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Dal sensore al file RAW ... ovvero "dai fotoni ai bit"


Dalle discussioni che ho letto in questo ultimo periodo, mi é sembrato che non sia a tutti del tutto chiaro quale é il processo che porta dall'immagine proiettata sul sensore delle nostre fotocamere al file RAW da esse prodotto e quale sia il contenuto di quest'ultimo !

Questo breve articolo vuole descrivere, in maniera estremamente semplice e schematica, quale é il processo coinvolto.


Come é ben noto, all'interno della fotocamera vi é un sensore (e per il discorso che dobbiamo fare non ha importanza la tecnologia di realizzazione) che ha il compito di catturare in cellette (simili a piccoli serbatoi) i fotoni di luce che lo colpiscono e restituirci, sotto forma di tensione elettrica, un valore proporzionale al numero di fotoni catturati per singola celletta.

 
 

Immagine Allegata: 1.jpg


Come già descritto nell'articolo interamente dedicato al RAW, sopra la sensore é posta una matrice filtrante RGB, detta Matrice Bayer, per cui le singole cellette in realtà NON corrispondono ai pixel della foto che alla fine avremo, ma il loro segnale, preso a gruppi, in un certo modo, concorrerà alla creazione di ogni singolo pixel.
 

Immagine Allegata: 2.jpg


Il segnale elettrico prodotto dalla singola celletta, segnale proporzionale al numero di fotoni catturati per unità di tempo, é comunque un segnale molto piccolo (dell'ordine dei milionesimi di Volt) e necessita quindi di un'amplificazione. Tale amplificazione sarà in parte controllata dal valore ISO che avremo preimpostato sulla nostra fotocamera. A bassi valori di ISO corrisponderà una minore amplificazione (e, di conseguenza, un miglior rapporto segnale/rumore), ad alti ISO l'amplificazione aumenterà (a discapito del rapporto segnale/rumore).
 

Immagine Allegata: 3.jpg



Il segnale di ogni singola celletta, anche se amplificato, é pur sempre un segnale "analogico" (i segnali "analogici" sono caratterizzati dal fatto di potere assumere infiniti valori fra due limiti prefissati) e quindi, per i nostri scopi, esso deve essere convertito in una forma numerica "digitale" (i segnali "digitali" assumono solo un numero finito di valori, che, per convenzione, vengono rappresentati mediante una codifica binaria).

Per fare questo si utilizza un particolare convertitore, detto Convertitore Analogico/Digitale, che, fissati i valori minimo e massimo del segnale analogico, li assegna al numero minimo e massimo da esso rappresentabile in binario. Tale massimo é funzione della precisione del convertitore, ovvero del numero di bit che esso é in grado di utilizzare.

Ad esempio, un convertitore A/D a 3 bit potrà rappresentare il valore minimo con 000 (zero decimale) ed il valore massimo con 111 (7 decimale). In tutto esso potrà poi rappresentare ulteriori sei valori distinti dagli estremi : 001, 010, 011, 100, 101 e 110 ... portando quindi a 8 i valori totali rappresentabili (che altro non sono che il numero 2 elevato alla terza, cioé al numero di bit a disposizione).

Tutto questo significa che il minimo segnale analogico verrà rappresentato con il valore 000, il massimo con 111 e ogni incremeto del segnale analogico di 1/8 (visto che abbiamo solo 8 combinazioni possibili) corrisponderà ad un incremento del valore binario in uscita.
 

Immagine Allegata: 4.jpg


Risulta quindi evidente che il segnale analogico viene approssimato in quello digitale con una precisione che é proporzionale al numero dei bit del convertitore (più sono i bit del convertitore, minore é l'approssimazione e maggiore é la precisione).

Nel caso delle nostre fotocamere il convertitore A/D é sempre stato a 12 bit, mentre ora, con i nuovi modelli (D3 e D300) si é arrivati ad utilizzare convertitori a 14 bit. I convertitori a 12 bit sono in grado di fornire 4096 valori digitali distinti, mentre i convertitori a 14 bit sono in grado di fornirne 16384. [N.d.R. : se quindi con i 12 bit avevamo dopo l'interpolazione Bayer un immagine RGB in grado di rappresentare 68'719'476'736 colori, ora con i 14 bit l'immagine RGB ottenibile é in grado di rappresentare 4'398'046'511'104 colori !!!]


