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Io uso TLC

fotosub

Sono assolutamente cosciente che questo articolo potrà interessare la minoranza delle minoranze degli utenti di Nikonland, ma credo che queste righe possano essere utili proprio al sottoinsieme infinitamente piccolo di quella minoranza che sta cercando qualche informazione per affrontare il problema pratico di come sorreggere i flash nelle riprese subacquee. L'ho detto che si trattava di una minoranza?
 
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Il mio MECCANO TLC offre veramente un sacco di opzioni di configurazione.
 
IO USO TLC.
Sì suona un po' come "io sto con gli ippopotami", una stranezza un po' così, invece TLC sta per Technical Lighting Control, una sterminata messe di accessori utili "solo" per sostenere i flash sott'acqua mantenendoli ancorati saldamente allo scafandro. I bracci TLC sono prodotti e distribuiti da sempre da Aquatica INC di Montreal (CA). Prima di tutto ci tengo a precisare che questa è la MIA scelta per affrontare questo noioso problema. Ci sono oggi tanti costruttori (Subal, Ultralight, Seacam, Isotechnic, Nauticam, per citare i più famosi) che realizzano strumenti sostanzialmente equivalenti a quelli qui descritti. Però è anche vero che questi TLC sono stati tra i primi attrezzi validi, robusti e, come illustro in seguito, veramente versatili, disponibili sul mercato. E' così che, per ragioni anagrafiche e per fregature prese in passato, io ho deciso di non rischiare più e di andare sul sicuro. Quindi ho cercato per mari e monti una coppia di TLC e l'ho trovata dall'altra parte del mondo, nel reparto USED ITEMS dello store Backscatter di Moterey California. Internet è una potenza. Ho cominciato con due braccetti usati e TLC mi ha convinto.
 
 
Immagine Allegata: 2.jpg
Va come ero contento quando mi è arrivato il secondo braccetto 4+11+11". Poi mi è venuta la bronchite dicembre 2013.
 
 
Nella pratica: perchè è utile allontanare i flash dalla fotocamera.
Lo sa qualsiasi praticante fotografo che la luce angolata, distante dall'asse di ripresa, risulta più naturale perchè non appiattisce le forme, risalta texture e "disegna" bene il soggetto illuminato. Sott'acqua è uguale, con la differenza che in acqua fa "buio presto" e il flash è essenziale.
In pochi, fotosub esclusi, sanno come un buon supporto luci possa fare la differenza. Se si usa un solo flash si può pensare di brandeggiarlo a mano, ma con una coppia è impossibile fare a meno di un supporto. Faccio notare inoltre che nelle riprese in snorkeling la luce flash sarà necessariamente laterale. In questa situazione con una sola sorgente si otterranno immagini decisamente sgradevoli, mentre due fonti poste ai lati della fotocamera, forniscono un risultato ben differente. Ecco alcuni esempi di macro in snorkeling ed in immersione.
 
Immagine Allegata: 3.jpg
ESEMPIO 1 - ripresa in snorkeling, due luci una a destra e una  sinistra.
 
Immagine Allegata: 4.jpg
ESEMPIO 2 - Una luce frontale angolata e una da dietro ad illuminare il resto dell'inquadro.
 
Immagine Allegata: 5.jpg
Questo è un set della foto precedente. Bracci macro TLC 4+8+8". Si nota il secondo flash là in alto: illumina lo sfondo.
 
Nelle riprese grandangolari la faccenda si complica un pochino perché è necessario allontanare per bene le fonti di luce, cioè si deve ricorrere a bracci lunghi per distanziare i flash dall'asse ottico, affinchè possa essere ampliata la copertura di illuminazione e, molto importante, ridurre il "backscatter" cioè illuminare le particelle in sospensione. Allego qualche esempio chiarificatore.
 
Immagine Allegata: 6.jpg
ESEMPIO 1 - bolle sul dome port & particolato in sospensione a gogo.
 
Immagine Allegata: 7.jpg
ESEMPIO 2 - ripresa fisheye e torce flash troppo avanti e troppo vicine alla fotocamera.
 
Immagine Allegata: 8.jpg
ESEMPIO 3 - coppia di flash ben distanziata su ripresa fisheye.
 
Gli esempi 1 e 2 mostrano cosa accade se per ragioni contingenti (spazi ristretti) o per distrazione del fotografo (non ha allargato bene i bracci e ha orientato male le torce), i flash sono troppo vicini alla fotocamera. Se le cose sono fatte bene cioè si allontanano opportunamente le torce, anche con l'ottica più wide che c'è (il fisheye) la luce si distribuisce decentemente come nell'esempio 3, che non sarà il massimo, ma è anche uno scatto in apnea colto a circa 8 metri da un sub che non ha più il fiato che aveva a vent'anni (ecchecacchio).
 
