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I Moltiplicatori di focale: come li usiamo noi
mar 14 2015 01:00 |
Silvio Renesto
in Natura
converters
Danno neve domenica, specie verso il pomeriggio tardo. Posso gestirmi la giornata per intero come preferisco, perciò mi sveglio al mattino e guardo fuori: schiarite, e sole tra squarci di cielo azzurro.
Ho intenzione di fare una capatina in oasi al mattino, non ci passo da un mese e la voglia di tornarci è forte, anche se so che non è una stagione ricca di avvistamenti.
Ho con me la D800e e il 500 AFS VR, ho deciso di stare “leggero”, appena arrivo avvisto uno stormo di quindici gru volteggiare per un po’ nei cieli dell’oasi, poi si dirigono verso nord-est, scatto alcune foto per documentare, in serata manderò una segnalazione agli amici di Cuneobirding.
Quaranta minuti di auto, saliamo di quota, decisamente, vado al mio capannetto, lo sgombero dalla neve, riempio le mangiatoie di semi di girasole e panettone sbriciolato (i panettoni li compro ancora al mercato a prezzi irrisori). Mentre mi faccio strada in mezzo alla neve con la pala, già sento i versi di allerta (o benvenuto?) di decine e decine di cince e fringuelli. Quest’anno la popolazione è aumentata rispetto agli anni scorsi, ha fatto la sua comparsa per la prima volta il frosone, e le cinciarelle sono la specie presente in maggior numero, mentre l’anno scorso erano più diradate.
Fin dall'inizio, anche mentre sono allo scoperto, i rami degli alberi intorno sono già affollati di ospiti affamati. Qualcuno più ardito scende ugualmente alla mangiatoia, io continuo nelle mie operazioni di sgombero, fino a quando non sono pronto a entrare nel nascondiglio.
I posatoi sono piuttosto vicini, da un paio di metri a circa quattro, cinque al massimo. Il 500 è inservibile, vado di 300 f/4 e D7100, alternando la D800e, anche perché vorrei un po’ più di aria intorno ai soggetti, i ritratti stretti dopo che ne hai fatti a iosa ti stufano un poco.
Fuori è tutto un frullare di ali e un crescendo di twit, il nuovo rametto è subito apprezzato dagli ospiti che vi si alternano e si scacciano l’un l’altro. Le cinciarelle sono le più aggressive, fringuelli, cince bigie e peppole più tolleranti. Il pettirosso è isolato, ma arriva pure lui, ogni dieci minuti fa la sua passata e si avvicina, anche se molto più sospettoso degli altri. Il picchio muratore arriva anche lui, ma mai a distanza utile.
Ad un tratto un frullo di ali più forte, ed eccolo, quello che aspettavo più di tutti, il Frosone, pensavo di non vederlo più dopo le nevicate, dal momento che qui manca l’acqua, di cui ha assoluto bisogno, ma si vede che ne ha trovata poco lontano. Due maschi…. due maschi? Le volte scorse era la coppia, vuoi vedere che si sono passati parola e il gruppo si sta allargando?
Un lampo mi attraversa la mente: qui ci vorrebbe qualcosa di più corto ancora…il 200 f/2 è a casa, guardo l’ora, sono quasi le 16, tra andare e tornare sono quaranta minuti e mi rimane ancora un’ora dopo, di luce. Parto subito, e torno col 200, lo metto sulla D800e, voglio spazio intorno, e se possibile seguire le evoluzioni aeree. E quando la luce calerà, avrò quel diaframma 2 a disposizione, per tentare l’impossibile.
Una soluzione univoca non esiste, ma esistono molte situazioni tutte diverse che ci faranno propendere per l'una o l'altra soluzione, sta al fotografo scegliere il rimedio migliore.
Ogni lunghezza focale ha una sua ragione di utilizzo, in un’oasi dove le distanze sono notevoli e non è possibile avvicinarsi ai soggetti perché ci si trova dentro un capanno da cui non si può uscire, allora le lunghe focali la fanno da padrone. Anzi, più sono lunghe meglio è, i mm. non bastano mai. Quando parecchi anni fa iniziai a frequentare le oasi naturalistiche del nord ovest, mi resi conto subito che i moltiplicatori erano molto usati perché le distanze erano davvero notevoli, l'unica soluzione era (ed è, ancora, in certi casi) aumentare i millimetri.