In uscita quindi dal Convertitore A/D abbiamo un numero binario di N bit (funzione della precisione del convertitore) che rappresenta numericamente il valore del segnale elettrico catturato dalla singola celletta.
Quindi a questo punto i pixel della nostra immagine ancora NON esistono, poiché essi esisteranno quando, prendendo a piccoli gruppetti questi valori, si effettuerà il processo di "demosaicizzazione" per il calcolo dei valori RGB di ogni singolo pixel.

Ci si trova quindi di fronte al bivio RAW / JPG in camera. Lo schema che segue ben rappresenta la situazione :
 

Immagine Allegata: 5.jpg


Se si sceglie il salvataggio del RAW, nel file che troveremo sulle nostre schede di memoria, saranno riportati i valori dei segnali elettrici di ogni singola celletta.

Se invece si sceglie il salvataggio JPG, i suddetti valori verranno prima elaborati dal processore che é nella fotocamera, seguendo le impostazioni fornite (bilanciamento del bianco, spazio colore, maggiore o minore saturazione dei colori, curve, ecc. ecc.), per calcolare le terne RGB di ogni singolo pixel; quindi, l'immagine creata, verrà compressa con il fattore di compressione scelto e salvata sulla scheda di memoria in un file con estensione JPG.

Se si sceglie poi di salvare entrambi (RAW+JPG) avverrano entrambe le cose ed avremo sia il file RAW con i segnali elettrici, sia il file JPG con il risultato della loro elaborazione.


Poiché qui siamo su NIKONLAND e stiamo parlando di NIKON diciamo qualche cosina in più sul RAW che, per Nikon, é un file con suffissio .NEF

In verità la nostra fotocamera non include nel .NEF solo il valori elettrici delle singole cellette, ma aggiunge alcune altre cose, essenzialmente ad uso dei sistemi operativi e dei software di "sviluppo".

Prima di tutto, come più volte precisato, anche se voi selezionate SOLO RAW, in verità la fotocamera genera comunque un "JPG Basic" e questo "JPG Basic" viene incluso nel NEF (quindi voi fisicamente non trovate sulla scheda di memoria nessun JPG).
Esso viene sfruttato sia dalla fotocamera per mostrarvi sul monitornio il risultato della foto (difatti difficilmente sapreste interpretare le sequenze numeriche relative ai valori dei segnali elettrici delle singole celle ... salvo non facciate parte del cast del film Matrix Immagine inserita), sia dai vari sistemi opertaivi per ricavare il Thumbnail (l'iconcina) da mostravi associata al file su disco.

Oltre a ciò, vengono comunque salvate all'interno del NEF, tutte le informazioni relative ai dati di scatto, tra cui come era regolato il bilanciamento del bianco, i dati EXIF, ecc. ecc.
Tali dati sono quelli utilizzati dalla maggior parte dei software di "sviluppo" per effettuare una prima "demosaicizzazione" e creare quindi una prima immagine da voi visibile.


Bene, questo ? quanto !
Spero che ora siano ancora più chiari i processi con cui vengono creati e memorizzati dalle nostre fotocamere i files RAW e JPG e che non ci siano più dubbi sul loro contenuto.

 

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©2008 - 2010 Guglielmo Braguglia per Nikonland - riproduzione riservata




30 Comments

Ho capito... adesso ho capito... ma per? l'alogenuro d'argento, dove lo metto adesso?....
Adesso se non la pianti ti spariamo..
Guglielmo, tu non sei un'uomo ma, la britannica ( Enciclopedia n.d.r. ) roby C

Come il tuo solito, CHIARO, ESAUSTIVO, e IN FONDO SEMPLICE, come non dirti BRAVO?

...
Io credo che in molti abbiamo ancora dei dubbi sul concetto di rumore che aumenta con una maggiore amplificazione del segnale (leggasi maggiore ISO impostata).
Secondo me un esempio grafico con rumore costante e con segnale utile prima elevato (necessaria una bassa ISO/amplificazione) e un altro grafico con rapporto SNR peggiore, quindi segnale utile con intensit? pi? bassa, vicina a quella del rumore, che necessiti maggiore amplificazione, pu? far capire graficamente il perch? dell'eccesso di disturbo in riprese di scarsa luce.
...