Com'è fatto un braccio per fotosub.
I "bracci" di supporto sono più o meno tutti uguali. In genere sono realizzati in alluminio Anticorodal anodizzato, ma esistono anche versioni in carbonio, la salsedine è sempre una brutta bestia quindi il materiale è decisamente importante. Strutturalmente un braccio, in genere, è costituito da almeno due segmenti, terminanti da un lato con una sfera e dall'altro con una forma adeguata ad agganciarsi al flash o allo scafandro. I segmenti sono tra loro uniti con un giunto a stringisfera che consente estrema mobilità (sui tre assi) tra i due segmenti, cosa molto utile per posizionare il flash dove ci pare. Unendo più segmenti si aumentano le possibilità di dislocamento delle fonti di illuminazione per la ripresa. Qui di seguito è illustrato un braccio standard a tre sezioni 4+8+8" per strobe Sea&Sea, agganciato alla maniglia sinistra dello scafandro, e la coppia WIDE 4+11+11 su MDX D800.
 
Immagine Allegata: 9.jpg
Questo è il tipo di braccio che uso per la Macro foto: 4+8+8".
 
Immagine Allegata: 10.jpg
Coppia 4+11+11", in posizione raccolta, se no non mi ci stava sul tavolo.
 
La tenuta dei giunti deve essere ben salda. In effetti più si allunga il braccio, più l'effetto leva si fa sentire. Serve quindi un sistema di chiusura ben robusto e TLC lo fornisce, si va sul sicuro. In passato ho usato altri dispositivi di supporto. Scelsi dei bracci in materiale plastico che, nonostante il risparmio momentaneo, si rivelarono una perdita di tempo e denaro. Un'immagine vale mille parole, anche se d'epoca.
 
Immagine Allegata: 11.jpg
Il tempo di fare 50 metri e ooop le torce si son spostate verso l'alto.
 
Con quei bracci in plastica erano sufficienti il flusso di corrente del nuoto lento e la spinta idrostatica dei flash (i Sea&Sea sono leggermente positivi) a mandare fuori posto le luci, anzi non stavano proprio dove li mettevo, un disastro. Con i TLC tutto questo non accade, e non solo: i TLC non si rompono. Se ti resta in mano qualche pezzo durante un'immersione può accadere che per salvare il costoso flash si puo' arrivare  a rischiare qualcosa di più prezioso, tipo la propria vita. Non esagero.
 
Immagine Allegata: 12.jpg
Giunto stringi-sfera TLC, veramente robusto e "bloccante", questo non molla sul più bello!
 
Ancoraggio allo scafandro e attacco torcia flash.
I sistemi di bracci di diversi costruttori purtroppo hanno in comune un solo fattore: il costo, sono delle mazzate da fare sanguinare le orecchie. Per il resto regna la fiera dell'intolleranza reciproca. Per l'aggancio allo scafandro in particolare i produttori si sono sbizzarriti. TLC utilizza delle piastrine con scanalatura a coda di rondine, in cui si blocca, con pomolo di serraggio, la slitta del braccio detto Base Arm.  La soluzione rende pratico e veloce il montaggio e smontaggio in barca o, per chi vuole brandeggiare la torcia libera, in immersione. Altri sistemi hanno slitte differenti, ma in sostanza è garantita la medesima funzione.
 
Immagine Allegata: XXXX.jpg Immagine Allegata: 13.jpg
Piastrina dove tail e braccio terminale Base Arm inserito. 
 
Per l'attacco verso la torcia (Upper Arm) mi sono complicato la vita cercando i bracci customizzati per torce Sea&Sea (da trent'anni le più diffuse). In genere i costruttori tendono a proporre per questo "lato" del braccio un giunto aggiuntivo con relativo stringisfera. Operativamente questo ulteriore grado di libertà non serve a niente, anzi è utile ai produttori per vendere uno stringisfera in più ed evitare di costruire bracci customizzati per specifiche tipologie di torcia flash. Un bella riduzione costi e un guadagno  garantito (son 70 euro in più a braccio per questa "feature" INUTILE).  In passato TLC produceva dei bracci configurabili dall'utente, cioè nella slitta di un normale braccio Base Arm si poteva avvitare un apposito adattatore, trasformandolo in un Upper Arm. Io ho recentemente trovato un negozio (*) online (Ebay Store) con ricco catalogo di questi fondi di magazzino e, per pochi pochi euro, ne ho fatto incetta (una grama volta che faccio un affare!).
 
