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0
Nikon 180mm f2.8 AFD (test/prova)
apr 10 2015 00:35 |
andre_
in Obiettivi
test old fashion lens color fringings sonna 1936
Cercavo da tempo un tele, che fosse piccolo e leggero, da portare sempre con me insieme agli altri fissi.
La scelta é caduta su questa lente... per totale ed assoluta mancanza di alternative (sia in casa Nikon che di terze parti).
Dal confronto con il 50mm AFD, si nota come questo 180 possa trovare spazio in verticale anche nelle borse più piccole.
Quindi....
144x78.5mm, per poco più di sette etti e mezzo.
8 lenti in sei gruppi, autofocus comandato dal corpo macchina, con distanza minima di 1.5m
Esattamente quello che cercavo, come peso e dimensioni, ma un obbiettivo con cui occorre immediatamente scendere a patti con le sue caratteristiche di targa.
Le finiture sono le migliori possibili, a mio parere, tra quelle di casa Nikon... con l'eccezione del paraluce.
Non ho mai amato i paraluce a scomparsa, perché sono sempre troppo piccoli ed hanno la singolare tendenza a rientrare al solo pensiero. Oltre a sporcarsi nella parte interna (rivestita di velluto) in maniera imbarazzante.
Il paraluce del 180 AF non fa eccezione, con l'aggravante della lente anteriore piuttosto esposta, che richiede attenzione nell'uso per strada.
Peccato perché, ripeto, le finiture sono eccezionali, come il piacere che si prova ad usarlo.
Anche la dimensione del paraluce sarebbe sufficiente, che lo schema ottico non soffre affatto il controluce, mai.
Poi c'é l'autofocus...
Beh, non si pretende certo una velocità fulminante, ma almeno le foto nella nonna che arranca sulle scale dovrebbero venire a fuoco... ma non é neppure detto.
Anche qui con l'aggravante del sistema molto farragginoso di passaggio tra AF ed MF, che impone sia lo sblocco della presa dal corpo macchina, sia lo sblocco della ghiera dell'obbiettivo.
Vabbé... é un obbiettivo da foto statiche.
Ma come fotografa ?
Bene, senza dubbio.
é un obbiettivo della vecchia guardia, con colori meno saturi degli attuali, ombre definitissime e, in aggiunta, con uno schema ottico molto semplice.
Il che si traduce in una resa esemplare, fin dalla massima apertura, ed una linearità da lasciare a bocca aperta.
Non ho mai visto vignettatura, o quasi, e se la definizione raggiunge il massimo tra f4 ed f5.6 (sinceramente non l'ho mai usato oltre f8), già a f2.8 lo si può usare sempre, senza eccezioni.
Qualche esempio, con la D700 (con cui dà il meglio, mentre sulla D2x é "solo" molto buono)
f2.8 (TA)
Ha una tridimensionalità davvero da lacrime, fino da TA, con i soggetti giusti:
f4
Ma anche chiudendo un poco...
f5.6
E dove da il meglio, non ha bisogno di migliorare di molto
L'ultima, a f5.6...
...Ed un crop al 100%
- Il Bokeh
é un obbiettivo da still life, come detto, con uno schema semplice.
E... lo sfocato ? all'altezza delle aspettative ?
Vediamo:
f2.8
f4 (e sfondo molto più "difficile")
Uhm... si. é all'altezza delle aspettative, direi.
- Distorsione
Cominciano i difettucci...
La distorsione c'é, e se normalmente non si nota, in alcune circostanze il "cuscinetto" é ben visibile:
- Aberrazioni cromatiche
Un altro punto critico.
Già si può notare nel particolare del kittiwake qui sopra, ma é soprattutto nello sfocato che il difetto é più evidente.
Ed é un peccato, proprio perché quello sfocato consentirebbe davvero grandi cose....
Una foto come questa, valorizzata dalla tridimensionalità del 180mm nonostante la poca distanza tra soggetto a fuoco e sfondo (poco) sfuocato...
...Vede la stampa completamente rovinata da questi aloni verdi (al 100%).