Le focali più corte trovano la loro collocazione in un tipo di ripresa dove il fotografo ha maggiore libertà di azione, può muovere il suo nascondiglio avanti o indietro, oppure può avvicinare i posatoi. Situazione tipica quella illustrata più sopra, con le foto scattate alle cince dal mio capanno.
Io ho ridimensionato l'uso dei moltiplicatori, limitandomi all'uso dell' 1,4x quando si rende necessario, mentre il 2x rimane decisamente sottoutilizzato, pronto a intervenire solo in casi particolari, quali l'avvistamento di una specie non comune a scopo documentativo.
Testo e foto di Bruno Mora.
Ho intenzione di fare una capatina in oasi al mattino, non ci passo da un mese e la voglia di tornarci è forte, anche se so che non è una stagione ricca di avvistamenti.
Ho con me la D800e e il 500 AFS VR, ho deciso di stare “leggero”, appena arrivo avvisto uno stormo di quindici gru volteggiare per un po’ nei cieli dell’oasi, poi si dirigono verso nord-est, scatto alcune foto per documentare, in serata manderò una segnalazione agli amici di Cuneobirding.
Gru, D800E e 500 Afs vr, il moltiplicatore 1.4 x è rimasto in borsa ( e meno male, non avrei colto il gruppo nella sua interezza)
A Racconigi il passaggio delle gru è la quotidianità, qui un po’ meno. Per il resto poco o nulla da segnalare, i germani, qualche alzavola e un paio di aironi cenerini a distanze siderali completano il quadro.
Quaranta minuti di auto, saliamo di quota, decisamente, vado al mio capannetto, lo sgombero dalla neve, riempio le mangiatoie di semi di girasole e panettone sbriciolato (i panettoni li compro ancora al mercato a prezzi irrisori). Mentre mi faccio strada in mezzo alla neve con la pala, già sento i versi di allerta (o benvenuto?) di decine e decine di cince e fringuelli. Quest’anno la popolazione è aumentata rispetto agli anni scorsi, ha fatto la sua comparsa per la prima volta il frosone, e le cinciarelle sono la specie presente in maggior numero, mentre l’anno scorso erano più diradate.
Fin dall'inizio, anche mentre sono allo scoperto, i rami degli alberi intorno sono già affollati di ospiti affamati. Qualcuno più ardito scende ugualmente alla mangiatoia, io continuo nelle mie operazioni di sgombero, fino a quando non sono pronto a entrare nel nascondiglio.
I posatoi sono piuttosto vicini, da un paio di metri a circa quattro, cinque al massimo. Il 500 è inservibile, vado di 300 f/4 e D7100, alternando la D800e, anche perché vorrei un po’ più di aria intorno ai soggetti, i ritratti stretti dopo che ne hai fatti a iosa ti stufano un poco.
Cinciarella, D7100 e 300 AFS F/4.
Fuori è tutto un frullare di ali e un crescendo di twit, il nuovo rametto è subito apprezzato dagli ospiti che vi si alternano e si scacciano l’un l’altro. Le cinciarelle sono le più aggressive, fringuelli, cince bigie e peppole più tolleranti. Il pettirosso è isolato, ma arriva pure lui, ogni dieci minuti fa la sua passata e si avvicina, anche se molto più sospettoso degli altri. Il picchio muratore arriva anche lui, ma mai a distanza utile.
Ad un tratto un frullo di ali più forte, ed eccolo, quello che aspettavo più di tutti, il Frosone, pensavo di non vederlo più dopo le nevicate, dal momento che qui manca l’acqua, di cui ha assoluto bisogno, ma si vede che ne ha trovata poco lontano. Due maschi…. due maschi? Le volte scorse era la coppia, vuoi vedere che si sono passati parola e il gruppo si sta allargando?
Essendo grande quasi il doppio di una cinciallegra, posandosi alla stessa distanza fatico a farcelo stare dentro il fotogramma. D7100 e 300 AFS F/4.