 Immagine Allegata: 14.jpg Immagine Allegata: 15.jpg  
Vecchio e nuovo Upper Arm da 11", il Nuovo è più corto ma più leggero.
 
Immagine Allegata: 16.jpg Immagine Allegata: 17.jpg  
Smontando  l'adattatore un Upper Arm diventa un Base Arm, furbo no?
 
Una nota volante. La chiave per la vite a cava esagonale sembra una chiave qualunque, reperibile in una qualsiasi ferramenta. NONEEE, siamo europei noi usiamo misurare i millimetri non in pollici, da qui ne discende un disastro in relazione al passo delle filettature, e da qui alle dimensioni delle teste dado il passo è breve. serve QUELLA chiave altrimenti si fanno danni. Pare che il mondo sia bello perchè vario... pare.
 
La mia ricerca per dei bracci davvero lunghi.
Non tutti sono disposti a rompersi le scatole trascinandosi appresso, in immersione, tralicci di metallo lunghi un metro, magari salendo e scendendo da un gommone gremito di altri subacquei e di montagne di altro equipaggiamento. Per questa ragione, squisitamente pratica, non sono molto diffusi moduli di braccio sufficientemente lunghi. Ad esempio io uso scafandri Sea&Sea, ma questo costruttore giapponese non ha mai voluto produrre dei bracci di dimensione adeguata Beh, la vedo diversamente. Da che ho iniziato a fotografare in acqua ho capito che una buona illuminazione fa la differenza e quel "buona" passa da lì, da fari opportunamente distanziati. Quindi quando mi son trovato di passaggio a Montreal in Quebec, non ho avuto dubbi e ho acquistato direttamente da Aquatica una coppia di 4+11+11 customized per Sea&Sea Strobe (in verità ne ho comperato uno, il secondo me lo sono fatto spedire... un delirio). L'occasione mi ha consentito di conoscere direttamente i costruttori Aquatica oltre che risparmiare qualche euro. In verità solo così ho potuto procurarmeli perchè qui in Europa è difficilissimo reperirli ad un costo ragionevole e in Italia è quasi impossibile. Questa seconda coppia di bracci ha una lunghezza che va benino, ma servirebbe uno zic di più specialmente per le riprese con il fisheye.
 
Immagine Allegata: 18.jpg
Doppio strobe su bracci 4+11+11", ma a sinistra non ho messo la torcia abbastanza indietro.
 
In ottobre di quest'anno attraverso una bella ricerca Ebay e becco tale negozio di Indianapolis. Robertscamera (*). E' famosissimo, meno noto che questo negozione ha una rivendita Ebay di solo materiale fine produzione o usato. Ebbene, tra la varia quantità di oggetti, in questo magazzino di Indianapolis (ben lontano dal mare e nel cuore degli USA) trovo una vera e propria raccolta di accessori, spare parts, per TLC arms. Non sto qui a raccontare il giro che ho fatto per avere in mano quei tre FERRI, certo che pagare la cifra ridicola di circa 100 euro è stato semplicissimo grazie alla Paypal (click e via). Gli attrezzi che ho aggiunto sono i seguenti
 
Immagine Allegata: 19.jpg
 
Si tratta di segmenti TLC che Aquatica non produce più da diverso tempo, sono bracci da 8-11-15 pollici con giunto attacco flash intercambiabile. Erano una soluzione furba, furba per chi comperava certo non per chi li produceva  :). Ora ho esteso le possibilità, grazie a 90 euro di investimento. Nello scatto seguente si apprezza l'incremento di ampiezza.
 
Immagine Allegata: 20.jpg
TLC Arm 8 + 11 + 15 "raccordo Sea & Sea Strobe.
 
Ora ci siamo, ora dopo 15 anni di errori, compromessi, soluzioni deludenti e soluzioni un po' più decenti, ho i braccioni lunghi che ho sempre desiderato. TLC based, quindi garanzia di durevolezza e robustezza. Già che c'ero ho recuperato anche un paio di morsetti intermedi con i quali posso tentare di mettere in essere la "QUADRILUMIA" (per licenza poetica da quadrifonia)
 
Immagine Allegata: 21.jpg
Come sopra ma con l'aggiunta di due diramazioni da 11".
 
Una bella sfida calare in acqua un ragno del genere, aprirlo alla giusta estensione, governare quattro torce flash, ma il bello delle sfide difficili è nella loro difficoltà, altrimenti non sarebbero tali. Una traguardo per il nuovo anno entrante, un 2015 illuminato a giorno!
 