Peccato.
- Color fringing
La tragedia.
E' il tallone d'achille di questo obbiettivo, molto probabilmente derivato dall'età del progetto, e soprattutto dall'età del trattamento antiriflessi.
E c'é poco da fare.
Una foto così, in cui si possono notare le ottime qualità delle ombre in controluce, dello stacco tra soggetto e sfondo...
Viene completamente rovinata da questo difetto.
Un particolare, anche se sarebbe forse inutile:
- Conclusioni
Pro:
- Piccolo e leggero
- Ottima finitura
- Resa tridimensionale eccellente
- Ottima definizione (D700), o molto buona (D2x)
- Sfocato piacevolissimo
- Linearità esemplare (forse si nota un filo di coma con la D2x, mai sulla D700)
- Colori e contrasti "alla vecchia maniera", capaci di restituire una quantità di sfumature
Contro:
- Autofocus non all'altezza della qualità costruttiva, mortalmente lento
- Lente anteriore un po' esposta, complice il paraluce retrattile
- Aberrazione cromatica, un po' fastidiosa nello sfocato (nella parte a fuoco viene efficacemente corretta via software).
Ma, soprattutto....
- Tremenda predisposizione al color fringing: praticamente irrecuperabile e molto invadente.
Concludendo, l'AF 180mm f2.8D é un buon obbiettivo, ma ha dei limiti piuttosto evidenti nell'AF e (molto più grave) nel color fringing.
Purtroppo non esistono alternative: se da una parte i due Macro di Sigma non hanno le stesse prerogative (rimangono degli obbiettivi specialistici), dall'altra nessuno zoom, per quanto buono, potrà mai avvicinarsi alle performances dello sfocato e della resa generale del 180mm (come ad esempio il 70-300VR).
Aggiungiamo poi che il 180 Sigma é grande il doppio, e molto più pesante.
Anche gli zoom di casa (80-200 in tutte le varianti e 70-200VR) non sono probabilmente all'altezza, oltre a pesare il doppio, che non é poco.
In sostanza, attendiamo con ansia la riprogettazione di questo obbiettivo, nella speranza che il volerci mettere a tutti costi il VR non lo "ingrassi" in maniera insopportabile, come é successo per il 105 Micro, rendendolo di fatto inutile per chi ha l'esigenza di viaggiare leggero (che per gli altri esiste già l'ottimo 200 f2...).
La scelta é caduta su questa lente... per totale ed assoluta mancanza di alternative (sia in casa Nikon che di terze parti).
Dal confronto con il 50mm AFD, si nota come questo 180 possa trovare spazio in verticale anche nelle borse più piccole.
Quindi....
144x78.5mm, per poco più di sette etti e mezzo.
8 lenti in sei gruppi, autofocus comandato dal corpo macchina, con distanza minima di 1.5m
Esattamente quello che cercavo, come peso e dimensioni, ma un obbiettivo con cui occorre immediatamente scendere a patti con le sue caratteristiche di targa.
Le finiture sono le migliori possibili, a mio parere, tra quelle di casa Nikon... con l'eccezione del paraluce.
Non ho mai amato i paraluce a scomparsa, perché sono sempre troppo piccoli ed hanno la singolare tendenza a rientrare al solo pensiero. Oltre a sporcarsi nella parte interna (rivestita di velluto) in maniera imbarazzante.
Il paraluce del 180 AF non fa eccezione, con l'aggravante della lente anteriore piuttosto esposta, che richiede attenzione nell'uso per strada.
Peccato perché, ripeto, le finiture sono eccezionali, come il piacere che si prova ad usarlo.
Anche la dimensione del paraluce sarebbe sufficiente, che lo schema ottico non soffre affatto il controluce, mai.
Poi c'é l'autofocus...
Beh, non si pretende certo una velocità fulminante, ma almeno le foto nella nonna che arranca sulle scale dovrebbero venire a fuoco... ma non é neppure detto.