Un lampo mi attraversa la mente: qui ci vorrebbe qualcosa di più corto ancora…il 200 f/2 è a casa, guardo l’ora, sono quasi le 16, tra andare e tornare sono quaranta minuti e mi rimane ancora un’ora dopo, di luce. Parto subito, e torno col 200, lo metto sulla D800e, voglio spazio intorno, e se possibile seguire le evoluzioni aeree. E quando la luce calerà, avrò quel diaframma 2 a disposizione, per tentare l’impossibile.
Cincia bigia, D800E, focale 200 mm. distanza del soggetto circa 2 metri.
Il 200 mm liscio, su formato dx.
Una soluzione univoca non esiste, ma esistono molte situazioni tutte diverse che ci faranno propendere per l'una o l'altra soluzione, sta al fotografo scegliere il rimedio migliore.
Ogni lunghezza focale ha una sua ragione di utilizzo, in un’oasi dove le distanze sono notevoli e non è possibile avvicinarsi ai soggetti perché ci si trova dentro un capanno da cui non si può uscire, allora le lunghe focali la fanno da padrone. Anzi, più sono lunghe meglio è, i mm. non bastano mai. Quando parecchi anni fa iniziai a frequentare le oasi naturalistiche del nord ovest, mi resi conto subito che i moltiplicatori erano molto usati perché le distanze erano davvero notevoli, l'unica soluzione era (ed è, ancora, in certi casi) aumentare i millimetri.
Airone bianco maggiore, 600 mm AFS VR moltiplicato 2x, volevo riempire l'inquadratura con le evoluzioni di questo lontano Airone in cerca di prede. Scattata da capanno.
Con il 600 mm e il TC 14EII ho potuto comporre l'inquadratura nel modo che ritenevo migliore: il gruccione non è né troppo stretto né troppo perso nello sfondo. Foto scattate dall'auto.
Le focali più corte trovano la loro collocazione in un tipo di ripresa dove il fotografo ha maggiore libertà di azione, può muovere il suo nascondiglio avanti o indietro, oppure può avvicinare i posatoi. Situazione tipica quella illustrata più sopra, con le foto scattate alle cince dal mio capanno.
Io ho ridimensionato l'uso dei moltiplicatori, limitandomi all'uso dell' 1,4x quando si rende necessario, mentre il 2x rimane decisamente sottoutilizzato, pronto a intervenire solo in casi particolari, quali l'avvistamento di una specie non comune a scopo documentativo.
Testo e foto di Bruno Mora.
Test:
Yes
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54 Comments
ma l'articolo è del silvio o cosa?.. tanto per chiarire..
capito... è bastato guardar meglio..
L'articolo è a tre mani (Bruno, Massimo e me), come da firme, solo che non sono capace di mettere i tre nomi degli autori nella casella, o non mi ricordo come si fa, o prima potevo e poi sono stato disabilitato, non lo so, ma se qualcuno mi spiega se e come posso fare o lo o lo fa per me, gliene sarò grato.
Articolo ben fatto ,che aiuta chi come me è a digiuno dell'uso dei moltiplicatori,ho acquistato un sigma 1,4 e lo sto provando ora,l'ultima foto che ho inserito nel libro ,l'ho usato in accoppiata con il 200 mm f/4 AIS
Ottimo articolo. Io uso il Tc14 e il Tc17, a volte anche per le macro e in accoppiata con il 200-400; mi piace usarlo soprattutto con le orchideacee... ottengo sfocati eccezionali
Il sistema di articoli di Nikonland prevede l'attribuzione ad un solo autore. E' sempre stato così. E' possibile - come ho fatto in questo caso - indicare più autori nell'abstract/teaser iniziale.
In ogni intervento c'è poi la firma del singolo autore, direi che più chiari di così non si può essere in questa circostanza.
Approfitto per aggiungere il mio pensiero sull'argomento telemoltiplicatori in generale (dato che io non li utilizzo né in macro né nella fotonaturalistica) che continua ad essere il medesimo fin dal secolo scorso ed è la posizione ufficiale di Nikonland.
Il teleconverter non può e non deve sostituire la focale che ci è più consona ma deve restare uno strumento di ripiego per impieghi saltuari perchè qualunque teleconverter introduce peggioramenti nella resa dell'obiettivo.