Buona idea, appena ho un po' di tempo (ho parecchia "carne al fuoco") mi ci metto e faccio vedere qualche esempio. Grazie :)

Guglielmo
che dire... GRAZIE di nuovo ^__^
grazie

...
Secondo me un esempio grafico con rumore costante e con segnale utile prima elevato (necessaria una bassa ISO/amplificazione) e un altro grafico con rapporto SNR peggiore, quindi segnale utile con intensit? pi? bassa, vicina a quella del rumore, che necessiti maggiore amplificazione, pu? far capire graficamente il perch? dell'eccesso di disturbo in riprese di scarsa luce.
...

Eccomi qui. Non ho preparato un esempio grafico, ma un testo esplicativo che ritengo sia pi? semplice da assimilare. :)

Allora ...

Per ragioni puramente fisiche, tutti i sensori generano del "rumore" (ovvero si ha comunque in uscita un segnale elettrico anche in assenza di fotoni che colpiscono il sensore). Non solo, pi? il sensore ? piccolo, pi? sono piccole e dense le cellette e maggiore sar? il rumore generato.
Uno dei fattori che difatti determinano l'intervallo di sensibilit? ISO che pu? essere utilizzato ? proprio la dimensione fisica del sensore ed il rumore da esso generato. Per questo motivo spesso le piccole compatte, con tanti megapixel, sono in realt? utilizzabili con buoni risultati solo a bassi ISO, proprio a causa delle ridotte dimensioni dei loro sensori e dell'altissima densit? delle cellette.

Occorre inoltre aggiungere che al rumore del "sensore" si somma quello dello stesso amplificatore (che, pur se minimo, non ? trascurabile).

Facciamo ora un esempio pratico ...

... prendiamo un determinato sensore e supponiamo che esso generi un certo rumore, ad esempio 8 (si noti la voluta omissione di qualsiasi unit? di misura, ininfluente allo scopo dell'esempio) ed un amplificatore che comunque introduce un rumore pari a 2.

Se il numero di fotoni che riceviamo ? elevato (forte luce) essi generano un forte segnale, es. 100, che non necessita di amplficazione (ovvero richiede una bassa sensibilit? ed un basso valore ISO). Quindi a fronte di un segnale 100 abbiamo un rumore 10 (8+2) che ? trascurabile (SNR=100/10).

Se invece il numero di fotoni che riceviamo ? basso (poca luce). avremo un segnale basso es 10 che necessita di amplificazione.
Immaginiamo di volerlo portare al livello che avevamo in caso di forte illuminazione ... dovremo amplificare 10 volte il segnale (segnale 10 x 10 amplificazione = 100). Nel fare questo per? amplifichiamo anche il segnale relativo al rumore del sensore che non sar? pi? 8, ma 80 (rumore 8 x 10 amlificazione = 80) quindi, alla fine, avremo si un segnale relativo alla nostra immagine pari a 100 ma con un rumore che ora dal valore precedente di 10 e diventato di 82 (80+2) !!! Oltre il 80% del segnale ? rumore (SNR=100/82) !!!

Questo ? solo un esempio banale, ma spero faccia capire il problema dell'insorgenza della visibilit? del rumore all'aumentare dell'amplificazione (quindi alti ISO).

Domande ?

Guglielmo

Sei sicuro Guglielmo che non venga amplificato anche il rumore termico indotto dall'amplificatore? Dopotutto anch'esso tratta e nbecessita di una certa tensione per lavorare. A naso mi verrebbe da dire di s?.
Ad ogni modo il discorso ? chiaro, penso vada bene :)

Forse si, forse no, per? vedi Paolo, io cerco di tenere in cosiderazione la preparazione in "Fisica dei Semiconduttori" della maggior parte dei nostri lettori e quindi ... di rendere fruibili per tutti (con ampie semplificazioni) i miei discorsi. ;)

Guglielmo

Sei sicuro Guglielmo che non venga amplificato anche il rumore termico indotto dall'amplificatore? Dopotutto anch'esso tratta e nbecessita di una certa tensione per lavorare. A naso mi verrebbe da dire di s?.
Ad ogni modo il discorso ? chiaro, penso vada bene :)


Non credo perch? si tratta di stadi separati e distinti.
Peraltro le variabili in gioco sono tante poich? i sensori hanno figure di rumore diverse a seconda delle condizioni di utilizzo (temperatura e durata dell'esposizione, che di converso produce un aumento di calore del sensore).