Anche qui con l'aggravante del sistema molto farragginoso di passaggio tra AF ed MF, che impone sia lo sblocco della presa dal corpo macchina, sia lo sblocco della ghiera dell'obbiettivo.
Vabbé... é un obbiettivo da foto statiche.
Ma come fotografa ?
Bene, senza dubbio.
é un obbiettivo della vecchia guardia, con colori meno saturi degli attuali, ombre definitissime e, in aggiunta, con uno schema ottico molto semplice.
Il che si traduce in una resa esemplare, fin dalla massima apertura, ed una linearità da lasciare a bocca aperta.
Non ho mai visto vignettatura, o quasi, e se la definizione raggiunge il massimo tra f4 ed f5.6 (sinceramente non l'ho mai usato oltre f8), già a f2.8 lo si può usare sempre, senza eccezioni.
Qualche esempio, con la D700 (con cui dà il meglio, mentre sulla D2x é "solo" molto buono)
f2.8 (TA)
Ha una tridimensionalità davvero da lacrime, fino da TA, con i soggetti giusti:
f4
Ma anche chiudendo un poco...
f5.6
E dove da il meglio, non ha bisogno di migliorare di molto
L'ultima, a f5.6...
...Ed un crop al 100%
- Il Bokeh
é un obbiettivo da still life, come detto, con uno schema semplice.
E... lo sfocato ? all'altezza delle aspettative ?
Vediamo:
f2.8
f4 (e sfondo molto più "difficile")
Uhm... si. é all'altezza delle aspettative, direi.
- Distorsione
Cominciano i difettucci...
La distorsione c'é, e se normalmente non si nota, in alcune circostanze il "cuscinetto" é ben visibile:
- Aberrazioni cromatiche
Un altro punto critico.
Già si può notare nel particolare del kittiwake qui sopra, ma é soprattutto nello sfocato che il difetto é più evidente.
Ed é un peccato, proprio perché quello sfocato consentirebbe davvero grandi cose....
Una foto come questa, valorizzata dalla tridimensionalità del 180mm nonostante la poca distanza tra soggetto a fuoco e sfondo (poco) sfuocato...
...Vede la stampa completamente rovinata da questi aloni verdi (al 100%).
Peccato.
- Color fringing
La tragedia.
E' il tallone d'achille di questo obbiettivo, molto probabilmente derivato dall'età del progetto, e soprattutto dall'età del trattamento antiriflessi.
E c'é poco da fare.
Una foto così, in cui si possono notare le ottime qualità delle ombre in controluce, dello stacco tra soggetto e sfondo...
Viene completamente rovinata da questo difetto.
Un particolare, anche se sarebbe forse inutile:
- Conclusioni
Pro:
- Piccolo e leggero
- Ottima finitura
- Resa tridimensionale eccellente
- Ottima definizione (D700), o molto buona (D2x)
- Sfocato piacevolissimo
- Linearità esemplare (forse si nota un filo di coma con la D2x, mai sulla D700)
- Colori e contrasti "alla vecchia maniera", capaci di restituire una quantità di sfumature
Contro:
- Autofocus non all'altezza della qualità costruttiva, mortalmente lento
- Lente anteriore un po' esposta, complice il paraluce retrattile
- Aberrazione cromatica, un po' fastidiosa nello sfocato (nella parte a fuoco viene efficacemente corretta via software).
Ma, soprattutto....
- Tremenda predisposizione al color fringing: praticamente irrecuperabile e molto invadente.
Concludendo, l'AF 180mm f2.8D é un buon obbiettivo, ma ha dei limiti piuttosto evidenti nell'AF e (molto più grave) nel color fringing.
Purtroppo non esistono alternative: se da una parte i due Macro di Sigma non hanno le stesse prerogative (rimangono degli obbiettivi specialistici), dall'altra nessuno zoom, per quanto buono, potrà mai avvicinarsi alle performances dello sfocato e della resa generale del 180mm (come ad esempio il 70-300VR).
Aggiungiamo poi che il 180 Sigma é grande il doppio, e molto più pesante.
