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Sigma dp2 Quattro : figlia della luce (test/prova)
giu 19 2015 05:00 |
Lieve
in Sigma dp e Sigma sd
Curioso come sempre, fin dalla prima presentazione di questa strana macchina, ho pensato di provarla.
Ho letto con molto interesse i progressi della serie, passaggio dopo passaggio di queste compatte ambiziose.
La serie Quattro (in italiano) si distacca dalle precedenti, relativamente ordinarie nel design, per la forma allungata.
che non le rende certamente tascabili.
in mano ad una hostess Sigma alla presentazione l'anno scorso (due palmi affiancati, anche se per un peso di meno di 400 grammi).
Il peso è contenuto e la farebbe sembrare più fragile di quanto sia.
In realtà è molto ben costruita.
Ghiere e pulsanti sono solidi.
Sta benissimo in mano, pur con la sua forma molto allungata.
come norma per la maggior parte delle fotocamere giapponesi di questo segmento, manca un mirino integrato e si deve usare la modalità " a braccia tese ", stile turista nipponico.
Scomoda, prona alle oscillazione del corpo ma, specialmente in caso di sole forte, sinonimo di "non si vede proprio nulla!".
il funzionamento è intuitivo. Ammetto di non aver nemmeno sfogliato il manuale e solo sorvolato all'ingrosso il menù.
Ho usato praticamente sempre la macchina a priorità dei diaframmi, alla sensibilità minima (100 ISO).
Formato RAW+Jpg.
Sapendo già un pò della teoria di cui parleremo nel prosieguo del test ...
La macchina è costruita interamente in Giappone, come orgogliosamente marchiato sia sul corpo che sull'ottica.
L'obiettivo è un 30 mm F2.8, parente strettissimo del Sigma 30/2.8 DN Art proposto da Sigma per Sony E e sistema m4/3.
Fisso, non intercambiabile.
Già, perchè una delle peculiarità di questa peculiare serie di fotocamere è che per cambiare l'ottica ... si cambia fotocamera.
Sono 4 le Sigma dp Quattro presentate. Il numero dopo il dp indica quale focale è impiegata. Dal grandangolo spinto al mezzo-tele. Dal 14mm al 50mm, tutti F2.8 tranne il 14mm che è un F4.
Ogni obiettivo è ottimizzato per il sensore utilizzato.
Anzi, ogni obiettivo usato è intimamente legato al sensore utilizzato.
Perchè Sigma in realtà usa questo sensore per sviluppare tutti i suoi obiettivi. In fabbrica hanno un banco che impiega questi sensori per le misurazioni degli MTF e di tutte le caratteristiche dei prototipi di tutti gli obiettivi progettati.
Dal modello teorico calcolato al computer, si passa ad un modello reale che viene messo a punto mediante l'uso con il banco munito del sensore Foveon X3 che è su queste Sigma dp Quattro.
dicevo dell'assenza del mirino. In effetti ci sono due accessori disponibili.
Uno è un mirino galileiano ottico che si può montare sulla slitta porta-flash.
L'altro è un mirino ingranditore che si applica sul dorso, mediante una vite da serrare nell'attacco per il treppiedi.
Serve ad ingrandire e al contempo schermare il display posteriore LCD.
C'è una lente che ingrandisce e può essere regolata per la messa a fuoco fine.
Si poggia l'occhio sull'oculare e la visione è .... televisiva, con il solo limite prodotto dalla risoluzione del display stesso.
L'ho provato anche con la Nikon J5 e funziona bene.
Peccato solo che sia enorme e renda la macchina più ingombrante di una D4 (!).
come si può vedere bene in queste foto (per riferimento, il tappo ha un passo di 58mm)
La macchina accetta una scheda di memoria SD.
L'obiettivo ha una distanza minima di messa a fuoco di 29 cm ma non è propriamente macro.
L'autofocus è a differenza di contrasto ed ha solo nove punti centrali.
Il controllo è agevole (tramite il multiselettore) ma la messa a fuoco, pur precisa, è molto lenta.
Il display è abbastanza fedele e mostra le indicazioni necessarie all'uso.
Un tasto consente di visualizzare i parametri principali di regolazione della fotocamera.
I menù non sono astrusi ma bisogna orientarsi un pò per chi proviene dal mondo Nikon.
I comandi, come già dicevo, sono robusti ed offrono la giusta resistenza.
Sono anche intuitivi e facili da comprendere ed usare.
L'impostazione della compensazione dell'esposizione è ben visibile a mirino.
Insomma, l'aspetto è bizzarro ma la macchina è ben studiata ergonomicamente.
Dopo la vista esterna, proseguiamo andando a vedere l'altra, più sostanziale, particolarità di questa fotocamera che la rende unica rispetto alle altre, nel cuore della macchina
Test:
Yes
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61 Comments
Ho conosciuto una persona, che aveva venduto tutto per prendersi una di queste, a detta sua i fiori erano tutt'altra cosa, allora non ci credevo, poi ho dimenticato, ma ora che hai riportato a "galla" l'argomento, inizio a credergli ...
In altre occasioni ho affermato la qualità del sensore, oltretutto non dimentichiamolo che il processore che usiamo nei nostri computer.. PC o Mac che siano hanno un nonno lontano.. appunto l'ing. Faggin, mai purtroppo che gli abbiano dato spazio.. ma questa è una storia differente..