Se uno utilizza per lo più il 300 mm è corretto che si doti di un TC per le rare volte in cui ha bisogno di un 400, 500 o 600. Non è corretto che - non potendo o non volendo avere un 400, 500 o 600 - utilizzi il suo 300 mm costantemente accoppiato con un teleconverter.
Aggiungo infine che io trovo eccellente l'accoppiata Nikkor 300/2.8 VR II con il nuovo TC 20 E III dove il III non è un numero romano messo a caso ma una vera e propria rivoluzione rispetto ai precedenti.
Ma resta il fatto che :
- il 300/2.8 è un obiettivo eccezionale da usare per lo più come lo ha fatto Nikon, da solo
- il 70-200/2.8 VR II con quel teleconverter diventa una vera schifezza, come tutti gli zoom, nessuno escluso
- il pur fantastico 200/2 VR non digerisce teleconverter diversi dal TC 14E II e, possibilmente, restando nel campo vicino ...
quindi attenzione a non generalizzare, non fare accoppiate strambe (tipo obiettivi Nikon e teleconverter Sigma : i Sigma sono pensati per rendere solo con obiettivi Sigma !), provare sempre nel proprio sistema e nel proprio campo di impiego se il gioco vale la candela.
Un teleconverter Nikon costa nuovo più o meno come una D7100 in svendita o usata poco. Quello si che è un vero moltiplicatore
E ricordiamoci sempre del motto di John Shaw : con quello che costa un superteleobiettivo Nikon ci si può comperare un'automobile con la quale avvicinarci di più al soggetto.
Mentre l'altrettanto grande Robert Capa diceva che se la foto non è venuta bene, vuol dire che non eri abbastanza vicino
Tutto vero, condivisibile salvo il concetto di SCHIFEZZA grandezza non quantificabile con alcun strumento di misura.
Sulla faccenda di ricorrere a formati ridotti è effettivamente una soluzione da tenere presente, salvo che le fotocamere DX che attualmente Nikon ci propone son dei bei cavaocchi e meglio un'ora a f/5.6 dietro ad una D3-D4 che mezz'ora su una D300 con un f/4. L'osservazione della natura impone ore e ore dietro ad un mirino, quindi quel tipo di caratteristica della fotocamera è un po' più che un lusso di cui godere. C'è chi ricorre al loupe sul display posteriore in live view, tanto da capirci (Tim Laman docet)
Certo, se si degneranno di produrre una mirrorless con il sensore della D7200 saremo tutti qui pronti a provare perchè, sulla carta, quella tecnologia è una porta aperta su un nuovo ventaglio di possibilità
Tornando ai TC, spesso non ci si può avvicinare proprio per nulla. Spesso utilizzare un TC è l'unica soluzione. Certo, con tutti i limiti del caso. A tal proposito faccio osservare quanto segue
Nikon 600/4+ TC17 su Nikon D3 f/8 1/3000 ISO 200
di cui dettaglio 100% 12MP
si nota una certa sbavatura della parte più luminosa dell'immagine e voilà tombola
un bel riflesso interno alla faccia dei nanocristalli e compagnia briscola. Ovviamente senza il TC il riflesso non c'è
Non ho usato la D300, cosa che invece avrei dovuto fare (stava nello scafandro, pigro!)
Bah, ad occhio nudo, senza alcuno strumento di misura, il 70-200/2.8 VR II x 2 con il TC 20 E III produce scatti che sarebbe meglio non fare.
Salvo entro una diecina di metri al più.
Tu li sopra hai fotografato il sole che pur essendo bello grande, ci fa la grazia di non avvicinarsi mai a troppo meno di 150 milioni di chilometri e poi di suo il sole bello dettagliato non è
Riproviamoci con i bei piumaggi ravvicinati di cui il renesto chiede prove dall'onesto 70-300 CX, surrogato leggero ma pur sempre un surrogato, succedaneo, alternativa per schiene provate che non dia nell'occhio dei pirati bulgari
Poi, certo, c'è sempre "a livella". Con la D70 o la D300 il mondo sembra meglio ... ma intanto siamo andati un pò più avanti e una Sony A6000 ti si magna a colazione
Ma la SONY non ha baionetta Nikon
Non so cosa diavolo aspettano ancora quei quattro barboni di Tokio
Grazie per l'aggiunta,
Noi credevamo di aver fatto cosa simpatica. Poi vedete voi.