Anche gli zoom di casa (80-200 in tutte le varianti e 70-200VR) non sono probabilmente all'altezza, oltre a pesare il doppio, che non é poco.
In sostanza, attendiamo con ansia la riprogettazione di questo obbiettivo, nella speranza che il volerci mettere a tutti costi il VR non lo "ingrassi" in maniera insopportabile, come é successo per il 105 Micro, rendendolo di fatto inutile per chi ha l'esigenza di viaggiare leggero (che per gli altri esiste già l'ottimo 200 f2...).
Test:
Yes
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108 Comments
Direi che sembra costruito per lavorare tra f/4 e f/5.6.
Se non si cercano condizioni di contrasto estreme va benissimo a qualsiasi diaframma.
Ad f/2.8 come nitidezza non c'? paragone con nessuno zoom.
Ma ? antidiluviano in tutto. Penso che meriterebbe una riprogettazione completa (AF-S e VR) per renderlo valido anche in questo secolo.
Per un certo tipo di reportage preferisco gli zoom e ritengo insostituibile a tal proposito il 70-200 ma allora non si tratta di un'uscita "leggera" ma "dedicata"; mi porto dietro tutto l'armamentario e la focale dei 180mm è già coperta dallo zoom.
L'autofocus: oltre al color fringing è l'altro problema evidente, davvero troppo lento e troppe incertezze nell'agganciare il soggetto; è da utilizzare solo in sessioni meditate perché lo scatto al volo hai buone probabilità di perdertelo (e mi è successo spesso).
Concordo in pieno sul fatto che non esiste una alternativa e auspico un prossimo rinnovamento di questo modello, sia esso con VR che senza, consapevole pure del fatto che il peso ne risentirebbe e perderebbe tutta la sua appetibilità riguardo agli ingombri in borsa.
Ma riparliamone quando cominciano ad esserci numerosi commenti e prove del nuovo 70-200 VRII....
Purtroppo la diminuzione del color fringing corrisponde ad un leggero aumento della CA.... temo non se ne scappi.
Forse non sono stato abbastanza chiaro, ma con la D2x la situazione ? decisamente peggiore che con la D700.
E non per la maggiore densit? di pixel (la definizione ? molto buona, limitata solo dalla leggera CA nello sfocato), ma proprio per la maggiore propensione di quel sensore a soffrirne...
C'? poco da fare, occorre tenerne conto ogni volta che si ha un riflesso nell'inquadratura.
Peccato, che il controluce lo regge molto bene.
E le altre prestazioni ottiche sono una mezza scala sopra agli zoom.
Capisco perfettamente le esigenze differenti.
Io ormai per "viaggiare leggero" intendo la borsa piccola... pi? o meno piena (LowePro Stealth 200), senza zoom ma con i fissi dal 16 al 180...
Per questo, pi? che per qualsiasi altro obbiettivo, ? importante che i tecnici Nikon ne tengano conto.
E dopo l'uscita del 60mm Micro, ci potrei anche sperare.
Perch? un 180 "ingrassato" dal VR a superare il chilo di peso e l'ingombro sterico di una portaerei (come ? successo con il 105 Micro VR, ad esempio) sarebbe inutile.
Le indiscusse qualit? ottiche sarebbero insufficienti per preferirlo al 70-200 (a quel punto grosso e pesante quasi allo stesso modo, ma pi? flessibile).
Un costo eccessivo non lo farebbe un'alternativa credibile al 200 f2, che rimarrebbe certamente migliore.
Insomma... c'? il serio rischio che non lo rifacciano...
Per quanto riguarda l'AF, i ofrancamente non ho trovato grosse difficolt? nella precisione e nella prontezza ad agganciare il soggetto.
Ma devo dire che credo di averlo usato al 99% in AF-S con il punto centrale di messa a fuoco.