In ogni caso le strategie per ridurre il rumore (o l'effetto generato dallo stesso) sono differenti e dipendono dalle scelte operate a monte dai progettisti.

Nikon, ad esempio, sta utilizzando sensori che possano essere accoppiati ad amplificatori differenziali (che non operano su tutto il sensore ma su parti differenti di esso, a livello di singola linea o settore) ed applica meccanismi di desaturazione localizzata per evitare gli effetti che un amplificazione indifferenziata potrebbe avere su aree che ricevono una quantit? molto differente di luce.

E' un campo di applicazione affascinante che non mancher? di portare grandissime (e utilissime) novit? negli anni a venire.
Chiaro e trasparente.

Ottima esplicazione del concetto "Segnale/Rumore" troppo spesso citato a sproposito e senza le dovute spiegazioni.

Il rumore termico ritengo entri in gioco, a seconda della progettazione, in maniera pi? o meno importante.

In alcuni modelli in commercio (adesso vado a vedere e mi guardo anche quali), con l'opzione di visione diretta dell'immagine inquadrata (LiveView o come lo chiamano) oltre una certo tempo comporta una aumento del rumore, dovuto proprio al riscaldamento del sensore.

Un giorno che ho tempo, ma soprattutto voglia, mi metto a fare prove con la D300.
Il Life View ? proprio un opzione che non trovo, per il mio modo di operare, utile.
Ho letto con grande attenzione e interesse il tuo tutorial e la parte di qsto 3D..........avrei una domanda:

quali informazioni sacrifica la macchina fotografica quando le si chiede di fornirci un file RAW compresso, rispetto al file RAW completo?

Grazie Guglielmo, sei veramente gentile a condividere con tutti noi il tuo sapere!!

Ernesto

...
Grazie Guglielmo, sei veramente gentile a condividere con tutti noi il tuo sapere!!
...

Ma scherzi ? Per me ? un piacere !!! :)

...
quali informazioni sacrifica la macchina fotografica quando le si chiede di fornirci un file RAW compresso, rispetto al file RAW completo?
...

Allora, ? un argomento molto interessante che addirittura potrebbe richiedere un thread a se, ma ... come sempre, cerchiamo di semplificare la cosa.

Cominciamo subito con il dire che personalmente io NON consiglio l'uso della compressione RAW :
  • Pur essendo dichiarata particamente come "non distruttiva" in realt? ? una compressione "distruttiva", eccome !
  • Le dimensioni dei NEF generati sono molto variabili e il contatore di scatti rimanenti ... va a ramengo
  • Con il basso costo che hanno raggiunto ora le schede di memoria ha poco senso
  • Il processo di compressione ? lento (sia in compressione che in decompressione da parte dei software)
In pratica, a seconda del modello di fotocamera (gi?, perch? l'algoritmo e la compressione non ? neanche uguale per tutti i modelli) viene applicata una tabella di conversione che riduce i 4096 valori possibili (per il RAW a 12 bit) in 567, 683 o 689.
Questa riduzione avviene assegnado lo stesso valore a quei mezzi toni o a quelle alte luci dove l'occhio umano ? meno sensibile tanto che "? impossibile per un uomo apprezzare la differenza tra un RAW compresso e uno non compesso" (pi? o meno cos? recita Nikon).

Ad esempio, ecco un piccolissimo pezzetto della tabella di conversione per la D70s :

676 4011
677 4026
678 4041
679 4055
680 4070
681 4085
682 4095

... come si vede, i valori da 4095 a 4086 vengono tutti assegnati a 682; quelli da 4085 a 4071 a 681; quelli da 4070 a 4054 a 680; e cos? via !
Con l'introduzine della nuove D3 e D300 e del RAW a 14 bit, si ? aggiunta una altra tabella che riduce i 16384 possibili valori in soli 2753.

Da segnalare il fatto che per valori inferiri a 216 non viene fatta alcuna mappatura (oovero 216 216; 215 215; 214 214; ....) per preservare le basse luci.

Se probabilmente ? vero che l'occhio umano non ? in grado di apprezzare questa compressione nei mezzi toni e nelle alte luci, ? anche vero che la PostProduzioni di immagini cos? compresse e con molte medie ed alte luci pu? generare fenomeni di "posterizzazione".

