angoli, spacialmente ai due estremi della zoomata.
E possiamo saltare direttamente alle
Conclusioni
Il 17-35 f2.8 é un'ottica pensata per il reportage. La si puó usare tranquillamente come "tuttofare", ma non va mai dimenticato.
Quindi se la si acquista occorre fare prima di tutto attenzione all'enorme angolo di campo (i 17mm non servono per farci stare tutto nella foto ).
Poi non si deve pretendere una resa ottima le ai bordi al di sotto di f5.6, non si deve dare molta importanza alle deformazioni e non si puó pretendere uno sfocato da ritratto.
Premesso tutto questo, che non é altro che la definizione di ottica da reportage , questo zoom é un obbiettivo eccezionale.
Aberrazioni cromatiche e sferiche sono minime a tutte le focali, il trattamento antiriflessi é degno della fama che si é creato negli anni.
É grosso, pesante ma di fianco al 14-24 (ma anche al 28-70, una volta montato il paraluce) sembra quasi piccolino....
Ed é vecchio.
Tutti i giudizi entusiastici li ho maturati dopo un uso intenso su pellicola (sia dia che negativa), in digitale DX con la D2x ed in questi anni con il sensore FF della D700.
Ora lo uso con il sensore superpixellato della D800, e trovo che i risultati si mantengono inalterati.
La definizione non é probabilmente pari a quella dei nuovissimi zoom wide, ma tutte le caratteristiche non cambiano di una virgola.
Magari potrebbe fare stortare il naso ai maniaci pixel peeper, ma una stampa di grandi dimensioni non soffre in alcun modo da questa lente. I risultati sono sempre di primissimo ordine.
Come commento personale, spero che Nikon decida di farne una nuova versione, quando uscirá la prossima ammiraglia, perché il 14-24 é una lente diversa, che nasce per un uso differente da quello del 17-35.
E lo spero non perché questo obbiettivo sia superato, ma perché ha una resa molto diversa dal resto dei piú moderni zoom pro (24-70 e 70-200), e si vede.
In fase di sviluppo, sono sempre costretto ad intervenire in maniera un po' differente sulle foto fatte con questo zoom rispetto a quelle fatte con il 24-70.
Ma chi lo usa in accoppiata con il 28-70, o con altre lenti dello stesso periodo, non ha nessun motivo per aspettare una versione rinnovata.
Riassumendo:
Pregi
- Costruzione a prova di terremoto
- Resa ottica ("mirata" per la street)
- Escursione focale (permettetemi una opinione soggettiva)
- Resa ottima sia in DX che in FF
- AF veloce e preciso (se mai servisse su una lente come questa)
Difetti
- Grosso e pesante (ma che pretendete da un wide f2.8?)
- Deformazioni visibili (ma che pretendete da un wide f2.8 FF?)
- Resa ai bordi, a TA in DX e fino a f5.6 in FF (ma che pretendete da un wide f2.8?)
Test:
Yes
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105 Comments
Io l'ho comprato proprio per questo motivo, e non essendo paesaggista :
l'ho usato per queste.
Con la D2x non ? poi cos? necessario sottoesporre per avere un p? pi? di saturazione, lo fa gi? lei
In pratica l'ho usato a mo' di 25-50/2.8.
Ma come a suo tempo l'ho preso per avere una maggiore flessibilit? e per l'indubbia neutralit? (anni luce avanti all'ottica che andava a sostituire, il 14/2.8 Sigma), non ho mai accettato del tutto la comunque presente distorsione residua, anche in crop.
Motivo per cui appena uscite le D3, l'ho cambiato per il 24-70/2.8, ottica ideale per i generi di foto che faccio.
Una grande lente
Il mio esemplare (e non so se ? un difetto o una caratteristica) tende un po' ad esagerare con il contrasto in particolare quando ci sono forti differenze di luce. Ma una volta capito, ? facile porvi rimedio.
Rispondete fotograficamente allora !
Miniature Allegate
Scherzi a parte, non ho mai notato in maniera particolare questa tendenza.
Se confrontato con il 28mm AFD, per?, il 17-35 mi pare leggermente pi? contrastato, quasi fosse un percorso che porta ai nuovi obbiettivi.
Vorrei sapere cosa ne pensa chi ha avuto sia il 20-35 che il 17-35.
Penso sia l'unico confronto valido, perch? i fissi rispondono in maniera tremendamente diversa per lo schema ottico pi? semplice.
a_
P.S. Certo che... Anche tu, le foto nelle cave sono quanto di pi? "cattivo" si possa pensare.
Ho l'impressione che il marmo di Carara produca luce (specialmente UV), in modo che tuto il resto sembri al buio!
Peggio di qualsiasi spiaggia candida.
L? si che le lenti sono messe a dura prova....
Miniature Allegate
Queste sono le parole che condivido e mi hanno convinto, vedendo le foto ora esco e ne vado a comprare uno domenica lo provo e vi faccio sapere "grazie andre"
Sar? perch? la resa ? "all'antica", con ombre pi? aperte e minor contrasto (quindi un file pi? lavorabile), sar? che il pur ottimo Tokina non ha un trattamento antiriflessi come il Nikon... ma la classe delle due lenti ? diversa.
E non penso che il wide DX Nikon fosse molto differente.
Ora con il FF ho ovviamente abbandonato il 12-24, e per fare il lavoro prima svolto da lui mi sono preso un 20 fisso.