Il suo pensiero per questo sensore mostra le sue potenzialità.. e il nostro Mauro le mette bene in chiaro..
se Sigma fosse aiutata nel suo sviluppo, questo sensore potrebbe fare delle cose folli ma, troppi interessi in gioco.. quindi, ai più.. ci dobbiamo tenere quanto ci vendono e propinano..
peccato.. questa macchina ha un suo perché e, mi piacerebbe sapere se la reflex sempre Sigma, si comporta meglio.. ma ho dei dubbi..
( meglio di quanto ci hanno abituato.. tanti scatti.. sempre di più.. sempre di più.. )
Strana macchina, sicuramente per pochi, ma sono senza parole davanti alle foto della sabbia e del mare, raramente si vede qualcosa di simile.
Anche i capelli di Charlize.
Un sensore speciale.
Devo ringraziare Sigma per mantenere vivo questo spirito. Le aziende che guardano solamente i bilanci sono destinate a morire.
Ringrazio Mauro per aver stimolato nuovamente il mio punto "F".
Voglio approfondire!
Aggiungo ancora... che la tentazione è forte.. visto che da NOC vi è la reflex.. con il Foveon compreso un 70-300 a poco a dir poco.. peccato che abbia problemi con il peso.. ma vi garantisco che la tentazione c'è..
Dimenticavo, le nostre macchine Ml o reflex classiche che siano.. quando utilizzano un sensore da diciamo 24 Mpx, in effetti è una macchina da 8.... visto che spannometricamente dobbiamo dividere per tre.. poi con i problemi diretti e non, della matrice B
...I don't think so...
No.
Comunque non ho ancora visto una sola foto convincente della bontá della tecnologia Foveon.
Le foto della sabbia nella prova mi sembrano innaturalmente ultradefinite, con quello che assomiglia molto piú ad uno sharpening eccessivo che ad una definizione utile.
Trovo molto interessante invece il parere sull'ergonomia, certamente strana ma a quanto pare ben studiata.
Peccato la mancanza di un mirino.
a_
Come dite voi.
Io però foto di auto così smaglianti e naturali senza alcuna post-produzione come queste non ne ho mai viste :
dedicate a Michele, specialmente le prime due
ma col 14mm cosa mai potra' succedere? Ce lo fanno provare il DP1?
La dp0 la provi tu. Io magari la dp3.
http://www.dpreview....ge.aspx?ID=3101
Stamattina, ultime perchè adesso la impacchetto.
Trovata la sorella in rete per meno di 200 €.... è una tentazione
Grazie per la recensione Mauro, davvero interessante.
Un caro amico si era preso la DP1; a quel tempo grande accoppiata sensore/lente ma nient'altro attorno a quello.
Oggi vedo che la situazione è la stessa.
Peccato per la scarsa resa ad alti iso; poteva essere una buona "compatta" da viaggio.
Dipende da dove viaggi
Vuoi mettere alle isole greche o anche solo in Sicilia o in Sardegna ?
Figlia della luce, non solo per dare un titolo per tutto il resto ci sono strumenti specializzati.
Io sto accarezzando l'idea di comprarmi una ... dp3 Merrill da usare come macchina a soffietto
Io sarò fissato ma automobili al sole come queste, tirate fuori dalla macchina senza PP non ne ho mai viste ... se non, forse, con le Phase One
Davvero molto interessante ! ho sempre snobbato quel sensore per via della presunta non buona resa a alti ISO, ma in effetti sulle tonalità sembra esprimere un grandissimo potenziale ! In particolare le tue note sulla resa dei rossi e dei verdi e la leggibilità di tutte le analoghe sfumature mi ha decisamente colpito !
Ciao,
Adri.
Possibile ne abbia vista una con un obiettivo piuttosto ...prominente? Al collo di un Giapponese. La forma era quella ma l'obiettivo era piuttosto lungo.
Forse allora era il paraluce, perchè la sagoma era quella della Dp QUATTRO della tua recensione.
Ebbene si, sono stato folgorato dal Foveon!
Per la prima volta ho comprato una fotocamera appena uscita sul mercato. Sarà stata la descrizione di Mauro, sarà che ha toccato corde che nessuno suonava da tempo…
Cosa mi ha colpito? La qualità che promette e la semplicità.
L’uso a cui sarà destinata, paesaggi, non richiederà velocità, alti ISO, ottiche intercambiabili (sostituire la camera sarà più veloce e più economico), sgullapolvere (non ne ha bisogno), ecc.
Unico punto di forza: un file di qualità generato da un corpo macchina in apparenza solido ed un’ottica ottimizzata per il Foveon.
Stasera è arrivata dal mio spacciatore storico. Garanzia ufficiale, non voglio sorprese.
L’imballo, tutto in cartone, è sufficientemente curato ed assicura protezione.
Alla forma originale ci si abitua appena la si impugna, magari un po’ spigolosa ma piacevole.
In ogni caso lavorerà quasi sempre sul treppiede.
pensa che sto almanaccando per una DP 1s usata...
Non potendo testarla all'aperto, in luogo confacente, la provo a mano libera in casa. Luce dei faretti in cucina, sotto la cappa.
Nessun intervento di PP. Dal RAW a TIFF a Jpeg.
Crop 800%. Notare i pixel please!
Bravo Paolo, complimenti per l'acquisto. Ho unito il tuo intervento ai commenti del test perchè penso che per un pò sarai l'unico nikonlander a parlarci di questa macchina (la mia l'ho restituita).
Io sto invece aspettando una Sigma dp3 Merril inglese, partita ieri che sarà oggetto di test approfondito (niente paesaggi, sorry).