Insomma, concludendo, ripeto ... evitatela !!! :D

Guglielmo

Insomma, concludendo, ripeto ... evitatela !!! :D


...ma se invece usate abitualmente il JPG "per risparmiare spazio"... usatela!

va detto, a difesa dei tecnici Nikon, che effettivamente la maggior parte delle fotografie non risente in maniera visibile della compressione, in particolare se correttamente esposte in partenza (prerequisito fondamentale)

tutto quello che ha scritto Guglielmo ? come sempre corretto e condivisibilissimo
ma ricordatevi che piuttosto che un jpg (gi? convertito a 255 toni, compresso con perdita di qualit?), un NEF compresso ? immensamente migliore e consente sfumature altrimenti sconosciute

e, soprattutto, occupa poco meno di un JPG

quindi... usate il RAW, che con i nuovi software la velocit? di elaborazione si avvicina a quella delle JPG

a quel punto...
si fanno due conti e si segue il consiglio di Guglielmo, che tanto una CF da 2 GB costa 17 Euro
a_

p.s. questo post ? all'interno della campagna per la difesa del RAW :D
La D300 e la D3 sono equipaggiate con una possibilit? in pi? di compressione dichiaratamente "SENZA PERDITA" a prezzo di un pelo in pi? di spazio occupato...

Io la uso eccome!!

La D300 e la D3 sono equipaggiate con una possibilit? in pi? di compressione dichiaratamente "SENZA PERDITA" a prezzo di un pelo in pi? di spazio occupato...
Io la uso eccome!!

Vero,
sulla D3 e sulla D300 i metodi di compressione disponibili sono DUE. Uno ? quello che abbiamo descritto e Nikon da un fattore di riduzione dello spazio occupato dall'immagine attorno al 40-55%, un altro utilizza l'algoritmo di compressione "Huffman" (che ? un algoritmo non distruttivo) per il quale Nikon da un fattore di riduzione dello spazio occupato dell'immagine attorno al 20-40%.

Ma con le CF di oggi ... veramente ti serve comprimere (cosa che comunque porta via tempo) ? :)

Guglielmo
Grazie Guglielmo,
condivido pienamente il tuo puntio di vista......assolutamente lineare...infatti comprimere necessariamente comporta la perdita di dati.....e se ? vero che il NEF ? il formato migliore per poi modificare e correggre eventuali errori....bh? meglio avere tutta la luce intrappolata dal sensore a dispsoizione....visto che il costo etc etc etc...e la velocit? non cambia!!!

Al prossimo tutorial!

Ma con le CF di oggi ... veramente ti serve comprimere (cosa che comunque porta via tempo) ? :)


la compressione di cui sono accreditate D3 e D300 ? la stessa dei TIF e simili (mi pare LWZ)?
se non ho capito male era quella che invece di scrivere mille volte consecutive "1" scriveva "mille volte uno", e cos? risparmia spazio
...penso... :unsure:
lo chiedo perch? pensavo ci fosse gi? nei NEF compressi, in aggiunta all'altra

comunque vorrei segnalare a tutti che non sempre serve la velocit?
io continuo ad usare le SanDisk Ultra II, perch? ? uscita la Extreme IV e le vecchie le tirano dietro
ma veramente a pochi euro
facendo uno o due scatti per volta, alla fine basta e avanza
preferisco avere una scheda di marca che la prima che capita
in questo modo, si pu? tranquillamente rinunciare alla compressione a favore della migliore qualit? possibile
a_

ovviamente questo post fa sempre parte della campagna a favore del RAW
Anche io uso le Ultra II da 2 e 4 gb, e continuo a comprimere perch? le 2 gb almeno un po' di scatti li fanno, e non ho intenzione di cambiarle tutte adesso, anch? perch? sono ancora legato ai ritmi della Rollei Biottica... scattare poco e pensare prima (poi faccio casino lo stesso, ma almeno non mi stresso!)

Inoltre, in viaggio soprattutto, non sempre si pu? cambiare spesso schede, anche xch? magari si rischia la perdita di uno scatto in quanto al momento si era impegnati nel cambio... e pi? si cambia...

... come velocit? (parlo per la D40) non sono deluso dal RAW, tutt'altro.


la D40 permette il RAW non compresso?
la D70 ha solo la compressione, senza scelta
a_
Foto
Paolo Tagliaro
gen 08 2008 20:26
Anche la D80 solo raw compresso.
Ma la posterizzazione che si vede nelle foto dei tramonti ? dovuta al raw compresso, alla sovraesposizione vicino al sole oppure alla successiva conversione in jpg?