Proprio quest'anno Aquatica ha rinnovato completamente la linea di TLC introducendo delle migliorie che altri costruttori avevano già messo in essere da diversi anni (guarnizione OR di frizione su ogni sfera). Sicuramente questa nuova edizione conquisterà la sua fetta di mercato. Da parte mia rimango affezionato ai segmenti forati che per tanti tanti anni ho visto brandeggiare dai più grandi fotografi subacquei di tutto il mondo. Un po' come l'etichetta Levis, ci si affeziona.
 
Immagine Allegata: 22.jpg
Nostalgia.
 
 
Per concludere.
in questa breve raccolta di note ho parlato esclusivamente delle caratteristiche "geometriche", condite da qualche consiglio d'utilizzo, di oggetti apparentemente a basso contenuto tecnologico. In effetti, a guardare bene, questi accessori sono , se realizzati con i dovuti crismi, idei piccoli capolavori tecnologici. A partire dai materiali, che devono garantire durabilità in condizioni pessime per qualsiasi elemento metallico, fino alla necessità di tolleranze veramente ridotte (accoppiamenti sfera-stringisfera) passando per le masse in gioco, che non possono esser trascurate poiché vanno ad incidere sull'assetto di galleggiamento del subacqueo, progettare e costruire dispositivi per la fotosub non è un'attività che si può improvvisare dalla sera alla mattina. I TLC certamente sono una soluzione di sperimentata garanzia come lo sono Subal, Seacam, Isotechnic, Nauticam e Ultralight, ma non uscirei da questa rosa di produttori. Certamente i costi non sono affatto trascurabili, ma ribadisco che avere dei problemi con l'equipaggiamento a 30 metri di profondità non è la stessa cosa di un accessorio che si guasta durante una cerimonia o in un photoshooting in studio, perchè in quelle condizioni si rischia un po' di più che una figuraccia.
 
 
 
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Segnalo infine due notizie fotosub di fine 2014.
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1 - Sea&Sea ha FINALMENTE introdotto un anello estensore per i grandangoli denominato NX46, con blocco Dome port e manopola aggiuntiva per messa a fuoco manuale. Per saperne di più vedere QUI. Questa primavera mi sa che mi tocca...  :)
 
2 - Alex Mustard sta portando avanti un testing per un nuovo tipo di Oblò correttore specificamente pensato per le ottiche grandangolari lineari. Sul portale Wetpixel trovate le indicazioni del caso. In sostanza si tratta di un sistema ottico (Zeiss developed) che compensa l'attraversamento dei mezzi aria vetro acqua, annullando l'effetto di rifrazione e conservando così, in acqua, le caratteristiche ottiche del grandangolo (angolo di campo, qualità ai bordi e soprattutto minima distanza di messa a fuoco). Lo sta testando sul nuovo AF-S 20/1.8 Nikon, sul collaudato 16-35/4, il tutto su D4s in scafandro Subal. Il testing è ancora in "alto mare". A gennaio dovrebbero esserci novità interessanti.
Test: Yes



14 Comments

Valerio..   sei.. sei.. insomma sei un mostro..  solo al pensiero di andare sott'acqua con tutto quel popò di roba.. mi viene l'itterizia..   guarda che se continui a fare cavolate simili.. và a finire che la MM ti dà come supporto una Corvetta...   pensa: una corvetta tutta per te per le tue immersioni..  anzi no.. sarà la Saipem che ti affiancherà la Ragno.. va meglio ora..

 

 

La polo.. era compresa, o hai dovuto pagarla a parte?    ;)    ;)

 

Comunque noto che chi per una ragione chi per l'altra.. su NL vi è una bella squadra di fuori di testa... mè compreso è chiaro..  sarà per quello che NL è differente?

Foto
Valerio Brùstia
dic 28 2014 22:44

La polo me l'ha regalata Aquatica con il braccetto! Non ti dico cosa costa un braccio intero perchè vien da piangere.

 

Comunque per la corvetta ... ma lo sai o no che è il sogno di tutti i fotosub emulare Jacques Cousteau ???

Quello era un cacciamine della marina britannica in pensione. Gli diedero due mani di bianco, liberarono spazio per carico equipaggiamento utile (le pulci, e poi l'elicottero) e gli diedero il più bel nome che si possa dare ad una nave: Calypso.

 

Comunque qualcuno che quella roba lì la vista montata "dal vero" c'è e, ovviamente, mi da del matto. Sarebbe la mia compagna di immersioni, casualmente La Moglie.