Sulla questione moltiplicatori non ci piove che senza è meglio e che 2x è peggio che 1.4x, nessuno sano di mente direbbe il contrario. Ciò assodato, se mai ce ne fosse stato bisogno, in certi casi un moltiplicatore può servire, Bruno ha usato un doppio moltiplicatore, la 7100 e l'1.4x sul 500 con risultati dignitosi, mi pare quindi, accortezza sì, demonizzazione magari anche forse no.
Questo è il 300 f4 afs con Tc14 a f11 su D300. Per quello è rumorosa, ma il dettaglio mi pare ci sia. Si nota anche lo stoma (fessura per respirare)
C'era un canale in mezzo. Checchè ne dicano Shaw e Capa non sempre ti puoi avvicinare, neanche con l'automobile.
Due altre cose , io non ce l'ho col 70-300 Cx ero solo curioso di capire la resa obiettivo+ sensore CX in certe circostanze e qualcuno è stato così gentile da mostrarmela, così un'idea me la sono fatta. Se qualcuno la vede come protervia la mia, me ne scuso.
Non chiamarmi "il renesto", ti spiace ? Mi sembra di essere tornato a scuola. Chiamami per nome, come facevi prima, mi sentivo più fra amici.
Silvio, ci mancherebbe!
Il TC non è da sottovalutare mai, è una carta in più da aver con sè. Spesso puo' fare la differenza, con me sfondi una porta aperta.
E' anche vero però che molti tendono a "saldarlo" al tele di turno ammazzando il primo e ottenendo un obiettivo con messa a fuoco meno precisa e più lenta.
In generale però il TC serve eccome, poche storie. Occhio ai limiti, come nella foto al foto al sole diretto. Ma credo che lo stesso scatto potrei farlo con la D300 e ... il TC14II invece che il 17
Ti dirò, a me il boccione infuocato è sempre piaciuto, sono curiosissimo di sapere se con il TC20 III la faccenda va a cambiare in qualche modo.
Il richiamo all'attributo "Schifezza" a me non sta bene affatto. In Costa Rica ho usato il tc 17 sul 200-400/4 a man bassa e onestamente i risultati sono altro che scadenti! Certo, come dicevo, af rallentato e precisione del fuoco ridotta, MA HO LE FOTO
Infatti non mi rivolgevo a te in particolare,ma alla "posizione ufficiale".
La posizione ufficiale non vuole demonizzare né demolire l'articolo, né tantomeno stigmatizzare l'uso che ne fate, se ne siete soddisfatti e se quelle che ad alcuno possono sembrare schifezze per voi sono foto rimarchevoli. Io ho provato il 600/4 VR di Valerio con il mio TC20E III e la mia D7100. Ho poi cancellato le foto e dimenticato il fatto, così come cerco di dimenticare di aver posseduto il TC17
Però questi articoli vengono letti urbi et orbi ed ho letto più sopra di unioni morganatiche tra vecchi Nikon AI e TC Sigma.
Meglio essere chiari e sembrare antipatici che essere fraintesi e aprire la porta a false speranze.
In ogni caso l'editor/admin di questo sito si riserva sempre il diritto di esprimere la propria opinione sugli articoli con altrui firma pubblicati su Nikonland, specie quando non vi si riconosce
Nel caso in ispecie, il titolo che avete scelto è particolarmente corretto specificando nei termini che così è "come li usate voi". In definitiva con la mia precisazione, mi sono allineato al titolo e non ho fatto altro che pregare/consigliare - nel suo precipuo interesse - chi volesse sperimentarne l'uso di valutarne attentamente la resa nel proprio ambito, prima - magari - di fare grossi investimenti sbagliati.
Per rientrare in tema e parlare di esperienza presente e passata, osservo di non aver mai usato un 2x su ottiche "moderne". Avevo un 2x ai tempi della pellicola, lo usai solo per condizioni disperate, In dieci anni avrò fatto forse due foto degne non del cestino ma dell'archivio, da conservare non certo per la qualità ottica, ma per quello che c'è dentro, che raccontano.