Anche la D80 solo raw compresso.
Ma la posterizzazione che si vede nelle foto dei tramonti ? dovuta al raw compresso, alla sovraesposizione vicino al sole oppure alla successiva conversione in jpg?

Mmm ... potrebbe essere benissimo frutto di un .JPG "troppo" compresso (ovvero si ? scelto un valore del parametro "qualit?" troppo basso in fase di salvataggio) o di una eccessiva sovraesposizione. Vedo meno probabile il RAW. ;)

Guglielmo

Mmm ... potrebbe essere benissimo frutto di un .JPG "troppo" compresso (ovvero si ? scelto un valore del parametro "qualit?" troppo basso in fase di salvataggio) o di una eccessiva sovraesposizione. Vedo meno probabile il RAW. ;)


quoto
oppure un settaggio inadatto dello sharpening, che legge la differenza di luminosit? tra sole e dintorni come una cosa da enfatizzare
a_
Beh !!! praticamente godo !! e mi fai instaurare un rapporto uomo/macchina fotografica da libidine, esagerazioni a parte, ti ringrazio vivamente.

ho fatto un analisi. Ti chiedo: nelle specifiche della mia D80 c'? scritto "pixel effettivi: 10.2" - credo, ci? dipenda dal fatto che le cellette al limite del sensore non concorrono alla creazione dei 10 megapixel effettivi ma alla creazione di essi. o no ! :wub:

salvo

...
ho fatto un analisi. Ti chiedo: nelle specifiche della mia D80 c'? scritto "pixel effettivi: 10.2" - credo, ci? dipenda dal fatto che le cellette al limite del sensore non concorrono alla creazione dei 10 megapixel effettivi ma alla creazione di essi. o no ! :wub:

Si, effettivamente spesso il sensore ha ... una "cornice" di cellette che in realt? vengono utilizzate nell'algoritmo di "demosaicizzazione", ma possono non essere incluse nelle dimensioni reali dell'immagine finita ;)

Buon divertimento e buoni scatti !

Guglielmo
Foto
Valerio Brùstia
mag 12 2012 12:31
Post tornato d'attualità causa introduzione di fotocamera Cappone di Leica.
L'ho letto e non capisco una cosa:
se come dici c'è un jpg è salvato all'interno del raw, come mai non ho modo di vedere su un PC l'anteprima dei raw fintanto che non aggiorno il codec del computer ??
ciao

Post tornato d'attualità causa introduzione di fotocamera Cappone di Leica.
L'ho letto e non capisco una cosa:
se come dici c'è un jpg è salvato all'interno del raw, come mai non ho modo di vedere su un PC l'anteprima dei raw fintanto che non aggiorno il codec del computer ??
ciao


Perché se non aggiorni il codec sul computer ...
... mi spieghi come il sistema operativo fa a sapere quale è il formato fisico del RAW (... non esiste uno strandard, salvo il DMG) e quindi dove andare a recuperare il jpg che contiene (... nel senso proprio di offset binario all'interno del file) ??? :)

Guglielmo

Perché se non aggiorni il codec sul computer ...
... mi spieghi come il sistema operativo fa a sapere quale è il formato fisico del RAW (... non esiste uno strandard, salvo il DMG) e quindi dove andare a recuperare il jpg che contiene (... nel senso proprio di offset binario all'interno del file) ??? :)

Infatti ci sono dei programmini che promettono di estratte il JPG incorporato, e promettono di farlo da tutti i RAW.
Probabilmente ci riescono anche, perché piú o meno la struttura di ogni RAW proprietario é piú o meno la stessa. Ma devono prima riconoscere il tipo di RAW con cui hanno a he fare.

Per ipotesi, sono convinto che se ad esempio Canon cambiasse il formato da CR2 a CR3, fino a che non aggiorni anche il programmino... lui si "perde". ;)
Anche se probabilmente sarebbero la stessa cosa.
Ma, appunto, non riconoscerebbe quel formato RAW come tale. :)

Non c'é quindi bisogno di riuscire a sviluppare il raw stesso, ma é indispensabile conoscerne la struttura (e quindi sapere dove "si trova" il jpg per poterlo vedere).
a_

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