Ma in interni.... in interni il 17-35 rimane la rima scelta.
a_
Ciao,
Adriano.
Tra i due qual'? consigliabile? Il 14-24 ? mastodontico e c'? una notevole differenza di prezzo mentre il 17-35 ha piu' facilit? d'uso e dalla sua ha il prezzo.
Non mi risulta che su Nikonland ci sia un raffronto diretto tra questi due obiettivi. Secondo me, come range di escursione focale, il 17-35 rende un gran servizio: su FF non so quante volte ti possa capitare di scendere a 12mm.
Inoltre, se facessi delle altre prove di distorsione ottica, mettendo la macchina su treppiede a riprendere elementi ben definiti come ad esempio lo spigolo di un edificio, potremmo soddisfare l'altra questione, quella riguardante la maggiore o minore regolarit? di risposta dei due obiettivi.
Non trattate i superwide come se potessero essere dei 50mm: non devono esserlo!
Non ci sono molti discorsi da fare.
Il 17-35/2.8 rappresenta il passato e rispetto al 14-24/2.8 ? come il 20-35/2.8 nei confronti del 17-35/2.8 stesso.
Perch? ?
Semplicemente perch? il 14-24/2.8 (come il 24-70/2.8) ? stato progettato INSIEME alla nuova generazione di fotocamere (D3-D300-D700) e pensando al futuro ad alta risoluzione.
Sulle focali pi? corte in FX il 17-35/2.8 ? cedente. Con la D4-D800 sar? inutilizzabile.
Che poi il 14-24/2.8 sia un ordigno enorme e con una escursione non proprio flessibilissima ? un altro paio di maniche.
Ma qui stiamo ragionando del 17-35/2.8 e al suo uso prevalente con le macchine DX.
Il mio timore ? che Nikon abbandoni questa fascia di focali pensando che il 14-24 sia un'evoluzione del 17-35.
Non ? cos?, assolutamente.
? come chiedersi se conviene un 70-200 VR o un 300 AF-S....
Allo stesso modo 14-24 e 17-35 hanno poco a che spartire.
Ma vista l'attuale tendenza (quella cio? di ostinarsi a considerarli uno l'evoluzione dell'altro) ho proprio paura....
Perch? sarebbe la vittoria dello stupidissimo concetto del "devo coprire tutte le focali" (sommato al non mi serve altro).
Certo, ? stata ottenuta con la terna 14-24/24-70/70-200.
Ma se devo fare il reportage di una manifestazione, ad esempio, con due corpi con 17-35 e 70-200 non m i serve assolutamente altro, mentre se non ho il primo ed ho solo il 14-24.... di corpi me ne servono tre!
La flessibilit? del nuovo superwide ? nettamente minore di quella del vecchio.
Peccato...
a_
P.S. Per un confronto tra il mio zoom ed il 20 AFD (Duccio ricorda bene) devo aspettare di tornare al nord, non li ho entrambi con me.
Chiaramente stavo ragionando in FF...
ma se "il pubblico" non chiede altro!!
Mi sa che entrambi dovremo rassegnarci a domande stile "quale zoom centrale mi consigli" che sempre pi? di frequente si avvicendano dappertutto.
Ottiche a metraggio... cos? come molti acquisti nel campo dei tappeti e dei dipinti da appendere a parete.
Ultimamente anche con gli schermi televisivi LCD, con i quali in tanti riempiono...spazi vuoti, senza curarsi affatto della distanza di visione (n? tantomeno del prezzo...of course)
La fotografia, come per tutti immagino in questo forum ? una passione e piu' frequentemente un lavoro, se poi si spendono tanti soldi per un obbiettivo ritengo sia bene almeno sapere verso quale orientarsi e come ottimizzare la spesa.
Sicuramente un ultragandangolo ed un supertele non hanno la stessa frequenza di utilizzo di un normale o di un tele ma si ha il piacere di utilizzare anche quelli. Io ad esempio non prenderei mai il 14 2.8 se con quasi lo stesso prezzo si puo' prendere il 14-24 avendo oltrtutto uno zoom di qualit? eccelsa ma questa ? una mia opinione.
E comunque non ho detto che lo compro volevo solo avere un'opinione in merito.
Oreto river estuary... Palermo
anche la pi? triste delle immagini marine, appena appena saturata (blu su verde),
alla pi? corta delle focali di questo obiettivo, assistito da un lampetto di SB800...
...si trasfigura!
calcolando poi che minimo mi sostituisce il 24/28 e il 35 che sommati ne uguagliano sia peso-ingombro che costo almeno sull'usato come qualit? quel che perde in definizione lo guadagna in distorsione sulla carta ma le foto di rfsp parlano da sole e io come lui non fotografo mattoni ne righe millimetrate per cui ora con la d700 difficilmento lo stacco dalla machina e mi accompagna almeno per il 60% delle foto
Reportage d'azione, street, ritratto ambientato sono i suoi ambiti di elezione. Ma anche in impieghi meno specifici si comporta magnificamente, e manifesta le sue doti: è nitido, plastico, morbido, non chiude le ombre e non teme forti differenziali di luminosità.
Semplicemente insostituibile sulla D3. Lo preferisco al 14-24 (per le foto, non per i crop agli angoli a f/2,8...).
Se (finalmente) ci riesco, provo ad allegare alcuni esempi FX, D3), tratti da alcuni recenti reportages.
Montmartre/street:
Miniature Allegate