In questo va segnato il senso dell'uso di strumenti come i TC. Il decadimento della qualità ottica è ovvio, la riduzione della luminosità è brutale, la diminuzione delle capacità di AF (precisione e velocità) è importante. Con questo bel carico da 90 il TC andrebbe visto come la peste nera. In realtà non è così perchè può essere importante poter incrementare l'ingrandimento pur di raccontare qualcosa.
Anche se le linee x mm calano, anche se a mettere a fuoco è un casino, anche se a f/8 non si vede una mazza, ma aumentando la magnificazione il mio soggetto salta fuori oppure comprimo di più i piani realizzando qualcosa di inaspettato a giovamento dell'inquadro, posso guidare il lettore sulle parti di interesse, allora ben venga il TC e qualsiasi ammennicolo che aiuti a conseguire lo scopo.
Duplicare uno zoom (con un 2x per giunta) lo trovo un po' "troppo" , le regole guida che qui tre persone hanno riportato parlano chiaro:
- ottica ottima --> 1.4x e manco te ne accorgi,
- 1.7 x solo con alcune ottiche (tipo il 300/2.8 , ma toh che caso)
- 2x ....? Fatta qualche prova non molto soddisfacente.
Tutto questo senza demonizzare nulla e nessuno, mi pare che sia un articolo utile per discutere e magari scoprire che, con la luce giusta, con condizioni meteo decenti e con quell'ottica anche un po' vintage si ottengono cose ottime.
Comunque ricordo distintamente come se fosse oggi un numero di Oasis dei bei tempi andati, foto di mandria di Mufloni sottoposti a ripetuti attacchi da parte di un adulto di aquila reale: dati di scatto Nikon 300/2.8 AIS + TC301 su KPR200 (qui tiro ad indovinare .. poteva essere anche il 64). Immagini Pubblicabili e godibili. E ancora, Domenico Ruiu aquile al nido Nikon 600/5.6+ TC301, perdita di contrasto ... ok , un po' morbide ... ok, ma a ME l'aquila con gli artigli nel pelo di una volpe rossa li ha mostrati quel combo e assicuro che le linee x mm ridotte non hanno infierito minimamente sul contenuto di quella serie di immagini.
Insomma più che il dettaglio al 100% e le migliori nuance di toni e colori, magari vale la pena di pensare a cosa si infila nell'inquadratura e i TC servono a questo.
Ecco.
Fermo restando il diritto sacrosanto dell' editor/admin di esperimere la sua opinione soprattutto se non condivide quella degli autori, anzi in questo caso è doveroso che lo faccia,
(Anche se in fondo qui non ci sono contraddizioni di sostanza: l'opinione dell'admin e quella dell'articolo è fondamentalmente la stessa, ossia uso del converter in casi in cui non c'è altro da fare, nessuna istigazione a farne un succedaneo di una focale più lunga da parte di nessuno degli autori); e fermo restando che i converter non sono una manna, vale quanto scritto da Valerio.
Che si applica giustappunto soprattutto, o quasi solamente, a quelle che "ad alcuno possono sembrare schifezze", ossia generi particolari dove avvicinarsi è difficile o non esiste un'ottica pura equivalente (quale ad es un 420mm che metta a fuoco ad 1,5m, o meglio c'è il Sigma APO ma per buono che sia la sua nitidezza da solo è inferiore a quella del 300 +TCF14 ).
Ma non è una difesa del converter, siamo tutti quanti d'accordo, solo con enfasi differente.
PS Io avevo reagito anche in base ad altri due punti, che però rileggendo il tuo post sono scomparsi, il tuo post adesso è diventato molto più equilibrato e non c'è più niente su cui ribattere.
Perdonami, vorrei aggiungere io un dettaglio
John Show è un ottimo divulgatore. Sa fare quello e lo fa bene, non lo assurgerei a riferimento di fotografia applicata, del resto lui gira con un bel suv a Yellostone come nel Serengeti. Lo sapete cosa pensano gli americani dei fotografi naturopati europei?: "Gente con tanta pazienza".