 

ciao

Appunto.. casualmente.. non ti rendi conto di che fortune hai... sei un'incosciente...

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Valerio Brùstia
dic 29 2014 10:41
Va beh, ma va che si diverte anche lei. Insomma fare immersione sportiva e' ben piu' gustoso che stare 8 ore al sole ad arrostire. A parte il fatto che lei la spiaggia ... Dopo 10 minuti gia' si stufa. Comunque e' lei che ha cominciato per prima, io le sono andato dietro.
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Massimo Vignoli
dic 29 2014 18:22

La polo me l'ha regalata Aquatica con il braccetto! Non ti dico cosa costa un braccio intero perchè vien da piangere.

 

Comunque per la corvetta ... ma lo sai o no che è il sogno di tutti i fotosub emulare Jacques Cousteau ???

Quello era un cacciamine della marina britannica in pensione. Gli diedero due mani di bianco, liberarono spazio per carico equipaggiamento utile (le pulci, e poi l'elicottero) e gli diedero il più bel nome che si possa dare ad una nave: Calypso.

 

Comunque qualcuno che quella roba lì la vista montata "dal vero" c'è e, ovviamente, mi da del matto. Sarebbe la mia compagna di immersioni, casualmente La Moglie.

 

ciao

 

Jacques Cousteau e la Calypso, che ricordo!!! Da ragazzo misi insieme la sua enciclopedia del mare a fascicoli settimanali, una meraviglia.

 

Per gli aggeggi che illustri non posso far altro che sottoscrivere le parole di Roby  :)  :)  :)

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Adriano Max
dic 29 2014 19:25

Fantascienza Applicata !!

:)

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Valerio Brùstia
dic 29 2014 19:40

più che fantascienza è ferramenta :)

 

Rendo noto a tutti però che questo è effettivamente un argomento sottovalutato, di cui è difficile reperire informazioni. E' altresì vero che di maniaci della vite e della rotella non è che sia proprio pieno il mondo e tanta gente, per dieci immersioni l'anno, s'accontenta e va avanti tutta la vita con soluzioni del cucu.

 

Insomma il mio è un punto di vista estremamente personale, quindi criticabilissimo e contestabile. Va beh nel caso sta roba la metto in calce.

Per me... Vale  visto che Vali  Vai....   e continua..   anche se non lo potrò mai fare quello che spieghi è affascinante..  credi..

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Valerio Brùstia
dic 29 2014 19:59

Nell'acqua non pesi niente, hai solo l'inerzia. 

La rottura di marrones è arrivarci, all'acqua dico, con tutto l'armamentario. Così a spanne tra muta zavorra GAV rubinetteria bombolone e 1 scafandro +flash+bracci si arriva a oltre 40 kg di armamento. Ma dovrei chiedere a Paolo (Vento). tra l'altro lui usa il GAV tecnico a sacca posteriore il cui schienalino da solo zavorra per una decina di Kg.

La scorsa estate facevo il brillante con un compagno di immersione e mi sono offerto di passargli io bombola e gav dal molo al gommone. In due siam riusciti a caricare, da solo potevo giusto inclinarlo su un fianco.

Foto
Valerio Brùstia
dic 31 2014 01:37

Roby,  molte delle foto che ho usato per illustrare la faccenda sono fatte con il tuo EX 105 micro. Appena potro' anche quel cannoncino mi seguirà sott'acqua. Non vedo l'ora.

Foto
danighost
dic 31 2014 08:55

In ogni caso: interessante :) ... Quindi se ho capito bene, chi fà poche immersioni, si accontenta di attrezzature economiche, mentre queste costose, sono per "professionisti"?

Foto
Valerio Brùstia
dic 31 2014 09:24

Ma no Daniele, basta farne una e trasformarla in un incubo oppure godersela portando a casa delle immagini gustose. Basta poco sai per guastarsi il tuffo.

 

In genere sono pochi i subacquei disposti a triturarsi l'esistenza per fare delle foto. Ma io sono entrato nell'acqua con le bombole per fotografare e non il contrario. Per godermi il mare mi bastavano maschera pinne e una muta (son freddoloso).

Non faccio immersioni ma questi articoli sono bellissimi da leggere anche per me.

Foto
Bruno Mora
gen 06 2015 20:01

Io nemmeno so nuotare, però leggo con interesse le tue cose, se non altro per la brillantezza con cui tratti di argomenti piuttosto difficili, e li fai piacere anche a chi non pratica il genere.

Domani mi iscrivo a un corso di nuoto, stile "cane di piombo".

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