Per cui se hai esperienze differenti non penso siano dovute ad un difetto nel tuo esemplare, ma a condizioni meno "ideali" di quelle che ho sempre usato io.
a_
che su dx
Non ho mai avuto grossi problemi ad agganciare il soggetto. Basta mettere prima a fuoco nelle vicinanze in modo da non fargli fare tutta l'escursione e comunque adoperarlo almeno ad f4 per avere la giusta PDC.
ed un bokeh eccezionale:
Anch'io non ho avuto grosse difficolt?, su D3, con l'autofocus nemmeno in condizioni di soggetto difficile.
Quando decido per l'uscita leggera ma completa opto per questo insieme al 17-35, un 50 o 60 e il 105 AI-s.
Non ho fatto i conti, ma dovrei essere intorno al peso del 24-70 + 70-200
Un saluto.
Luigi
no. Lo scoiattolo ? uno del Parco dei Giardini Reali di Praga.
Approfitto per augurare a te e tutti gli altri amici, un Felicissimo Natale.
Luigi
Che nitidezza, e che sfuocato...
Un mio piccolo esempio a f/4 (800 ISO) su D3 ("L'amore ?..."):
Giovanni
Appena possibile lo prover? sul campo con la D700, ma dalle foto scattate in casa, mi sembra si sposi benissimo con la piccola FX. Ottima nitidezza, sfocato bellissimo e buon bilanciamento sulla fotocamera rispetto ai telezoom professionali f/2,8.
L'autofocus non mi sembra proprio una tartaruga, ? solo un po' rumoroso, ed incerto quando la luce ? poca.
Dite che ho fatto un buon affare? A me sembra di si.
Direi di si. Io la stessa versione la ho pagata 280 l'anno scorso.
Validissimo tuttora, secondo me.
Per i miei impieghi, lo vorrei solo munito di motore AFS; il che fra l'altro lo renderebbe un po' pi? "largo", cosa desiderabile per il mio modo di impugnarlo su D3.
Condivido in toto la bella recensione di Andre, tranne l'appunto sul paraluce integrato, una feature che adoro.
Sei il primo ad adorare quei paraluce, che io sappia.
Per? mi rendo conto di aver calcato troppo la mano, su un particolare tutto sommato poco importante e per nulla ingombrante.
Anche perch?, sono convinto che lo schema ottico non abbia "bisogno" del paraluce, in fondo.
La resa in controluce teme pochi confronti.
Mi piacerebbe solo fosse bloccabile in posizione di lavoro, che almeno fungerebbe da paracolpi.
a_
A proposito del paraluce del 180. Sull'obiettivo da poco in mio possesso l'utilizzatore precedente ha inserito una striscetta di plastica translucida adesiva, che fa spessore e lo tiene abbastanza "fermo" nelle posizioni di lavoro e di riposo.
Esteticamente non è bellissima, ma è facilmente rimovibile, e dopo il dubbio iniziale, ho deciso di tenerla (trovo anche io il paraluce comodo, soprattutto come protezione aggiuntiva, in alcune situazioni).
Non mi sono spiegato bene.
Adoro il paraluce integrato "in sè" (nei teleobiettivi odierni è sempre più raro), e per l'uso rapido dell'ottica preferisco non sia da bloccare.
Nel caso specifico, lo preferirei con un po' più di attrito sul barilotto. Com'era il mio primo 180 AF "da nuovo" (il rivestimento interno del paraluce si "pressa" con l'uso e lo rende troppo scorrevole).
Secondo me sono percorribili entrambe le opzioni: ho ad esempio provato degli obiettivi Pentax in cui il paraluce era scorrevole come nei 105, 135 f/2 e questo 180mm f/2,8... in modo del tutto simile potevano essere estratti rapidamente e lasciati cos?, un po' scorrevoli e alla lunga ballerini... tuttavia ruotando il paraluce estratto quello si bloccava in modo davvero gradevole e stabile !
Ciao,
A.
Giusto per rimanere nello spirito di Nikonland, una foto di esempio a tutta apertura:
Il 300 f/4 AF-S Ha il paraluce estraibile e si fissa ruotandolo.
Il 180 ha paraluce pi? corto e a me sembra sufficientemente stabile, per me pi? comodo di quello filettato dell'85 che per quanto mi riguarda rimane fisso.