Capa,come Bresson, ha fotografato in un altro tempo, in un altro mondo (passo avanti per il tele passo indietro per il grandangolo: chiedere a T.Manzoni cosa pensa di questa formula). Non si tratta di fotografi, ma di personaggi ormai consegnati al mito e alla storia. L'equivalente della borsa di un Capa degli anni '40 traslato al terzo millennio è il set di <tutto quello che puo' essere utile per conseguire lo scopo prefissato> senza limite alcuno.
ciao
Sarà un altro tempo ma come sono migliori le foto fatte ai soggetti vicini, specie con il teleobiettivo io posso dimostrarlo stampe alla mano.
E come diceva il mio amato Vate Federico il Grande, dovete sparare al nemico solo quando riuscite a distinguere il bianco dell'occhio, non un secondo prima
Quella dovrebbe essere la vera e unica regola in fotografia.
Tutto il resto è roba per droni, satelliti e guerre stellari fatte con il joistick in mano, seduti comodi con una tazza di té davanti.
Oppure da addetti stampa : mi è appena arrivato il comunicato dei Rhinos sulla partita di sabato scorso. Allegato un fotogramma ripreso con una videocamera dagli spalti
Questo perchè non pagano i fotografi bordo campo e a fare volontariato, dopo un po', si cerca una vera ONLUS.
La regola vale sempre: vicino è meglio. E poi è più divertente.
Guarda, proprio settimana scorsa un fotografo mi chiedeva come comportarsi con il suo nuovo 600/4 VR e mi chiedeva, nel dettaglio come moltiplicarlo.
Hoibo! Gli ho risposto: ma possibile che con in mano la Grande Berta la prima cosa che ti viene in mente è di darle gli steroidi??
Spero d'averlo convinto ... spero. Come spero abbia letto questo articolo di cui gli avevo accennato lo stato di preparazione qui su Nikonland.
Beh, chi si prende un 600/4 lo fa perché lo vuole luuuunnnnnggggghhhhhiiiiiisssssiiiiiimmmmmmooooooooooooooooooooo
Scherzi a parte è evidente che ci sono diversi tipi di fotografia, di condizioni in cui si fotografa, di aspettative di risultato, di capacità e di possibilità.
Così come dovrebbe essere evidente che il TC è uno strumento. Solo uno strumento, in se non è ne un bene ne un male.
Così come non c'è bene o male in un martello o in un trapano. A dire che se devo fare un foro nel muro probabilmente il trapano è il migliore, ma se devo piantare un chiodo il martello vince a mani basse. Quindi dipende dall'uso che dello strumento si fa.
Per tornare in topic posso assicurare, e volendo posso dimostrarlo agli scettici che hanno voglia di prendere zaino e scarponi, che dopo 4 o 5 ore di escursione tra 500+treppiede e 300+Tc17 a mano libera il secondo vince a mani basse.... anche se il primo è otticamente migliore!
Per il resto: peace & love!
Non gli hai detto che la D7100 esiste già? o già la possiede?
Ma santapace,
dietro a 5kg e mezz di vetro e alluminio ci metti uno scatolino di sigarette con un buco della serratura per mirino?
Dai, certo lo farai anche, ma ti pare normale usare un tool cosi' "particolare" per segare via il 40% dell'inquadratura così di default?
Ha fatto la celta giusta: ha preso una D810 e se vorrà croppare lo farà a casa sullo schermo del piccì, ma vedrai che userà 600mm per quel che sono.
Poi, in funzione delle situazioni e solo in funzione di quelle, magari ricorrerà al doping ottico (qualunque esso sia), ma in un secondo momento.
Comunque se si vuole qualcosa di veramente luuuuuuunggggggggggggggggggoooooooooooooooooooooo l'800/5.6 è lì. Servono solo 15k euro, ma in molti ce li hanno ( i dentisti )
Nel qual caso: tanti auguri (provare per credere)
ciao
Anche la D810 svolge bene quella funzione ... e secondo me si può benissimo simulare in fase di ripresa il crop 2x ... ma non ne ho una per testare ...
Dimenticavo, se è per quello qualcuno ci mette la One ad un supertele ... direi mille volte meglio la D7100, e comunque sempre su uso cavalletto, quindi un corpo più piccolo ne risente quasi nulla, no?
Anche perché crop 1,3x della D7100 con il 600mm, ovvero 1200mm equivalenti, direi che anche con il VR a mano libera la vedo dura ...
Ma no, una Dx ha senso con un obiettivo compatto.
Tipo il nuovo 300/4 PF.
Io ho usato la D7100 con il 300/2.8 e il TC 20E III, il tutto in uno zainetto di quelli piccoli.
E adesso nemmeno quello, solo la V3 con il SUO 70-300 CX. Usare le Nikon 1 con teleobiettivi full-frame è un non senso. Il crop del fotogramma di una D600-D800 è di gran lunga meglio.
Il tutto sta :
1) ad averlo il supertele
2) ad averla la superpixellata
3) ad avere le spalle per portare il tutto e una grande fiducia nel prossimo
ma mi pare che qui stiamo andando molto lontano dal testo dell'articolo.
In questo articolo si parla di impieghi particolari del TC, impieghi ancora più particolari per quanto attiene alla macro. Mica di surrogati del caffè per cardiopatici
Se io facessi fotonaturalistica tradizionale, impiegherei la D810 con l'MB-D12, il 600/4 o il 500/4, un treppiedi in carbonio e una testa gimbal di qualità.
Senza compromessi, avvicinandomi quanto necessario al soggetto per ottenere la foto migliore, astenendomi dallo scattare se il soggetto è troppo lontano, troppo piccolo, troppo mascherato dal pulviscolo atmosferico o dalla calura.
Per i compromessi ci sono le poltrone in pelle del salotto e la TV, canale del National Geographic
Infatti.
E mi fa anche un po girare le balle confesso chi mi chiede:
Ma il 600+tc20+dx del caso .... Chissa' che foto che si fanno!
La mia unica risposta che mi preme sulla punta della lingua e' sempre questa
MA ALLORA NON HAI CAPITO UN P.E.N.N.U.T.O !! (Aiuto il correttore automatico di volgarita' nel suo compito)
Cribbio, e 'sta considerazione l'ho gia' espressa relativamente al 300/4 pf, cosa diavolo spinge a collegare immediatamente il tele (qualunque esso sia) ad un magnificatore?
Se il volgo in massa ragiona cosi allora capisco Sony, che ha prodotto un 28 e poi un wide add per farlo diventare un fisheye.
Qui ci vorrebbe la faccina verde che tira su l'anima:
Una cosa e' usare i dispositivi di magnificazione cum grano salis (spero di aver detto giusto, Mirko correggimi), un'altra e' giocare al tubismo sfrenato. Non so che dire. La vecchia scuola insegnava ad avvicinarsi QB tanto che chi scrive trova che sia indegno fotografare dall'auto e le poche volte che l'ho fatto mi sono pure rotto i c....ni.
L'articolo di Nikonlad va nella direzione giusta. Non c'e' un esempio qui riportato che non avvalli questo modo di operare.
Quindi chi e' interessato sul serio a fotografare lebbbestie osservi bene le foto di Silvio Massimo e Bruno e ci rifletta su. Per bene.
Se ne trae un'ottima indicazione di metodo di lavoro.
Ciao, vado a montare il tc 17+ 14+ kenko trex sul 200/4 ais e lo metto sulla V1, poi parto per il Serengeti...chissa' che capolavori porto a casa
Sottoscrivo Silvio e Massimo Vignoli: il TC è uno strumento, non la panacea, né un'attrezzo demoniaco. Io fotografo principalmente animali, per esempio libellule, di cui conosco le distanze di fuga. Spesso con la D7100, l'accoppiata AFS 300 f.4 + TC II 1.7 (orrore!... ) restituisce immagini (anche gradevoli) con dettagli che (per me) sono necessari al fine di determinare la specie, il sesso, ecc. Con il 300 liscio in parecchi casi non avrei immagini da esaminare, perché nell'avvicinarmi il soggetto volerebbe via. Mi sento un "naturalista" fotografo e non un fotografo naturalista, per me la "scoperta" ben documentata ha la priorità sulla perfezione dell'immagine in se stessa.
I soldi per un 500 - 600 f.4 (a meno di lotteria o rapine in banca) non li avrò mai, perciò la scelta è fra gli zoommoni Tamron o Sigma e quello che ho.
Mi tengo il mio vecchio 300, in attesa (e con tutta calma) di valutare il nuovo 300ino PF.